Laboratorio di psichiatria transculturale

Laboratorio di psichiatria transculturale Attività per l’acquisizione delle competenze trasversali

Carissimi, a distanza di tempo dalla lezione in cui abbiamo avuto modo di parlarne e discuterne, la tematica (ri)torna a...
04/09/2023

Carissimi,
a distanza di tempo dalla lezione in cui abbiamo avuto modo di parlarne e discuterne, la tematica (ri)torna alle nostre menti invitando alla riflessione.

La sentenza della Corte d’assise su una tratta di nigeriane: la vittima, secondo i magistrati, avrebbe volontariamente scelto di fare sesso a pagamento, ritenendo la prostituzione un mestiere più redditizio di altri

01/06/2023

Si è tenuto ieri l’ultimo nostro incontro che ha visto come protagonisti il Prof. Antonio Basile, Antropologo e Direttore del Museo etnografico “Majorano” e i Mandatari, gruppo di musica popolare.

Il tarantismo, semplice morso di ragno o una vera e propria isteria? Il prof. Basile ha condiviso con gli studenti la genesi e lo sviluppo del fenomeno, illustrando le teorie di De Martino, antropologo, storico delle religioni e filosofo italiano, il quale ha mostrato come il “pensiero magico” fosse presente e resistente nella cultura occidentale.

Numerose ricerche effettuate sul campo con un’equipe specializzata hanno dimostrato come il tarantismo fosse nato a Galatina, una località in provincia di Lecce, e che il morso della c.d. “taranta” fosse simbolico e non reale. Era, infatti, un istituto culturale che permetteva di defluire alcuni stati di crisi. Si può quindi affermare come il morso del ragno fosse un oggetto simbolico “incluso” nel proprio corpo che diventa una vera e propria malattia.

La “perdita della presenza”, l’”estrazione dell’oggetto simbolico” aveva una ed una sola terapia: l’esorcismo coreutico musicale. Le fasi del ballo, infatti, dovevano essere rispettate come una vera e propria “prescrizione medica”: tre volte al giorno, mattina, pomeriggio e sera, per un tempo dipendente dalla gravità dello status soggettivo.

Ringraziamo il Prof. Antonio Basile per la sua splendida ed esaustiva lezione ed i Mandatari per averci deliziato con diversi brani “tarantati”.

Ringraziamo, infine, i corsisti e i vari ospiti presenti ieri e tutti gli altri che ci sono stati nel corso del Laboratorio di psichiatria transculturale, rendendolo unico, ricco, prezioso e, soprattutto, formativo.

Abbiamo cercato di guardare l’altro non “al di fuori” dello schema della differenza, ma “al di qua” di uno schema della comprensione delle differenze. E ci siamo resi conto che esiste un fil rouge sotteso a tutte le tematiche trattate, dal riscatto della tratta, fino all’esorcismo come riscatto del tarantismo: il legame.

Gli uomini nascono con la necessità di un “Legame”, di un debito primordiale, un debito di vita verso una trascendenza. Una trascendenza che, abbiamo visto, è presente transculturalmente nelle varie arie culturali e che crea, nel bene o nel male, un disagio.
E l’estrazione dell’oggetto simbolico ci libererà conducendoci, inevitabilmente, verso la salvezza.

Ricordiamo l'imperdibile appuntamento di domani, ore 15:00, presso l'Aula Magna del Dipartimento Jonico. Non mancate!
30/05/2023

Ricordiamo l'imperdibile appuntamento di domani, ore 15:00, presso l'Aula Magna del Dipartimento Jonico.

Non mancate!

⚠️Ultima lezione del Laboratorio di psichiatria transculturale, mercoledì ore 15:00. ⚠️Presso l'Aula Magna del Dipartime...
29/05/2023

⚠️Ultima lezione del Laboratorio di psichiatria transculturale, mercoledì ore 15:00. ⚠️

Presso l'Aula Magna del Dipartimento Jonico, sarà presente il Prof. A. Basile, Antropologo e Direttore museo etnografico "Majorano" che ci parlerà de
"I riti di possessione. Disagio e riscatto sociale nel tarantismo".

Al termine della lezione è prevista un'esibizione di Taranta del gruppo di musica popolare i "Mandatari".

Vi aspettiamo numerosi!

Si è concluso il penultimo appuntamento con il Laboratorio di psichiatria transculturale. Il Dott. Favale ha condiviso c...
26/05/2023

Si è concluso il penultimo appuntamento con il Laboratorio di psichiatria transculturale.

Il Dott. Favale ha condiviso con i corsisti tantissimi temi, delineando una completa ed esaustiva mappa dei problemi connessi al rapporto tra disagio mentale e cultura.

La psichiatria culturale è nata grazie agli studi sulla demenza di Kraepelin, con contributi anche di Freud, e ruota intorno a tre macro questioni: l’universalità e la relatività della psicopatologia e delle pratiche di guarigione; la riorganizzazione dei servizi per le diverse popolazioni etniche; l’analisi della teoria e la pratica psichiatrica come prodotti di una particolare storia culturale.

Al centro della lezione una domanda fondamentale, una GrundFrage: il disagio mentale è culturalmente orientato? Due i ruoli: patoplastico e patogenico. Nel primo, la cultura determina i contenuti, i temi e la morfologia della sindrome, le cui cause sono già "inscritte" nei codici corporei, psicologici e sociali; i significati culturali non determinano le cause delle sindromi ma influenzano, modellandoli, gli esiti. Nel secondo ruolo, invece, quello patogenico, la cultura è determinante per l’insorgenza, la eziologia della sindrome.

Diverse le sindromi di fuga dell’anima: principalmente l'invasamento, la perdita dell’Io e la possessione, altrettanto differenti i dispositivi terapeutici, culturalmente strutturati, utilizzabili per compensare l'identità del paziente.

Queste e molte altre questioni affrontate e approfondite ieri con un lungo dibattito che ha interessato e coinvolto i corsisti.
Questioni che ci lasciano tante domande, tanti dubbi esistenziali ma una sola certezza: non c’è cultura senza psichiatria e non c’è psichiatria senza cultura.

Ringraziamo il Dott. Favale per il suo splendido intervento e ricordiamo che l’ultimo appuntamento con il Laboratorio di psichiatria transculturale sarà MERCOLEDÌ 31 maggio alle ore 15:00 in Aula Magna con il Prof. A. Basile, Antropologo e Direttore museo etnografico "Majorano" e i Mandatari, gruppo di musica popolare.

Vi aspettiamo!

Ricordiamo il penultimo appuntamento di domani, 25 maggio ore 15:45, con il Laboratorio di psichiatria transculturale.Il...
24/05/2023

Ricordiamo il penultimo appuntamento di domani, 25 maggio ore 15:45, con il Laboratorio di psichiatria transculturale.

Il Dott. D. Favale, Psichiatra SPDC "Moscati" di Taranto, discuterà con i corsisti di
"Psichiatria e culture: una mappa dei problemi".

Vi aspettiamo!

Si è conclusa la sesta giornata del Laboratorio di psichiatria transculturale. Al centro la salute mentale dei rifugiati...
19/05/2023

Si è conclusa la sesta giornata del Laboratorio di psichiatria transculturale. Al centro la salute mentale dei rifugiati.

Secondo uno studio dell’ONG Medici senza frontiere condotto nel 2017, dei richiedenti asilo arrivati alla frontiera il 31% è affetto da PTSD (disturbo post traumatico da stress), il 20% da depressione e non è detto che le due patologie si escludano a vicenda.

Il trauma subito prima, durante e dopo il viaggio verso la “salvezza”, il c.d. “trauma prolungato multidimensionale”, innesta nel soggetto paura, disorientamento, perdita di capacità relazionale che condurrà, se non individuato e trattato adeguatamente con strumenti diagnostici che non devono e possono essere esclusivamente omologati alla cultura occidentale, a compromettere la salute mentale e fisica delle vittime nell’arco della vita con depressione maggiore, fobie, abuso di alcol e droghe, infezioni croniche, maggiore incidenza di malattie autoimmuni e tanto altro.

Ad oggi sono tre i principali trattamenti utilizzati nel PTSD: CBT (Cognitive Behaviour Therapy), NET (Narrative Esposure Therapy) e EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing).

L’esperienza del trauma subito frantuma la persona, distruggendo il proprio mondo abituale.
L’aiuto che può essere dato passa attraverso la costruzione di un mondo nuovo, un mondo che superi i limiti della diagnostica occidentale, che deve essere calato nella prospettiva peculiare di una determinata cultura. Un mondo che sia abile non solo a prendersi cura del soggetto vulnerabile “dentro” ma anche e, inevitabilmente, ad averne cura “fuori”.

Ringraziamo la Dott.ssa Tavenaux e la Dott.ssa Marangi per i loro interventi e per aver coinvolto gli studenti nella lettura di storie emotivamente forti ma necessarie per comprendere, attraverso il transfert empatico, il vissuto dei migranti.

Ricordiamo, infine, che il settimo e penultimo appuntamento del Laboratorio di psichiatria transculturale sarà giovedì 25 maggio alle ore 15:45 con il Dott. D. Favale che ci parlerà di
“Psichiatria e culture: una mappa dei problemi”.

Vi aspettiamo!

Vi aspettiamo domani alle ore 15:00 con la Dott.ssa M. Tavenaux, Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa sociale I.S.O.L....
17/05/2023

Vi aspettiamo domani alle ore 15:00 con la Dott.ssa M. Tavenaux, Psicologa e Psicoterapeuta Cooperativa sociale I.S.O.L.A. (Progetto SAI) e la Dott.ssa M. G. Marangi, Assistente sociale associazione "Noi e Voi", per parlare di
"Trauma e immigrazione: lo stato dell'arte del trattamento psicologico".

A DOMANI!

Si è conclusa la quinta giornata del Laboratorio di psichiatria transculturale e ringraziamo l’Avv. Luana Scialpi e il m...
12/05/2023

Si è conclusa la quinta giornata del Laboratorio di psichiatria transculturale e ringraziamo l’Avv. Luana Scialpi e il mediatore Alexander Kwaku Marfo per questo interessantissimo confronto.

Numerosi e di grande interesse i temi trattati: dalle novità normative in tema di protezione internazionale fino all’importanza del mediatore culturale, un vero e proprio “ponte”, esistenziale e di senso, tra i soggetti allogeni e il nuovo mondo con cui entrano in contatto.

La parola “incontro” trae origine dal latino popolare “incóntra”, composto dal prefisso in- e da contra (contro), dirimpetto, di fronte, è letteralmente un "trovarsi di fronte a...".
L’incontro esprime, nella maniera più trasparente, il senso di contatto, magari accidentale e immediato, e ha sfumature che vanno dal dirigersi verso l’Altro generando un con-fronto, al prendere le distanze dall’Altro generando, inevitabilmente, uno scontro.

L’arduo compito del mediatore culturale nelle Commissioni territoriali, nei Tribunali, nei centri di accoglienza, presso gli studi legali, nei reparti ospedalieri e nei c.d. insediamenti informali, è proprio quello di essere nel mezzo e di permettere, con assoluta trasparenza, neutralità e fiducia, che le due parti instaurino un rapporto di reciprocità, di con-fronto, per una sana accoglienza e una futura degna esistenza.

Comprendere, inoltre, la differenza tra traduzione linguistica e traduzione culturale è un tassello fondamentale nell’attività di mediazione. Parole letteralmente tradotte possono non avere un senso perché l’importante non è trovare un equivalente linguistico nell’attività di traduzione, ma un equivalente metaforico o omeomorfo, come direbbe il filosofo Panikkar. E questo può succedere solo se il “trovarsi di fronte” diventi un “trovarsi accanto”, confrontandoci e riorganizzandoci, insieme, non in un’ottica di esclusione ma di assoluta, reciproca, condivisione e comprensione.

Ricordiamo, infine, che il sesto appuntamento con il Laboratorio di psichiatria transculturale sarà giovedì 18 maggio alle ore 15:00.

Vi aspettiamo!

Ricordiamo l'appuntamento di domani, ore 15:45. Si parlerà di "Mediazione interculturale. Ruolo, compiti e ambito di int...
10/05/2023

Ricordiamo l'appuntamento di domani, ore 15:45.

Si parlerà di "Mediazione interculturale. Ruolo, compiti e ambito di intervento" con l'Avv. Luana Scialpi e il Mediatore culturale Alexander Kwaku Marfo.

Vi aspettiamo!

08/05/2023

⚠️Variazione calendario delle attività ⚠️

Si informano i corsisti che giovedì 11 maggio alle ore 15:45 si terrà l'incontro dal titolo
"Mediazione interculturale. Ruolo, compiti e ambito di intervento" con l'Avv. Luana Scialpi e Alexander Kwaku Marfo, mediatore culturale.

Vi aspettiamo!

È giunta al termine la quarta giornata del Laboratorio di psichiatria transculturale. La Dott.ssa Abbruzzese, psicologa,...
05/05/2023

È giunta al termine la quarta giornata del Laboratorio di psichiatria transculturale.

La Dott.ssa Abbruzzese, psicologa, psicoterapeuta e già G.O. del Tribunale per i minorenni di Bari, ha condiviso con i corsisti la delicata tematica delle patologie psichiatriche connesse alle fasi pre – migratoria, migratoria e post migratoria. Infatti, i fattori di rischio che possono favorire l’emersione di problematiche di salute mentale appartengono sia al contesto di origine che a tutte le fasi del processo migratorio, compresa la condizione di accoglienza e il conseguente vissuto nel Paese di arrivo.

I processi che accompagnano l’adattamento dell’individuo migrante in nuove situazioni sono caratterizzati spesso da profonda incertezza, da crisi e sentimenti contraddittori a causa del cambiamento delle abitudini e degli stili di vita, dello shock culturale, dell’allontanamento dalla propria rete familiare e sociale, delle discriminazioni, stigmatizzazioni e conseguente marginalizzazione, dei diritti negati nell’accesso ai servizi sanitari, dei tempi che dovrebbero essere transitori e che invece finiscono col diventare infiniti, segnati dall’indeterminatezza, da un incubo estenuante sul proprio futuro. Tutto questo genera la c.d. “traumatizzazione secondaria”.

Nessun luogo sarà considerato il suo luogo, cosicché, sentendosi alieno a sé stesso, il suo non esserci nel mondo e sentirsi fuori perché “vomitato dalla terra”, non faranno che generare nel soggetto migrante un malessere che, nella maggioranza dei casi, si tramuta in disturbo post-traumatico da stress con conseguenti sintomi depressivi, sospettosità, deficit dell’attenzione e della memoria, ideazione suicidaria e molte altre manifestazioni che palesano il suo disagio mentale.

Come procedere? In primo luogo, con la consapevolezza che i concetti di salute mentale e fisica differiscono in funzione delle appartenenze culturali e di queste specificità è necessario tener conto nei percorsi di “presa in carico” del paziente. In secondo luogo, bisognerà comprendere i sintomi, lavorare sulle esperienze traumatiche attraverso una ricostruzione in ambiente protetto degli eventi traumatici per mettere l’individuo in condizione di elaborare il vissuto e di integrarlo costruttivamente nella propria identità. In terzo luogo, fondamentale sarà ricostruire i legami: migliorare le capacità relazionali e facilitare la possibilità di accedere a nuove esperienze interpersonali.

Ringraziamo la Dott.ssa Abbruzzese per il suo brillante intervento.

Ricordiamo, infine, che il quinto appuntamento con il Laboratorio di psichiatria transculturale sarà l’11 maggio alle ore 15:45 con importanti novità.

Non mancate!

...a domani...non mancate!!!
03/05/2023

...a domani...non mancate!!!

Ricordiamo il quarto appuntamento con il Laboratorio di psichiatria transculturale: domani dalle ore 15:00 alle ore 17:1...
03/05/2023

Ricordiamo il quarto appuntamento con il Laboratorio di psichiatria transculturale: domani dalle ore 15:00 alle ore 17:15.

Si parlerà con la Dott.ssa Abbruzzese di "La vulnerabilità psichica dei migranti e l'approccio etnoclinico all'ascolto".

Vi aspettiamo!

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Taranto

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