18/09/2025
Sia ieri sera parlando con una mia amica, sia questa mattina a studio con una persona che seguo, è emerso il tema del coraggio.
Entrambe si trovano - seppur per motivi diversi - a dover prendere una decisione, ad esporsi, a prendere una posizione nel lavoro e nelle relazioni.
Essere coraggiosi non vuol dire essere avventati o incoscienti. Me lo aspetto che davanti a momenti cruciali o a situazioni importanti ci si prenda del tempo per riflettere, per valutare pro e contro, per stare in ascolto di sé stessi, delle proprie emozioni, dei propri sentimenti e delle proprie intenzioni.
Me lo aspetto che davanti a momenti cruciali o a situazioni importanti si possa avere paura. Anzi, si deve avere paura. Di sbagliare, di rinunciare a qualcosa che poi non si ritroverà, di compromettere un’amicizia o una relazione, di mettersi a n**o, di sentirsi vulnerabili, di fare br**ta figura, di fallire.
La paura è una preziosa alleata del coraggio, perché ci protegge, ci mantiene vivi e vigili.
Il coraggio non è dunque assenza di paura, bensì è la capacità di agire nonostante la paura, il rischio o l’incertezza.
Ma come si fa, ad avere coraggio?
Attingendo alla domanda delle domande: perché?
Perché lo faccio? Perché dovrei vincere questa paura?
Cercando il supporto del: che senso ha?
Che senso ha, per me? Che senso ha per le persone a cui mi rivolgo? Quali sono i valori in cui credo?
E infine chiedendosi: come?
Ora che ho riconosciuto la mia paura, come posso controllarla per agire? Ora che ho riconosciuto i miei valori, in che modo posso agire coerentemente con essi?
Il risultato è sempre assicurato? Certo che no. L’imprevisto può sempre capitare. Nell’analisi dei rischi ci potrebbe essere sfuggito qualcosa. Ma, ancor più semplicemente e umanamente, non abbiamo il controllo di tutto né degli altri. La vita è la vita, non un esperimento dove possiamo tenere sotto controllo le variabili.
Ma io trovo confortevoli e incoraggianti due cose, dell’essere coraggiosi.
La prima è nel coraggio di essere. Nel nostro cuore che batte colmo di entusiasmo ed energia quando ci diamo spazio e modo di essere noi stessi e di provare ad avere la vita che desideriamo.
La seconda è che sbagliando si impara. Per cui l’imbarazzo, la delusione, la frustrazione, il rammarico possono raggiungerci ma non ci uccideranno. Anzi, se gli lasciamo il tempo di agire e di insegnare, sono l’unica vera via per apprendere ed evolvere.