Quando lo senti nel corpo diventa reale

Quando lo senti nel corpo diventa reale Mi chiamo Omar Montecchiani, sono autore di libri di crescita personale e Counselor Bioenergetico

29/11/2024

12/09/2024

È uscito il mio nuovo libro sul corpo e le difese psicofisiche😊 Lo trovate solo su Amazon 🔥

Quando non sei stato amato da piccolo, il minimo che ti può capitare è di non sapere chi sei, cosa vuoi, e quale valore ...
07/07/2024

Quando non sei stato amato da piccolo, il minimo che ti può capitare è di non sapere chi sei, cosa vuoi, e quale valore hai.

Ecco perché le persone, pur avendo tutto, mi confidano di sentirsi insoddisfatte, frustrate, incomprese, e magari in colpa.

Molte di loro vagano per il mondo facendo progetti, avviando imprese, ponendosi degli obiettivi ambiziosi.

Sembrano felici: ma in realtà, nel profondo, questi sforzi sono il sintomo del fatto che si sentono tremendamente sole e inappagate.

Quando non siamo stati riconosciuti e amati per quello che eravamo, cerchiamo di dimostrare agli altri e a noi stessi di valere qualcosa, per tutta la vita.

E tuttavia, questo sforzo finisce solo per esaurirci, per svuotarci, e farci sentire ancora più soli e vulnerabili.

Tutto questo accade perché cerchiamo di colmare quella mancanza originaria sovraimponendo un azione, un fare, a un sentire, a qualcosa che ha a che fare invece con l'essere.

Quando c'è una mancanza ontologica di fondo come quella della mancanza di amore e di riconoscimento (e vi garantisco che tutti ce l'abbiamo), non possiamo fuggire da tale vuoto sforzandoci di dimostrare che siamo pieni, che siamo ricchi, felici o soddisfatti, facendo "cose".

Perché non funziona.

Facendo questo allarghiamo ancora di più la forbice dentro di noi.

Ci spacchiamo interiormente fino ad arrivare alla situazione paradossale per cui apparentemente abbiamo una vita completa, da tutti i punti di vista, ma continua ad abitare in noi un tarlo che ci dice che ci manca sempre qualcosa per essere ok.

Lo sguardo amorevole di una madre o di un padre non può essere sostituito da niente, se non dal nostro stesso sguardo compassionevole su noi stessi e sul nostro dolore originario.

Quello che possiamo fare è dunque accogliere la nostra vulnerabilità, cercare di darci un valore e un sostegno da soli, attraverso un lavoro sulla presenza capace di farci apprezzare quello che siamo stati e quello che siamo ora, in questo momento.

Permanere più a lungo possibile nella nostra fragilità ci aiuta a diventare tolleranti nei confronti di quello che ci ha ferito e, di fatto, ci rende più forti.

Non cercate di dimostrare qualcosa a voi stessi per nascondere le vostre debolezze, ma affrontate le vostre debolezze abbandonandovi pienamente alla paura.

Quando scoprirete di poter sopravvivere, ne uscirete rinnovati.

Omar Montecchiani

Eccoci, carissimi amici.Io e il Dottor Andrea Giorgetti condurremo 3 incontri online (gratuiti), di circa un'ora e mezza...
01/07/2024

Eccoci, carissimi amici.

Io e il Dottor Andrea Giorgetti condurremo 3 incontri online (gratuiti), di circa un'ora e mezza ciascuno, intorno al tema del corpo e del benessere psicofisico dal punto di vista della tradizione occidentale e orientale.

Nei primi due incontri ci sarà una parte teorica e una piccola esercitazione pratica, mentre l'ultimo incontro sarà quasi interamente dedicato alla pratica.

Dato che i posti sono limitati è necessario iscriversi.

Chi desidera prenotare il proprio posto può contattarmi direttamente in privato su Messenger, scrivendo il titolo dell'evento:
"AI CONFINI DEL CORPO".

Dopo l'iscrizione verrete inseriti in un gruppo Messenger, all'interno del quale riceverete il link di accesso a ZOOM per le dirette qualche ora prima dell'inizio.



25/05/2024

Un genitore che in qualche maniera sconfessa il sentire del proprio bambino, contribuisce all'esclusione dalla sua vita ...
10/05/2024

Un genitore che in qualche maniera sconfessa il sentire del proprio bambino, contribuisce all'esclusione dalla sua vita futura di alcune parti del suo sé.

Quando per esempio un bambino si fa male, e la mamma o il babbo invece di dimostrargli cura e attenzione, cioè presenza, gli dicono che non è niente, cercano di distrarlo, oppure peggio ancora ironizzano sul suo dolore, vero o presunto che sia, stanno insinuando sottilmente in lui l'idea parassita per la quale quello che sente non è importante.

Che le sue emozioni, sensazioni e sentimenti, non valgono nulla, e quindi, che lui stesso non vale nulla.

Quello che gli resta da fare, a questo punto, per sopravvivere a quell'in più di sofferenza derivante dall'essere ignorato da chi ama maggiormente, è escludere se stesso da ciò che sente.

È come se il bambino scavasse delle enormi buche oscure tra sé e sé, per sopravvivere a quei vissuti dolorosi collegati alle emozioni non viste, che ha dovuto ignorare per essere amato e accettato.

Se l'altro non lo vede, lui non si vede.

Vi è una scissione che probabilmente lo porterà a deprimersi, a disprezzarsi, a somattizzare, a confliggere con se stesso e con gli altri, per tutta la vita.

L'essere stato non creduto, ignorato o disprezzato in qualche modo da chi avrebbe dovuto esserci, per lui, lo ha portato a mettere in atto lo stesso atteggiamento nei suoi confronti, e nei confronti degli altri.

L'assenza produce assenza, l'ignoranza produce ignoranza, l'inconsapevolezza produce la morte psichica.

©Omar Montecchiani

Sfatiamo alcuni falsi miti sulla crescita personale:1. Andare da un professionista delle relazioni di aiuto non risolver...
30/04/2024

Sfatiamo alcuni falsi miti sulla crescita personale:

1. Andare da un professionista delle relazioni di aiuto non risolverà la tua vita e i tuoi problemi. Ti accompagnerà in un viaggio di sostegno e di chiarificazione, oltre che di trasformazione, dentro di te. Il resto lo dovrai fare tu. È un percorso che dura tutta la vita, quindi mettiti tranquillo e goditi il viaggio.

2. Quello che puoi risolvere o chiarire di te stesso con un professionista, un gruppo, un percorso, non puoi risolverlo o chiarirlo con un altro. Ogni periodo della tua vita sei diverso o hai una diversa energia, così come ogni percorso o rapporto crea una energia diversa. Quindi dovrei cambiare parecchi percorsi per far suonare il pianoforte della tua anima, e comprendere più a fondo te stesso.

3. Fare di continuo un certo tipo di lavoro su di te non ti rende speciale. È semplicemente lo scopo per cui siamo qui su questa terra: non cadere nell'ego spirituale. Certo, meglio lavorare su di sé che andare al bar a fare aperitivi senza un minimo di consapevolezza dei propri meccanismi interni. Ma se ti senti a posto con te stesso solo perché fai delle asana tre volte a settimana, stai sbagliando qualcosa.

4. Lavorare sulle proprie ombre, nodi e conflitti, non può avvenire nella mente. Deve scendere nel corpo. Ricordo una terapia che si concluse nel momento in cui cambiò il mio sguardo, il quale da spento e triste divenne pieno di energia e vitale. Letteralmente. Se non senti un cambiamento nel corpo, stai ancora sognando.

5. I cambiamenti che avvengono in un percorso non sono astrazioni: devono essere reali, tangibili e concreti. Devono avvenire nella quotidianità. Se le tue relazioni non si modificano, il tuo stile di vita non migliora, il tuo modo di gestire le emozioni non cambia o non riesci a realizzare qualche obiettivo che ti appartiene, c'è qualcosa che non sta funzionando nel tuo percorso. Stai ancora sognando.

6. Ciò che fa il cambiamento non è il terapeuta, ma la relazione tra te e lui. È l'energia che scaturisce da questo incontro a volte magico a permetterti di accedere al cambiamento. Quell'energia ti fa sprofondare dentro di te in sicurezza e con coraggio, e ti aiuta a gestire gli irrisolti della tua vita. Non pensare che il professionista sia un pezzo di ghiaccio e non cambi insieme a te, perché anche questo è un falso mito. Entrambi vi trasformate tramite il vostro incontro, che vi spingerà verso nuove strade e nuovi territori.

Omar Montecchiani

A breve proporrò un seminario online sulla gestione del sistema nervoso autonomo come metodo di autoregolazione emotiva ...
01/04/2024

A breve proporrò un seminario online sulla gestione del sistema nervoso autonomo come metodo di autoregolazione emotiva nei momenti di crisi ma anche nella quotidianità.
Ovviamente ci saranno slide, esercitazioni pratiche, dispense ecc.

Chi è interessato può scrivermi in privato.

22/02/2024
03/01/2024

La mattina quando vi alzate, fate un sorriso al vostro cuore, al vostro stomaco, ai vostri polmoni, al vostro fegato. Dopo tutto, molto dipende da loro.

Thich Nhat Hanh

Calmarci ci permette di riposare, e il riposo è una condizione per la guarigione.  Quando gli animali della foresta veng...
18/12/2023

Calmarci ci permette di riposare, e il riposo è una condizione per la guarigione. Quando gli animali della foresta vengono catturati, trovano un posto dove sdraiarsi e riposano completamente per molti giorni. Non pensano al cibo o a qualsiasi altra cosa. Si riposano e basta e ottengono la guarigione di cui hanno bisogno. Quando noi esseri umani ci ammaliamo, ci preoccupiamo e basta! Cerchiamo medici e medicine, ma non ci fermiamo. Anche quando andiamo in vacanza al mare o in montagna, non ci riposiamo, e torniamo più stanchi di prima. Dobbiamo imparare a riposare: la posizione sdraiata non è l'unica posizione per riposare. Durante la meditazione seduta o camminata possiamo riposare molto bene. La meditazione non deve essere un duro lavoro. Non c'è bisogno di ottenere nulla. Sto scrivendo un libro, ma non ho difficoltà. Anch'io mi sto riposando. Si prega di leggere in modo gioioso ma riposante.

Il Buddha disse: "Il mio Dharma è la pratica della non-pratica". Pratica in un modo che non ti porti fuori, ma dia al tuo corpo, alle tue emozioni e alla tua coscienza la possibilità di riposare. Il nostro corpo e la nostra mente hanno la capacità di guarire se stessi se permettiamo loro di riposare.

Fermarsi, calmarsi e riposare sono precondizioni per la guarigione. Se non riusciamo a fermarci, il corso della nostra distruzione continuerà. Il mondo ha bisogno di guarigione.
Gli individui, le comunità e le nazioni hanno bisogno di guarigione.

Thích Nhat Hahn

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