
04/03/2025
In italia è in atto una guerra tra professioni. Farmacisti, medici e titolari di laboratorio si scontrano per chi deve fare cosa.
Il clamore mediatico di questi giorni, volontariamente generato dai servizi delle Iene e della Gabbanelli per pure 'esigenze di parte', rischia di mandare in frantumi quanto di buono il servizio sanitario nazionale sta offrendo soprattutto ai territori più disagiati e remoti della pen*sola con il nobile scopo di rinnovarsi.
Questo rinnovamento è possibile solo e soltanto grazie alla prevenzione e quindi grazie all'intervento precoce e tempestivo laddove il sintomo non sia ancora comparso o comunque sia lieve.
Come farmacia attenta all'innovazione abbiamo inserito questi servizi da oltre 10 anni, prima ancora che fossero rimborsati dal servizio sanitario nazionale, trovando il favore dei pazienti, dei medici più innovatori e anche dei titolari di laboratorio che sanno chiaramente che si tratta di interventi di monitoraggio precoce.
In riferimento ai parametri chimici si ricorda che l'analisi della glicemia viene effettuata al proprio domicilio dal paziente stesso con i glucometri portatili. Cari giornalisti, ormai anche i bambini sanno che esiste il famoso 'errore strumentale' che fa in modo che da uno strumento all'altro il dato non sarà mai uguale. Ma i pazienti sono da tempo già abituati proprio utilizzando i glucometri e i misuratori di pressione. E sarà sempre così da una farmacia all'altra, da un laboratorio all'altro, da un medico ad un altro. Lo dice la fisica.
Quindi? Dove sta la notizia? Si mette in evidenza qualcosa di risaputo a livello tecnico ed accademico ma che si vuol far passare come qualcosa che succede solo ad uno strumento in uso in farmacia?
Per quanto riguarda i controlli, gli strumenti di ultima generazione, che ci auguriamo usino tutte le farmacie, sono dotati di sistema di autocontrollo che blocca la macchina in caso di problemi impedendone l'utilizzo. Quindi non e' affatto vero quanto asserito circa l'assenza di controllo.
Vale la pena ricordare, inoltre, che gli stessi strumenti sono utilizzati nelle corsie degli ospedali per avere dati ematochimici immediatamente evitando le ore di attesa del laboratorio ospedaliero. Peraltro i produttori di questi dispositivi rapidi sono gli stessi che producono le macchine più grandi in uso presso i laboratori di analisi. Chi lo dice a multinazionali del calibro di Roche o Abbot che i loro gioiellini tecnologici non soddisfano le aspettative della Gabanelli?
E comunque, piaccia o no, la tecnologia va avanti e rischia di travolgere chi vuole restare indietro. Probabilmente in futuro sarà lo smartwatch a fare queste cose. Non lo sappiamo.
Dal canto nostro potremmo citare dei numeri relativi a questa attività decennale di prevenzione che abbiamo promosso con orgoglio. E se questi continuano a crescere e' solo grazie all'esperienza dei pazienti che per merito di questi servizi hanno scoperto patologie che mai avrebbero diagnosticato. Essi sono diventati gli ambasciatori di questo approccio innovativo promuovendo un passaparola che sta aiutando molti nelle loro stesse condizioni.
Un giornalismo moderno dovrebbe stare dalla parte dei piu' deboli e non far leva su 'finte verità' per il tornaconto di pochi.
Terminiamo ringraziando i cardiologi con cui quotidianamente lavoriamo e tutti i medici innovatori che fanno del loro lavoro una missione per la vita del paziente.
Noi, non smetteremo mai di stare dalla parte del paziente.