Una farmacia con oltre un secolo di storia al servizio della popolazione del Rione Tamburi e della Città di Taranto
Indirizzo
Via Galeso, 52
Taranto
74123
Orario di apertura
Lunedì | 09:00 - 13:00 |
16:30 - 20:00 | |
Martedì | 09:00 - 13:00 |
16:30 - 20:00 | |
Mercoledì | 09:00 - 13:00 |
16:30 - 20:00 | |
Giovedì | 09:00 - 13:00 |
16:30 - 20:00 | |
Venerdì | 09:00 - 13:00 |
16:30 - 20:00 | |
Sabato | 09:00 - 13:00 |
Sito Web
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In memoria del Dr. Giuseppe Pitrelli
Il Dr. Giuseppe Pitrelli ha lavorato stoicamente per tutta la vita in questa farmacia, dedicandole anima e corpo, alzandosi invariabilmente prima dell’alba per fornire sempre un servizio — pubblico e umano — cioè un aiuto e un sorriso ai cittadini di un quartiere martoriato dai fumi dell’ex-Italsider. Se non ci credete, chiedetelo ai suoi abitanti, molti dei quali sono stati e continuano ancor oggi ad esserne clienti. Non della farmacia, suoi. Lui quell’aria se l’è respirata ogni giorno, assieme a loro. E al pari di tanti di loro ci ha lasciato nell’estate del 2015, martire delle tangibili conseguenze letali di quel veleno impercettibile.
Intervistandolo nel 2012, di lui La Repubblica scrisse:
"Hai preparato le valigie? Adesso ci deportano". Nella farmacia Pitrelli, nel cuore del rione Tamburi, si scherza sulle parole del ministro dell' Ambiente Corrado Clini che ha ipotizzato di evacuare una parte del quartiere che vive gomito a gomito con l'Ilva. «Meglio riderci sopra», dice Giuseppe Pitrelli, il titolare della farmacia di via Galeso, la larga strada che taglia il rione. È su questo che non si può scherzare, aggiunge, mentre agita una blocchetto di ricette mediche. A mezzogiorno nel suo cassetto ha già più di venti ricette con l'esenzione riconosciuta ai malati di cancro. E lui stesso, una vita passata nel disgraziato rione, ha conosciuto la paura. Perché il cancro lo ha assalito per due volte. «È il dramma di questo quartiere. Conviviamo con il terrore. Io sono vivo grazie ai medici - conclude - ma ho visto morire troppa gente. Per questo non si possono accettare quelle parole da un ministro».