Anahì Dettoni dott.ssa biologa e operatore olistico

Anahì Dettoni dott.ssa biologa e operatore olistico nutrizione consapevole, riabilitazione gastrointestinale, sessioni per la comprensione e crescita interiore

23/07/2025

Cosa c'è dentro le farine che mangiamo?
Analisi effettuate dal dr Stefano Montanari

23/07/2025

La Caseina Idrolizzata è un peptide bioattivo derivato dal latte, con proprietà ansiolitiche naturali.

Negli studi preclinici, ha dimostrato di migliorare la risposta a stress e ansia, senza effetti sedativi né dipendenza.

📊 Dopo 30 giorni di assunzione, si è osservato un miglioramento dei sintomi legati allo stress, come ansia, insonnia, affaticamento generale.
Effetti positivi anche su problemi cardiovascolari, digestivi, intellettuali, emotivi e sociali.

Uno degli ingredienti-chiave nelle ricerche del dott. Paolo Mainardi.

21/07/2025

"terribile" caseina:
la caseina precipita nell'ambiente acido dello stomaco, reazione nota a tutti in quanto per ottenere il formaggio si aggiunge il caglio, oltre il 90% della caseina viene staccato dalla pepsina sotto forma di singoli ammino acidi, che non riusciamo più ad assorbire dopo solo 8 giorni dalla nascita.
Quel poco di caseina che viene staccato come peptidi ci regala dei propri e veri gioielli, tra cui la caseinomacropeptide (CMP).
Molte sono le sue azioni salutistiche note da anni, da un banale brevetto come anticarie dentale (Aimutis, 2004) in quanto riduce una acidosi salivare. La sua azione è molto specifica, in quanto inibisce l'adesione di batteri cariogenici (Neeser, Chambaz, Del Vedovo, Prigent, & Guggenheim, 1988; Neeser et al., 1994; V***a Smith & Bowen, 2000),
meglio del fluoro, e modula il microbiota della placca dentale (Guggenheim, Schmid, Aeschlimann, Berrocal, & Neeser, 1999; Schupbach, Neeser, Golliard, Rouvet, & Guggenheim, 1996).

Fino ad azioni specifiche atte a ridurre il legame di tossine o patogeni alle membrane cellulari (Kawasaki, Isoda, et al., 1992; Oh, Worobo, Kim, Rheem, & Kim, 2000), protegge le cellule dai virus influenzali (Kawasaki et al., 1993), quindi meglio dei vaccini. Ha anche azioni immunomodulanti, stimolando l'apoptosi (Matin & Otani, 2000; Monnai & Otani, 1997; Otani, Horimoto, & Monnai, 1996; Otani & Monnai, 1995). HA una azione ristabilente il microbiota intestinale come Bifidobacterium genus: B. breve, B. bifidum, e B. infantis (Azuma, Yamauchi, & Mitsuoka, 1984; Idota, Kawakami, & Nakajima 1994; Metwally, ElShibiny, El-Dieb, El-Etriby, & Assem, 2001). E ha un'azione protettiva sulla formazione di tumori del colon (Qingsen Chen, Yun Liang, Chenchen Zhu, Yali Yan, Guangchang Pang, Effects of casein glycomacropeptide on the early development of primary colorectal cancer in rats, Food Science and Human Wellness, Volume 2, Issues 3–4, September–December 2013, Pages 113-118).
Paolo Mainardi

18/07/2025

Quando abbiamo deciso di creare Bios Act Complex, non volevamo un semplice integratore.
Volevamo una formulazione intelligente, capace di dialogare con il nostro intestino come farebbe un linguaggio antico, istintivo, scritto nel DNA.

Tutto parte da due proteine speciali:

🔹 ALAC – una proteina del colostro umano, capace di attivare e proteggere il sistema digerente fin dai primi istanti di vita.
🔹 Caseina idrolizzata – spesso sottovalutata, ma in grado di ridurre ansia e stress senza effetti collaterali, migliorando la risposta del corpo agli stimoli.

💡 Abbiamo scelto di unirle, nonostante siano molto diverse. Eppure, insieme, si potenziano a vicenda:
→ Rinforzano la barriera intestinale
→ Regolano l’infiammazione cronica di basso grado
→ Aiutano a ristabilire un equilibrio profondo tra intestino, cervello e sistema immunitario.

13/07/2025

Questo è il mio primo Video Podcast ed ho voluto iniziare parlando dell'Equilibrio perchè credo che nella nostra Vita molta della qualità che percepiamo ha a...

Il tumore del colon-retto è una delle principali cause di morte per cancro. Sia la genetica sia i fattori ambientali inf...
09/07/2025

Il tumore del colon-retto è una delle principali cause di morte per cancro. Sia la genetica sia i fattori ambientali influenzano il rischio di sviluppare questa neoplasia.

Nei tessuti tumorali, una specifica variante genetica è risultata correlata a livelli più elevati di Fusobacterium nucleatum, un batterio che può promuovere la crescita tumorale e la resistenza alle terapie, come dimostrato da una nuova ricerca.

I risultati, pubblicati su Cell Host & Microbe, suggeriscono che i fattori genetici possono influenzare i microbi associati al tumore, fornendo così nuove informazioni sulla progressione del cancro del colon-retto e sui potenziali bersagli terapeutici.

Studi precedenti indicano che alcuni batteri, tra cui Fusobacterium nucleatum, sono più abbondanti nei tessuti tumorali e possono promuoverne la crescita. Sebbene sia noto che la genetica possa influenzare il microbiota intestinale, il suo impatto sui batteri associati al tumore nel cancro del colon-retto non è ancora del tutto chiaro.

Un team ricercatori guidati da Jing Yu della Sun Yat-sen University di Guangzhou, in Cina, ha analizzato il tumore e i tessuti sani adiacenti di 243 persone con cancro del colon-retto per studiare la relazione tra le varianti genetiche e la presenza di specifici batteri associati ai tumori.
Associazioni genetiche

Alcune varianti genetiche sono risultate collegate ai livelli nei tessuti tumorali di batteri come Fusobacterium, Parvimonas e Streptococcus. In particolare, la variante rs2355016, situata nel gene KCNJ11, è stata associata a livelli più elevati di Fusobacterium e a esiti clinici sfavorevoli, inclusi tumori più grandi e aggressivi.

Fusobacterium nucleatum è risultata la specie di Fusobacterium più comune nei tumori del colon-retto e la sua abbondanza è stata collegata alla variante rs2355016. I pazienti con questa variante presentavano livelli più elevati di F. nucleatum, che a loro volta erano associati alle dimensioni del tumore.

I ricercatori hanno anche scoperto che questa variante genetica porta a una minore espressione del gene KCNJ11 nelle cellule tumorali, che è in grado di aumentare il legame di F. nucleatum alle cellule, promuovendo la crescita del tumore.
Aumento dei batteri associati al tumore

La riduzione dell’espressione del gene KCNJ11 nei modelli murini di cancro del colon-retto ha aumentato la crescita dei tumori e i livelli di F. nucleatum nei tessuti tumorali. La downregulation di KCNJ11 ha anche aumentato l’espressione di una molecola sulla superficie delle cellule tumorali che facilita il legame di F. nucleatum a queste cellule.

I risultati suggeriscono che il ruolo di KCNJ11 nella regolazione della progressione tumorale può essere influenzato dalla genetica e dai microbi associati al tumore. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per determinare i meccanismi esatti e per confermare i risultati in diverse popolazioni.

“Questo studio approfondisce la nostra comprensione della natura complessa delle interazioni ospite-microbiota e fornisce spunti sul ruolo del microbiota intratumorale in altri tumori”, concludono gli autori

I fattori genetici possono influenzare i microbi associati al tumore, fornendo così nuove informazioni sulla progressione del cancro del colon-retto e sui potenziali bersagli terapeutici.

https://www.gruppomainardiricerca.it
02/07/2025

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