Dr.ssa-santabarbara-Psicologa

Dr.ssa-santabarbara-Psicologa Psicologa Clinica
Neuropsicologa Clinica -Psicodiagnostica Clinica e Forense
💼Consulente Tecnico Procura
💼Referente Campania AIFA

https://www.assomensana.it/Settimana-di-Prevenzione... https://www.assomensana.it/Settimana-di.../Campania/...La "Settim...
02/09/2024

https://www.assomensana.it/Settimana-di-Prevenzione...
https://www.assomensana.it/Settimana-di.../Campania/...
La "Settimana di prevenzione dell'invecchiamento mentale" è una iniziativa di promozione sociale arrivata alla sua XVII° edizione. Durante l'iniziativa specialisti di tutta Italia (psicologi, neuropsicologi e geriatri) aprono per una settimana le porte dei loro studi professionali a chiunque ne faccia richiesta, per fare un check-up e valutare lo stato di salute delle attività cognitive.

SETTIMANA DI PREVENZIONE INVECCHIAMENTO MENTALE   EDIZIONE 2024. Prenota il tuo check-up dal 23 al 28 settembre 2024 presso uno degli esperti aderenti.La "Settimana di prevenzione dell'invecchiamento mentale" è una iniziativa di promozione sociale arrivata alla sua XVII° edizione. Durante l'inizi...

Per decadimento cognitivo e mentale si intende il deterioramento delle capacità intellettive, tale da interferire con le...
30/08/2024

Per decadimento cognitivo e mentale si intende il deterioramento delle capacità intellettive, tale da interferire con le attività quotidiane. Adesioni a partire dal 1° Settembre

27/07/2024

In merito al Protocollo OPRC "Salute mentale di bambini e ragazzi" la Regione Campania comunica che non sarà possibile prendere in carico nuove famiglie con minori attualmente per esaurimento ticket.

CHE COS’ÈIL DECLINO COGNITIVO?Il cervello con l’avanzare dell’età invecchia e questo è un processo fisiologico, ma se la...
10/07/2024

CHE COS’È
IL DECLINO COGNITIVO?
Il cervello con l’avanzare dell’età invecchia e questo è un processo fisiologico, ma se la riduzione dell’efficienza mentale è più grave rispetto all’invecchiamento fisiologico senza problemi significativi nelle comuni attività giornaliere, allora si può parlare di declino cognitivo lieve o Mild cognitive impairment (MCI). L’MCI non è una vera e propria malattia neurodegenerativa ma uno stato di transizione tra l’invecchiamento normale e la demenza.Chi colpisce?
I dati demografici delle ricerche più recenti confermano che a livello mondiale si assiste ad un progressivo incremento della popolazione anziana: in particolare negli ultimi 50 anni, il numero degli ottantenni in Italia è aumentato di quasi 5 volte. Questo cambiamento demografico è la causa dell’aumento del numero di persone che manifesta disturbi mnemonico-cognitivi attribuibili all'indebolimento delle funzioni cerebrali.

Il Mild cognitive impairment (MCI) colpisce infatti il 10-25% della popolazione con più di 70 anni. Tra i soggetti con MCI il tasso di conversione a demenza è del 10-15% all’anno, fino ad arrivare al 20-50 % in 2-3 anni.
Dato il rischio variabile di conversione a patologia neurodegenerativa è molto importante la diagnosi precoce di MCI poiché consentirebbe l’immediata istituzione di eventuali comportamenti atti a ridurre il rischio di progressione della problematica.Quali sono i principali sintomi associati al declino cognitivo?
Iniziali difficoltà nel ricordare fatti avvenuti da pochi giorni, settimane o mesi o nel trattenere nuove informazioni.

Difficoltà di concentrazione, facile distraibilità durante la lettura, la visione di un film, la conversazione ecc.

Difficoltà nel prendere decisioni che prima non creavano problemi, nel pianificare attività mediamente complesse, nel comprendere/seguire istruzioni (es. il funzionamento di un elettrodomestico, una procedura al pc, utilizzare le funzioni meno conosciute dei cellulare ecc.).

Occasionali momenti di spaesamento mentre si è fuori casa.

Maggior tendenza ad avere reazioni impulsive.

Umore depresso o perdita di interesse nelle attività abituali.

Ansietà e/o irritabilità.
Ci sono dei test neuropsicologici che possono valutare le performance cognitive e definire lo stato di efficienza del nostro cervello... tenendo conto anche degli aspetti variabili come età ed istruzione.

Cosa ottieni se metti insieme un malato di mente solitario con una società che lo abbandona e poi lo tratta come immondi...
09/07/2024

Cosa ottieni se metti insieme un malato di mente solitario con una società che lo abbandona e poi lo tratta come immondizia? Te lo dico io che cosa ottieni: ottieni quel c***o che ti meriti.

I valori li abbiamo noi tutti, persone normali, non malate.

smettiamo di ragionare come se Arthur fosse una persona sana.

Joker si sforza di averli perchè la sua storia è un continuo tentare di essere accettato dalla società. Di sforzarsi di essere qualcosa che semplicemente non è.

E che non potrà essere.

"Il lato peggiore della malattia mentale è che la gente vorrebbe che tu ti comportassi come se non la avessi".

Joker è letteralmente colui che scherza.

E dipende da come prendi lo scherzo, se lo vuoi far diventare serio o reale, allora non lo capisci.

Questa è la sua commedia.

O tragedia?

Soggettivo. Come la comicità.

24/06/2024

"L'infelicità viene sempre dal di dentro, mai dal di fuori e il cambiamento deve quindi anch'esso cominciare dall'interno. Ciò è vero in ogni caso e solo la debolezza della volontà degli uomini fanno sì che sembri un paradosso. Cominciamo a realizzare che sta a noi reagire in un modo piuttosto che in un altro alle circostanze esterne e che quindi noi siamo padroni di esse "se" e "in quanto" siamo padroni di noi stessi e delle nostre reazioni emotive. Quando saremo in grado di non lasciarci abbattere alle raffiche più intense, avremo raggiunto quella felicità intima che sola è durevole poiché indipendente dall'esterno. Finché saremo felici solo quando siamo fortunati non avremo ancora appreso nulla dalla vita e saremo esposti al minimo cambiamento esterno che ci coglierà indifesi e ci sprofonderà nella disperazione e ribellione".

Ilario Assagioli

Durante la separazione il figlio può assumere diversi ruoli: semplice osservatore, oppure può essere coinvolto e chiamat...
20/06/2024

Durante la separazione il figlio può assumere diversi ruoli: semplice osservatore, oppure può essere coinvolto e chiamato a prendere posizione da parte di uno dei genitori. Vari sono i possibili scenari in cui il bambino si può ritrovar coinvolto nel caso di separazione conflittuale dei genitori:

– Presa di posizione: il figlio accetta l’alleanza con un genitore
– Inversione di ruolo: relazione disfunzionale in cui il figlio subisce una sorta di “adultizzazione” e diventa pari del genitore, attribuendo al minore funzioni che non gli sono proprie;

– Partner sostitutivo: il genitore investe aspettative e desideri irrealizzabili sul figlio, che sente a sua volta il desiderio di consolare l’adulto se questo manifesta uno stato depressivo o di fragilità emotiva.
Le conseguenze negative della separazione possono essere però attenuate da alcune variabili psicologiche:

le capacità di coping e resilienza dei soggetti in età evolutiva (Di Blasio,2005), ossia capacità di far fronte alla difficoltà;
gli stili genitoriali e familiari sani;
capacità di mantenere e consentire relazioni buone con entrambi i genitori e con le famiglie di origine;
capacità dei genitori di elaborare la propria separazione affettiva;
mantenimento di livelli di qualità di vita, risorse, modalità quotidiani di cura e accudimento parentale precedenti alla separazione;
capacità degli adulti di offrire informazioni corrette, veritiere e comunicazioni coerenti;
i fattori protettivi ambientali, come i contesti extrafamiliari o l’accoglienza da parte dei Servizi.
In tutte le possibili conseguenze psicologiche per il minore che viene coinvolto nella conflittualità genitoriale costituiscono discriminanti:

Età e sviluppo psichico raggiunto;
Struttura della personalità;
Quante volte è stato esposto ai conflitti e per quanto tempo;
Se e di quali tipologie di violenza è stato spettatore;
Intensità e qualità dei supporti e rapporti sociali che li circondano;
Efficacia della comunicazione che ha con i propri genitori riguardo ciò che sta accadendo o accadrà;
Da un punto di vista psicologico in che modo si può lavorare su una separazione?

Si può interve**re sul minore e sui genitori.
In entrambi i casi si può lavorare sia con interventi psicoterapeutici individuali, rivolti ad ognuno dei due genitori singolarmente, o collettivi rivolti alla coppia insieme, oppure al bambino- adolescente, oppure ai familiari.

In particolare, l’intervento sui genitori può essere centrato sull’elaborazione e comprensione del fallimento del legame di coppia e si può promuovere l’impegno attivo degli ex coniugi finalizzato ad una gestione cooperativa del proprio conflitto.

L’obiettivo è quindi la ridefinizione dei confini coniugali e familiari, creando un nuovo “equilibrio di distanze” che comporta un “equilibrio di funzioni” tra l’essere ex coniugi e continuare ad essere genitori.

Questo in linea con il principio della bigenitorialità che trova riscontro, a livello legislativo, nell’applicazione della Legge n.54 del 8 Febbraio 2006 sull’affido condiviso.

In breve, si può affermare che un intervento riparativo sui genitori può basarsi sui seguenti principi:

Aiutare i genitori ad acquisire consapevolezza dei vissuti che la conflittualità ha prodotto sui figli e sulla loro qualità di vita presente e futura;
I genitori dovrebbero imparare a garantire loro continuità affettiva, anche attraverso lo sviluppo di forme di cooperazione con l’altro genitore.
Guidare i genitori a “vedere” i loro figli, intraprendere un processo di educazione per la lettura dei bisogni dei figli;
Quando non è possibile garantire la bigenitorialità in quanto l’affidamento condiviso del figlio ad entrambi i genitori potrebbe risultare pregiudizievole per il medesimo, il Tribunale dispone l’affidamento esclusivo ad uno dei due genitori, limitando così l’esercizio della responsabilità genitoriale nei confronti del non affidatario.
Quali sono le possibili ripercussioni a livello psicologico sul minore?

Oltre agli scenari già accennati, potrebbero essere soddisfatti tutti o alcuni sintomi della c.d. “sindrome di alienazione parentale” (c.d. PAS Parental Alienation Syndrome).
Tra questi, i principali sintomi sono:

Campagna di denigrazione dell’altro genitore: il bambino mima e scimmiotta i messaggi di disprezzo del genitore alienante;
Razionalizzazione debole dell’astio: il bambino spiega le ragioni del suo disagio nel rapporto con il genitore alienato con motivazioni illogiche, insensate o superficiali;
Mancanza di ambivalenza: il genitore rifiutato è descritto dal bambino «tutto negativo», mentre l’altro genitore è tutto positivo;
Fenomeno del pensatore indipendente: il bambino afferma che ha elaborato da solo la campagna di denigrazione del genitore;
Appoggio automatico al genitore alienante: presa di posizione del bambino sempre e solo a favore del genitore alienante;
Assenza di senso di colpa;
Scenari presi a prestito: affermazioni che non possono ragionevolmente ve**re da lui direttamente;
Estensione delle ostilità alla famiglia allargata del genitore rifiutato.
Quali valutazioni psicologiche involgono anche il genitore in sede di separazione personale?

Nelle separazioni non consensuali, soprattutto ove si discuta circa l’affidamento della prole, può essere disposta dal Tribunale una Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU), volta ad acquisire un’indagine psicologica e clinica finalizzata ad indagare le competenze genitoriale.

12/06/2024


L’indipendenza come valore assoluto può insinuare l’idea,che non si ha mai bisogno di nessun altro che non di se stessi, che si possa fare tutto da soli. L’indipendenza è ottima in misura sana, ma può essere dannosa quando una persona diventa così indipendente da non riuscire a chiedere aiuto quando ne ha veramente bisogno. Questa indipendenza estrema diventa un iper indipendenza. Il dolore di una relazione amorosa fallita, o la perdita di una persona cara può dare inizio all’iper-Indipendenza in cui si smette di permettere agli altri di entrare profondamente nella propria vita. Il cuore si spegne,non palpita più né di dolore né di amore, si diventa intoccabili, chiusi in una illusoria sfera di autosufficienza di “bastanza” a se stessi. Meglio essere solo e fare affidamento sull’unica persona affidabile, IO, che permettere a qualcun altro di entrare, perché potrebbero andarsene, spezzarci il ​​cuore e farci del male.
L’iper indipendenza può derivare da un trauma durante la crescita, da una famiglia in cui si è assunto il ruolo di assistente per i fratelli o genitori. Una famiglia in cui i genitori erano distanti, violenti o narcisisti verso altri membri della famiglia può scatenare la necessità di non essere “toccati” laddove il tocco porterà alla compromissione del sé e di una relazione mai realizzata che andrebbe illusoriamente a rompersi. Si è vissuto e sentito un abuso e si è promesso a se stessi che non si sarebbe mai permesso a nessuno di farci trattare allo stesso modo.
Le persone iper indipendenti, se sono “costrette” a vivere in famiglia, tendono ad essere il game master, gestiscono lo spettacolo e si assumono tutte le responsabilità ma inevitabilmente può sopraffarli fino a reazioni estreme o semplicemente alla deresponsabilizzazione totale, un disimpegno vuoto e pervasivo.
Si può diventare così abituati a fare tutto da soli, risolvere tutti i problemi che sorgono senza l’aiuto di nessuno, che chiedere aiuto diventa terrificante. Solo quando messi al muro, costretti da un dolore insopportabile che ci piega in due possiamo chiedere a qualcuno, concedendogli temporaneamente fiducia cercando poi il luogo del distacco.

Bambino 5 anni,bilingue  con difficoltà di apprendimento e linguaggio secondaria a bilinguismo adattivo. Difficoltà rela...
11/06/2024

Bambino 5 anni,bilingue con difficoltà di apprendimento e linguaggio secondaria a bilinguismo adattivo. Difficoltà relazionali e comunicative. La migliore opzione era eseguire un test cognitivo non verbale viste le difficoltà. Ritardo mentale.

Il Ritardo Mentale non è un semplice disturbo cognitivo, ma una complessa sindrome clinica caratterizzata dalla presenza di un disturbo cognitivo che, operando nella fase cruciale dello sviluppo, condiziona in modo più o meno massiccio l’evoluzione complessiva del soggetto, della sua personalità, del suo comportamento adattivo e delle sue relazioni sociali ⌛️🔐 MISTI DELLO SVILUPPO atipie socio-comunicative in bimbo con grave ritardo del linguaggio

Quando un evento produce in noi una reazione emotiva, non è l’evento in sé a produrla, ma la nostra interpretazione dell...
10/06/2024

Quando un evento produce in noi una reazione emotiva, non è l’evento in sé a produrla, ma la nostra interpretazione dell’evento mediata dai nostri schemi mentali. Per questo motivo a fronte di uno stesso evento diverse persone possono avere reazioni emotive differenti. E’ importante quindi diventare consapevoli dei propri schemi mentali e di quei modi di interpretare la realtà che possono farci sentire male anche senza alcuna ragione razionale, è importante imparare a riconoscere i pensieri irrazionali che possono condizionare il nostro mondo emotivo

È più facile costruire bambini forti che riparare uomini rotti.(Frederick Douglass)
24/05/2024

È più facile costruire bambini forti che riparare uomini rotti.
(Frederick Douglass)

L’infarto del miocardio è associato a un più rapido declino a lungo termine della cognizione globale, della memoria e de...
15/05/2024

L’infarto del miocardio è associato a un più rapido declino a lungo termine della cognizione globale, della memoria e della funzione esecutiva. È quanto emerso da uno studio presentato all’American Stroke Association International Stroke Conference, tenutasi dal 9 al 11 febbraio a New Orleans, negli Stati Uniti, da Michelle Johansen, del Johns Hopkins Hospital di Baltimora, e colleghi.

https://neurologiaitaliana.it/2022/linfarto-del-miocardio-aumenta-il-declino-cognitivo-a-lungo-termine/

Indirizzo

Caio Ponzio Telesino Telese Terme (Bn), Ponte Meola Alife (Ce)
Telese
82037

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Dr.ssa-santabarbara-Psicologa pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Dr.ssa-santabarbara-Psicologa:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram

Digitare