23/12/2025
Cadere nella “tana del coniglio”
Quando inizia una malattia grave, paziente e famiglia è come se “cadessero nella tana del coniglio”: all'improvviso il mondo conosciuto cambia proporzioni, le regole non sono più chiare, le parole di medici diversi sembrano contraddirsi, il tempo si dilata o si accorcia come il corpo di Alice che cresce e si rimpicciolisce.
In questa fase domina la doxa : speranze, paure, interpretazioni soggettive, frasi sentite al volo (“mi hanno detto che c'è ancora molto da fare”, “non è poi così grave”) che ricordano i personaggi bizzarri che Alice incontra e che, ognuno a suo modo, dà una versione diversa della realtà.
Il ruolo del palliativista come “guida”
Il palliativista non può limitarsi a muoversi dentro questo Paese delle Meraviglie clinico, dove tutto è relativo, come un personaggio in più che aggiunge un'opinione.
Il suo compito è diverso:
raccogliere la doxa del paziente, dei familiari e degli specialisti;
alzare lo sguardo verso l' episteme , cioè l'oggettività della parabola clinica, della prognosi, della proporzionalità dei trattamenti.
Come Alice che, a un certo punto, comincia a riconoscere cosa è sogno, cosa è assurdo e cosa invece le serve per uscire dal labirinto, il palliativista aiuta paziente e famiglia a distinguere tra ciò che è solo desiderio o paura e ciò che i dati clinici stanno realmente dicendo.
Dalla confusione alla mappa
All'inizio del percorso, la doxa prevale: “curare tutto”, “non dire tutto”, “andare avanti finché si può”.
Con tempo, ascolto e comunicazione onesta, l'obiettivo è accompagnare verso una maggiore episteme :
trasformare il caos del Paese delle Meraviglie in una mappa leggibile;
dare nomi chiari alle fasi della malattia;
rendere condivisibili le scelte terapeutiche, comprese quelle di non fare più alcuni trattamenti.
Come il viaggio di Alice, la presa in carico palliativa non cancella l'assurdo e il dolore, ma prova a dare una forma comprensibile a ciò che accade, così che la persona e la famiglia possono continuare a riconoscersi ea scegliere, nonostante tutto.