Dott.ssa Cristina Pulpo Psicologa

Dott.ssa Cristina Pulpo Psicologa Prevenzione, diagnosi, consulenza e sostegno psicologico individuale, di coppia, familiare

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17/11/2025

🔵 Parole che contano:
perché è importante usare il termine “Persona con Disabilità”
Quando parliamo di diritti e accessibilità, anche le parole fanno parte del cambiamento.
E spesso, senza rendercene conto, utilizziamo termini superati o addirittura abilisti.

🔹 La Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (2006) stabilisce la definizione ufficiale:
👉 si dice “persona con disabilità”, non “disabile”, non “handicappato”.
Il termine “handicap”, infatti:
compare ancora nella legge 104/92 solo perché è una norma degli anni ’90;
deriva originariamente dal linguaggio sportivo e indicava uno svantaggio imposto ai concorrenti migliori nelle gare ippiche.
❗ Un termine legato allo “svantaggio”, quindi non adatto a definire un essere umano.

🔹 Così come non è corretto utilizzare espressioni come “diversamente abile”:
una formula apparentemente gentile, ma che minimizza, nasconde la condizione reale e crea distanza
🔵 Un passo avanti: l’Atto Europeo sull’Accessibilità
Una novità importante arriva dall’Europa: l’Atto Europeo sull’Accessibilità parla di “persone con limitazioni funzionali”.
Una definizione più ampia e moderna, che include:
disabilità motorie, sensoriali, cognitive;
limitazioni dovute all’età;
condizioni temporanee (fratture, infortuni, difficoltà momentanee).
👉 Significa riconoscere che tutti, in alcuni momenti della vita, possono incontrare barriere e aver bisogno di accessibilità.

🔵 Attenzione al linguaggio abilista
Essere attenti alle parole significa:
evitare termini stigmatizzanti, pietistici o infantilizzanti;
non ridurre la persona alla sua condizione;
riconoscere che la disabilità non è un problema dell’individuo, ma nasce quando l’ambiente e la società non sono accessibili.

✨ In conclusione
Usare il linguaggio corretto non è una formalità:
è rispetto, è consapevolezza, ed è soprattutto il primo passo per una cultura realmente inclusiva.

📩 Per segnalazioni o informazioni, clicca qui 👉 m.me/61583186063470

Il corpo parla, ascoltiamolo!
11/11/2025

Il corpo parla, ascoltiamolo!

Si è concluso oggi il ciclo di incontri che ho condotto sul tema " La violenza come trauma interpersonale: strumenti nec...
30/10/2025

Si è concluso oggi il ciclo di incontri che ho condotto sul tema " La violenza come trauma interpersonale: strumenti necessari per rilevazione e intervento", tenuto presso il Consultorio Diocesano 'La famiglia' a Lecce.
La formazione per operatrici e operatori che lavorano in ambiti di cura e sostegno é fondamentale e il tema della violenza maschile contro le donne è un fenomeno cosi complesso che è necessario conoscerlo e analizzarlo, per cui questi momenti di approfondimento e confronto sono assolutamente importanti.

Grazie all' Associazione la Girandola per l' opportunità e Ascolto Consultorio per l' interesse e l' ascolto mostrato.
🙏🏽❤️

17/10/2025

😊

16/09/2025
🎈
05/08/2025

🎈

Odio l’estate. Odio il mese d’agosto fino al giorno di ferragosto. Passato il ferragosto, mi sembra di uscire da un incubo. Cominciano i temporali d’autunno. Non odio l’estate per il caldo. Non mi accorgo del caldo e non me ne importa niente. Mi ricordo che fa caldo solo quando ne parlano gli altri. In verità ho cercato più volte di spiegarmi perché odio tanto l’estate.

Nell’infanzia l’estate mi piaceva. Era la mia stagione preferita. Mi rallegravo del caldo e delle prime ciliege. L’estate significava andare in villeggiatura. Mia madre, nel fare i bauli, sospirava e sbuffava. Né a lei né ai miei fratelli piaceva andare in villeggiatura. Si annoiavano. Io mi divertivo. La mia felicità era solo un poco offuscata dal malumore di mia madre.

Il giorno della partenza dalla montagna era per me quasi ancora più bello del giorno dell’arrivo. Alla felicità di partire, di salire prima su una corriera e poi su un treno, si univa la sottile e deliziosa tristezza di dire addio all’estate.

A un certo punto, mi accorsi che quelle villeggiature in montagna erano diventate di una noia insopportabile anche per me. Compresi allora che la mia infanzia era finita. Fu allora, in quelle villeggiature solitarie, che io presi a detestare l’estate. Io non trovavo il mondo triste, lo trovavo bellissimo, solo che a me per qualche ragione oscura era vietato di celebrarne le radiose giornate. Così non potevo che cercare e amare l’autunno, l’inverno, il crepuscolo, la pioggia e la notte.

Sappiamo per vecchia esperienza che, dopo ferragosto, il processo sarà finito. I giorni fino al ferragosto ci sembrano eterni. Detestiamo la città vuota nel sole accecante, i cinematografi vuoti dove si danno film di terrore. Detestiamo però più ancora la folla dei treni. Tutti partono, e ci chiedono se anche noi partiremo. Impossibile rispondere, quando siamo nel numero di quelli che non hanno voglia né di partire né di restare.

Natalia Ginzburg, «Vita immaginaria» (Einaudi, 2021).

🧡
23/07/2025

🧡

“Si sente bene, sir? Noto che ha un umore vagamente barcollante”
“Non è l’umore, Lloyd. È che questo tratto di vita è particolarmente accidentato”
“Sir, non c’è percorso infausto che non si possa affrontare con un buon equilibrio emotivo”
“Ma se lo perdo, l’equilibrio?”
“Dicono che un buon modo per ritrovarlo sia allargare le braccia”
“Per non finire a terra, Lloyd?”
“Per spiccare il volo, sir”

[Di Lloyd, di sir e dei voli colorati di In Arte Sara Paglia]

20/06/2025

In un’intervista a Fortune Italia, all’interno della rubrica Most Powerful Women, la Presidente del CNOP Maria Antonietta Gulino, affronta alcuni dei temi centrali per il futuro della professione e della salute psicologica nel nostro Paese.

«È fondamentale intercettare i bisogni delle persone il prima possibile, perché spesso non si riesce ad agire in ottica preventiva e direttamente accessibile. Lo psicologo di base ha proprio questa funzione: cogliere segnali di disagio che altrimenti rischierebbero di rimanere sommersi nella quotidianità.»

Un ruolo, quello dello psicologo, che deve essere presente nei contesti quotidiani delle persone perché «è importante che ci siano queste figure nei contesti in cui le persone vivono: che si tratti di bambini, adolescenti o adulti, dobbiamo portare il supporto psicologico là dove nasce il bisogno.»

Per garantire accessibilità e continuità ai percorsi di cura, la Presidente afferma: «Mi auguro che nel futuro prossimo si possa andare oltre, con servizi psicologici strutturali che siano garantiti a livello nazionale, proprio come accade con il medico di medicina generale.»

«Siamo costantemente di corsa, incapaci di fermarci, ma non siamo macchine: siamo persone.»

Il CNOP continua a lavorare per promuovere il pieno riconoscimento della salute psicologica come diritto fondamentale, da tutelare con investimenti adeguati e servizi strutturati.

-In trent’anni la terapia EMDR ha ottenuto il più alto numero di conferme scientifiche tra i metodi per il trattamento d...
19/06/2025

-In trent’anni la terapia EMDR ha ottenuto il più alto numero di conferme scientifiche tra i metodi per il trattamento del trauma.
È riconosciuta come trattamento evidence based da organismi internazionali come OMS, APA, ISTSS e dal Ministero della Salute.

Un metodo valido e validato, che continua a dimostrare efficacia e solidità clinica.
Scopri di più guardando il video-

Chiedi un consulto per comprendere insieme se può essere utile nel tuo caso
🗨 376 097 6226

Assolutamente così.Grazie prof. Andolfi per queste parole.
11/05/2025

Assolutamente così.
Grazie prof. Andolfi per queste parole.

PER USCIRE DALLA RETORICA DELLA FESTA DELLA MAMMA
di Maurizio Andolfi

Un augurio speciale a Madre Natura, la madre più antica e magica di tutte le mamme.
Lei ha indicato la strada per far convivere in armonia tutte gli organismi viventi, vegetali, animali e umani, senza pregiudizi e privilegi. Sta a noi seguirne gli insegnamenti.

Una madre che genera un figlio comprende il valore e la sacralità della vita. Va festeggiata per il suo dono più grande, quello di accogliere nel suo corpo una nuova creatura da far crescere con amore. Il sorriso di una mamma accompagna un figlio nel corso della sua intera esistenza.

Il patriarcato antico quanto il mondo è il nemico dell’umanità e profana con la sua impotenza armata le leggi della natura e il corpo di tante donne.

Per festeggiare con gioia e senza retorica il giorno che ci ricorda il valore della maternità dovremmo riuscire a fermare le guerre e i massacri che l’uomo (al maschile) alimenta con la morte di tante madri e bambini innocenti.

Il pianto disperato di tante madri nel vedere morire i propri figli è un’accusa a uomini criminali che “giocano alla guerra” come pure al nostro silenzio complice.

Gaza non appartiene solo a un popolo martoriato e aggredito, è parte integrante della nostra umanità sempre più minacciata nei suoi valori esistenziali.

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