20/06/2025
Negli ultimi anni, sempre più studi stanno esplorando il legame tra alimentazione ed , evidenziando come alcune diete possano influenzare positivamente la frequenza, la durata e l’intensità degli attacchi, oltre a ridurre l’uso di farmaci.
👉 Dieta chetogenica: sembra essere una delle strategie più promettenti. In alcuni studi italiani, è stata associata a una forte riduzione degli attacchi (sia in frequenza che in durata), minore intensità del dolore e un minor bisogno di farmaci. Tuttavia, è una dieta che richiede molta costanza e motivazione.
👉 Dieta a basso contenuto di carboidrati (non chetogenica): ha mostrato risultati più modesti. Rispetto alla chetogenica, non ha portato a miglioramenti significativi né sul dolore né sull’uso di farmaci.
👉 Dieta DASH: nata per combattere l’ipertensione, è ricca di frutta, verdura e cereali integrali e povera di sodio, zuccheri e grassi saturi. Ha mostrato una buona efficacia nel ridurre durata e frequenza degli attacchi, probabilmente grazie ai suoi effetti antinfiammatori.
👉 Diete a eliminazione: consistono nell’identificare e rimuovere alimenti potenzialmente “trigger” (cioè scatenanti), come noci, spezie, formaggi o cioccolato. Alcuni studi mostrano miglioramenti, ma l’identificazione dei cibi problematici si basa spesso sulle sensazioni soggettive dei pazienti, che non sempre trovano conferma nei dati scientifici.
⚠️ Digiuno: ad oggi non ci sono studi specifici, ma diverse osservazioni suggeriscono che digiunare possa peggiorare i sintomi dell’emicrania nel breve termine.
L’alimentazione può essere un valido alleato nella gestione dell’emicrania, ma ogni persona è diversa. È importante valutare insieme il percorso più adatto, basandosi su evidenze scientifiche e sulle esigenze individuali!