15/06/2025
UK 🇬🇧
🏥 NHS, la “regola dei 3 accessi” per aumentare la sicurezza diagnostica dal medico di medicina generale
13 giugno 2025 – Manchester. Durante la conferenza della NHS Confederation, la dottoressa Claire Fuller, direttrice nazionale NHS cure primarie, ha espresso pieno sostegno alla proposta di legge chiamata “Jess’s Law”, o “regola dei 3 accessi”.
L’idea è semplice: se un paziente torna dal proprio medico di medicina generale per 3 volte con la stessa problematica senza ottenere una diagnosi o senza che le sue condizioni migliorino, il medico dovrebbe automaticamente rivalutare il caso, richiedere una consulenza a uno specialista o organizzare esami diagnostici più approfonditi.
🔹 Come è nata l’iniziativa?
“Jess’s Law” prende il nome da Jessica Brady, 27 anni, deceduta di cancro a dicembre 2020 dopo aver consultato il suo medico di medicina generale per ben 20 volte, per tosse persistente e rinorrea. Durante la pandemia, le visite avvenivano per lo più per telefono e la sua situazione non è stata adeguadamente valutata in tempo. La diagnosi è arrivata troppo tardi, dopo una valutazione privata, quando le metastasi si erano già diffuse.
È proprio dalla sua tragica vicenda che la famiglia di Jessica ha lanciato una petizione per aumentare l’attenzione sulle diagnosi mancate, raccogliendo oltre 438.000 firme.
🔹 Come dovrebbe funzionare?
È la dottoressa Fuller a spiegarlo:
“Se un paziente torna per la terza volta con lo stesso problema, e le sue condizioni non migliorano, dobbiamo fermarci, ripensare, richiedere una valutazione specialistica o confrontarci con un collega.”
È una regola simile alla “Martha’s Rule”, che in ambito ospedaliero autorizza i familiari a richiedere una valutazione di secondo livello se temono che le condizioni del paziente stiano peggiorando.
🔹 Come la vedono i medici di medicina generale?
Da una parte, diversi medici di medicina generale accolgono con favore la proposta perché pone al centro la cura del malato e evita che i casi potenzialmente seri passino inosservati.
Dall’altro, c’è il timore che la regola possa aumentare le richieste di consulenze specialistiche per problemi poco rilevanti dal punto di vista clinico, aggravando le liste d’attesa e le difficoltà organizzative.
🔹 Problemi da affrontare
È importante quindi che la riforma sia accompagnata da:
✅ Risorse sufficienti per gestire l’incremento delle valutazioni specialistiche.
✅ Formazione per i medici di medicina generale, per aiutarli a identificare in modo rapido e preciso i campanelli d’allarme.
✅ Maggiore accesso a visite in presenza, perché una valutazione dal vivo può fare la differenza per una diagnosi tempestiva. In UK infatti la telemedicina ha preso molto piede dai tempi del covid a discapito delle visite in presenza
🔹 Prospettive future
È in corso il dibattito sulle ricadute organizzative, sulle risorse da destinare e sulle eventuali linee guida per l’attuazione. La proposta, nata dalla tragica vicenda di Jessica, mira a costruire una sanità più pronta a cogliere i segnali di allarme, senza lasciare nessun paziente senza una valutazione adeguata.
È una sfida importante per il Servizio Sanitario Nazionale (NHS), che dovrà trovare il giusto equilibrio tra cura, sostenibilità delle risorse e tempi di valutazione, per evitare che altri casi come questo si ripetano in futuro.
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https://www.pulsetoday.co.uk/news/clinical-areas/respiratory/nhs-primary-care-lead-supportive-of-gp-three-strikes-and-refer-rule/