Rina Desiati - Psicologia Perinatale, Percorso Nascita, Educatrice 0-6

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Rina Desiati - Psicologia Perinatale,  Percorso Nascita, Educatrice 0-6 Puericultrice
Consulente in Allattamento
Specializzata in Psicologia Perinatale
Consulente Professionale del Sonno
Educatrice fascia 0-6 anni

Sono una Puericultrice diplomata dal 2011, specializzata in Psicologia Perinatale e Consulente in Allattamento ( Formazione MIPA). Svolgo la libera professione organizzando Incontri di Accompagnamento alla Nascita con particolare cura dell'aspetto psicologico del perinatale accompagnando e preparando i futuri genitori a vivere consapevolmente la propria genitorialità e successivamente ad apprender

e le tappe fondamentali dello sviluppo del bambino 0-3 anni. Accompagno le Mamme durante tutta la gestazione offrendo sostegno e cura anche dopo la nascita con incontri dedicati. Offro servizi come Puericultrice Domiciliare (formazione AICIP - Società Italiana per la Care in Perinatogia) con consulenze e assistenza a domicilio su dubbi/domande/problemi inerenti al neonato/lattante e alla sua crescita: pianto, allattamento, coliche, igiene, sonno, svezzamento, spannolinamento, attività e gioco. Organizzo incontri singoli o di gruppo per approfondire diversi aspetti critici:
Psicopatologie dell'epoca perinatale;
Lutto prenatale come aborto spontaneo e interruzione terapeutica o volontaria di gravidanza;
Genitorialità con PMA;
Aspetti psicologici della depressione post-partum.

🌞 BAMBINI E CALDO: COME AIUTARLI A STARE FRESCHI? 🧃💦Le alte temperature possono mettere a disagio i più piccoli. Ecco qu...
16/06/2025

🌞 BAMBINI E CALDO: COME AIUTARLI A STARE FRESCHI? 🧃💦

Le alte temperature possono mettere a disagio i più piccoli. Ecco qualche dritta semplice e utile:

👕 Abiti leggeri e in cotone

🕶️ Evita le uscite tra le 11 e le 17

💧 Offri acqua spesso (anche se non la chiedono)

🍉 Frutta fresca a volontà

🛁 Una doccetta tiepida o giochi d’acqua

🏠 Tieni la casa fresca e ben ventilata

🛏️ Per la nanna: pigiami leggeri e lenzuola in cotone

👶 Occhio a segni di disidratazione o colpo di calore

➡️ Piccoli accorgimenti = estate serena per tutta la famiglia! ☀️

22/04/2025
💔 Che il silenzio si trasformi in voce, e la memoria in azione.
07/04/2025

💔 Che il silenzio si trasformi in voce, e la memoria in azione.

C'è una grande verità che pochi hanno il coraggio di dire ad alta voce: molti insegnanti oggi non sono più all’altezza d...
05/04/2025

C'è una grande verità che pochi hanno il coraggio di dire ad alta voce: molti insegnanti oggi non sono più all’altezza del loro ruolo. Non perché manchino di titoli o anni di servizio, ma perché hanno perso di vista ciò che conta davvero: lo studente.

L’alunno? Un fastidio. Non un essere umano da educare.

In troppe aule l’alunno è visto come un numero da catalogare, una scocciatura che disturba la routine dell’insegnante. C'è chi entra in classe con l’unico obiettivo di “finire il programma”, come se il sapere fosse una corsa a ostacoli, non un percorso di crescita. L’empatia? La curiosità? La capacità di ascolto? Termini ormai sconosciuti a chi insegna solo per inerzia, spesso seduto su una cattedra più come burocrate che come educatore.

Mentre il mondo fuori evolve a velocità supersonica, nelle scuole si insegna come negli anni ’70. Libri di testo vetusti, lezioni frontali ripetitive, interrogazioni a sorpresa che sembrano più un agguato che un’opportunità di confronto. E guai a mettere in discussione questo teatrino scolastico: chi osa proporre qualcosa di nuovo viene spesso guardato con sospetto dagli stessi colleghi.

La verità è che molti insegnanti non si aggiornano da decenni. Non leggono, non si confrontano, non si mettono in discussione. Eppure pretendono rispetto automatico, solo perché hanno “l’esperienza”. Ma l’esperienza senza passione e senza evoluzione diventa solo stanchezza trascinata. Non basta entrare in classe per essere un buon insegnante, serve energia, ascolto e capacità di cambiare.

La scuola italiana è in caduta libera e la colpa è da dividere equamente tra insegnanti che hanno perso ogni passione e genitori che preferiscono chiudere gli occhi di fronte all'evidente declino educativo dei propri figli.

Lo studente oggi è spesso lasciato solo. Le difficoltà personali, i disturbi dell’apprendimento, le crisi emotive. La scuola, che dovrebbe essere un luogo di crescita, si trasforma in un parcheggio dove i giovani aspettano di uscire nel “mondo vero” senza aver imparato a conoscerlo davvero.

Conclusione: è ora di alzare la voce.

Basta con il silenzio complice. Gli insegnanti che non hanno più voglia di insegnare devono avere l’onestà di farsi da parte. Non si può continuare a sacrificare intere generazioni per colpa di un sistema autoreferenziale, chiuso e resistente al cambiamento.

I ragazzi di oggi, se presi nel modo giusto, possono sorprendere per maturità, intelligenza e sensibilità.
Sono nativi digitali, vivono in un mondo ipercomplesso, hanno accesso a stimoli che le generazioni precedenti nemmeno potevano immaginare. Ma se li si tratta come numeri, se li si umilia, se li si spegne con la noia e l’indifferenza, allora si chiudono, si spengono o si ribellano.

L’educazione è una responsabilità enorme: chi non se la sente, faccia spazio a chi ha ancora il coraggio di guardare negli occhi gli studenti e dire, con sincerità: “ Sono qui per te".

05/04/2025
31/03/2025

Insegniamo loro la tenacia, la convinzione, il rispetto per la propria persona, anche e soprattutto quando gli altri, di rispetto, non ne hanno abbastanza.
 
Insegniamo loro a non stare dalla parte di chi isola, deride, di chi siede sulla poltrona del “giusto”, anche se fossero i più, anche se fosse più facile.
 
Insegniamo loro l’ascolto reale, la curiosità, insegniamo loro che differenza significa opportunità.
 
Insegniamo ai nostri bambini che spaiati vuol dire unici. Vuol dire pensare con la propria testa.

E ricordiamoci che per insegnare una cosa così dobbiamo iniziare a farlo anche noi: ogni tanto dobbiamo proprio dire “No, io non ci sto”

 

𝐂𝐚𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐨𝐧𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐦𝐦𝐞: 𝐮𝐧 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐝𝐨𝐫𝐦𝐞 𝐦𝐚𝐢Le mamme conoscono bene il significato della carenza di sonno. ...
22/03/2025

𝐂𝐚𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐨𝐧𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐦𝐦𝐞: 𝐮𝐧 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐝𝐨𝐫𝐦𝐞 𝐦𝐚𝐢

Le mamme conoscono bene il significato della carenza di sonno. Notti spezzate, risvegli continui, attese silenziose accanto a una culla. Dormire diventa un lusso, il riposo un ricordo lontano. Ma in mezzo a questa stanchezza infinita, c’è un amore che non si spegne mai.

Il corpo è stanco, gli occhi bruciano, ma il cuore è sempre vigile. Perché una mamma non dorme davvero mai: ascolta, protegge, si alza mille volte, con una dolcezza che supera ogni fatica. Ed è proprio in quei momenti, tra le luci soffuse della notte e il respiro lieve del proprio bambino, che si scopre la forza incredibile dell’essere madre.

Ma anche le mamme hanno bisogno di cura, riposo e supporto. Non è un segno di debolezza chiedere aiuto, prendersi un momento per sé, concedersi qualche ora di sonno in più. Perché una mamma riposata è una mamma che può dare ancora più amore, con energie rinnovate e un sorriso più leggero.

Il ℙ𝕒𝕣𝕥𝕠 è la più profonda iniziazione alla spiritualità che una Donna possa avere. (𝑅𝑜𝑏𝑖𝑛 𝐿𝑖m)
22/03/2025

Il ℙ𝕒𝕣𝕥𝕠 è la più profonda iniziazione alla spiritualità che una Donna possa avere.

(𝑅𝑜𝑏𝑖𝑛 𝐿𝑖m)

💙 𝙄𝙡 𝙘𝙤𝙣𝙩𝙖𝙩𝙩𝙤 𝙥𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙖 𝙥𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙘𝙤𝙣 𝙞𝙡 𝙋𝙖𝙥𝙖̀: 𝙪𝙣 𝙡𝙚𝙜𝙖𝙢𝙚 𝙐𝙣𝙞𝙘𝙤Il contatto pelle a pelle tra un padre e il suo bambino è un mo...
22/03/2025

💙 𝙄𝙡 𝙘𝙤𝙣𝙩𝙖𝙩𝙩𝙤 𝙥𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙖 𝙥𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙘𝙤𝙣 𝙞𝙡 𝙋𝙖𝙥𝙖̀: 𝙪𝙣 𝙡𝙚𝙜𝙖𝙢𝙚 𝙐𝙣𝙞𝙘𝙤

Il contatto pelle a pelle tra un padre e il suo bambino è un momento speciale che crea un legame profondo, fatto di amore, sicurezza e protezione. Se spesso si associa questa pratica alla mamma, anche il papà può (e dovrebbe) viverla, perché il contatto diretto con la pelle trasmette calore, calma e un senso di appartenenza fin dai primi istanti di vita.

Quando un neonato viene posato sul petto del padre, sente il battito del suo cuore, il calore della sua pelle e il suono rassicurante della sua voce. Questo contatto aiuta a regolare la respirazione e il battito cardiaco del bambino, riducendo il pianto e favorendo un senso di sicurezza. Inoltre, il papà rilascia ossitocina, l’ormone dell’amore, che rafforza il legame affettivo e stimola il senso di protezione e accudimento.

Ma il contatto pelle a pelle non è solo per i primi giorni: ogni abbraccio, ogni carezza, ogni momento di vicinanza fisica tra padre e figlio continua a costruire un rapporto fatto di fiducia e connessione. È un gesto semplice, ma potente, che dice senza parlare: “𝘚𝘰𝘯𝘰 𝘲𝘶𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘵𝘦, 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦”.

08/03/2025

~Quando la ribellione nasce dal dolore~

Ogni persona porta dentro di sé battaglie che non vediamo. Eppure, è così facile giudicare.

I traumi dell’infanzia lasciano segni profondi, spesso invisibili agli altri, ma che influenzano il modo in cui pensiamo, sentiamo e viviamo le relazioni.

Mettere al mondo un figlio è una scelta che merita consapevolezza.

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