Dott. Antonio Pacella, MD

Dott. Antonio Pacella, MD Medico. Specialista in Scienza dell’Alimentazione e in Diabetologia. Diplomato in Medicina Estetica. Docente Universitario aC. Medico FIGC.

Perfezionato in Nutrizione Oncologica, Pediatrica, Patologie Digestive e Metaboliche, Lifestyle Medicine. Nutrizione per patologie
Malattie digestive
Medicina Antiaging
Malattie metaboliche
Medicina Estetica
Mesoterapia Antalgia

Studi:

SULMONA (L'AQUILA)
POPOLI (PESCARA)
ROMA

Sono 20 anni che mi occupo di dislipidemie, metabolismo e rischio cardiovascolare. Un campo dove oggi tutti si sentono e...
14/11/2025

Sono 20 anni che mi occupo di dislipidemie, metabolismo e rischio cardiovascolare. Un campo dove oggi tutti si sentono esperti e danno consigli.

Sento ancora dire che “il colesterolo viene abbassato ogni anno per vendere più farmaci”. Signori, la scienza e le evidenze vanno avanti. Non sono quelle di 20 anni fa. Non vi fa scalpore morire di infarto a 50 anni? Vi rendete conto che lo stile di vita delle persone è cambiato?
Vi rendete conto che quello che era normalità 10 anni fa oggi non lo è più e che si parla di longevità in salute?
Ebbene, nelle ultime linee guida cardiovascolari, il valore del colesterolo totale quasi non viene preso nemmeno in considerazione.

Si parla infatti di prendere decisione di agire con farmaci, quando il rischio cardiovascolare non viene abbassato e arriva a target con il solo stile di vita (alimentazione, movimento, abitudini) o anche soluzioni “naturali” (fitoestratti o nutraceutici) che per legge non sono farmaci ma “alimenti”. Oppure di cosa fare se presenti delle placche di colesterolo.

Infatti l’obiettivo è prevenire o contrastare l’aterosclerosi. E perché questo?
Semplice:

• La malattia aterosclerotica cardiovascolare (CVD) e la malattia coronarica in particolare (CHD), sono la principale causa di morte prematura in tutto il mondo.
Colpisce sia uomini che donne ed è la prima causa di morte in Europa (43% per le donne e 36% per gli uomini).
• La prevenzione funziona: oltre il 50% di riduzione della mortalità da CHD dipende dalla riduzione dei fattori di rischio, e il 40% dal miglioramento dei trattamenti.
• La prevenzione dovrebbe essere fatta per tutta la vita, dalla nascita (se non addirittura prima) alla vecchiaia, per tutti gli individui.

Quali sono i fattori che vengono presi in considerazione per valutare il rischio cardiovascolare globale?
Il dosaggio di colesterolo totale, HDL, omocisteina, LDL, LDL ossidate, APO B, lipoproteina A e altri esami ematici, ma anche età del paziente, sesso, fumo, ipertensione, glicemia e diabete, sovrappeso, pressione arteriosa, stress e livello di attività fisica. Senza dimenticare anche la valutazione cardiaca e delle carotidi o la presenza di ispessimenti, stenosi, placche calcifiche instabili, alterazioni del flusso ematico, anche a livello degli arti inferiori.

Il punteggio SCORE riesce a stratificare i pazienti in quattro classi: classe di rischio molto alto (punteggio > 10%); alto (tra ≥ 5% e < 10%); moderato (tra ≥ 1% e < 5%) e basso (< 1%). Più elevato è il rischio, maggiore è il beneficio derivante dagli interventi di prevenzione

In particolare si utilizzano due tipi di carte del rischio: SCORE2 e SCORE2-OP.
Entrambe sono per soggetti tra i 40 e gli 89 anni (che sono i soggetti a rischio), valutando appunto il rischio a 10 anni di eventi cardiovascolari maggiori.

SCORE2: Applica a individui senza patologie cardiovascolari e con fattori di rischio non trattati o stabili da tempo.

SCORE2-OP: È utilizzato specificamente per popolazioni con ipertensione arteriosa o ipercolesterolemia documentata, per le quali si presume un rischio maggiore.

Insomma, sentir dire su social, convegni, televisione, questa storiella che “il colesterolo ogni anno si abbassa inutilmente” senza tener presente che la scienza e le evidenze vanno avanti di continuo con ricerca clinica e sperimentale, fa abbastanza arrabbiare chi studia e lavora seriamente per la salute dei pazienti.

Un monito.
Non credete ai cialtroni e affidatevi ai medici che si prendono in carico la vostra salute in scienza e coscienza.
Anche con i farmaci. Che non sono una alternativa allo stile di vita sano.
Ma una risorsa che entra in gioco quando lo stile di vita sano non basta.

Statine. Un chiarimento.I social ormai pullulano di consigli e divagazioni che demonizzano come fossero il male le stati...
13/11/2025

Statine. Un chiarimento.

I social ormai pullulano di consigli e divagazioni che demonizzano come fossero il male le statine.

Vorrei chiarire un concetto molto semplice.

Questi farmaci che ad oggi sono i più studiati nella prevenzione primaria, secondaria e terziaria cardiovascolare, con una marea di evidenze di efficacia, tanto da essere ormai universalmente riconosciute necessarie in determinate condizioni da tutte le linee guida mondiali cardiovascolari e metaboliche, non sono una soluzione per “abbassare il colesterolo” (che si può abbassare anche con alimentazione, movimento, integratori o estratti vegetali), bensì una terapia, l’unica, capace di arginare il pericolo di rottura delle placche calcifiche instabili.

Per cui, in presenza di placche instabili o un aumentato rischio cardiovascolare globale (che si stima ad esempio con le carte del rischio Score2), non c’è molto da scegliere se prendere integratori, estratti vegetali o statine.
La scelta è una sola anche in presenza di colesterolo ematico “basso”.

Senza dimenticare che oggi è universalmente riconosciuto che le LDL sono direttamente responsabili del rischio cardiovascolare e vanno assolutamente diminuite (sebbene andrebbe anche valutato altro come le APO-B, Lp(a), LDL OSSIDATE, Omocisteina, trigliceridi, ecc), specie se coesistono ipertensione, diabete, sovrappeso, sedentarietà, fumo, o precedenti malattie cardiovascolari.

Poi, se volete dare ascolto ai nuovi guru, fate un po’ come vi pare.
Casomai sono gli stessi che guadagnano soldi, hanno conflitti di interesse enormi e fanno da consulenti alle aziende che producono gli integratori miracolosi che vi propinano o non sono nemmeno medici.

La salute è la vostra. E siete liberi di credere a chi vi pare.

PS: per chi non ha capito il post che non parla di colesterolo e prevenzione primaria ma di PLACCHE CALCIFICHE INSTABILI e RISCHIO MODERATO-ALTO di eventi cardiaci per via di fattori di rischio spesso non modificabili, consiglio di leggere e rileggere per capire quello che stanno leggendo. C’è grande differenza tra leggere e capire. Specie se si ha già la risposta pronta e non ha NESSUNA CONOSCENZAdi cosa significhi e della differenza tra PREVENZIONE PRIMARIA e PREVENZIONE SECONDARIA del rischio cardiovascolare.
Pensare di sapere non vuol dire sapere.

Tutti tuttologi del web, come diceva una famosa canzone.

Il Rapporto OsMed 2024 dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) traccia la spesa sanitaria degli italiani Cosa viene fuo...
13/11/2025

Il Rapporto OsMed 2024 dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) traccia la spesa sanitaria degli italiani

Cosa viene fuori?

Crescono i medicinali per cuore e umore, segno di un Paese anziano, stressato e spesso con diversi acciacchi.
Mentre negli ospedali esplode la spesa per le cure oncologiche e per diabete o dimagrimento, in farmacia domina l’automedicazione dei piccoli malesseri quotidiani: tra i più acquistati gli antinfiammatori per il mal di schiena e i decongestionanti nasali. Dal medico di famiglia soprattutto vitamina D, farmaci per la tiroide, psicofarmaci per ansia e depressione e antibiotici per bambini.

L’Italia sembra essere sempre più un Paese che dorme poco, pensa troppo e fatica a gestire lo stress.
Ma soprattutto che invecchia, portandosi dietro sempre più patologie e peggiorando le liste di attesa ospedaliere.

E nel frattempo stile di vita sano e prevenzione rimangono solo bei sogni.

Ingrassare dalla rabbia.L'approccio al controllo del peso è un processo multidisciplinare.Infatti, come dimostrano le ev...
12/11/2025

Ingrassare dalla rabbia.

L'approccio al controllo del peso è un processo multidisciplinare.
Infatti, come dimostrano le evidenze e le esperienze, chi di continuamente cerca di dimagrire, diete da fame e tabelle di esercizi da caserma non sono più considerati l'unico strumento efficace, anzi, sono sempre meno utilizzati.

Il paziente in sovrappeso è oggi considerato un soggetto complesso e tale deve essere anche il modo con cui si affronta il suo problema. Il trattamento quindi non potrà limitarsi a prevedere solo un semplice regime dietetico ipocalorico.
Anche perché lo scopo è ottenere una riduzione della massa grassa e dei fattori di rischio cardiovascolare e dismetabolico a essa correlati e mantenere i risultati nel tempo.

Rabbia e sovrappeso sono due aspetti che spesso si intrecciano nella vita di molte persone.
La rabbia può manifestarsi come una risposta a situazioni di stress, frustrazione o impotenza. Quando non viene gestita in modo sano, può portare a comportamenti compensatori, come il mangiare in eccesso.

La rabbia infatti attiva il sistema nervoso simpatico, rilasciando adrenalina e noradrenalina. Questi ormoni preparano il corpo alla "lotta o fuga", aumentando la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la respirazione.

Il cibo può diventare una forma di conforto, una via per sfuggire alle emozioni negative. Tuttavia, questo comportamento può contribuire a un ciclo vizioso: l'aumento di peso porta a una maggiore insoddisfazione personale, che a sua volta può intensificare la rabbia e il disagio emotivo.

È fondamentale riconoscere questa connessione e cercare modi alternativi per affrontare la rabbia, come l'attività fisica, la meditazione o il dialogo aperto con qualcuno di fiducia.

Solo affrontando le emozioni alla radice si può spezzare questo ciclo e promuovere un benessere duraturo.

Dott. Antonio Pacella

“Dottore, purtroppo a me piace mangiare tutto! Come posso mettermi a dieta?”La mia risposta sarà sempre la stessa: “come...
11/11/2025

“Dottore, purtroppo a me piace mangiare tutto! Come posso mettermi a dieta?”

La mia risposta sarà sempre la stessa: “come mai, se le piace tutto, mangia sempre le stesse cose e fa sempre la spesa allo stesso modo?”

Ricordatevi che variare l’alimentazione e quello che comprate, limitando le porzioni senza privarvi di nulla, è la prima regola per dimagrire e stare in salute.
Cucinate quello che vi piace.
Comprate con logica e con una lista della spesa.
Altrimenti sarà sempre una costrizione. E un sicuro fallimento.
“La dieta migliore è quella che non ci rendiamo conto di fare”.
Mangiate in pace.
Mangiate sereni.
Godetevi il cibo. Non vi ingozzate di cibo!
Controllate la mano che porta il cibo nella vostra bocca.
Non pensate ad altro quando mangiate!
La longevità dipende dalla vostra felicità.
E il cibo è un piacere che dura tutta la vita.

Dott. Antonio Pacella

Boom di gravidanze a sorpresa per le donne che assumono farmaci dimagranti.Avete mai sentito parlare “Ozempic babies”?Il...
11/11/2025

Boom di gravidanze a sorpresa per le donne che assumono farmaci dimagranti.

Avete mai sentito parlare “Ozempic babies”?

Il fenomeno dell'Ozempic baby boom rappresenta un'importante area di ricerca emergente che richiede ulteriori studi prospettici per caratterizzare completamente i rischi e i benefici. La comprensione scientifica di questa interazione farmaco-fertilità è ancora in evoluzione.
In America li chiamano “Ozempic babies”, dal nome commerciale del farmaco a base di semaglutide, utilizzato come antidiabetico e studiato per la terapia dell’obesità.

Non sono infrequenti, tra medici specialisti che si occupano di prescrivere nuovi farmaci come semaglutide o tirzepatide, notare
Ovviamente i farmaci non sono per tutti
I suoi cicli mestruali, che erano stati irregolari a causa della sindrome dell’ovaio (PCOS), sono diventati normali. E questo ha influito anche sul suo umore.

L’obesità è una malattia cronica. Non una scelta.
La terapia nutrizionale e comportamentale sono solo una parte della soluzione. I farmaci sono una risorsa importante, ma vanno scelti dal medico e sospesi con un timing specifico nel caso in cui si programmi una gravidanza

Dott. Antonio Pacella
Medico Specialista in Scienza dell’alimentazione e in Diabetologia

Il dilemma del momentoLe UOVA! 🥚 🍳 🪺 Ma quante ne possiamo mangiare?Cosa dicono gli studi?Fanno male?Partiamo dalla prim...
08/11/2025

Il dilemma del momento
Le UOVA! 🥚 🍳 🪺

Ma quante ne possiamo mangiare?
Cosa dicono gli studi?
Fanno male?

Partiamo dalla prima domanda.
In teoria ne possiamo mangiare anche tutti i giorni e più di una al giorno se siamo sani.
Ovviamente se abbiamo problemi di calcoli alla colecisti, ipercolesterolemia familiare, starei bene attento a non peggiorare la situazione.

Ma focalizziamoci sui “sani”, che però prima di considerarsi tali forse avrebbero bisogno di fare screening e capire davvero se sono sani o si “sentono” sani.

Il problema principale non è quante uova possiamo mangiare al giorno, ma nel complesso della “dieta” se mangiassimo sempre uova, a quali altri alimenti “proteici” andremo a rinunciare?
L’uovo è un alimento sanissimo (se igienicamente controllato), ma contiene proteine e aminoacidi.
Il nostro fabbisogno proteico varia a seconda di massa muscolare e attività fisica. Se con le uova (e molti altri alimenti compresi ad esempio pasta o pane) andiamo a coprire il fabbisogno proteico, secondo voi è “sano” mangiare un eccesso di proteine ogni giorno?

Gli studi pro uovo non durano anni. Semmai mesi. Quindi non esistono risposte conclusive.
A cui si aggiungono studi che correlano un maggiore consumo di uova ad un aumento della mortalità. Ovviamente non è facile capire perché ne dai primi ne dai secondi, perché è difficile fare studi di causalità con il cibo. Meglio quelli di casualità o correlazione o osservazionali. Che hanno quindi dei limiti.

Io penserei piuttosto al buon senso.
È ovvio che chi non mangia carne e pesce consumerà più uova. Oppure chi non mangia formaggi farà lo stesso.

Ma questa moda delle 100 uova messe ovunque o chi dice “mia nonna beveva fumava e mangiava 10 uova al giorno ed oggi ha 150 anni” non è scienza. Altrimenti non farebbe clamore.

State quindi alla larga dai guru e dai “so tutto io”. Perché quando i pazienti hanno problemi di salute, non sono loro a risolverli.
Soprattutto perché la salute si misura negli anni e non nelle settimane o nei mesi.

Ovviamente ognuno si senta libero di fare ciò che ritiene giusto.

Un medico coscienzioso

Quando andate da chi vi promette di dimagrire, pensate a ottenere prima il risultato o cercate di capire perché ogni vol...
07/11/2025

Quando andate da chi vi promette di dimagrire, pensate a ottenere prima il risultato o cercate di capire perché ogni volta ingrassate di nuovo dopo aver fatto sacrifici, cercando di cambiare per sempre le vostre abitudini?

Ovviamente siete voi a scegliere, tra chi si preoccupa del PRIMA e DOPO, mettendo in bella vista i risultati e chi si occupa di cosa succede tra DOPO e DOPO il DOPO, tenendo conto che non si mangia per fame ma per abitudine, rabbia, stress, automatismi. E se non si lavora sulle abitudini prima o poi si torna al punto di partenza.

Sta a voi capire se volete scalare la vetta e godervela per sempre oppure arrivare al traguardo e vivere di ricordi.

L’importanza della collaborazione tra medico ed estetista nella gestione dell’acne.L’approccio terapeutico ad condizione...
02/11/2025

L’importanza della collaborazione tra medico ed estetista nella gestione dell’acne.

L’approccio terapeutico ad condizione dermatologica e psicologica tipica non solo dell’età giovanile-adulta, affrontato sotto tutti i punti di vista: alimentazione, stress, sonno, microbiota, nutraceutica, fitoterapia, farmaci, peelings, cosmetici, tecnologie di medicina estetica.

Il confine medico legale tra il ruolo dell’estetista e quello del medico.
Una collaborazione vincente che diventa ancora più importante in presenza di patologie sottostanti.

Nel parleremo a Bologna insieme a gabrielamuselli di mesoestetic e club.cosmetico

La sarcopenia e la salute dell’anziano Il convegno si terrà a San Benedetto del Tronto presso l’aula magna del liceo sci...
02/11/2025

La sarcopenia e la salute dell’anziano

Il convegno si terrà a San Benedetto del Tronto presso l’aula magna del liceo scientifico Rosetti martedì prossimo 4 Novembre alle 15.00.

Estratti di frutta.Nonostante l’informazione, ci sono ancora persone che acquistano estrattori di frutta (o di verdure) ...
02/11/2025

Estratti di frutta.

Nonostante l’informazione, ci sono ancora persone che acquistano estrattori di frutta (o di verdure) con la speranza di riuscire a fare il carico di vitamine e minerali, ossessionati da una ipotetica carenza, e preferendo queste bevande alla frutta e alla verdura intere.

Sappiate che:

1) mangiando tutto e variando la vostra alimentazione non avrete alcuna carenza (a meno di vostri problemi di malassorbimento intestinale), anche se la frutta di oggi dovesse avere meno vitamine e minerali di un tempo. Perché mangiamo troppo.

2) la frutta va mangiata intera e va preferita SEMPRE a spremute, succhi, frullati ed estratti

3) gli estratti hanno indice e carico glicemico molto più alto della frutta intera

4) stesso discorso per le verdure, che dovrebbero essere sia crude (per la vitamina C) che cotte.

5) la cosa più importante oggi a livello di prevenzione oncologica e a livello di sazietà, è la fibra.
Ne occorre almeno 30 g al giorno, e non basta mangiare cereali integrali, se mancano frutta e verdura.

Naturalmente non giudico il gusto e le preferenze di ognuno. C’è grande differenza tra mangiare ciò che ci piace e ciò che ci serve.
E soprattutto se proprio non riuscite a mangiare la frutta intera (per comodità o scelta personale), meglio l’estratto.
A cui sarebbe meglio integrare la fibra

Dott. Antonio Pacella
Medico Specialista in Scienza dell’alimentazione e Diabetologia

La cena per i defunti Negli ultimi anni anche al centro sud Italia è molto in voga la festa celtica di Halloween, dalle ...
31/10/2025

La cena per i defunti

Negli ultimi anni anche al centro sud Italia è molto in voga la festa celtica di Halloween, dalle origini antiche, che si festeggia tra la notte del 31 ottobre e quella del 1 novembre, sebbene nella mia infanzia fosse poco conosciuta, specialmente tra i bimbi più piccoli.
Quello che però mi torna in mente in questo periodo dell’anno mi riporta ad usi e costumi che hanno anche un carattere di religiosità, oggi andata perduta nella società della fretta.
In occasione della Commemorazione dei defunti, ricordo che un tempo erano tante le famiglie del mio paese, Pacentro (un piccolo borgo in provincia dell'Aquila) che preparavano la sera del 1° novembre, la "cena per le anime" che silenziosamente in quella notte tornavano sulla terra per visitare le loro case.
Tale tradizione, legata ad antichi popoli del Mediterraneo, consisteva nel lasciare durante la notte, un pasto, generalmente rappresentato da maccheroni fatti a mano, col pollice, senza l’uso di strumenti di legno, rame o ferro. A questo si aggiungevano pane e formaggio. Accompagnati da un bel bicchiere colmo di vino.
Molte volte comparivano anche i fichi secchi (se c'erano) oppure qualche sottolio.
Era quello, il pasto per i defunti.
Secondo l'antica tradizione non si usava mettere posate sul tavolo, perchè potevano essere sconosciute, a seconda del tempo in cui le anime avevano vissuto sulla terra.
Non si metteva nemmeno il coltello, che pur vantando lontana esistenza, poteva essere un pericolo, poiché le anime innervosite avrebbero potuto farne cattivo uso.
Altra rigida precauzione era quella di non chiudere a chiave né porte, né cassapanche, né cassetti: questo al fine di dare la possibilità alle anime di prendere qualcosa che avevano desiderato.
Non mancava la brocca dell’acqua piena fino all’orlo: i morti tornavano a casa con una grande sete.
Al centro del tavolo un lume ad olio acceso per illuminare la stanza con la cena preparata.
Se l’indomani la tavola apparecchiata rimaneva intatta, era segno che le anime si erano nutrite e la cena non consumata veniva distribuita tra i parenti (o in alcuni casi veniva offerta ai poveri), in suffragio dell’anima per cui era stata preparata.
Era doveroso eseguire il rito, non tanto per il vincolo, ma perché le anime potevano nuocere i viventi se, tornando una volta all’anno, non trovavano il rituale pasto.
Pian piano si stanno perdendo tutte quelle tradizioni, che sono un misto tra religiosità e paganesimo, che forse ai ragazzi di oggi andrebbero di nuovo raccontate. Conoscere le usanze di un popolo, ci aiuta a capirlo.

Dott. Antonio Pacella

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CHI SONO

Mi sono laureato in Medicina e Chirurgia con Lode presso l’Università “La Sapienza” e Specializzato con Lode in Scienza dell’Alimentazione con indirizzo Nutrizione Clinica, nel medesimo Ateneo, sotto la guida del Prof. Carlo Cannella. Ho conseguito successivamente il Master Universitario in Medicina e Chirurgia Estetica presso l’Università di Tor Vergata e il Master Avanzato in Mesoterapia Estetica, Antalgica e Viscerale, presso la Scuola Italiana di Mesoterapia.

Sono Ideatore del Metodo Sensoriale ComeMangi®, Medico del settore tecnico della Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC), Consulente Nutrizionale presso il Comando Interregionale Carabinieri Lazio, Abruzzo e Molise e Consulente Nutrizionale del CONI Abruzzo. Sono stato Medico della Federazione Italiana Atletica Leggera (FIDAL) e ho ricoperto il ruolo di Responsabile e Coordinatore dell’Ambulatorio di Medicina Estetica & SPA presso le Terme di Bologna.

Sono Membro del Comitato Scientifico della Società Italiana di Diagnosi Prenatale e Medicina Materno Fetale (SIDIP), Socio della Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione (SISA) e membro onorario della Società Europea di Nutrizione Sportiva (ESNS). Ho attualmente incarichi di Professore a contratto presso L’Università di Camerino, L’Università di Palermo e l’Abeos Osteopathy School.

Sono Autore di pubblicazioni e articoli sia a livello scientifico che divulgativo.