
24/07/2025
Sperando di riuscirci sempre..❣️
Un bambino di nove anni è seduto al suo banco, quando si accorge all’improvviso di qualcosa di strano:
una pozzanghera tra i suoi piedi.
Il davanti dei pantaloni è bagnato.
Il cuore gli salta in gola.
Non sa come sia successo.
Non gli era mai capitato prima.
E sa bene cosa lo aspetta se qualcuno se ne accorge: le risate dei maschi, lo sguardo delle ragazze che smettono di parlargli,
la vergogna infinita.
Allora abbassa lo sguardo, chiude gli occhi e prega, disperato:
“Dio, ti prego... È un’emergenza. Aiutami. Tra cinque minuti sarò rovinato.”
In quel momento, vede la maestra avvicinarsi.
Ha uno sguardo serio, quasi severo.
Ha capito? L’ha visto?
Ma proprio mentre lei si avvicina, accade qualcosa.
Susie, una sua compagna, sta passando con una boccia d’acqua con un pesce rosso.
Inciampa.
La boccia vola in aria e tutta l’acqua si rovescia proprio sulle gambe del bambino.
Tutti si girano. Alcuni trattengono il fiato.
Il bambino finge di essere infastidito, ma dentro di sé grida:
“Grazie! Grazie, Signore!”
Ora non è più il bambino che si è fatto la p**ì addosso.
Ora è la vittima di un incidente sfortunato.
La maestra lo accompagna in infermeria e gli dà dei pantaloncini puliti.
I compagni sono tutti intorno al suo banco, a pulire il pavimento,
e lui riceve solo sguardi di comprensione.
Ma come spesso accade, l’attenzione si sposta.
Quella che era destinata a lui…
ora si dirige verso Susie.
“Stai attenta!”
“Hai fatto un disastro!”
“Ne hai combinata una delle tue!”
Susie cerca di aiutare a pulire, ma qualcuno la ferma:
“Hai già fatto abbastanza.”
Più tardi, mentre aspettano l’autobus, il bambino si avvicina.
La guarda e le sussurra:
“L’hai fatto apposta, vero?”
Lei gli sorride appena, e a bassa voce risponde:
“Anche a me è successo. Una volta.”
Ci sono gesti silenziosi che valgono più di mille parole.
A volte, chi ci salva lo fa perché ha conosciuto lo stesso dolore.
Chi ha provato l’imbarazzo, la vergogna, l’ansia...
sa quanto può valere una mano tesa al momento giusto.
Questa non è solo una storia di scuola.
È una storia di empatia, di gentilezza gratuita,
di quel tipo di amore che non ha bisogno di essere visto per esistere.
Perché spesso, le persone più gentili
sono quelle che hanno pianto in silenzio,
e che hanno deciso, un giorno,
di diventare per qualcun altro
quello che avrebbero voluto trovare per sé.
Piccole Storie