Studio Dott.ssa Moira Di Luigi Psicoterapia Adulto - Infanzia - Adolescenza

22/12/2024

Con questa bellissima citazione di Claudio Widmann vi auguriamo serene festività!
Equipe IdO

22/12/2024

MASTER "GIFTED: Didattica e Psicopedagogia per gli Alunni con Alto Potenziale Cognitivo e Plusdotazione - VII Edizione
Ultimi posti disponibili per iscriversi al Master organizzato dall'Università LUMSA in collaborazione con l'IdO. Scadenza iscrizioni 09 Febbraio 2025.
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24/11/2024

08/11/2024

EPIGENETICA E PSICONEUROENDOCRINOIMMULOGIA (PNEI). Nel passato la componente biologica dell’uomo, come individuo anatomico e fisiologico, veniva studiato dalla biologia, mentre l’aspetto culturale veniva indagato dalle scienze umane e sociali. Negli ultimi decenni si è verificato una rivoluzione in questi due diversi aspetti dalla scienza della vita. Infatti, grazie alla PNEI è stato superato il dualismo mente-corpo, facendo emergere che la dimensione culturale comunica con quella biologica e che le due dimensioni si influenzano vicendevolmente. L’Epigenetica invece ha reso possibile vedere l’intero organismo, la cellula e il genoma con un paradigma sistemico, rendendo disponibile un insieme di dati e conoscenze che hanno fornito una base molecolare coerente con l’approccio sistemico della PNEI.
La PNEI studia le relazioni bidirezionali tra la psiche e i sistemi biologici. Nella PNEI convergono, in un unico modello, l’endocrinologia, l’immunologia e le neuroscienze.
L’Epigenetica (o controllo sul patrimonio genetico) invece studia le mutazioni genetiche e la trasmissione dei caratteri ereditari non attribuibili direttamente alla sequenza del DNA, cioè regolano l'espressione dei geni senza modificare la sequenza del DNA. E’ questa una funzione fondamentale affinché l'informazione contenuta nel DNA, venga correttamente tradotta in proteine. Ciò significa che gli eventi mentali, consci ed inconsci, si traducono in segnatura epigenetica che modula l’espressione genica dei pattern di informazioni, che sono fondamentali per la normale attività dell’individuo, tra cui l’assetto recettoriale cerebrale di ormoni (ad esempio il cortisolo, ecc.) e la produzione di molecole essenziali all’attività dei diversi organi e del cervello.
Second Jerneha il sistema immunitario funziona come un network, cioè costituito da una rete caratterizzata sia dalla relazione antigene-anticorpo che dal modo in cui un anticorpo viene riconosciuto dagli altri anticorpi. La complessità di questo sistema può essere assimilato al sistema nervoso. Infatti, il sistema immunitario è dotato di memoria ed è costituito da cellule che ricevono segnali eccitatori/inibitori. Inoltre, entrambi i sistemi, penetrano nella quasi totalità dei tessuti corporei, ma sono separati dalla barriera ematoencefalica che impedisce ai linfociti di entrare in contatto con le cellule nervose. Tuttavia il sistema immunitario e quello nervoso comunicano fra loro sia a livello centrale che periferico.
In questa nuova visione, un altro aspetto fondamentale è quello fornito dai Neuroni Specchio, che hanno consentito di considerare in modo nuovo i meccanismi della percezione e dell’apprendimento e di evidenziare l’importanza dell’empatia e dell’apprendimento per imitazione. Ciò ha consentito di riconoscere, a livello biologico, la natura intersoggettiva del cervello. Infatti, oltre alla dipendenza evolutiva, il cervello è determinato anche dalle relazioni umane. Un ruolo importante lo svolge anche la plasticità neuronale in quanto consente di modificare i legami tra le cellule che modificano la mappa cerebrale di un’area, mentre la neurogenesi consente di creare nuovi neuroni e cellule gliali, per effetto dell’apprendimento e sulla base dell’influenza degli stimoli ambientali.
Il DNA può essere paragonato ad un nastro in cui sono registrate le informazioni, che sarebbero inutili senza un qualcosa che consente di leggerlo; l'epigenetica è il lettore di questi nastri. Secondo Thomas Jenuwein la differenza che esiste fra genetica ed epigenetica può essere paragonata alla differenza che passa tra leggere e scrivere un libro. Una volta scritto il libro, il testo (cioè i geni e le informazioni memorizzate nel DNA) sarà identico in tutte le copie distribuite al pubblico. Ogni lettore potrà tuttavia interpretare la trama in modo leggermente diverso, provare emozioni diverse e attendersi sviluppi diversi man mano che affronta i vari capitoli. Analogamente, l'epigenetica permette interpretazioni diverse di un modello fisso (il libro o il codice genetico) e può dare luogo a diverse letture, a seconda delle condizioni variabili con cui il modello viene interrogato.
Nel nucleo, il DNA è associato a una classe di proteine strutturali denominati istoni, mentre Il nucleosoma si riferisce ad un tratto di DNA avvolto intorno ad un nucleo di istoni indicati come il DNA linker. Il package altamente ordinato di DNA e istoni è denominato cromatina.

30/07/2024

Nessuno ci fa del male.
Siamo noi che ci facciamo del male perché facciamo cattivo uso del grande potere che abbiamo, il potere di scegliere.

J.Martin Kole

19/07/2024

Per staccarsi dalla famiglia di origine non basta l'autonomia economica: a volte occorre anche deludere i genitori...

28/04/2024

Esistano alcune piccole ma significative differenze anatomiche fra il cervello dell’uomo e quello delle donne. Mediamente il cervello della donna pesa circa il 12% in meno rispetto a quello dell'uomo, tuttavia ciò non significa una maggiore superiorità intellettiva dell’uomo. Le connessioni fra i due emisferi sono più sviluppate nella donna, mentre nell’uomo vi è un numero maggiore di neuroni nell’ipotalamo. Il cervello dell’uomo segue schemi logici basati sulla razionalità, mentre nella donna il funzionamento è intuitivo. Il funzionamento dei circuiti neuronali è più rigido nell’uomo, mentre è più elastico nella donna.
Il cervello è costituito da due emisferi collegati fra loro mediante un grosso fascio denominato Corpo Calloso, composta da milioni di fibre nervose. L'emisfero sinistro controlla la parte destra del corpo, mentre l'emisfero destro controlla la parte sinistra del corpo. Ogni emisfero è specializzato e percepisce la realtà a suo modo, anche se ciò non è vero per tutte le porzioni degli emisferi.
Normalmente i due emisferi lavorano in stretta sinergia e integrazione, tuttavia a causa della loro diversa specializzazione, in determinate situazioni uno dei due è funzionalmente preminente nei confronti dell'altro. Questo può a volte creare un conflitto, se le risposte tra i due emisferi, si contraddicono.
L’emisfero sinistro è specializzato nelle funzioni linguistiche, nell’astrazione e nella percezione e rappresentazione del mondo circostante. E’ la mente cosciente sede dell’Io, quindi possiede la conoscenza del sé (percezione di noi e degli altri) e il concetto di spazio-tempo. Si sente un Io Separato, non possiede emozioni, per cui analizza le informazioni in modo razionale, si esprime mediante la scrittura, le parole e l’uso di un linguaggio logico matematico. E’ capace di realizzare ragionamenti logici e discorsi complessi, di sviluppare adeguate strategie di ricerca cognitiva e di definire relazioni logiche fra i fatti. A causa della sua struttura a volte è costretto ad improvvisare e a crearsi falsi ricordi, ad inventarsi completamente un passato immediato e fittizio. E’ la parte del cervello che causa le malattie.
Le due aree del linguaggio, quella di Wernicke (comprensione del linguaggio) e quella di Broca (produzione del linguaggio), sono entrambe localizzate nell’emisfero sinistro. Per tutte queste caratteristiche è ritenuta la sede dell’Io.
L’emisfero destro è specializzato nella percezione di figure, strutture e contesti nella loro globalità. Usa un linguaggio fatto di immagini molto simile a quello dei sogni, fa uso di aforismi, aneddoti, metafore, prescrizioni comportamentali. E’ quindi immaginativo, persuasivo, sognatore, simbolico, affettivo, evocativo, terapeutico e si sente Parte di un Tutto.
Elabora le informazioni in modo intuitivo e immediato, possiede un linguaggio assai povero, in grado di comprendere nomi, aggettivi, poche sillabe e di distinguere fra frasi affermative e frasi negative.
Non possiede il concetto di spazio-tempo ed ha difficoltà a fare inferenze su eventi che vanno al di là di una semplice associazione, tuttavia è capace di giudizi percettivi rapidi, del tipo scappa o attacca. E’ la sede della memoria e delle reazioni emotive, quindi ama, odia, ride, piange. Conosce l'arte del disegno, è specializzato nel pensiero analogico, nelle azioni spaziali e nel linguaggio musicale ed artistico. E’ molto veridico e aderente ai significati. E’ la parte del cervello che può curare le malattie.

30/01/2024

«Nell'analisi sarebbe dunque in gioco qualcosa di più essenziale di una terapia medica o di una ricostruzione biografica. Da questa perplessità muove l'ipotesi di Bálint: ciò che trattiene i pazienti "al lavoro analitico è il loro (spesso inconscio) desiderio di essere capaci di amare liberi dell'angoscia, di perdere le loro paure di resa incondizionata". [...]
Bálint passa poi a proporre una propria definizione - una definizione analitica, dunque - degli aspetti funzionali del carattere, in cui svolge un ruolo fondamentale non il rapporto del soggetto con la dimensione normativa - rapporto che era al centro della definizione di carattere del senso comune - ma il rapporto con la sfera affettiva: "Il carattere controlla il rapporto tra l'uomo e gli oggetti del suo amore, del suo odio" e "indica sempre un modo abbastanza particolare di amare e di odiare". "Carattere significa dunque" continua Bálint "una limitazione della capacità di amare e di godere" e "una stabile, rigida forma di reazione".
Il lavoro analitico permetterebbe di intervenire su tale rigidità e di rendere possibile, ai pazienti che ne soffrono, un 'nuovo inizio'. Con l'espressione 'nuovo inizio', Bálint indica "un cambiamento del comportamento, più esattamente nella struttura della libidica del paziente" che lo porti a imparare daccapo ad amare innocentemente, incondizionatamente, come solo i bambini sanno fare"».

La finezza di una traduzione infedele.
Il termine dell'analisi tra mistica e filosofia.
Luca Lupo, pp. 182 - 183.

Per leggere l'articolo completo:https://www.inconsciorivista.it/wp-content/uploads/2024/01/Lupo_n15.pdf

27/12/2023

“Io vado in analisi… mi sono resa conto che se impari dalla sofferenza, le cose cambiano. Quando invece non riesci a guardare in faccia il dolore, e lo nascondi, allora marcisce. Ma marcisce dentro di te. Non è facile guardarsi dentro: a volte è persino più doloroso della ferita stessa. Tuttavia è un grande regalo vedere le cicatrici rimarginarsi.

Se tutti potessero fare un percorso psicologico, cambierebbe il mondo…”

Nell’intervista di oggi su La Stampa, la conduttrice televisiva Andrea Delogu, oltre a sottolineare l’importanza dei percorsi di terapia, mette in luce quanto sia fondamentale incrementare le risorse destinate al bonus psicologo, strumento che ha dato e sta dando la possibilità a molte persone che non potevano permettersi di intraprendere questo tipo di cammino.

Occorre fare di più in questa direzione, aumentando i fondi per il bonus e ampliando la platea di chi può averne diritto, ma serve anche investire per introdurre gli psicologi nelle scuole - come presenza fissa, anche per docenti e genitori - e nella rete di assistenza primaria.