10/07/2025
L'infantilizzazione delle persone con disabilità viene in essere quando si tratta una persona adulta con disabilità, come se fosse un bambino, presupponendo immaturità, incompetenza o incapacità decisionale.
L'infantilizzazione è una forma di discriminazione che nega dignità e capacità alle persone con disabilità.
Riconoscerla e contrastarla è fondamentale per costruire una società più giusta.
Ce lo racconta Stefania, mamma di Alice 20 anni, con sindrome di Down:
“Ma davvero, nel 2025, dobbiamo ancora sopportare certe domande?
Ogni volta: “Ma è maggiorenne? Firma lei?”
E lo chiedete davanti a mia figlia, come se fosse invisibile…
O peggio, un’estranea alla sua stessa vita.
Ma secondo voi, se fosse minorenne o sotto tutela, non ve lo direi io per prima?
Davvero c’è bisogno di fare ogni volta queste domande?
Basta infantilizzare.
Basta sottovalutare.
Basta con questo approccio sbagliato e ignorante.
Non è attenzione, è superficialità mascherata da procedura.
Che fatica..."
L’infantilizzazione non è cura, è controllo travestito da affetto. Trattare un adulto come un bambino non e “dolcezza” è umiliazione.
L’infantilizzazione cancella dignità e autonomia.
Chi davvero rispetta, ascolta.
Vorreiprendereiltreno
In foto Stefania con Alice mentre guardano il mare abbracciate
✅ ESEMPI DI INFANTILIZZAZIONE:
- Parlare con tono infantile o semplificato ("baby-talk").
- Ignorare la persona e rivolgersi solo a familiari o assistenti.
- Offrire aiuto senza chiedere, anche quando non necessario.
- Fare complimenti esagerati per banali azioni quotidiane.
- Usare termini come "angelino", "speciale".
- Escludere la persona con disabilità da decisioni importanti su sessualità, lavoro, relazioni, finanze.
✅ PERCHÉ È UN PROBLEMA?
- Riduce l'autonomia e le opportunità di crescita.
- Danneggia l'autostima.
- Rafforza stereotipi e discriminazioni abiliste.
- Contribuisce alla marginalizzazione sociale.
✅ IN QUALI CONTESTI AVVIENE?
- Scuole e servizi che non riconoscono la capacità decisionale.
- Rappresentazioni mediatiche distorte.
- Cultura generale che associa disabilità a dipendenza.
- Famiglie iperprotettive.
✅ COME CONTRASTARLA?
- Usare un linguaggio adeguato all'età e alla persona.
- A prescindere da quali siano le difficoltà (fisiche o mentali) di una persona con disabilità, dobbiamo sempre e solo rivolgerci a lei in prima battuta se il
discorso la tocca: parlare subito all’accompagnatore è una mancanza di rispetto!
Soltanto in un secondo momento, qualora la comunicazione risultasse complicata o addirittura impossibile, ci possiamo tranquillamente rivolgere all’altro, ma pur
sempre mantenendo un contatto con la persona con disabilità (ad esempio sorridendogli, annuendogli, oppure alternando lo guardo tra i due interlocutori) per non escluderla totalmente dal discorso e, più in generale, da quel momento condiviso.
- Chiedere prima di aiutare.
- Riconoscere e valorizzare autonomia e autodeterminazione.
- Promuovere consapevolezza e formazione contro l'abilismo.