RiabFarm - Studio Fisioterapico Dr.ssa Anna Tripi

RiabFarm -  Studio Fisioterapico Dr.ssa Anna Tripi Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di RiabFarm - Studio Fisioterapico Dr.ssa Anna Tripi, Medicina e salute, Piazza S. Francesco D'Assisi 1, Termini Imerese.

Studio professionale fisioterapico della Dott.ssa Anna Tripi, specializzato in riabilitazione multifunzionale attraverso trattamenti mirati e ultra-personalizzati.

📢📢📢
05/08/2025

📢📢📢

Dal “FILO DEL DOLORE” alla “RETE DEL DOLORE”: come è cambiato il nostro modo di pensarlo.Nel XVI secolo, secondo il mode...
03/08/2025

Dal “FILO DEL DOLORE” alla “RETE DEL DOLORE”: come è cambiato il nostro modo di pensarlo.

Nel XVI secolo, secondo il modello cartesiano, il dolore era un “filo diretto” tra la zona lesa e il cervello. Un po’ come una campanella che suona quando qualcosa tocca un filo sotto pelle: lo stimolo parte dal piede e arriva su, in alto, al cervello.

Fine.

Oggi, però, la scienza del dolore ci dice che non è affatto così semplice.

Nel 21° secolo, sappiamo che il dolore è un’esperienza soggettiva, modulata, amplificata o ridotta da molti fattori che “entrano in scena” nel cervello e nel midollo spinale.

Cosa succede oggi, nel cervello che prova dolore?

Quando tocchiamo qualcosa di nocivo (una fiamma, come nella figura), l’informazione sale attraverso la linea rossa (via ascendente), ma a differenza del passato, la visione è meno semplice.

Il cervello non è un ricevitore passivo, ma un interprete attivo. Influisce attivamente attraverso la linea verde (modulazione discendente), influenzata da esperienze pregresse (il tuo passato conta, nel senso che un dolore provato anni fa può cambiare come interpreti quello attuale), da aspettative e attenzione (più ti concentri sul dolore, più lo amplifichi), dalla genetica e neurochimica (ci sono cervelli più sensibili, predisposti), dall'umore e dai pensieri (ansia, depressione, preoccupazioni.. sono benzina sul fuoco) e dalla sensibilizzazione (il sistema nervoso può diventare più “reattivo”, sia a livello periferico che centrale).

Il dolore non è solo un sintomo, è un’esperienza. Il dolore è reale anche in assenza di danno tissutale. E si può ridurre anche senza eliminare del tutto il problema fisico. È qui che la fisioterapia moderna, l’educazione al dolore e gli approcci multidisciplinari fanno la differenza: non trattiamo solo i tessuti, ma anche il sistema che li interpreta.

Il punto è proprio questo: il dolore non viaggia solo dal corpo al cervello. Il cervello lo crea e lo regola, momento per momento, come un filtro. Conoscere il dolore cambia il dolore: educare, spiegare, ascoltare.. è già parte della terapia. 😌

02/08/2025

📢📢📢
LUNEDI 4 RIABFARM RESTERÀ CHIUSO,APRIREMO REGOLARMENTE MARTEDI.

Rigidità lombare giovanile e protusione discaleL'ernia del disco lombare può colpire anche i giovani, manifestandosi con...
21/07/2025

Rigidità lombare giovanile e protusione discale

L'ernia del disco lombare può colpire anche i giovani, manifestandosi con dolore lombare, spesso irradiato alle gambe (sciatalgia o cruralgia), e può causare rigidità e limitazione dei movimenti. La rigidità lombare è una conseguenza della compressione o irritazione dei nervi da parte del nucleo polposo fuoriuscito dal disco intervertebrale.
Cause e Fattori di Rischio:
Ernia del disco: si verifica quando il nucleo polposo interno del disco intervertebrale fuoriesce dalla sua sede.
Rigidità lombare: è un sintomo comune, causato dal dolore e dall'infiammazione dovuti alla compressione nervosa.
Sebbene più comune tra i 30 e i 50 anni, l'ernia del disco può colpire anche i più giovani, soprattutto se sono presenti fattori di rischio.
Fattori di rischio: includono obesità, sedentarietà, lavori usuranti, posture scorrette, sport usuranti, movimenti ripetuti o scorretti, sforzi eccessivi e mancanza di muscolatura profonda.
Sintomi:
Dolore lombare (lombalgia): spesso intenso e improvviso, talvolta descritto come "colpo della strega".
Dolore irradiato: può estendersi alla gamba, glutei e piedi (sciatalgia o cruralgia).
Rigidità e limitazione dei movimenti: la zona lombare può essere rigida e il dolore può accentuarsi con flessioni, colpi di tosse e starnuti.
Sintomi neurologici: possono includere formicolio (parestesia), ridotta sensibilità (ipoestesia), debolezza muscolare (deficit di forza) e alterazione dei riflessi osteotendinei.
Sintomi più gravi (raramente): compressione delle radici nervose, disturbi urinari, intestinali e sessuali, fino alla sindrome della cauda equina, che richiede urgenza chirurgica.
Trattamento e Gestione:
In attesa di diagnosi, si può lenire il dolore con impacchi di ghiaccio, farmaci antinfiammatori, antidolorifici e miorilassanti.
Le infiltrazioni locali di cortisone possono essere consigliate da un medico.
La fisioterapia gioca un ruolo importante nel recupero della funzionalità e nel controllo del dolore.
Nei casi più severi o persistenti, può essere necessario un intervento medico specialistico o chirurgico, a seconda della gravità e della compressione nervosa.
Una colonna mobile difficilmente aumenterà le pressioni discali, inoltre nel piano terapeutico è utile tenere presente la correlazione tra il sistema discendente e Ascendente.

20/07/2025

Cinque anni fa, per la prima volta, vi abbiamo raccontato chi siamo in uno spot.

Abbiamo scelto di raccontarci di nuovo, con nuove immagini, nuove tecniche e nuove tecnologie acquisite durante il nostro naturale processo di crescita professionale che, anno dopo anno, ci consente di continuare a perseguire l'obiettivo che, da sempre, ci sta più a cuore: 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝗶𝗿𝗲 𝗮𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼 𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝘃𝗼𝗰𝗲.

“Cogliere il silenzioso linguaggio del corpo, comprenderne i segnali e tradurli in percorso è la missione di Riabfarm”: sei prontə a riprenderti il tuo corpo?

Guarda bene.. stai osservando un’immagine poco comune ma potentissima: una visione profonda e trasversale del pavimento ...
10/07/2025

Guarda bene.. stai osservando un’immagine poco comune ma potentissima: una visione profonda e trasversale del pavimento pelvico femminile, incorniciata da un vero e proprio intreccio di muscoli, tessuto connettivo e forze che lo rendono uno dei distretti più intelligenti, adattabili e sottovalutati del corpo umano.

Non è solo “là sotto”. È il centro nevralgico della stabilità, della pressione, dell’equilibrio viscerale, del movimento.

Questa immagine, vista trasversalmente, ci mostra il pavimento pelvico come nessuno lo racconta. I muscoli visibili (in rosso) sono il pubococcigeo, il puborettale, e l'ileococcigeo, tre muscoli che insieme formanol'elevatore dell'ano, la parte più attiva, tonica e controllabile.

Collaborano per sostenere, chiudere, controllare.
E sì, parliamo anche di continenza, sessualità, spinta e recupero post-parto.

Le strutture connettivali (in bianco e verde)sono le fasce e il tessuto fibroso che collegano l’anca, l’addome, la colonna e gli organi interni. Sono le “ragnatele” che trasmettono forze, tensioni e pressioni in ogni direzione.

Ma il pezzo forte?

È l’integrazione con il diaframma toracico, con il core, e persino con la respirazione.

Un pavimento pelvico che non si muove bene.. non fa solo “danni in bagno”. Può disturbare la postura, contribuire a dolori lombari cronici, causare tensioni nell’anca, e interferire persino nella gestione del respiro e della pressione addominale.

E no, non serve aver partorito per avere alterazioni del controllo motorio pelvico. Anche chi corre, solleva pesi, sta seduto tutto il giorno o è in forte stress, può sviluppare un pavimento pelvico troppo contratto o poco responsivo.

Per i fisioterapisti..

Hai mai valutato il tono e il timing del pavimento pelvico in relazione al diaframma toracico e al muscolo trasverso dell’addome? Lo tratti come un muscolo isolato, o come un crocevia di pressioni, forze e messaggi neurologici?

Per le persone assistite..

Hai mai avuto la sensazione di “instabilità addominale”, pesantezza al basso ventre, tensione lombare cronica, ma gli esami erano tutti normali?

Respirazione, postura, pavimento pelvico: tre elementi, un solo respiro.

Se vuoi approfondire, vai da un fisioterapista! Nei percorsi di rieducazione posturale, il pavimento pelvico non è un dettaglio. È una chiave nascosta sotto i nostri piedi, che regola l’intero edificio.

Condividi questo post con chi ha ancora il coraggio di dire:
“Il pavimento pelvico? Quello è solo per le donne in gravidanza..” 🤭

📢📢💣
10/07/2025

📢📢💣

IL GRANDE SEGRETO NASCOSTO NELL’ADDOME: QUANDO IL DIAFRAMMA INCONTRA LO PSOASE se ti dicessi che respirare bene cambia a...
27/06/2025

IL GRANDE SEGRETO NASCOSTO NELL’ADDOME: QUANDO IL DIAFRAMMA INCONTRA LO PSOAS

E se ti dicessi che respirare bene cambia anche la tua postura, il tuo pavimento pelvico e persino la gestione del dolore lombare?

In questa immagine anatomica pazzesca, vediamo qualcosa che spesso sfugge anche agli occhi dei clinici più esperti: il contatto profondo tra il diaframma (con i suoi pilastri) e lo psoas, il muscolo chiave del nostro assetto posturale e motorio.

Cosa stai guardando davvero?

Il diaframma (costale, sternale, lombare) si ancora anteriormente alle coste, ma posteriormente si allunga fino a toccare le vertebre lombari.

I suoi pilastri (crura) scendono lungo i corpi vertebrali di L1-L3, interdigitandosi letteralmente con il grande psoas. Nello stesso piano troviamo quadrato dei lombi, iliaco, muscoli addominali profondi e la fascia toraco-lombare.

Al centro: la colonna vertebrale con i suoi dischi e la centralità viscerale (retto, vescica, aorta..).

Ma cosa significa tutto questo?

Significa che non puoi separare la respirazione dalla stabilità. Ogni atto respiratorio coinvolge diaframma, psoas, bacino, pavimento pelvico.

E viceversa.

Significa che quando lavori sulla respirazione profonda e funzionale, non stai solo “ossigenando”: stai mobilizzando la colonna, stai massaggiando i visceri, stai armonizzando le catene miofasciali profonde, stai riprogrammando la postura, senza nemmeno muoverti.

I fisioterapisti lo sanno, chi lavora sul respiro senza considerare questo asse profondo, lavora a metà. Chi parla di “core” ignorando lo psoas e il suo abbraccio viscerale, sta tagliando fuori la colonna lombare dalla conversazione.

Se vuoi lavorare su stabilità, postura, dolore cronico, incontinenza o performance, parti da qui: dalla centralità respiratoria del diaframma e dalla sua intimità con psoas, iliaco e bacino.

Per chi non è del mestiere..

Ti senti contratto? Hai mal di schiena? Ti senti “chiuso”?
Allora forse non ti manca un esercizio, ma un respiro.
Uno vero, profondo, tridimensionale.
Quello che parte da dentro e si irradia ovunque.

Vuoi davvero cambiare il tuo assetto corporeo?

Inizia a sentire dove si muove il tuo respiro.
Se si ferma nel petto, forse è il momento di “liberare il diaframma”.

E da lì, parte tutto.

NON È SOLO STRESS!Francesca è seduta al tavolo della cucina. È mattina presto. Davanti a lei, la tazza del caffè si è gi...
19/06/2025

NON È SOLO STRESS!

Francesca è seduta al tavolo della cucina. È mattina presto. Davanti a lei, la tazza del caffè si è già raffreddata. Tiene una mano sulla spalla, appena sotto il collo. Ha lo sguardo basso. Si sfiora quella zona che da settimane le dà fastidio, come se volesse sciogliere qualcosa che non si lascia prendere.

“Non lo so. Ho fatto risonanza, RX, visite neurologiche. Tutti mi dicono che è solo stress. Ma io lo sento: qualcosa tira. Come un peso tra scapola e orecchio. E a volte mi gira anche un po’ la testa.”

Questa storia non è solo di Francesca. È di tante persone che sentono un dolore “che non si vede”. Che non lascia tracce chiare sugli esami, ma che incide sul modo in cui cammini, guidi, lavori, dormi. Una tensione sottile, ma sempre presente.

E allora iniziamo da qui. Non dai referti, ma da ciò che senti.

Prova a fare questo semplice test.

Siediti bene, con la schiena dritta.
Inspira. Ora gira lentamente la testa verso destra, poi abbassa il mento come se volessi annusare l’ascella destra.

Senti ti**re a sinistra? Una tensione che parte dal collo e scende verso la scapola?

Ora prova dall’altro lato.

Se senti un fastidio profondo, come un “filo teso” che non molla.. potresti aver appena incontrato l’elevatore della scapola.

Un muscolo di pochi centimetri. Che però può mandarti fuori asse. Letteralmente.

Si attacca alle prime vertebre cervicali (C1–C4) e si inserisce sulla scapola. Il suo lavoro è quello di sollevare e stabilizzare quella parte del corpo che chiamiamo “spalla”, ma che in realtà è molto di più: è parte di un intero sistema posturale.

L’elevatore della scapola non ama gli sforzi eccessivi. Ma ancor meno ama le tensioni croniche. Quelle emotive, quelle da scrivania, quelle da guida nel traffico, quelle da “sopportazione”.

Perché lui, come altri muscoli profondi del collo, si accende quando la mente si chiude. Si attiva quando trattieni il respiro. Quando serri la mandibola. Quando alzi le spalle.. senza nemmeno accorgertene.

Ecco perché spesso viene ignorato: perché è l’effetto di qualcosa di più grande. Ma proprio per questo, va ascoltato. Va trattato. Va rieducato.

Il bello è che questi problemi non richiedono soluzioni complesse, ma un piano semplice e strutturato. Un approccio funzionale, non improvvisato. Personalizzato, non standard. Un lavoro su respiro, postura, carico e attenzione.

La scienza ci conferma che il coinvolgimento dell’elevatore della scapola può mimare una patologia cervicale o addirittura una nevralgia. Può creare dolore retro-auricolare, occipitale, scapolare. Può alterare il tuo schema posturale.

Il cuore non è l’unico a lavorare nel nostro corpo. Nelle gambe esiste un muscolo chiamato soleo che svolge anch’esso un...
10/06/2025

Il cuore non è l’unico a lavorare nel nostro corpo. Nelle gambe esiste un muscolo chiamato soleo che svolge anch’esso un ruolo essenziale. Per questo viene chiamato “il secondo cuore”. Questo muscolo, spesso ignorato, ha il compito fondamentale di aiutare a pompare il sangue venoso verso il cuore, sfidando la forza di gravità.

Il soleo si trova nella parte posteriore della gamba, appena sotto il gastrocnemio, che è il muscolo più visibile del polpaccio. È progettato per la resistenza, non per i movimenti esplosivi, quindi non è coinvolto nei salti, ma è essenziale per mantenerci in posizione eretta.

Perché la sua funzione è cruciale? Quando il soleo è attivo:

Migliora la circolazione sanguigna.

Previene la formazione di trombi e la stasi venosa.

Aiuta a ridurre il gonfiore alle gambe.

Protegge da complicazioni cardiovascolari.

La cosa affascinante è che questo muscolo lavora anche quando stai in piedi, anche se non ti muovi.

Indirizzo

Piazza S. Francesco D'Assisi 1
Termini Imerese
90018

Orario di apertura

Lunedì 08:30 - 13:00
15:00 - 17:00
Martedì 08:30 - 13:00
15:00 - 17:00
Mercoledì 08:30 - 13:00
15:00 - 17:00
Giovedì 08:30 - 13:00
15:00 - 17:00
Venerdì 08:30 - 13:00
15:00 - 17:00

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando RiabFarm - Studio Fisioterapico Dr.ssa Anna Tripi pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a RiabFarm - Studio Fisioterapico Dr.ssa Anna Tripi:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram