dott.ssa Tonya Giosa Psicoterapeuta

dott.ssa Tonya Giosa Psicoterapeuta Psicoterapia ad orientamento psicoanalitico; consulenza psicologica; orientamento scolastico e professionale

🎨Psicologia&Arte🎵“Exit Music (for a Film)” – Radiohead (1997)Questa canzone, scritta per i titoli di coda di Romeo + Jul...
28/11/2025

🎨Psicologia&Arte
🎵“Exit Music (for a Film)” – Radiohead (1997)

Questa canzone, scritta per i titoli di coda di Romeo + Juliet di Baz Luhrmann, è una delle più potenti riflessioni sull’amore e sulla liberazione dal dolore.
La voce di Thom Yorke attraversa un crescendo che parte da un sussurro e sfocia in un grido sommesso: “We hope that you choke.”
Psicologicamente, Exit Music parla di fuga e ribellione interiore, del bisogno di interrompere un ciclo tossico — familiare, relazionale o emotivo — anche a costo di distruggere tutto.
È la musica delle parti che vogliono salvarsi, anche quando non sanno come.
Il suono, scarno e cupo, riflette il momento in cui la mente inizia a staccarsi dalla paura e trova voce, finalmente, nella rabbia che cura.
💫 Non è una canzone sull’amore romantico, ma sull’amore per la sopravvivenza.

“Breathe, keep breathing…” — come in terapia, quando si ricomincia a respirare dopo anni di apnea emotiva.

25.11 — La violenza di cui non si parla: quella che non lascia lividi.C’è una forma di violenza che non urla, non colpis...
27/11/2025

25.11 — La violenza di cui non si parla: quella che non lascia lividi.
C’è una forma di violenza che non urla, non colpisce, non fa rumore.
È la violenza psicologica: sottile, quotidiana, normalizzata.
Ti entra nella testa prima che nel corpo e ti convince che stai esagerando, che sei tu il problema, che non è niente.
Oggi, invece di parlare solo di ciò che si vede, voglio parlare di ciò che non si vede — e che spesso fa più male.
(La ferita che non lascia lividi, ma resta più a lungo)
La violenza psicologica è invisibile perché non fa rumore.
Non lascia lividi sulle braccia, ma lascia cicatrici sulla percezione di sé.
È fatta di: parole che ti scivolano addosso finché diventano vere, controlli mascherati da “preoccupazione”, isolamento travestito da “amore”, manipolazioni sottili, gaslighting: “non è successo”, “sei esagerata”, “ti inventi tutto”, riduzione dell’autostima, dipendenza affettiva costruita su colpa e vergognaLa violenza psicologica non inizia urlando: inizia sussurrando. È la forma più difficile da riconoscere proprio perché viene normalizzata, giustificata, minimizzata:
“È il suo carattere”,
“Lo fa per me”,
“Non voleva farmi male”.
E invece no.
🟠 La violenza psicologica è violenza. Punto.
È il terreno su cui può crescere tutto il resto.
Ed è il punto esatto in cui una donna ha bisogno di essere creduta, non giudicata.

🎅✨ Avviso di servizio con atmosfera natalizia! ✨🎅Anche la psicoterapia ha bisogno di una piccola pausa, per riposare, ri...
27/11/2025

🎅✨ Avviso di servizio con atmosfera natalizia! ✨🎅

Anche la psicoterapia ha bisogno di una piccola pausa, per riposare, ricaricare e tornare più presenti che mai.
Io mi fermerò dal 19 dicembre e riprenderò le attività il 7 gennaio.
Le sedute ripartiranno regolarmente da quella settimana.

Se nel frattempo avete bisogno di informazioni, potete scrivermi: risponderò con calma nei momenti disponibili tra un biscotto e una canzone di Natale 🎶🍪

🌟 Vi auguro giorni lenti, luci calde e un po’ di spazio per voi.
A presto! 🎄

25.11 — Oltre la domanda sbagliata: “Perché non lo lascia?”In questi giorni si parla molto di violenza, ma troppo poco d...
26/11/2025

25.11 — Oltre la domanda sbagliata: “Perché non lo lascia?”
In questi giorni si parla molto di violenza, ma troppo poco delle dinamiche psicologiche che intrappolano una donna dentro una relazione che la ferisce.
Non è mancanza di coraggio, né debolezza.
È un incastro emotivo profondo, fatto di paura, manipolazione, colpa, speranza e isolamento. Oggi voglio guardare proprio lì: nei meccanismi invisibili che tengono legata una donna, ben prima che intervengano le botte o le minacce.
(Non è debolezza. È trauma.)
Perché una donna “non se ne va”?
Perché “continua a tornare”?
Perché “non lo lascia subito”?
Queste domande, se fatte senza comprensione, diventano ferite aggiuntive.
Nelle relazioni violente non c’è solo paura: c’è trauma bonding, la forma più crudele di legame: amore, svalutazione, colpa, speranza, minacce, scuse, cicli di luce e buio. La mente si abitua al ritmo della violenza.
Il corpo si confonde: il pericolo diventa “casa”.
La svalutazione progressiva distrugge l’autostima.
La vergogna paralizza.
L’isolamento toglie le alternative.
Uscire non è semplice.
Non è immediato.
Non è sempre possibile da sole.
🧩 Una donna non resta perché è debole, ma perché è intrappolata in una dinamica costruita lentamente, manipolata abilmente e rinforzata emotivamente.
La domanda giusta non è “perché non se ne va?”,
ma “come possiamo aiutarla a sentirsi al sicuro mentre prova ad andare via?”

⛔️MITI DA SFATARE‼️ “Lo psicologo ti dice cosa fare”❓💬 FALSO. Lo psicologo non dà istruzioni, ma aiuta a trovare le tue ...
26/11/2025

⛔️MITI DA SFATARE
‼️ “Lo psicologo ti dice cosa fare”❓
💬 FALSO. Lo psicologo non dà istruzioni, ma aiuta a trovare le tue risposte. Dare consigli sarebbe come dirti chi dovresti essere; la terapia, invece, ti accompagna a scoprire chi sei davvero.🪞 Non si tratta di ricevere risposte, ma di imparare a farsi le domande giuste.

25.11 — L’altra faccia della Giornata contro la violenza sulle donne.Oggi non voglio aggiungere l’ennesimo slogan né par...
25/11/2025

25.11 — L’altra faccia della Giornata contro la violenza sulle donne.
Oggi non voglio aggiungere l’ennesimo slogan né parlare “al posto” delle donne.
Voglio invece guardare dove si guarda meno: la fragilità maschile che non viene nominata, la responsabilità emotiva che non viene insegnata, le emozioni che agli uomini non è concesso sentire.
Perché la violenza non nasce dal nulla: nasce nel silenzio, nell’assenza di educazione affettiva, nel divieto di essere vulnerabili.
E se non cambiamo questo, nulla cambierà davvero.
Quando un uomo cresce con l’idea che le emozioni siano debolezza; il rifiuto sia umiliazione; il fallimento sia vergogna; la dipendenza affettiva sia disonore, allora la relazione diventa un luogo di rischio.Per lui e per chi gli sta accanto. 🟤 Responsabilità emotiva non è colpa: è imparare a stare nel disagio senza agire distruttivamente, è riconoscere i propri limiti, chiedere aiuto, reggere un “no” senza viverlo come annientamento. È crescere, in senso psicologico. Non salveremo nessuna donna se continueremo a chiedere solo alle donne di cambiare comportamento.
Serve educare gli uomini a riconoscere il proprio mondo interno.
Perché la violenza nasce dove le emozioni vengono soffocate,
non dove vengono ascoltate.

Il potere trasformativo della consapevolezza🌱 La consapevolezza non è solo “capire con la testa”. È un processo che coin...
24/11/2025

Il potere trasformativo della consapevolezza
🌱 La consapevolezza non è solo “capire con la testa”. È un processo che coinvolge corpo, emozione e pensiero: un ritorno a sé. A volte conoscere fa male, ma è un dolore che libera. Perché smetti di agire in automatico e inizi a scegliere. In terapia, la consapevolezza nasce piano: un’immagine che si chiarisce, una frase che si ripete, un gesto che finalmente si riconosce. 💫 Non si guarisce cancellando ciò che è stato, ma imparando a guardarlo con occhi nuovi.

🏡La “famiglia nel bosco” e il confine fragile tra tutela e invasioneIn questi giorni si parla molto della cosiddetta “fa...
22/11/2025

🏡La “famiglia nel bosco” e il confine fragile tra tutela e invasione

In questi giorni si parla molto della cosiddetta “famiglia nel bosco”.
Al di là dei titoli e delle inevitabili polarizzazioni, credo sia necessario fermarsi e riflettere con uno sguardo più attento, umano e competente.
La decisione di allontanare dei bambini dalla famiglia è un atto estremamente drastico e dovrebbe essere sempre l’ultima risorsa.
Un intervento che modifica in modo irreversibile il legame primario, quello più importante nella vita di un essere umano.
Molti scelgono stili di vita alternativi: vivere in campagna, in montagna, in comunità rurali, in case senza tecnologia, con ritmi più lenti e vicini alla natura. E non per questo sono irresponsabili. Lo stile di vita in sé non può essere considerato un reato. Per capire se un minore è davvero tutelato, dobbiamo piuttosto chiederci se sono garantiti i suoi bisogni fondamentali:
• sicurezza fisica (igiene, acqua, cure, protezione)
• sicurezza emotiva
• relazioni e socialità
• istruzione e stimoli cognitivi
• una presenza adulta responsiva, affettuosa e coerente
Il grande rischio, quando ci si trova davanti a famiglie che “non vivono come noi”, è confondere povertà o scelta alternativa con abbandono. E questo può diventare stigmatizzante e profondamente discriminatorio.
La tutela dei bambini è sacra, ma lo è altrettanto la tutela del loro diritto a crescere con i propri genitori, laddove non vi siano rischi reali, gravi e comprovati.
Per questo occorre prudenza, delicatezza e un grande lavoro di valutazione multidisciplinare.
Perché se è vero che il sistema deve proteggere, è altrettanto vero che deve evitare di interpretare come “pericoloso” ciò che è semplicemente diverso.
E questo è forse il rischio più grande delle istituzioni: scambiare la diversità per minaccia, invece di coglierla e valutarla nella sua complessità.
In definitiva, non difendiamo le scelte, ma i diritti:
quelli dei bambini a essere protetti, e quelli delle famiglie a non essere giudicate o separate senza che ogni altra strada sia stata tentata.

🎨 Piscologia&Arte🖼️“Ofelia” – John Everett Millais (1851-52)L’immagine è ipnotica: una giovane donna immersa nell’acqua,...
21/11/2025

🎨 Piscologia&Arte
🖼️“Ofelia” – John Everett Millais (1851-52)

L’immagine è ipnotica: una giovane donna immersa nell’acqua, circondata da fiori, con il volto abbandonato e gli occhi socchiusi.
Ofelia, di Millais, non è solo una rappresentazione della morte: è un ritratto del confine tra resa e pace, tra dolore e dissoluzione.
Nella simbologia romantica, l’acqua è rinascita ma anche oblio; in termini psicologici, possiamo leggerla come il momento in cui il dolore emotivo diventa insostenibile e l’Io cede.
Ofelia non urla, non combatte: si lascia andare. È la rappresentazione visiva del collasso psichico, ma anche del desiderio di tregua.
In psicoterapia, questo quadro può evocare il tema della depressione profonda, del “lasciarsi cadere” come ultimo atto prima della trasformazione.
🌿 A volte, per rinascere, la mente deve concedersi di affondare, ma con qualcuno accanto che la aiuti a riemergere.

🌍 20 novembre — Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza “Ogni bambino ha diritto a essere protetto, asc...
20/11/2025

🌍 20 novembre — Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza
“Ogni bambino ha diritto a essere protetto, ascoltato, rispettato.” — Convenzione ONU, 1989

Oggi celebriamo non una ricorrenza, ma un impegno:
quello di garantire a bambini e adolescenti i diritti fondamentali che permettono loro di crescere in modo sano, sicuro e dignitoso.
Tra questi, la Convenzione ONU ci ricorda che ogni minore ha diritto a:
👂 Essere ascoltato
Il diritto a esprimere liberamente opinioni, emozioni e bisogni, e a essere preso sul serio dagli adulti che si prendono cura di lui.
🏡 Vivere in un ambiente che protegge
Libero da violenza, abusi, trascuratezza e discriminazioni. La sicurezza affettiva è un diritto, non un privilegio.
🎓 Ricevere educazione di qualità
La scuola non è solo apprendimento: è luogo di crescita emotiva, relazionale, identitaria.
💛 Crescere con adulti capaci di cura
Genitori, insegnanti, educatori, psicologi: tutti responsabili di creare spazi in cui il bambino possa sentirsi visto, riconosciuto e accompagnato.
🧠 Tutela della salute fisica e mentale
Il benessere psicologico non è un “extra”: fa parte dei diritti fondamentali.
L’accesso al supporto psicologico è parte integrante della protezione dell’infanzia.
💬 Oggi è un promemoria di ciò che dovremmo ricordare ogni giorno:
i bambini e gli adolescenti non sono adulti in miniatura, né “futuri cittadini”.
Sono persone, adesso.
E hanno diritto a essere rispettate come tali.

🌱 Prendersi cura di loro significa costruire il mondo che verrà.

- ⛔️MITI DA SFATARE‼️ “In terapia si parla solo del passato”❓🕰️ FALSO. Il passato è il punto di partenza, non di arrivo....
19/11/2025

- ⛔️MITI DA SFATARE
‼️ “In terapia si parla solo del passato”❓
🕰️ FALSO. Il passato è il punto di partenza, non di arrivo. In terapia si lavora su come il passato continua a vivere nel presente — nei pensieri, nei comportamenti, nei legami.
🌱 Capire da dove veniamo serve per decidere dove vogliamo andare.

✨LE REGOLE CHE CURANO✨Perché la durata della seduta è “fissa”⏳ La seduta dura 45-50 minuti: né meno, né di più.È un temp...
18/11/2025

✨LE REGOLE CHE CURANO✨
Perché la durata della seduta è “fissa”

⏳ La seduta dura 45-50 minuti: né meno, né di più.
È un tempo che permette di aprire, elaborare e chiudere, senza lasciare ferite aperte o discorsi sospesi.
Il limite temporale non è un ostacolo, ma una cornice che protegge: aiuta a organizzare i pensieri, a dare ritmo al percorso e a costruire continuità.
Anche imparare a “fermarsi” fa parte del processo terapeutico.

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