Dott.ssa Lucia Cassia - Psicologa

Dott.ssa Lucia Cassia - Psicologa Sono una psicologa, mi occupo prevalentemente di infanzia e adolescenza

22/03/2025
«La fantasia fa parte di noi come la ragione: guardare dentro la fantasia è un modo come un altro per guardare dentro no...
22/01/2020

«La fantasia fa parte di noi come la ragione: guardare dentro la fantasia è un modo come un altro per guardare dentro noi stessi».

07/01/2020

"Dalla lettura di ogni “storia” emerge che non possiamo guardare i bambini come piccoli meccanismi, ma sempre mantenere l’immagine della loro duttilità, vulnerabilità ed esplosiva emotività. In una parola: la speranza
dell’anima di ogni piccolino, che si può tradurre in tenerezza e coccole, ma anche in desiderio di libertà."
Dina Vallino

Your authentic self is beautiful
28/12/2019

Your authentic self is beautiful

Ciascuno cresce solo se sognatoDanilo DolciC'è chi insegnaguidando gli altri come cavallipasso per passo:forse c'è chi s...
21/12/2019

Ciascuno cresce solo se sognato
Danilo Dolci

C'è chi insegna
guidando gli altri come cavalli
passo per passo:
forse c'è chi si sente soddisfatto
così guidato.

C'è chi insegna lodando
quanto trova di buono e divertendo:
c'è pure chi si sente soddisfatto
essendo incoraggiato.

C'è pure chi educa, senza nascondere
l'assurdo ch'è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d'essere franco all'altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato

“ Mi sembra che gli adulti sottovalutino troppo il fatto di essere portatori di speranza per tutti gli adolescenti. Ora,...
19/12/2019

“ Mi sembra che gli adulti sottovalutino troppo
il fatto di essere portatori di speranza per tutti
gli adolescenti. Ora, gli adulti sanno, per
averlo vissuto, che dopo la pioggia e la nebbia
può ritornare il sole, che generalmente la
sofferenza sfocia in un piacere che non poteva essere riconosciuto né talora nemmeno
immaginato a priori. Un adolescente alla
ricerca di se stesso non sempre lo sa, e nel
suo tentativo di uscire da un ingranaggio
distruttivo rischia che il dolore in certi
momenti si reimpadronisca di lui, risorgendo
ancora più vivo..... Come si può ancora
sostenere che è necessario aspettare il
consenso di chi si sta rovinando per agire e
prendere provvedimenti di autoritá?
Quale specchio porgiamo ai giovani, se
abbiamo paura di porre loro dei limiti, e
quale fiducia possono avere in noi quegli
stessi giovani, se ci mostriamo così poco
convinti della nostra importanza? Per vivere,
gli adolescenti hanno bisogno che gli adulti
sappiano stare al loro posto imporre, come
è necessario e naturale, il loro sostegno, il
loro accompagnamento, la loro autorità. Ma
più di ogni altra cosa hanno bisogno che
quegli stessi adulti attestino, con la loro
esistenza, che la vita ha interesse in sé,
indipendentemente dai fallimenti, dalle
sofferenze e dalle inevitabili delusioni. È
questa la prima prevenzione, nonché la
motivazione più efficace, per infondere in un
adolescente la voglia di prendersi cura di
Sé”
Jeammet, Adulti senza riserva

“Il vero miracolo di Natale, a parte il suo significato religioso, è il miracolo della mente infantile, che sa trasforma...
08/12/2019

“Il vero miracolo di Natale, a parte il suo significato religioso, è il miracolo della mente infantile, che sa trasformare l’ingenua esile bugia che nasconde il genitore dietro l’immagine di Babbo Natale nella promessa di un mondo benevolo e gratificante. Per il bambino, oltre a tutti gli altri significati, Babbo Natale è il simbolo non soltanto della benevolenza e della buona volontà dell’universo. Una benevolenza che non può essere garantita dai regali soltanto, per numerosi e raffinati che siano, ma viene segnalata dalla disponibilità dei genitori a creare per il loro bambino, una volta l’anno, un mondo che è in armonia con i suoi desideri più profondi, con il suo pensiero magico. L’esistenza di Babbo Natale, questo simbolo di benevolenza e dedizione alla felicità di tutti i bambini, comunica al bambino la sicurezza più grande di qualunque regalo i genitori possano fargli a proprio nome. […]
Perciò, se vogliamo aiutare i nostri figli a formarsi una sana visione della realtà e acquisire la capacità di farvi fronte, dobbiamo non solo permettere loro di credere alle proprie fantasie per il tempo necessario, ma anche, nei momenti più significativi, dare realtà a tali fantasie. È questa infatti l’importante funzione delle festività nell’economia psichica del bambino: dargli la forza necessaria al mestiere di vivere.”
B. Bettelheim da Un genitore quasi perfetto

📖 *Letture consigliate*"Il genitore perfetto non esiste. L'idea di poter soddisfare ogni bisogno del bambino e di poterg...
03/12/2019

📖 *Letture consigliate*
"Il genitore perfetto non esiste. L'idea di poter soddisfare ogni bisogno del bambino e di potergli risparmiare ogni sofferenza finirebbe in realtà per produrre un individuo infelice e mal adattato. Non lo preparerebbe a vivere un mondo abitato dagli altri; inizialmente il mondo sarebbe un regno magico di cui egli è il re, ma con l'andare del tempo si trasformerebbe in un luogo molto solitario ed irreale. [...]
Tutte le ricchezze del mondo non possono sostituire un autentico contatto umano con gli altri, anche se comporta sofferenze e dolore. Un vero rapporto implica frustrazione, lotta e odio, oltre che conforto, armonia e amore.

La capacità dell’individuo di regolare le proprie emozioni è una componente fondamentale per lo sviluppo adattivo ed è u...
03/12/2019

La capacità dell’individuo di regolare le proprie emozioni è una componente fondamentale per lo sviluppo adattivo ed è una capacità che emerge nella relazione madre-bambino, attraverso gli scambi fisici e preverbali. Influisce sul benessere psicofisico e sulle prestazioni in vari ambiti dello sviluppo.

La regolazione emotiva è la capacità, fondamentale per il benessere di ognuno di noi, di gestire le nostre emozioni. La impariamo nel rapporto con la mamma, che svolge una funzione fondamentale, sia secondo la psicoanalisi che secondo le neuroscienze

"Ho sempre trovato il mio mondo fondamentalmente congeniale sin dal momento in cui ho iniziato a trovarlo interessante. ...
29/11/2019

"Ho sempre trovato il mio mondo fondamentalmente congeniale sin dal momento in cui ho iniziato a trovarlo interessante. Quando ero un pesce mi preoccupavo solamente di nuotare e non avevo pensieri, ma una volta incontrata la mia amica Placenta abbiamo esplorato e condiviso le nostre scoperte, io canticchiando e danzando, lei usando il suo soffio rassicurante. Ci accorgemmo che dall'altro lato c'erano altri che canticchiavano assai. Ne distinguevo particolarmente bene uno, un eccelso cantore. Pensammo di trovare il passaggio di Nord-ovest ma era un mondo troppo felice per abbandonarlo, finché iniziò a restringersi. Infatti divenne piuttosto sgradevolmente angusto, veramente paralizzante e quando spingevo, le pareti iniziarono a spingere contro. Mi arrabbiai e calciai veramente fuori, ma ciò sembrò avere un effetto contrario: ci furono contrazioni piuttosto spaventose. Decidemmo di partire, nonostante che avessimo ambedue il sospetto di essere stati costretti ad emigrare per fare posto ad un nuovo arrivato. Mi sentii piuttosto arrabbiata per questa usurpazione, in quanto, dopotutto, avevo abitato li sin dal principio del tempo. Perciò stupidamente, si potrebbe dire, io scalciai fuori con il pieno potere delle mie fortissime gambe. Beh, devo dire di aver fatto qualche danno perché seguì un vero terremoto, si aprì un grande vuoto scoprendo il passaggio di Nord-ovest che avevo sognato. Fui sbattuta in esso, prima dalla testa poi la placenta, in qualche modo nel corso dei successivi minuti o anni, ci separammo. Non l'ho più rivista. Alla fine del percorso tutto era diverso, sorprendente, meraviglioso - e terrificante. Il mio corpo divenne improvvisamente denso e pesante e non riuscivo a muoverlo; qualcosa di delizioso e profumato si infilò nel mio petto e mi sentii non più canticchiare ma urlare. Quelle creature enormi e meravigliose devono aver pensato che stessi urlando a loro; a tal punto esse erano forti, che riuscivano ad alzarmi con una sola mano, mentre io non riuscivo ad alzare neppure la mia testa. Ma fu la bellezza di una in particolare che mi soggiogò e notavo dal modo in cui mi guardava che ero piccina, br**ta e comica. Poi mi resi conto che stavo per essere buttata via, credo a causa dei calci e delle urla, magari perché ero piccola e br**ta. Ma sentii che questi brevi momenti prima della fine erano preziosi: il solo guardarla, sebbene mi facesse male agli occhi e dovessi poi chiuderlo. Ed il suo canticchiare, musica pura! A questo punto iniziavo ad asciugarmi, a corrugarmi, a tremare per il freddo e ad essere tormentata da un morso interno che non avevo mai avuto quando Placenta era con me. Poi ella mi mostrò la cosa più bella del mondo, tale da accecarmi, probabilmente per non farmi vedere l'abisso. Molto gentile, a dire il vero. La mia bocca smise di urlare e iniziò a succhiare quella roba anestetica con la quale "dovevo addormentarmi". Molto umano. Potevo morire ridendo e piangendo e sognando di essere grande e amata da lei" tratto da Amore e timore della bellezza di D. Meltzer e M. Harris

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