CSADiagnosi,Terapia e Riabilitazione Per L'Acufene

CSADiagnosi,Terapia e Riabilitazione Per L'Acufene Il CSA:Diagnosi,Terapia e Riabilitazione dell'Acufene si avvale di validissimi collaboratori.Non è

Acufene e CISTI NEUROENTERICA: patologia rarissima!Oggi per il Centro Siciliano Acufene è una giornata particolare poich...
20/10/2025


Acufene e CISTI NEUROENTERICA: patologia rarissima!

Oggi per il Centro Siciliano Acufene è una giornata particolare poiché la casistica delle patologie in nostro possesso si arricchisce di una diagnosi, da noi formulata, RARISSIMA di presenza,a livello della cisterna prepontina destra dell’encefalo del paziente, di una CISTI NEUROENTERICA, che causa al paziente vertigine, acufene ed ipoacusia. Come potete leggere, per la presenza dei sintomi comuni alle patologie idropiche, erroneamente è possibile pensare precedentemente alla nostra valutazione una diagnosi di Sindrome di Meniere. Tale CISTI NEURENTERICA è presente, nel caso del paziente, nella cisterna prepontina destra dell’encefalo,si tratta di una neoformazione espansiva dí morfologia ovalare con diametro trasverso massimo di 17 mm e longitudinale di 15 mm che si accresce a ridosso della giunzione bulbo-midollare lateralizzando l’arteria vertebrale destra. La "cisti neuroenterica dell'encefalo" è una malformazione congenita estremamente rara e non va confusa con altre cisti cerebrali più comuni, come quelle aracnoidee. Si tratta di una lesione che origina dal tessuto del canale neuroenterico, che può estendersi anche al midollo spinale e, raramente, all'encefalo, formando una massa cistica che spesso si localizza ventrale rispetto al midollo. Quindi è una malformazione congenita associata al canale neuroenterico, dato che la rende molto rara nell'encefalo. Infatti la localizzazione più comune è nel canale spinale, come massa cistica intradurale-extramidollare, spesso nella parte ventrale (anteriore) del midollo. La sua presenza nell'encefalo è molto rara e, in questi casi, può essere confusa con altre malformazioni. È talmente rara che il nostro otoneuro-radiologo di riferimento, con esperienza quasi cinquantennale in ambito radiologico dell’encefalo e dell’orecchio, non possedeva sino ad oggi in casistica una CISTI NEUROENTERICA dell’encefalo. Anche in ambito scientifico bibliografico vi sono pochissime notizie in merito. È fondamentale distinguerla da altre condizioni cistiche più comuni nel sistema nervoso centrale:

* Cisti aracnoidee: Sono le cisti più comuni. Si formano per una duplicazione congenita delle meningi e sono ripiene di liquido cerebrospinale (liquor).
* Cisti colloidi: Sono rare e si formano nel terzo ventricolo del cervello, potendo ostruire il flusso del liquor e causare idrocefalo.
* Cisti epidermoidi: Sono lesioni benigne di origine embrionale, formate da tessuto ectodermico. La cisti neuroenterica nell'encefalo è una malformazione rarissima e potenzialmente complessa proprio per la sede in cui si sviluppa, nonostante sia una neoformazione benigna. In relazione alla sede in cui si sviluppa nell’encefalo è responsabile di una sintomatologia complessa.

Nel caso del nostro paziente determina crisi vertiginose, senso di instabilità, acufene e perdita di udito di entità modesta di tipo neurosensoriale. Anche in questo caso per formulare una diagnosi corretta, abbiamo visitato il paziente in maniera olistica, valutando non solo la funzionalità dell’orecchio ma anche la funzionalità di altri organi e strutture. Il paziente è stato sottoposto a studio audiologico per studiare la perdita di udito e le caratteristiche del suo acufene, sono state eseguite le prove di funzionalità vestibolare per studiare il vestibolo,organo dell’equilibrio, è stato sottoposto ad endoscopia delle alte vie respiratorie rilevando una notevole disfunzione delle Tuba di Eustachio per presenza di ipertrofia dei turbinati inferiori e scivolamento settale, valutazione osteopatica per rilevazione di disfunzione dell’ATM, queste due ultime patologie rappresentano delle concause dell’acufene. Al momento non è stata data una indicazione chirurgica al paziente per rimuovere la CISTI NEUROENTERICA, ma è stata consigliata una osservazione radiologica nel tempo, circa ogni 4/6 mesi mediante l’esecuzione di risonanza magnetica dell’encefalo con mezzo di contrasto per valutare l’eventuale accrescimento della cisti. Qualora la cisti dovesse accrescersi il paziente dovrà sottoporsi a valutazione neurochirurgica per l’asportazione della stessa. Nell’immediato per migliorare la sua qualità di vita il paziente si sottoporrà a riabilitazione acustica sonora con sistema digitale combinato in modo da sentire molto meglio e allo stesso tempo gestire il suo acufene.

18/10/2025

Testimonianza di una paziente seguita dalla nostra equipe multidisciplinare per riferito acufene monolaterale associato ad ipoacusia. L’ipoacusia di tipo neurosensoriale si presenta grave in un solo lato, con iniziale perdita di udito alle alte frequenze nell’altro orecchio. La paziente al suo arrivo presso il CSA si presentava demotivata, sofferente per l’elevata intensità dell’acufene, confusa. Abbiamo valutato la paziente non solo dal punto di vista audiologico, in modo da formulare la diagnosi e indicare alla stessa il trattamento mirato per il suo caso. Considerando che la causa principale è di natura vascolare, motivo per il quale la perdita di udito e l’acufene verosimilmente tenderanno a peggiorare nel tempo, abbiamo dato indicazione di riabilitazione acustica sonora mediante sistema digitale combinato. Abbiamo prescritto un protocollo farmacologico mirato e di supporto alla riabilitazione acustica, e la paziente riferisce di aver avuto da subito un netto miglioramento della sintomatologia.

L’otosclerosi è una patologia dell’orecchio medio che può alterare in modo significativo la capacità uditiva e compromet...
18/10/2025


L’otosclerosi è una patologia dell’orecchio medio che può alterare in modo significativo la capacità uditiva e compromettere la qualità della vita. Nei casi più gravi, questa condizione si accompagna alla comparsa di acufene, un sintomo spesso sottovalutato ma capace di generare profonda sofferenza psicologica e isolamento sociale. Capire cosa accade, affrontare le conseguenze uditive ed emotive e scegliere il percorso terapeutico corretto sono passaggi fondamentali per ritrovare equilibrio e serenità.
Clicca sulla immagine per leggere interamente l’articolo e la testimonianza della nostra paziente
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L’otosclerosi può causare ipoacusia e acufene. Scopri come la TRT e un approccio integrato possono migliorare l’udito e la qualità di vita.

Disodontiasi e Acufene Perviene alla mia osservazione una ragazza per riferito acufene e senso di ovattamento auricolare...
17/10/2025


Disodontiasi e Acufene

Perviene alla mia osservazione una ragazza per riferito acufene e senso di ovattamento auricolare, molto infastidita e scoraggiata. L’acufene è persistente e riferisce di accusare anche ovattamento auricolare, che peggiora la sopportazione dell’acufene percepito. Presenta una disfunzione della Tuba di Eustachio per la presenza della ipertrofia dei turbinati inferiori ( tra l’altro già operata per settoturbinoplastica senza ottenere nulla per la recidiva immediata della ipertrofia dei turbinati poiché non sono state curate le cause) e una disfunzione dell’articolazione temporomandibolare. Dopo avere eseguito tutti gli esami audiologici, vestibolari, valutazione endoscopica delle alte vie respiratorie, studio immunologico e metabolico nutrizionale, ho prescritto delle indagini radiologiche mirate della mandibola e non solo dell’orecchio, perché durante la visita e la raccolta della storia clinica della paziente qualcosa non mi convinceva in questo caso a livello del distretto cranio-cervico-mandibolare. Anche questa volta abbiamo avuto ragione poiché la paziente presenta disodontiasi dell’VIII dente arcata superiore di sinistra oltre alla alterazione anatomica dell’ATM, evidenziata da uno studio TC. La paziente riferisce da pochissimo tempo insorgenza anche di tensione facciale, disturbi non ben specificati all’orecchio durante i pasti, anche se con un protocollo farmacologico da noi prescritto l’acufene è scomparso, ma persiste il dolore all’orecchio e la tensione facciale durante la masticazione. L’VIII dente in questione ritenuto è in posizione obliqua comprimendo i nervi che passano vicino al dente,provocando la sintomatologia riferita dalla paziente. Diverse ricerche scientifiche hanno confermato che il dente del giudizio può essere una causa scatenante dell’acufene, sebbene non sia l’unica. Questo legame è principalmente dovuto alla stretta connessione anatomica tra la mandibola, l’articolazione temporo-mandibolare (ATM) e l’orecchio. L’ATM, situata vicino all’orecchio medio e interno, regola i movimenti della mandibola durante masticazione, fonazione e deglutizione. Quando un dente del giudizio cresce storto, crea pressione anche sui denti vicini o sulle strutture mandibolari, causando tensione e infiammazione. Queste alterazioni possono propagarsi alle strutture uditive vicine, generando rumori percepiti come fischi o ronzii. Quando il dente non trova spazio per erompere, può quindi premere contro denti adiacenti o tessuti circostanti, causando anche dolore e tensione mandibolare. L’errata posizione del dente del giudizio può alterare anche l’allineamento della mandibola e dell’ATM. Se l’acufene è causato da un dente del giudizio problematico, ritenuto parzialmente o totalmente, può comparire insieme ad altri sintomi:
* Dolore localizzato vicino all’orecchio o alla mandibola;
* Sensazione di pressione dietro l’orecchio;
* Mal di testa frequente, tensione cervicale e rigidità muscolare;
* Difficoltà di apertura della bocca o dolore durante la masticazione;
* Vertigini e nausea in casi più gravi.
L’Acufene e tutti gli altri sintomi riferiti dalla paziente spesso migliorano o scompaiono dopo l’estrazione del dente in questione. L’attenta valutazione multidisciplinare della paziente a 360 gradi, la diagnosi precoce ( in questo caso della disodontiasi dell’VIII dente) e l’intervento immediato, nel caso specifico,l’estrazione del dente, ci permettono di ridurre il rischio di complicanze e ci permettono di migliorare la qualità di vita della paziente. La paziente verrà visitata da un collega Maxillo facciale per programmare l’estrazione del dente e successivamente inizierà una riabilitazione osteopatica ed ortodontica con il nostro osteopata e il nostro gnatologo per riabilitare la disfunzione dell’ATM. Per la disfunzione della Tuba di Eustachio si sottoporrà a decongestione Laser del turbinato inferiore con Laser a Luce Blu, Laser altamente all’avanguardia, tecnologicamente avanzato rispetto ad altri laser.

16/10/2025
Per trattare un paziente acufenopatico bisogna rivolgersi ad equipe multidisciplinari, i cui singoli specialisti abbiano...
16/10/2025


Per trattare un paziente acufenopatico bisogna rivolgersi ad equipe multidisciplinari, i cui singoli specialisti abbiano moltissima esperienza per trattare l’acufene con protocolli terapeutici mirati per ciascun paziente. Le cause dell’acufene sono tantissime, se ne contano oltre 230, molte delle quali non interessanti l’orecchio ma organi anche molto distanti dall’orecchio. Il paziente deve essere preso in carico dalla equipe,studiato in maniera olistica, a 360 gradi,iniziando il protocollo farmacologico al più presto possibile quando l’acufene si presenta da poco tempo e/o iniziare protocolli farmacologici e riabilitativi di diverso tipo nel caso di acufeni cronici. Da oltre 15 anni ciascun professionista della nostra equipe ha dedicato la propria vita e il proprio lavoro al trattamento dell’acufene, continuando a studiare, a confrontarsi con altre figure quali farmacologi per produrre nuovi protocolli farmacologici, radiologi per sfruttare le metodiche diagnostiche più innovative possibili, cardiologi e neurologi per le patologie rare o congenite molto spesso diagnosticate e tanti altri specialisti sino ad arrivare spesso ai genetisti. Trattare un acufene non è semplice, per migliorare la qualità di vita del paziente bisogna dedicarsi totalmente al paziente stesso e continuare ad aggiornarsi e a studiare, a fare ipotesi, a sfruttare la strumentazione più all’avanguardia possibile che il mercato ci offre per lo studio dell’acufene. Ci vuole tanta pazienza e abnegazione. Siamo felicissimi per essere stati ancora una volta d’aiuto per questi due pazienti. Nel paziente l’acufene è insorto improvvisamente da circa 15 gg, lo stiamo studiando e abbiamo immediatamente iniziato una terapia mirata che solo in tre giorni ci ha dato grandi soddisfazioni. Tra l’altro questa è la seconda volta che a distanza di anni lo stiamo aiutando. Per la paziente si tratta di un caso clinico complesso che stiamo gestendo e anche per lei vi è stato un miglioramento della sua qualità di vita. Seguiremo questi pazienti sino alla formulazione non solo della causa( che solitamente formuliamo subito)ma anche delle concause che devono essere trattate così come trattiamo la causa principale. Ringraziamo questi due pazienti per la fiducia che ci hanno accordato, sperando di poter aiutare sempre più pazienti sofferenti

Otosclerosi e insorgenza di Acufene: la storia di una nostra paziente Arriva alla mia osservazione una paziente giovane ...
15/10/2025

Otosclerosi e insorgenza di Acufene: la storia di una nostra paziente

Arriva alla mia osservazione una paziente giovane per riferita ipoacusia notevole e insorgenza di acufene dopo essersi sottoposta ad intervento chirurgico per otosclerosi. La paziente è visibilmente provata, è in trattamento farmacologico per depressione insorta a seguito di questo quadro clinico. È una paziente confusa, impaurita, ansiosa che necessita dell’aiuto soprattutto psicologico del marito. Visitarla è stato molto difficile poiché la paziente scoraggiata, si fermava frequentemente durante la raccolta della sua storia clinica, ahimè piangendo e disperandosi. Inutile dire che l’ho incoraggiata sotto tutti i fronti, nonostante abbia un quadro clinico abbastanza grave. Qualche hanno addietro le viene diagnosticata l’otosclerosi. L’otosclerosi è una malattia progressiva dell’orecchio medio che provoca una perdita dell’udito a causa di una crescita ossea anomala che immobilizza la staffa, uno dei tre ossicini uditivi. Questo impedisce la corretta trasmissione del suono all’orecchio interno, causando un’ipoacusia progressiva. Sebbene possa essere risolvibile con un intervento chirurgico, in alcuni casi e gravi può portare alla sordità. Le hanno proposto un intervento chirurgico di stapedectomia,che consiste nella sostituzione della staffa con una piccola protesi, ripristinando la trasmissione del suono,ma qualche volta, nei casi gravi e per la non tempestività dell’esecuzione dell’intervento, può avvenire un peggioramento della ipoacusia e soprattutto l’insorgenza di Acufene e vertigini. Molto probabilmente per la gravità del quadro clinico della paziente dopo l’intervento chirurgico la stessa ha subito un aggravamento della ipoacusia ed è insorto l’Acufene persistente ed intenso, che hanno destabilizzato completamente la paziente ( potete vedere sotto l’esame audiometrico tonale associato a studio dell’acufene ed una immagine radiologica della nostra casistica di un caso di otosclerosi che nel tempo ha interessato anche la coclea). La stessa in questi anni si è sottoposta a diverse visite con il risultato della proposta di protesizzazione acustica. CONTINUA A LEGGERE NEI COMMENTI…

Otosclerosi e insorgenza di Acufene: la storia di una nostra paziente Arriva alla mia osservazione una paziente giovane ...
15/10/2025


Otosclerosi e insorgenza di Acufene: la storia di una nostra paziente

Arriva alla mia osservazione una paziente giovane per riferita ipoacusia notevole e insorgenza di acufene dopo essersi sottoposta ad intervento chirurgico per otosclerosi. La paziente è visibilmente provata, è in trattamento farmacologico per depressione insorta a seguito di questo quadro clinico. È una paziente confusa, impaurita, ansiosa che necessita dell’aiuto soprattutto psicologico del marito. Visitarla è stato molto difficile poiché la paziente scoraggiata, si fermava frequentemente durante la raccolta della sua storia clinica, ahimè piangendo e disperandosi. Inutile dire che l’ho incoraggiata sotto tutti i fronti, nonostante abbia un quadro clinico abbastanza grave. Qualche hanno addietro le viene diagnosticata l’otosclerosi. L'otosclerosi è una malattia progressiva dell'orecchio medio che provoca una perdita dell'udito a causa di una crescita ossea anomala che immobilizza la staffa, uno dei tre ossicini uditivi. Questo impedisce la corretta trasmissione del suono all'orecchio interno, causando un'ipoacusia progressiva. Sebbene possa essere risolvibile con un intervento chirurgico, in alcuni casi e gravi può portare alla sordità. Le hanno proposto un intervento chirurgico di stapedectomia,che consiste nella sostituzione della staffa con una piccola protesi, ripristinando la trasmissione del suono,ma qualche volta, nei casi gravi e per la non tempestività dell’esecuzione dell’intervento, può avvenire un peggioramento della ipoacusia e soprattutto l’insorgenza di Acufene e vertigini. Molto probabilmente per la gravità del quadro clinico della paziente dopo l’intervento chirurgico la stessa ha subito un aggravamento della ipoacusia ed è insorto l’Acufene persistente ed intenso, che hanno destabilizzato completamente la paziente ( potete vedere sotto l’esame audiometrico tonale associato a studio dell’acufene ed una immagine radiologica della nostra casistica di un caso di otosclerosi che nel tempo ha interessato anche la coclea). La stessa in questi anni si è sottoposta a diverse visite con il risultato della proposta di protesizzazione acustica. La paziente quindi è stata protesizzata con protesi acustiche bilateralmente,ma riferisce di continuare a non sentirci bene e soprattutto riferisce che l’Acufene è aumentato di intensità, motivo per il quale sta assumendo psicofarmaci. Abbiamo valutato la paziente, come nostro solito fare, in maniera olistica riscontrando la presenza di conconcause come la disfunzione della Tuba di Eustachio con scarsa ventilazione della cassa timpanica, che in questo caso non ha priorità di essere trattata data la gravità della ipoacusia. È un caso molto complesso, la protesi acustica verosimilmente amplificando tutte le frequenze determina aumento di intensità dell’Acufene. In urgenza abbiamo richiesto degli esami radiologici da eseguire e abbiamo programmato una riabilitazione acustica con sistema digitale combinato per eseguire la TRT. La TRT è una vera e propria riabilitazione acustica, si esegue in equipe multidisciplinare osservando degli step ben cadenziati scientificamente. La paziente mediante la TRT sentirà molto meglio e il suo acufene verrà gestito dal sistema digitale combinato. Abbiamo molti pazienti in casistica che hanno eseguito la riabilitazione sonora e possiamo scientificamente affermare che tutti hanno avuto un miglioramento della loro qualità di vita, ritornando ad essere persone normalmente integrate nella società, nella famiglia e in ambito lavorativo. Siamo certissimi di poter aiutare la paziente a migliore la sua qualità di vita e,collaborando con la sua psichiatra che interagirà con la nostra bravissima psicoterapeuta, a farla uscire dalla depressione e a farle smettere l’assunzione di psicofarmaci. La paziente insieme al marito sono andati via fiduciosi e felici di poter avere una chance.

Nuovo Protocollo OSAS per il trattamento delle apnee notturne: grandi risultati ottenuti Da diverso tempo la nostra equi...
13/10/2025

Nuovo Protocollo OSAS per il trattamento delle apnee notturne: grandi risultati ottenuti

Da diverso tempo la nostra equipe multidisciplinare ha creato un Nuovo Protocollo OSAS, come alternativa alla CPAP. Molto spesso infatti i pazienti non tollerano la CPAP, utilizzandola per brevi periodi di tempo perché considerata invasiva, per cui abbiamo creato questo Nuovo Protocollo non invasivo che ci ha dato subito grandi soddisfazioni. Il nuovo Protocollo Osas è un protocollo non invasivo, semplice e veloce.
La sindrome delle apnee notturne, la cui definizione medica è Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno, nota anche con l’acronimo OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome), è una patologia cronica molto diffusa che comporta ripetute interruzioni dell’attività respiratoria durante il sonno. Sebbene queste pause durino generalmente pochi secondi, si possono presentare circa 30 volte in un’ora e anche centinaia di volte in una notte, impedendo di riposare adeguatamente.
Le complicanze delle apnee notturne ahimè sono più frequenti di quanto si possa pensare. Pomeriggio abbiamo visitato una paziente venuta dalla Svizzera che già da due mesi segue il nostro Nuovo Protocollo OSAS, ottenendo grandi risultati. La paziente partiva da 40 apnee notturne in un’ora, seguendo il nostro protocollo le apnee si sono ridotte a 6 apnee notturne in un’ora. Nello stesso pomeriggio abbiamo visitato un nuovo paziente di 50 anni che purtroppo l’anno scorso è stato salvato da un infarto miocardico acuto o IMA, verosimilmente dovuto alle apnee notturne delle quali soffre da anni. Il cardiologo che lo ha salvato ha consigliato una visita otorinolaringoiatrica per risolvere il problema delle apnee notturne. Lo stesso paziente non tollerando la CPAP si è rivolto alla nostra osservazione per iniziare a seguire il Nostro Nuovo Protocollo OSAS, che prevede: CONTINUA A LEGGERE NEI COMMENTI

Sensazione di ovattamento auricolare,scolo retronasale,ostruzione nasale: sintomi spesso determinanti da patologia rinof...
10/10/2025

Sensazione di ovattamento auricolare,scolo retronasale,ostruzione nasale: sintomi spesso determinanti da patologia rinofaringea

Questa paziente è arrivata alla mia osservazione perché riferiva scolo retronasale molto fastidioso, sensazione di ovattamento auricolare, ostruzione nasale.
Oltre alle indagini strumentali eseguiti per studiare la funzionalità dell’orecchio,è stata sottoposta ad endoscopia nasale e delle alte vie respiratorie, con endoscopio dí ultimissima generazione del diametro di soli 2,4 mm, senza dare alcun fastidio alla paziente, evidenziando una neoformazione rotondeggiante, traslucida del Rinofaringe. Le dimensioni della neoformazione, verosimilmente CISTICA, erano notevoli infatti ostruivano l’ostio della Tuba di Eustachio a sinistra, lato nel quale riferiva ovattamento auricolare. Si tratta di una lesione benigna, chiamata CISTI DI TORNWALDT. Ho prescritto terapia farmacologica locale decongestionante e alla visita di controllo la CISTI si presenta molto ridotta di dimensioni. La CISTI di Tornwaldt, è una sacca che si forma nella nel cavo rinofaringeo sulla linea mediana e può essere asintomatica o causare sintomi se si infetta e si accresce di dimensioni ,come ostruzione nasale,mal di testa, mal di gola, ovattamento auricolare, presenza di secrezioni purulente, spesso con cattivo odore e sapore, scolo retronasale . La diagnosi generalmente non coincide con la sua insorgenza, rimanendo spesso asintomatica per lunghi periodi. È proprio il caso della paziente, infettandosi la CISTI DI TORNWALDT è aumentata di dimensione determinando i sintomi riferiti dalla stessa, soprattutto scolo retronasale, ovattamento auricolare e cefalea. Questo tipo di CISTI viene scoperta accidentalmente durante l’esecuzione di MRI o TAC del collo effettuate per altri motivi o durante una rinoendoscopia diagnostica per patologie oro Rino faringee. Una volta diagnosticata viene regolarmente monitorata con rinofibroscopie periodiche ambulatoriali. Se invece diviene sintomatica, come nel caso della paziente,e in caso di infezione della CISTI, è necessario un trattamento farmacologico con antinfiammatori non steroidei ed antibiotici.CONTINUA A LEGGERE NEI COMMENTI…

Sensazione di ovattamento auricolare,scolo retronasale,ostruzione nasale: sintomi spesso determinanti da patologia rinof...
10/10/2025


Sensazione di ovattamento auricolare,scolo retronasale,ostruzione nasale: sintomi spesso determinanti da patologia rinofaringea

Questa paziente è arrivata alla mia osservazione perché riferiva scolo retronasale molto fastidioso, sensazione di ovattamento auricolare, ostruzione nasale.
Oltre alle indagini strumentali eseguiti per studiare la funzionalità dell’orecchio,è stata sottoposta ad endoscopia nasale e delle alte vie respiratorie, con endoscopio dí ultimissima generazione del diametro di soli 2,4 mm, senza dare alcun fastidio alla paziente, evidenziando una neoformazione rotondeggiante, traslucida del Rinofaringe. Le dimensioni della neoformazione, verosimilmente CISTICA, erano notevoli infatti ostruivano l’ostio della Tuba di Eustachio a sinistra, lato nel quale riferiva ovattamento auricolare. Si tratta di una lesione benigna, chiamata CISTI DI TORNWALDT. Ho prescritto terapia farmacologica locale decongestionante e alla visita di controllo la CISTI si presenta molto ridotta di dimensioni. La CISTI di Tornwaldt, è una sacca che si forma nella nel cavo rinofaringeo sulla linea mediana e può essere asintomatica o causare sintomi se si infetta e si accresce di dimensioni ,come ostruzione nasale,mal di testa, mal di gola, ovattamento auricolare, presenza di secrezioni purulente, spesso con cattivo odore e sapore, scolo retronasale . La diagnosi generalmente non coincide con la sua insorgenza, rimanendo spesso asintomatica per lunghi periodi. È proprio il caso della paziente, infettandosi la CISTI DI TORNWALDT è aumentata di dimensione determinando i sintomi riferiti dalla stessa, soprattutto scolo retronasale, ovattamento auricolare e cefalea. Questo tipo di CISTI viene scoperta accidentalmente durante l’esecuzione di MRI o TAC del collo effettuate per altri motivi o durante una rinoendoscopia diagnostica per patologie oro Rino faringee. Una volta diagnosticata viene regolarmente monitorata con rinofibroscopie periodiche ambulatoriali. Se invece diviene sintomatica, come nel caso della paziente,e in caso di infezione della CISTI, è necessario un trattamento farmacologico con antinfiammatori non steroidei ed antibiotici. Alcuni casi di CISTI DI TORNWALDT si complicano formando un ascesso retrofaringeo che può mettere in pericolo di vita il paziente.
In casi particolari si può arrivare al trattamento chirurgico della cisti di Tornwaldt con drenaggio endoscopico della cisti infetta o marsupializzazione endoscopica. Nel caso della paziente, si programmeranno dei controlli periodici poiché siamo riusciti a curare l’infezione e a ridurre di dimensioni la CISTI ( potete vedere in fotografia la CISTI DI TORNWALDT ridotta di dimensioni che non ostruisce più l’ostio della Tuba di Eustachio. La paziente riferisce che osservando la terapia farmacologica prescritta, riducendo di dimensioni la CISTI e curando l’infezione, i sintomi sono migliorati notevolmente.

Questa paziente si è rivolta alla mia osservazione dopo aver percorso diversi chilometri, arriva infatti dalla Liguria. ...
08/10/2025

Questa paziente si è rivolta alla mia osservazione dopo aver percorso diversi chilometri, arriva infatti dalla Liguria. Riferisce vertigini e fastidio all’orecchio, che non riesce a descrivere bene, da diverso tempo. Si è sottoposta a diverse visite prima di arrivare alla mia osservazione senza possedere una diagnosi, le è stato prescritto solo un farmaco per le vertigini. Come è solito nostro fare, ho valutato la paziente a 360 gradi per formulare una corretta diagnosi. La paziente è positiva per una Vertigine Parossistica Posizionale Benigna determinata da una disfunzione mandibolare che a sua volta determina la contrattura dei muscoli cranio-cervico-mandibolare. La paziente riferisce vertigine prevalentemente quando gira il collo. Ho subito riabilitato la paziente con manovre di Semont, tecnica terapeutica per riposizionare gli otoliti, piccoli cristalli di carbonato di calcio nell’orecchio interno, che causano questo tipo di vertigine. Ho prescritto inoltre degli esami diagnostici per lo studio dell’orecchio Interno per escludere altre cause responsabili della VPPB. Sono molto felice perché la paziente riferisce già di sentirsi molto meglio, infatti dopo le manovre riabilitative non ha accusato più vertigine. È importantissimo, così come in tutte le patologie, studiare in maniera olistica il paziente, in questo caso per individuare la/le cause della VPPB, e mettere subito in atto riabilitazione e/o prescrivere terapia farmacologica mirata

Indirizzo

Vico Di Via Diodoro Siculo, 3
Taormina
98039

Orario di apertura

Lunedì 15:30 - 19:00
Martedì 09:00 - 12:00
Giovedì 09:00 - 12:00
Venerdì 15:30 - 19:00

Telefono

3285351514

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