27/11/2021
Contagi in crescita:
cosa è accaduto negli ultimi giorni? cosa ci comunica la World Health Organization?
Il Technical Advisory Group on SARS-CoV-2 Virus Evolution (TAG-VE), un gruppo indipendente di esperti che monitora e valuta periodicamente l'evoluzione di SARS-CoV-2 e se specifiche mutazioni e combinazioni di mutazioni alterano il comportamento del virus, è stato convocato il 26 novembre 2021 per valutare la variante SARS-CoV-2: B.1.1.529.
La variante denominata “Omicron”, tenuta attualmente sotto monitoraggio, è stata segnalata per la prima volta all'OMS dal Sudafrica il 24 novembre 2021. La prima infezione confermata nota da B.1.1.529 proveniva da un campione biologico raccolto il 9 novembre 2021.
Cosa preoccupa?
Il gran numero di mutazioni (32) che la caratterizza, alcune delle quali allarmanti. Alcune di esse sono le stesse rilevate nelle varianti già studiate e già in circolazione da tempo; alcune non sono mai state viste prima ma probabilmente collegate alla capacità di renderla più trasmissibile. Prove preliminari suggeriscono un aumento del rischio di reinfezione con questa variante, rispetto ad altri COV e il rischio che possa eludere la risposta immunitaria.
Il tampone molecolare riconosce la variante Omicron?
Sì. L'attuale diagnostica PCR SARS-CoV-2 continua a rilevare questa variante.
Diversi laboratori hanno indicato che per un test PCR ampiamente utilizzato, uno dei tre geni bersaglio non viene rilevato (chiamato dropout del gene S o fallimento del bersaglio del gene S) e questo test può quindi essere utilizzato come marker per questa variante, in attesa della conferma del sequenziamento.
Mediante questo approccio, questa variante è stata rilevata a velocità più elevate rispetto ai precedenti picchi di infezione, suggerendo che questa variante potrebbe avere un vantaggio di crescita.
Efficacia vaccinale: gli esperti del NICD sudafricano, nonostante il profilo genetico che rileva tratti giudicati “sfavorevoli dichiarano: «Sulla base della nostra comprensione delle mutazioni in questo lignaggio, è probabile una fuga immunitaria parziale, ma è probabile che i vaccini offriranno ancora alti livelli di protezione contro il ricovero e la morte».
Altri scienziati non si esprimono ancora a riguardo.
Ricordiamo che l'OMS distingue due categorie per SARS-CoV-2: Variant of Interest (VOI) e Variant of Concern (VOC). Sulla base delle prove presentate indicative di un cambiamento dannoso nell'epidemiologia di COVID-19, il TAG-VE ha consigliato all'OMS che questa variante dovrebbe essere designata come VOC.
Sono in corso numerosi studi da parte del TAG-VE che continuerà a valutare questa variante. Sarà compito dell’OMS comunicare nuove scoperte, se necessario.