10/06/2022
Per i caregiver che assistono un familiare anziano o disabile, mantenendo anche un altro lavoro, si tratta di una fatica economica e psicologica gravosa. Tutti i dati in una nuova ricerca che fotografa la situazione delle famiglie italiane con bisogni assistenziali conferma quanto già sappiamo: il Paese è sempre più vecchio, e sulle famiglie grava gran parte degli aspetti di cura, con la figura del caregiver che è sempre più centrale, e sempre più oberata. Sono questi, in sintesi, i risultati di una ricerca condotta da BCG e Jointly, dal titolo: "Digitale, locale, integrato. Il futuro del Welfare in un Paese che invecchia"..
Quella che emerge dalla ricerca è una situazione complessa che, secondo 8 intervistati su 10, è destinata a peggiorare.
Il panorama nel quale si inserisce lo studio è quello di un Paese, il nostro, nel quale quasi un cittadino su quattro ha più di 65 anni (14 milioni in tutto) e la grande maggioranza degli over 75 (l'85%) convive con almeno una malattia cronica.
A fronte di questi numeri, che vedono una crescente domanda di servizi di assistenza, la ricerca riporta che in Italia solo il 15% di questa domanda è soddisfatta con le risorse pubbliche, con una spesa pubblica per la non autosufficienza che oggi è di circa € 31 miliardi1 (1,75% del PIL): circa 24 miliardi in meno della media di Francia, Germania e Regno Unito.
Sono quindi le famiglie a farsi carico del lavoro di cura e, quando possibile, dei costi. Chi ne ha la disponibilità economica ricorre al privato: nel 2021 la spesa di welfare delle famiglie è stata di 136,6 miliardi, dove la salute (39 miliardi) e l'assistenza agli anziani (29 miliardi) rappresentano da sole la metà del totale. Gran parte di questa spesa (71%) è sostenuta direttamente dalle famiglie
La ricerca evidenzia che la maggioranza (81%) dei caregiver intervistati si occupa di genitori o parenti anziani e in un caso su tre (31%) lo fa per più di 14 ore settimanali. Una situazione complessa che, secondo 8 intervistati su 10, è destinata a peggiorare. Due sono i fattori che emergono come prioritari per i caregiver intervistati: la gestione del tempo e l'aspetto finanziario, che sono considerati "rilevanti" o "molto rilevanti" rispettivamente dal 72% e 64% del campione.
Guardando i dati della ricerca, viene rilevato che il 17% dei caregiver spende più di 10.000 euro l'anno e, in un caso su due, si tratta di spese sostenute personalmente. È del tutto comprensibile quindi, che quasi la
In termini di servizi, la maggioranza dei caregiver auditi nella ricerca è costretta a fare da sé (38%) o a comprare dal privato (33%), sempre che se lo possa permettere.
Il settore pubblico viene scelto in media solo dal 25% dei caregiver: a pesare sono la lentezza dell'erogazione, le complessità burocratiche e la mancanza di risorse..
Di fronte a questo scenario insoddisfacente sotto il profilo dei servizi complessivi, è quanto mai urgente prevedere politiche che considerino i vari aspetti, che tengano conto anche dei cambiamenti sociodemografici in atto, i quali riguardano non solo l’aumento dell’età e quindi del numero di anziani, ma anche la diversa composizione delle famiglie – sempre meno numerose.
Ciò che abbiamo di fronte è una emergenza che dovrà essere affrontata attraverso un rinnovamento del welfare non solo pubblico, ma anche privato ed aziendale: ambiti che dovranno dialogare per riuscire a rispondere in modo adeguato a quella che è la vera sfida che i prossimi anni ci pongono di fronte.