12/10/2025
Per quella che è la mia esperienza, la certificazione non sempre va a semplificare la situazione. Molte insegnanti purtroppo hanno difficoltà nella gestione di studenti com bisogni educativi speciali, quindi diagnosi o non diagnosi non cambia molto.
Ricordo i miei anni a scuola, compagni che si sono fermare alla terza secondaria di primo grado e molti con fatica alle superiori. Hanno dovuto abbandonare i loro sogni, per paura di non farcela, per cosa? Per una dislessia di livello grave non diagnosticata!
Certo, i DSA sono ormai una neurodivergenza, ma per avere i giusti strumenti serve riconoscerli, è così.
Proviamo a lasciare un miope senza gli occhiali perché sono troppi ipovedenti in giro!
Per non parlare di autismo e disturbi secondari.
Le falle o meglio i falsi positivi, sono a volte secondari alla ridotta formazione dell'equipe diagnostica. Molte volte è disgregata, non dialoga e non va oltre a test standardizzati.
Ma quando studi il profilo funzionale di uno studente con DSA, ti rendi conto che è un DSA, con tanti punti di forza e alcuni apprendimenti che vanno sostenuti al modo giusto.
Quando il DSA non c'è, ma manca l'impegno, la volontà, lo studio, "la competenza delle insegnanti", che mai mi permetterei di giudicare, le manifestazioni sono diverse. Con degli accorgimenti e dei potenziamenti mirati tutto rientra...
Un clinico attento e formato questo lo sa.
Il DSA ha basi biologiche, è innato, è resistente al trattamento. O c'è o non c'è!
E allora dico, poveri quegli studenti che per la non formazione di genitori, insegnanti e incompetenti, vivono con fatica tutta la primaria. Per poi iniziare a piangere alla secondaria e abbandonare alla secondaria di secondo grado.
Tutto per una semplice non formazione, non accettazione.....!!!!!