25/07/2025
25 luglio 2024 A-DIO FABIO
Oggi, un anno fa, alle 7 del mattino moriva mio suocero Fabio, colui grazie al quale esiste questa casetta che ha fortemente voluto per noi.
Forse per un sardo queste sono le origliettas più brutte del mondo, ma sono fatte davvero con tutto il mio amore di moglie e -da bolognese- un uno spazio piccolo, senza averle mai fatte prima, ho compiuto un vero miracolo.
Non le avevo pianificate perché io sono un volo all'improvviso. Ho usato solo il mattarello e non la macchinetta per la pasta, quindi non potevano venirmi sottilissime. Non sembrano perfette simmetrie di pizzo, ma mio marito si è commosso e soprattutto erano/sono davvero squisite: friabili, fresche, profumate, leggere. Se ne mangerebbero 1000 alla volta.
Le origliettas erano uno dei dolci preferiti di mio suocero e sono tra i dolci sardi preferiti di mio marito. Così, nonostante a Bologna ci sia un'umidità da grondare a stare fermi, sono nate le mie prime origliettas: un impasto di semola, uova, vanillina e b***o più acqua o latte. Poi vanno fritte. E poi passate una ad una in un pentolino col miele caldo e poi adagiate su un vassoio con scorza di limone o di arancia.
Loro erano il dolce, ma prima c'è stato il pranzo sardo con: pane carasau, pecorino, salsiccia sarda e carciofini, malloreddus con sugo sardo di salsiccia fatto da me, apparecchiatura, atmosfera, Tazenda a tutto volume.
Grazie ai miei figli che hanno collaborato: chi andando alla bottega sarda, chi al supermercato e dandomi una mano in casa.
Questa sono io: un'improvvisazione teatrale. Uno spirito libero e creativo che aggiusta le ricette senza andare nel panico senza manca un ingrediente esatto.
Ciao Fabio! Grazie per aver dato la vita al marito migliore del mondo, la mia anima, la mia persona, il mio respiro, la mia metà- il sardo meno sardo che io conosca 🤪❤️