Dott.ssa Emma Spinelli - Psicologa

Dott.ssa Emma Spinelli - Psicologa � Ogni cambiamento inizia da un passo

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26/11/2025

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25/11/2025

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Non sempre la violenza inizia con un gesto.Molto spesso inizia con una parola.“Troppo sensibile.”“Troppo emotiva.”“Esage...
25/11/2025

Non sempre la violenza inizia con un gesto.
Molto spesso inizia con una parola.

“Troppo sensibile.”
“Troppo emotiva.”
“Esagerata.”
“Drammatica.”

Da secoli la libertà femminile viene descritta come follia, isteria, instabilità.
Oggi lo vediamo ancora: mentre parliamo, in Italia una donna viene uccisa ogni due giorni.
E ogni volta le parole sono sempre le stesse:
“raptus”, “era fragile”, “litigi familiari”.

Non è vero.
È violenza.

Il 25 novembre non è una ricorrenza.
È un invito a proteggere le donne vive, a riconoscere i segnali,
a restituire valore alle parole che ci hanno tolto.

“Non sei tu ‘troppo’.
È il mondo che ha paura della tua voce.”

“La violenza comincia quando una donna viene definita ‘esagerata’.
La cura comincia quando le sue parole vengono ascoltate.”








25/11/2025

🔴 𝟮𝟱 𝗻𝗼𝘃𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 - 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹'𝗲𝗹𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗹𝗲 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗲

L’Ordine degli Psicologi della Regione Campania, con il suo 𝘊𝘰𝘮𝘪𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘗𝘢𝘳𝘪 𝘖𝘱𝘱𝘰𝘳𝘵𝘶𝘯𝘪𝘵𝘢̀ & 𝘊𝘶𝘳𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘙𝘦𝘭𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪, rinnova il proprio impegno nel contrasto a 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲.

Come psicologhe e psicologi, crediamo nel potere trasformativo delle relazioni fondate sul rispetto, sull'ascolto, sull'uguaglianza. Contrastare la violenza significa 𝗽𝗿𝗼𝗺𝘂𝗼𝘃𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝘀𝗮𝗻𝗮, che riconosca la dignità e il valore di ogni persona.

𝗡𝗲𝘀𝘀𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗲̀ 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲. 𝗡𝗲𝘀𝘀𝘂𝗻 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼 𝗲̀ 𝗶𝗻𝗻𝗼𝗰𝗲𝗻𝘁𝗲.

Siamo ogni giorno accanto alle donne vittime di violenza e ai loro figli, vittime di violenza assistita, e a chi lavora per costruire relazioni libere dalla violenza.

La psicologia:
✓ Incide sulla comprensione delle emozioni e delle relazioni interpersonali
✓ Lavora per superare gli stereotipi di genere che limitano la libertà e il benessere
✓ Fornisce strumenti per riconoscere e affrontare abusi, molestie e violenze
✓ Favorisce relazioni sane e rispettose basate sul consenso e sull'uguaglianza

𝗦𝗲 𝘀𝗶 𝗿𝗼𝗺𝗽𝗲 𝗶𝗹 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼, 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗽𝗲𝗿𝗱𝗲 𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮.
𝘓𝘢 𝘗𝘴𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘢 𝘥𝘢̀ 𝘷𝘰𝘤𝘦 𝘢𝘭 𝘴𝘪𝘭𝘦𝘯𝘻𝘪𝘰 𝘦 𝘧𝘰𝘳𝘻𝘢 𝘢𝘭 𝘤𝘢𝘮𝘣𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰.

24/11/2025

A scuola ti insegnano il teorema di Pitagora, ma nessuno ti spiega come non andare in crisi quando ricevi una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate.
Ti fanno studiare Foscolo, ma nessuno ti prepara al lutto di un amore finito male.
All’università ti parlano di supporto sociale, ma poi ti ritrovi solo e terrorizzato a firmare un mutuo da trent’anni.
Ti insegnano a scrivere saggi accademici, ma nessuno a dire “no” senza sentirti in colpa.
Ti spiegano la fotosintesi clorofilliana, ma nessuno ti dice che un giorno, forse, avrai bisogno di una dose massiccia di clorofilla emotiva solo per alzarti dal letto.
La verità è questa: studiamo di tutto, tranne la vita.
Tranne il modo di reggere il peso di un fallimento.
Tranne come sentirsi abbastanza quando non ci sente nessuno.
Tranne come si paga un F24 senza farsi prendere da un esaurimento nervoso.
E allora eccoci: pieni di nozioni, ma con il cuore che trema appena la vita si fa realtà.

La scuola ti dà gli strumenti.
La vita ti dà a volte calci.
E poi, lentamente, ti insegna tutto quello che nessun programma ministeriale ha il coraggio di mettere nero su bianco:
come si ama, come si cade, come si perde, come si ricomincia.

Una cosa alla volta.
Una caduta alla volta.
Una rinascita alla volta.

Oscar Travino

23/11/2025

La plusdotazione è una forma di neurodivergenza che rende il bambino più esposto, come quei germogli che spuntano prima della primavera: bellissimi, sì… ma anche più delicati, perché il freddo li può ferire.

La riconosci così:

• Il pensiero è rapido come un lampo
Arriva alle soluzioni prima ancora di riuscire a spiegarle.
Non lo fa per stupire: il suo cervello connette, crea, anticipa.
E a volte è proprio questa velocità a spaventarlo.

• L’emotività è un’eco amplificata
Non sente “troppo”: sente tutto.
Le emozioni arrivano prima, più forti, più intense.
Come onde grandi su un cuore che non ha ancora imparato a nuotare.

• Le domande scavano in profondità
Non cerca risposte veloci: cerca radici.
Vuole capire “da dove nasce”, “perché accade”, “cosa significa”. È il bisogno di costruire senso, non di essere diverso.

• Il rendimento è irregolare, come una costellazione
Accende talenti straordinari dove trova significato, si spegne dove non incontra nutrimento. Non è disattenzione: è la neurobiologia dell’interesse che guida la mente.

• La solitudine arriva quando il mondo non tiene il suo passo
Non perché non ami gli altri, ma perché non sempre gli altri riescono a stargli accanto.
E quel sentirsi “fuori ritmo” può diventare una ferita silenziosa.

E poi c’è la parte invisibile:

la fatica di regolare emozioni grandi in un corpo piccolo, la paura di deludere, la stanchezza di essere sempre “troppo” per qualcuno e “troppo poco” per qualcun altro.

La plusdotazione è questo: una mente che vola e un cuore che chiede terra, un’intelligenza che corre e un’emotività che ha bisogno di essere tenuta per mano.

Il rischio non è mancare l’obiettivo.
Il rischio è crescere senza sentirsi compresi.

Per questo un bambino plusdotato non va esaltato come prodigio.
Va accolto come creatura che porta dentro un’intensità che può illuminare o bruciare.

Va accompagnato.
Va protetto.
Va ascoltato con la cura con cui si ascolta ciò che è prezioso e fragile allo stesso tempo.

Perché quando un bambino si sente custodito,
la sua mente non solo corre: inizia a fiorire.

20/11/2025

Oggi, 20 novembre, si celebra la Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

“Proteggere i diritti dei più piccoli è proteggere la dignità dell’intera umanità.” — Organizzazione delle Nazioni Unite

17/11/2025
Il cuore di unə psicologə
11/11/2025

Il cuore di unə psicologə

05/11/2025

Lasciar andare

Il 2 novembre di cinquant’anni fa moriva Pier Paolo Pasolini.Una delle menti più lucide, scomode, avanguardiste di quest...
03/11/2025

Il 2 novembre di cinquant’anni fa moriva Pier Paolo Pasolini.
Una delle menti più lucide, scomode, avanguardiste di questo Paese: scrittore, regista, poeta, giornalista, intellettuale critico e profondamente politico.

Alla sua morte qualcuno scrisse che il suo omicidio era “figlio dell’Italia di quel tempo”.
Eppure, cinquant’anni dopo, fa male constatare che quella stessa Italia esiste ancora.

L’Italia che rifiuta l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole.
L’Italia che ancora non tutela davvero dalle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
L’Italia che fatica ad accogliere, che teme il diverso, che preferisce punire invece di comprendere, controllare invece di educare.

Pasolini ci aveva avvertiti:
“La vera tragedia è che si è smesso di pensare.”

Forse ricordarlo oggi significa, ancora una volta, scegliere di pensare.
E di non smettere di pretendere un’Italia diversa da quella che continua a ripetersi.





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Via Cappuccini 50, Torre Del Greco (NA)
Torre Del Greco
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