Renzo Nobilio fisioterapista osteopata

Renzo Nobilio fisioterapista osteopata Sono un ex giocatore di rugby, fisioterapista e poi osteopata.

tratto patologie legate al mondo della traumatologia e del post chirurgico,la fisioterapia vascolare e la lipodistrofia.

Le principali cause del mal di testa cervicogenico sono condizioni che originano dalle strutture cervicali e si irradian...
01/12/2025

Le principali cause del mal di testa cervicogenico sono condizioni che originano dalle strutture cervicali e si irradiano alla testa. Questo tipo di cefalea è tipicamente unilaterale, spesso associato a dolore e rigidità del collo, e può essere scatenato o aggravato da movimenti cervicali o posture mantenute.

Most Likely Diagnoses:

La causa più frequente è la disfunzione delle articolazioni zigoapofisarie cervicali (soprattutto C2-3, C3-4), spesso dovuta a artrosi o spondilosi cervicale.[1] Anche la degenerazione discale cervicale può contribuire, generando dolore riferito alla regione occipitale e temporale. Traumi cervicali, come il colpo di frusta, possono causare dolore persistente tramite lesioni dei muscoli paraspinali, legamenti o strutture articolari, come descritto dalla American College of Radiology.[2] La presenza di trigger points miofasciali nei muscoli suboccipitali e paracervicali è un’altra causa comune, con dolore riferito alla testa.[3] La postura scorretta, in particolare la flessione prolungata del collo (“text neck”), aumenta il carico meccanico sulle articolazioni cervicali e favorisce la cronicizzazione del dolore.[4] In alcuni casi, la nevralgia occipitale dovuta a irritazione o compressione dei nervi occipitali può mimare la cefalea cervicogenica.[5]

Most Important Not to Miss Diagnoses:

È fondamentale escludere patologie gravi come neoplasie cervicali (da valutare con imaging, preferibilmente RM secondo la American College of Radiology),[6] dissezione dell’arteria vertebrale (diagnosticabile con RM/MRA o CTA, come raccomandato dall’American Heart Association), e[7] instabilità atlanto-assiale (specialmente in pazienti con sindromi genetiche o artrite reumatoide, da valutare con radiografie dinamiche secondo la World Federation of Neurosurgical Societies).[8]

Key History and Follow-up Tests:

Per affinare la diagnosi sono essenziali: anamnesi dettagliata su traumi cervicali, durata e caratteristiche del dolore, fattori scatenanti, presenza di sintomi neurologici (parestesie, debolezza, alterazioni della deambulazione), e segni di allarme (perdita di peso, febbre, storia oncologica). Gli esami di imaging (RM cervicale, radiografie dinamiche, eventualmente MRA/CTA) sono indicati in presenza di sintomi neurologici, trauma recente, o sospetto di patologia grave.


Vorresti approfondire la sensibilità e specificità dei criteri diagnostici clinici e radiologici per distinguere la cefalea cervicogenica da altre forme di cefalea, come l’emicrania o la cefalea tensiva? Questo potrebbe aiutare a ottimizzare il percorso diagnostico e ridurre il rischio di diagnosi errate.

References

1. Degenerative Cervical Spondylosis. Theodore N. The New England Journal of Medicine. 2020;383(2):159-168. doi:10.1056/NEJMra2003558.
2. ACR Appropriateness Criteria® Acute Spinal Trauma: 2024 Update. Hassankhani A, Freeman CW, Banks J, et al. Journal of the American College of Radiology : JACR. 2025;22(5S):S48-S66. doi:10.1016/j.jacr.2025.02.013.
3. Trigger Points: Diagnosis and Management. Alvarez DJ, Rockwell PG. American Family Physician. 2002;65(4):653-60.
4. Cervical Spine Joint Loading With Neck Flexion. Barrett JM, McKinnon C, Callaghan JP. Ergonomics. 2020;63(1):101-108. doi:10.1080/00140139.2019.1677944.
5. An Update on the Diagnosis, Treatment, and Management of Occipital Neuralgia. Swanson D, Guedry R, Boudreaux M, et al. The Journal of Craniofacial Surgery. 2022;33(3):779-783. doi:10.1097/SCS.0000000000008360.
6. ACR Appropriateness Criteria® Cervical Pain or Cervical Radiculopathy: 2024 Update. Eldaya RW, Parsons MS, Hutchins TA, et al. Journal of the American College of Radiology : JACR. 2025;22(5S):S136-S162. doi:10.1016/j.jacr.2025.02.035.
7. Treatment and Outcomes of Cervical Artery Dissection in Adults: A Scientific Statement From the American Heart Association. Yaghi S, Engelter S, Del Brutto VJ, et al. Stroke. 2024;55(3):e91-e106. doi:10.1161/STR.0000000000000457.
8. Syndromic Atlanto-Axial Instability: WFNS Consensus on Screening and Surveillance, Sports Clearance, and Treatment Options. Oertel J, Uriza G, Radtke K, et al. Spine. 2025;50(11):779-785. doi:10.1097/BRS.0000000000005291.

Il trattamento manuale e manipolativo fisioterapico/osteopatico può contribuire in modo significativo alla gestione di d...
26/11/2025

Il trattamento manuale e manipolativo fisioterapico/osteopatico può contribuire in modo significativo alla gestione di diverse forme di cefalea grazie a una serie di effetti neurofisiologici e biomeccanici.

🔹 Cefalea cervicogenica
È la condizione in cui l’efficacia è meglio documentata. Mobilizzazioni, manipolazioni cervicali e tecniche sui tessuti molli riducono la sensibilizzazione periferica e centrale, migliorano la mobilità articolare e diminuiscono la tensione muscolare. Questo si traduce in una riduzione della frequenza e dell’intensità degli episodi, grazie alla modulazione dell’input nocicettivo e alla normalizzazione della funzione neuromuscolare.

🔹 Cefalea tensiva
Qui il beneficio è più moderato, ma comunque presente. Tecniche miofasciali e massoterapia possono ridurre la sensibilità dei muscoli pericranici e cervicali, migliorare la funzione muscolare e attenuare la percezione del dolore, con un impatto sulla frequenza degli attacchi.

🔹 Cefalee primarie (inclusa l’emicrania)
Il meccanismo è meno diretto e l’evidenza più debole, ma una modulazione del sistema nervoso autonomo, insieme alla riduzione dello stress muscoloscheletrico, può contribuire a un effetto analgesico in alcuni pazienti.

In sintesi, le tecniche manuali agiscono soprattutto tramite modulazione dell’input nocicettivo, riduzione della tensione muscolare, miglioramento della mobilità articolare e normalizzazione della funzione neuromuscolare, con effetti più robusti nelle cefalee di origine muscoloscheletrica.

🧠 Le principali cause di mal di testa: come riconoscerleIl mal di testa è un sintomo molto comune e può avere origini di...
24/11/2025

🧠 Le principali cause di mal di testa: come riconoscerle

Il mal di testa è un sintomo molto comune e può avere origini diverse. Conoscere le caratteristiche delle forme più frequenti aiuta a capire quando si tratta di un disturbo benigno e quando, invece, è opportuno rivolgersi al medico.

1) Cefalea tensiva

È la forma più diffusa.
Come si presenta:
• Dolore bilaterale, come una morsa o una fascia stretta intorno alla testa
• Intensità lieve o moderata
• Non peggiora con il movimento
• Di solito non causa nausea
Tipica quando: si vive un periodo di stress o quando si mantengono a lungo posture scorrette.

2) Emicrania

Un tipo di mal di testa più impegnativo.
Caratteristiche:
• Dolore pulsante, spesso unilaterale
• Intensità moderata o forte
• Peggiora con l’attività fisica
• Spesso accompagnata da nausea, sensibilità alla luce (fotofobia) o ai rumori (fonofobia)
• A volte può iniziare con un’aura (ad esempio disturbi visivi temporanei)

È una condizione cronica ricorrente, con forte impatto sulla qualità di vita.

3) Cefalea a grappolo

È rara ma molto intensa.
Come si manifesta:
• Dolore fortissimo, unilaterale, localizzato intorno a un occhio
• Attacchi brevi (15–180 minuti), che possono ripetersi più volte al giorno
• Lacrimazione, arrossamento oculare, naso chiuso o che cola dallo stesso lato del dolore
• Durante l’attacco il paziente spesso è agitato, non riesce a stare fermo

Compare in “periodi” (grappoli) della durata di settimane o mesi.

4) Cefalea da sinusite

Si associa a infiammazione dei seni paranasali.
Segnali tipici:
• Dolore facciale
• Naso chiuso
• Secrezioni nasali dense o purulente
• Sensazione di pressione o pesantezza, soprattutto piegando il capo

5) Mal di testa da abuso di farmaci

Può comparire in chi usa troppo spesso antidolorifici o triptani.
Il mal di testa tende a diventare quotidiano o quasi, in un circolo vizioso difficile da interrompere senza supporto medico.

🚨 Le cause da non perdere di vista

Alcune cefalee richiedono attenzione immediata.

1) Emorragia subaracnoidea

Causa un mal di testa improvviso e violentissimo, descritto come “colpo di frusta” o “a rombo di tuono”.
È un’emergenza assoluta.

2) Meningite

Si manifesta con:
• mal di testa intenso
• febbre
• rigidità del collo
• confusione
Necessita di valutazione urgente.

3) Arterite a cellule giganti (nelle persone >50 anni)

Sintomi chiave:
• dolore alle tempie
• dolore alla mandibola quando si mastica
• disturbi visivi
Richiede diagnosi e trattamento rapidi per evitare complicazioni.

🔎 Come orientarsi

Per capire la causa del mal di testa è utile considerare:
• Quando è iniziato
• Come si presenta il dolore (intensità, zona, tipo)
• Cosa lo accompagna (nausea, febbre, disturbi visivi, lacrimazione, ecc.)
• Frequenza degli attacchi
• Uso di farmaci
• Valori della pressione arteriosa

⭐ Dolore cronico e stress: una combinazione che mantiene il corpo in allarmeMolte forme di dolore cronico non dipendono ...
19/11/2025

⭐ Dolore cronico e stress: una combinazione che mantiene il corpo in allarme

Molte forme di dolore cronico non dipendono solo dai tessuti, ma da un sistema nervoso che rimane “in tensione” a causa di stress, infiammazione di basso grado e microcircolazione ridotta.
Il risultato? Rigidità, stanchezza, sonno leggero e dolore che non passa.

Una delle tecnologie che può aiutare a rompere questo circolo è il BEMER.



🔹 Cos’è il BEMER?

Il BEMER utilizza campi magnetici ultradeboli con una forma d’onda specifica che stimola la microcircolazione e riequilibra il sistema nervoso autonomo.

👉 Cosa favorisce:
• Miglior ossigenazione dei tessuti
• Riduzione dell’infiammazione
• Rilassamento neurovegetativo
• Recupero più rapido
• Riduzione della percezione del dolore



🔹 Perché è utile nel dolore cronico?

Perché agisce proprio sui meccanismi che mantengono il dolore:
microcircolo scarso, stress costante, tessuti ipossici e sistema nervoso in allerta.

Il BEMER non “copre” il dolore:
aiuta il corpo a ritrovare equilibrio, creando le condizioni per migliorare

🌧️ Umidità e dolori: mito o realtà?(a cura del Dr. Nicola Dacomo)Sì, è vero: molte persone sentono più dolore quando cam...
17/11/2025

🌧️ Umidità e dolori: mito o realtà?

(a cura del Dr. Nicola Dacomo)

Sì, è vero: molte persone sentono più dolore quando cambia il tempo, e la scienza conferma che non è solo suggestione.

💨 Quando l’umidità aumenta e la pressione atmosferica scende, i tessuti articolari possono gonfiarsi leggermente. Questo può irritare i recettori del dolore o comprimere piccole strutture nervose, aumentando la sensibilità.

👉 Gli studi mostrano che:
• L’umidità alta (sopra il 70%) può accentuare rigidità e dolore in chi soffre di artrosi o artrite.
• La bassa pressione tipica dei giorni piovosi peggiora i sintomi fino al 15–20% in alcune persone.

📊 Non tutti però reagiscono allo stesso modo: c’è chi è più “sensibile al meteo” e chi non nota differenze.

✅ In sintesi: sì, l’umidità può davvero influire sui dolori articolari, soprattutto se c’è una base infiammatoria.
Ma non è una regola fissa: ogni corpo ha la sua “meteo-sensibilità”.



📚 Fonti principali:
McAlindon et al., Arthritis Rheum (2007)
Guedj & Weinberger, Ann Rheum Dis (1990)
Hayashi et al., Int J Biometeorol (2021)

13/11/2025

La scoperta dell acqua calda….



💪 Il movimento è una forma di cura.
Molti dolori articolari o di schiena non dipendono solo da posture o sforzi, ma da un corpo che ha perso forza, equilibrio e controllo.

Con l’esercizio terapeutico, il movimento diventa una terapia mirata:
🔹 rinforza i muscoli che proteggono le articolazioni
🔹 riduce dolore e rigidità
🔹 migliora postura ed equilibrio
🔹 previene nuove ricadute

👉 Non bastano solo le medicine e le terapie passive, ma occorre anche allenarsi con metodo e sotto guida professionale.
Il corpo sa guarire, basta accompagnarlo nel percorso giusto.

— Dott. Renzo Nobilio, Fisioterapista

01/10/2025

🔎 Sacroileite:
quando il dolore inganna la schiena

La sacroileite è un’infiammazione dell’articolazione sacro-iliaca che può sembrare un classico mal di schiena lombare… ma non lo è.
👉 Il dolore può irradiarsi a gluteo, anca o coscia, confondendo anche gli esami diagnostici.

Perché è così “ostica”?
• Articolazione profonda e poco accessibile
• Sintomi simili a quelli di un’ernia o di una lombalgia
• Possibili recidive anche dopo un miglioramento

💡 Il percorso vincente: diagnosi accurata, controllo del dolore nella fase acuta e un programma di riabilitazione mirato per rinforzare core e bacino, spesso in collaborazione tra fisioterapista, ortopedico o reumatologo.

👉 Pazienza, costanza e lavoro di squadra sono fondamentali per evitare cronicizzazione e tornare a muoversi senza paura.

💡 Corsa e mal di schiena cronico: si può?Molti pensano che correre “comprima” i dischi intervertebrali e li danneggi.👉 I...
22/09/2025

💡 Corsa e mal di schiena cronico: si può?

Molti pensano che correre “comprima” i dischi intervertebrali e li danneggi.
👉 In realtà, la ricerca ci racconta altro.

🔎 Cosa dicono (per ora) gli studi:
• Maselli et al., 2020: i runner mostrano una bassa incidenza e prevalenza di mal di schiena.
• Belavý et al., 2017: la corsa può avere un effetto positivo sui dischi intervertebrali, aiutandone il metabolismo e la salute.
• Neason et al., 2025: un programma progressivo di camminata + corsa ha portato a riduzione di dolore e disabilità, con solo un lieve flare-up.

⚠️ Ma attenzione: gli studi sono ancora pochi e i risultati, seppur promettenti, non raggiungono ancora una forte rilevanza clinica.

✅ In pratica
• Valutiamo sempre le preferenze del paziente.
• Proponiamo un programma graduale, monitorando la risposta.
• Escludiamo casi di radicolopatia o altre patologie importanti.

🏃‍♂️ Messaggio chiave: la corsa non solo non “schiaccia” i dischi, ma potrebbe persino favorirne la salute e rappresentare una buona opzione per chi soffre di mal di schiena cronico—servono comunque altri studi per confermarlo.

✍️ Post ispirato e rielaborato da un contenuto di FisioScience

Settimana complessa ma qualche soddisfazione la meritiamo pure noi
19/09/2025

Settimana complessa ma qualche soddisfazione la meritiamo pure noi

17/09/2025

🩺 Migliorare la compliance del paziente: una squadra che lavora insieme

Le patologie croniche richiedono costanza e collaborazione tra paziente, medico, nutrizionista e fisioterapista.
👉 Ecco alcune strategie basate su evidenze scientifiche per restare davvero sul percorso:

✅ Obiettivi SMART
Definire traguardi specifici, misurabili, realistici e temporizzati aiuta a vedere risultati concreti.

✅ Colloquio motivazionale
Ascolto attivo e domande mirate per rafforzare fiducia e motivazione.

✅ Educazione terapeutica
Capire “perché” si fanno le cose aumenta la voglia di seguirle.

✅ Monitoraggio & feedback
Diario, app o dispositivi indossabili per registrare progressi e ricevere incoraggiamento.

✅ Misurare i risultati dopo averli verificati prima
Valutare la situazione iniziale e monitorare i cambiamenti permette di adattare il piano e celebrare i miglioramenti.

💡 Piccoli passi, grande differenza: il paziente è il protagonista, il team sanitario è la guida.
💬 Scrivici per scoprire il nostro percorso integrato e iniziare insieme!

⸻💡 Perché cambiare è così difficile? La scienza lo spiega.Molte persone iniziano un percorso terapeutico con entusiasmo…...
15/09/2025



💡 Perché cambiare è così difficile?
La scienza lo spiega.

Molte persone iniziano un percorso terapeutico con entusiasmo… ma poi si fermano.
Non è pigrizia: è il nostro cervello che ama la “comfort zone”.

🔎 La ricerca parla chiaro
• In psicoterapia, quasi 1 persona su 5 interrompe prematuramente il percorso (Swift & Greenberg, 2012).
• Nei programmi di esercizio o riabilitazione, l’aderenza scende sotto il 50% già dopo 6 mesi (Nigg et al., 2021).

Il modello di cambiamento di Prochaska e DiClemente spiega che, prima di agire, restiamo a lungo nella fase di “precontemplazione”: sappiamo che dovremmo cambiare, ma i vantaggi non superano ancora i “costi” percepiti.

🧠 Perché succede
Il cervello tende alla stabilità: anche quando una situazione non ci fa bene, è familiare e quindi rassicurante.

💪 La buona notizia
Con il giusto supporto – motivazione intrinseca, piccoli obiettivi, rinforzo positivo – è possibile superare questa resistenza e trasformare il cambiamento in una nuova normalità.

10/09/2025

Indirizzo

Via Umberto 116 Taranto, Talsano
Taranto
74122

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