Dott. Raffaele Biccari - Fisioterapista

Dott. Raffaele Biccari - Fisioterapista dott. Raffaele Biccari -fisioterapista specializzato in rieducazione posturale (metodo Bertelè), ri

24/07/2025

Il dietro le quinte della tua nuca: dove nascono i movimenti e si nasconde la tensione!

Hai mai sentito quel fastidioso dolore dietro la testa dopo ore di computer o di stress? O la sensazione che qualcuno ti stia tirando un filo invisibile dalla nuca verso il cranio? Beh, non è magia: è opera di questo formidabile ensemble muscolare. Oggi ti porto a esplorare con la lente d’ingrandimento i protagonisti di questa sinfonia posturale.

FOCUS ANATOMICO – I maestri del movimento cervicale

Trapezio: la superstar più superficiale: avvolge collo e spalle, tira le scapole verso l’alto e indietro. È come un mantello che stabilizza e muove.

Splenio del capo e del collo: i tuoi muscoli “svolta testa”. Ti permettono di ruotare la testa elegantemente a destra e sinistra. Quando si irrigidiscono, ecco quel blocco da giraffa ferma.

Semispinale del capo e del collo: profondi e potenti: estendono la testa e la stabilizzano quando la fissi su un oggetto. Pensali come i “freni a disco” del collo.

Retti posteriori piccolo e grande: due piccole gemme che collegano l’occipite alle prime vertebre cervicali. Sono più importanti di quanto pensi: contribuiscono anche alla percezione del movimento (propriocezione).

Obliqui inferiore e superiore: formano il triangolo suboccipitale, un piccolo spazio da cui passa il nervo di Arnold. Se qui si crea tensione, puoi sentire cefalee cervico-geniche.

Sternocleidomastoideo: un muscolo imponente che gira e inclina la testa. Il suo tendine si annida lateralmente, mentre dietro si muovono i più fini stabilizzatori profondi.

TEST PRATICO

Vuoi capire chi si attiva quando ruoti la testa? Prova questo.

Ruota lentamente la testa a destra. Senti il lato sinistro che tira? Sono gli spleni e i semispinali che si allungano mentre i controlaterali si contraggono.

Ora inclina l’orecchio verso la spalla. Noti la tensione che cambia? Qui il trapezio e lo sternocleidomastoideo entrano in gioco.

Momento curioso

Lo sapevi che molti problemi cervicali non derivano solo dai muscoli superficiali, ma dalla tensione cronica dei piccoli suboccipitali? Sono loro che spesso mandano segnali di dolore riferito dietro l’occhio o la nuca.

Consiglio tecnico

Per migliorare la mobilità e ridurre la tensione, mobilizza dolcemente la colonna cervicale con movimenti lenti di flessione e rotazione. Rilassa i suboccipitali con un automassaggio (per esempio con una pallina morbida sotto la nuca). Allenati a distinguere le contrazioni superficiali (trapezio) da quelle profonde (retti e semispinali).

Riflessione finale, vi propongo due sfide.

La sfida del controllo fino. Riesci a muovere la testa senza sentire tutto il collo che si irrigidisce come un blocco unico? Questa è la vera prova di consapevolezza corporea.

Sfida del giorno. Siediti, appoggia le mani sulle spalle e ruota la testa lentamente. Riesci a percepire solo i muscoli profondi che lavorano, lasciando trapezio e sternocleidomastoideo rilassati? Se sì, stai diventando un artista del movimento!

Ora che conosci ogni attore dietro le tue vertebre cervicali, ricorda: la postura nasce anche da questi dettagli. Trattali con rispetto, concediti pause e piccoli esercizi di mobilità. La tua testa ti ringrazierà con leggerezza e chiarezza mentale.

22/07/2025

Se pensi che spalla e anca siano due mondi separati, è il momento di cambiare prospettiva. Queste due articolazioni, anche se lontane, sono collegate da un sistema biomeccanico preciso: il pattern crociato del corpo umano.

Se hai una spalla bloccata o instabile, potresti sviluppare problemi all’anca opposta senza nemmeno accorgertene. Se la tua anca è rigida o dolorante, il tuo arto superiore potrebbe pagare il prezzo con tensioni e limitazioni di movimento.

Se non ci credi, prova questo: cammina bloccando un braccio lungo il fianco e osserva come cambia il movimento della gamba opposta. Ti sembrerà di essere meno fluido, più goffo e, dopo un po’, noterai anche più tensione nel bacino.

Adesso sai che spalla e anca lavorano insieme in ogni passo che fai.

Qual'è il ruolo del pattern crociato nel movimento?

Il corpo umano segue un pattern crociato naturale. Quando la spalla destra si muove in avanti, la gamba sinistra avanza. Quando la spalla sinistra si muove indietro, la gamba destra retrocede.

Questa dinamica è essenziale per camminare, correre, lanciare, colpire e persino stare in piedi in equilibrio. Ma cosa succede se questa connessione viene alterata?

Se la spalla è bloccata o rigida (ad esempio per una capsulite adesiva, una lesione alla cuffia dei rotatori o una postura errata), il corpo può compensare in diversi modi. L’anca opposta perde mobilità o sviluppa tensioni eccessive, il bacino può subire una rotazione anomala, influenzando la distribuzione del peso e il movimento globale diventa meno efficiente, con maggiore rischio di dolore lombare, rigidità dell’anca e squilibri posturali.

Se l’anca è rigida o instabile (per esempio a causa di artrosi, debolezza del gluteo medio o alterazione dello schema motorio dell’ileopsoas), il corpo compensa aumentando il lavoro della spalla opposta, causando sovraccarichi muscolari e limitazioni nella mobilità scapolare, il passo diventa meno efficiente, con un’alterazione della biomeccanica di corsa e camminata e possono svilupparsi tensioni cervicali e problemi alla colonna vertebrale.

Esistono delle strategie per riequilibrare spalla e anca. Infatti per migliorare la connessione tra spalla e anca, non basta lavorare isolatamente su un’articolazione: bisogna ripristinare il pattern crociato naturale del corpo.

1. Mobilizzazione combinata di spalla e anca

Esercizio del guerriero: posizionati in affondo con una gamba avanti e una dietro, poi ruota il busto verso la gamba anteriore mentre sollevi il braccio opposto. Questo esercizio migliora la coordinazione tra arti superiori e inferiori.

2. Integrazione del pattern crociato nel movimento

Camminata con carico alternato: porta un peso (manubrio o kettlebell) in una mano e cammina lentamente, sentendo come il carico influenza la gamba opposta.

3. Rinforzo del core per migliorare la stabilità tra le due articolazioni

Dead bug: esercizio fondamentale per migliorare la coordinazione crociata tra arto superiore e inferiore, ne esistono tantissime versioni modificate.

4. Allenamento della propriocezione e dell’equilibrio

Plank con sollevamento alternato di un braccio e una gamba: Aiuta a rinforzare la connessione tra la scapola e il bacino opposto.

Avrai capito che spalla e anca non lavorano mai in modo isolato. Ogni passo che fai, ogni gesto che compi, dipende da un sistema biomeccanico integrato che collega queste due articolazioni in un movimento fluido e funzionale.

Se una delle due è in difficoltà, l’altra dovrà compensare. Questo è il motivo per cui un problema alla spalla può riflettersi sull’anca e viceversa.

Non trascurare mai il pattern crociato del tuo corpo: è il segreto di una postura bilanciata e di un movimento efficiente.

Incontri di luce
16/06/2025

Incontri di luce

03/05/2025

IL DIAFRAMMA: IL MUSCOLO CHE TI STA NASCONDENDO LA VERITÀ

Hai mai pensato che il dolore che senti non venga da dove lo senti?

Hai mai avuto:

- un dolore alla spalla che non passa con nessuna terapia?

- una cervicale che ti sveglia ogni mattina?

- un senso di oppressione al petto, ma gli esami dicono che è tutto a posto?

- una digestione lenta, gonfia, instabile?

- un mal di schiena cronico che non ha una causa precisa?

Allora ti do una notizia.
Il tuo diaframma potrebbe averti fregato. Per anni. In silenzio.

Il diaframma è come un hacker nel tuo sistema!

Non lo vedi.
Non lo senti lavorare.
Ma controlla tutto.

È il tuo muscolo della respirazione, certo.
Ma anche il tuo stabilizzatore posturale, il modulatore del dolore, l’interruttore dello stress, l’equilibrista tra la vita digestiva, emotiva e motoria.

Se si blocca, può fare danni ovunque.
Ma nessuno ti ha mai detto che il problema potesse essere lì.

È la grande bugia della localizzazione del dolore..

Il tuo corpo è un genio, ma non è preciso.
Se il diaframma soffre, la tua spalla brucia.
Se è contratto, il tuo collo si irrigidisce.
Se lavora troppo, il tuo sistema nervoso resta in allerta continua.

Hai dolore alla spalla? Forse è il diaframma.
Hai il collo di marmo? Forse è il diaframma.
Ti senti sempre sotto pressione, anche se è tutto tranquillo? Forse è lui.

Una domanda sola: il tuo diaframma è libero o prigioniero?

Fai questo test in 60 secondi:

- Respiri più con il petto che con l’addome?
- Ti senti gonfio anche dopo un pasto leggero?
- Ti rilassa sbadigliare, fumare o sospirare profondamente?
- Hai dolori “misteriosi” alla schiena o alla spalla?
- Ti svegli già teso, anche dopo una notte intera?

Se hai risposto sì anche solo a 2 di queste domande.. il tuo diaframma non è libero.

E se non è libero lui, non sei libero tu. Immaginalo come un superpotere nascosto che nessuno ti ha mai spiegato.

Respirare bene non è solo una questione di ossigeno. È un reset del sistema nervoso, un riequilibrio posturale, un gesto curativo.

Un diaframma bloccato ti fa digerire male, ti destabilizza la colonna, ti costringe a compensare con altri muscoli, ti fa credere che tu abbia problemi che non hai.

Un diaframma libero, invece ti allinea, ti calma, ti restituisce potere.

La verità è questa: la tua salute non inizia da un farmaco, ma da un respiro.

Vuoi sapere qual è il gesto che accomuna:

- i neonati che dormono profondamente,
- gli atleti che si muovono con efficienza,
- i cantanti che vibrano d’anima,
- i monaci che meditano senza ansia?

La respirazione diaframmatica.

E sai chi lo fa anche senza volerlo? Il fumatore.
Ma non è la nicotina che lo calma. È il gesto profondo di inspirare ed espirare lentamente.
È il diaframma che, per un attimo, torna a fare il suo mestiere.

Wow, bello! Ma.. Come liberarlo? Non servono miracoli. Serve consapevolezza.

Ecco da dove puoi partire.

Respira da sdraiato. Una mano sul petto, una sull’addome. Quella sull’addome deve muoversi. L’altra no.

Allunga la tua gabbia toracica ogni giorno.
Il diaframma ha bisogno di spazio.

Trattalo con rispetto. Con il tocco, con la voce, con la postura.

Fatti valutare da chi sa davvero ascoltare il respiro. Un fisioterapista formato in terapia manuale, respiro e postura può cambiare il tuo corpo.. partendo da dentro.

È il muscolo che ti cambia la vita e anche quello che nessuno ti guarda

Non è glamour.
Non lo alleni in palestra.
Non lo vedi allo specchio.
Ma è il centro gravitazionale della tua salute.

Se ti senti fuori asse, bloccato, contratto, stanco.. Non cercare sempre fuori. Guarda dentro.
E ascolta il tuo diaframma.

Ti ha colpito questo post? Allora fallo arrivare a chi ne ha bisogno.

Chi ha mal di schiena da anni.
Chi non respira più davvero da troppo tempo.
Chi ha bisogno di un alleato silenzioso, e non lo sa.

Condividilo.

E se vuoi approfondire, leggi l’episodio di Muscolandia che abbiamo dedicato al diaframma e l’articolo sullo stretching diaframmatico!

https://educarefisio.com/2024/10/03/diaframma

https://educarefisio.com/2016/07/04/lo-stretching-diaframmatico/

29/04/2025
19/04/2025
19/04/2025

Sindromi miofasciali: quando il muscolo fa male… anche a distanza! 🎯

Benvenuti a un nuovo episodio di "Patologie Spiritose, dove affrontiamo i malanni… tra curiosità e leggerezza!" Oggi parliamo di un disturbo muscolare tanto comune quanto frainteso: la sindrome miofasciale! Avete mai avuto male in un punto… ma il vero problema era da un’altra parte? Allora siete finiti nel misterioso mondo dei trigger point, quei nodi invisibili che lanciano segnali un po’ confusi al nostro cervello. Scopriamo insieme come funziona questo gioco di prestigio muscolare! 🧩

Cos’è e dov’è?
La sindrome miofasciale è una condizione in cui un muscolo (o la fascia che lo avvolge) sviluppa dei trigger point, ovvero punti molto contratti e dolenti. La cosa buffa? Il dolore può irradiarsi lontano dal punto di origine, confondendo le idee anche ai più esperti. È un po’ come un telecomando muscolare che accende il dolore altrove! 📡

Curiosità divertente

Sai che un trigger point nel trapezio può far male... alla testa? E uno nel gluteo può dare dolore alla gamba come una sciatalgia? Non è magia nera, ma semplicemente neurofisiologia con una spolverata di caos! 🧠

Come si sviluppa?

I trigger point si sviluppano a causa di tensioni croniche, posture scorrette, movimenti ripetitivi o stress emotivo. Quando un muscolo lavora troppo o in modo sbagliato, può andare in protezione, contrarsi in modo anomalo e creare quel famoso “nodo” che, premuto, fa vedere le stelle (e non solo di notte).

Nella vita quotidiana

Se hai un dolore fisso alla spalla, alla schiena o al collo che non passa con nulla e che magari si irradia in zone strane, potresti avere a che fare con una sindrome miofasciale. E no, non sempre il problema è dove senti male… il muscolo birichino può parlare in codice! 🕵️‍♂️

Parole complicate, spiegate semplici

Trigger point: un punto iperattivo in un muscolo che, se stimolato, causa dolore locale o a distanza.

Fascia: una pellicola sottile ma resistente che avvolge i muscoli. Quando si irrigidisce, può trasmettere tensioni a distanza.

Accenni di fisioterapia

Il trattamento della sindrome miofasciale prevede tecniche manuali (come il massaggio dei trigger), stretching mirato, tecniche di neurodinamica e rieducazione posturale per correggere le cause profonde. Anche il lavoro sul respiro e il rilassamento è fondamentale: a volte basta allentare la tensione... per sciogliere il dolore.

Curiosità scientifica

Sapevi che i trigger point attivi sono responsabili di una larga parte dei dolori muscoloscheletrici cronici? Secondo alcuni studi, fino all’85% delle diagnosi di dolore miofasciale può nascondere questi piccoli “interruttori di dolore”.

Conclusione

Le sindromi miofasciali sono come burattinai silenziosi: tirano i fili del dolore da dietro le quinte. Ma con una buona valutazione, trattamenti mirati e un po’ di attenzione alla postura, si può tornare a muoversi liberi… senza più marionette muscolari!

A sabato prossimo per il prossimo episodio! 🎭👋

E se vuoi approfondire più seriamente, ecco un articolo per te!

https://educarefisio.com/2015/11/17/trigger-point-e-sindrome-miofasciale/

11/04/2025

Lo sapevi che lo sviluppo motorio e quello del linguaggio sono strettamente connessi? 🤔
Ecco le fasi tipiche nello sviluppo del bambino:
🔹 Sedersi (5-6 mesi) → Prime sillabe
🔹 Stare in piedi (9-10 mesi) → Prime parole
🔹 Camminare (12-13 mesi) → Prime frasi

Ogni tappa motoria prepara il cervello a nuove connessioni, facilitando l’apprendimento del linguaggio. Un ritardo motorio, infatti, può influenzare anche lo sviluppo comunicativo. Muoversi significa imparare! Sostenere il bambino nel suo sviluppo motorio aiuta anche la sua crescita cognitiva e linguistica.

👣🗣️ Corpo e mente crescono insieme!

02/04/2025

Viviamo in un’era in cui lo smartphone è un’estensione del nostro corpo e il computer il nostro compagno di lavoro quotidiano. Ma c’è un prezzo da pagare per questa modernità: la sindrome da testa avanzata (Forward Head Posture - FHP).

Hai mai notato persone con il mento sporgente in avanti, le spalle arrotondate e il collo teso? Magari anche tu, senza rendertene conto, assumi questa postura mentre guardi lo schermo del telefono o lavori al computer.

Cosa succede alla tua colonna cervicale?

La testa pesa circa 5 kg quando è in posizione neutra, ma per ogni centimetro che si sposta in avanti, il peso percepito dalla colonna aumenta esponenzialmente:

A 15° di inclinazione il peso aumenta fino a 12 kg
A 30° di inclinazione il peso aumenta fino a 18 kg
A 45° di inclinazione il peso aumenta fino a 22 kg
A 60° di inclinazione il peso aumenta fino a 27 kg

Immagina di camminare tutto il giorno con uno zaino da 27 kg appeso al collo: i tuoi muscoli cervicali e dorsali sono costretti a uno sforzo continuo per mantenere la testa in posizione!

Le conseguenze della testa avanzata

Dolore cervicale e tensione muscolare. Il trapezio superiore, lo sternocleidomastoideo e i muscoli suboccipitali lavorano eccessivamente per sostenere il peso della testa.

Mal di testa e vertigini. La compressione delle arterie vertebrali e l’irritazione dei nervi cervicali possono ridurre l’afflusso di sangue al cervello.

Rigidità e riduzione della mobilità. La colonna cervicale perde progressivamente la sua curvatura naturale, aumentando il rischio di degenerazione articolare.

Stress sulla colonna toracica. Le spalle tendono ad arrotondarsi, compromettendo la respirazione e causando tensioni tra scapole e zona lombare.

Come correggere la postura?

Consapevolezza. Controlla spesso la tua postura: il mento deve essere leggermente retratto, lo sguardo allineato all’orizzonte e le spalle rilassate.

Allungamento dei muscoli cervicali anteriori. I muscoli sternocleidomastoideo e scaleni devono essere rilasciati per permettere alla testa di tornare in posizione neutra.

Potenziamento della muscolatura posteriore. I muscoli estensori cervicali profondi e il trapezio inferiore devono essere attivati per contrastare la postura cifotica.

Regolazione ergonomica della postazione di lavoro. Lo schermo del computer deve essere all’altezza degli occhi, la schiena ben supportata e i piedi poggiati a terra.

Limitare l’uso dello smartphone in posizione scorretta. Solleva il telefono all’altezza degli occhi invece di abbassare la testa.

Conclusione

La sindrome da testa avanzata non è solo un problema estetico, ma un vero e proprio disastro biomeccanico che può portare a dolori cronici e degenerazioni articolari. Non aspettare di sentire dolore: correggere la postura oggi è la chiave per evitare problemi domani!

Per i curiosi, direttamente dalla rubrica Patologie Spiritose, l'articolo dedicato al Text-Neck!

https://educarefisio.com/2024/12/14/text-neck/

14/03/2025

Liberati: quello che conta è essere sé stessi e non quello che gli altri pensano di noi 🐦

12/03/2025

Dolore alla gamba, debolezza muscolare o sensazioni strane al piede? Potresti pensare a un problema locale, ma la vera causa potrebbe essere nascosta più in alto: nella colonna lombosacrale!

I nervi che controllano gli arti inferiori partono dalla colonna vertebrale e seguono un percorso ben preciso. Alterazioni lungo questo tragitto possono causare sintomi che spesso vengono scambiati per tendiniti, fasciti o semplici problemi muscolari.

ECCO PERCHÉ CAPIRE QUESTO È CRUCIALE!

Ogni radice nervosa ha una funzione specifica:

MOTORIO – Controlla il movimento dei muscoli
SENSITIVO – Fornisce percezione e sensibilità alla pelle
RIFLESSO – Regola le risposte automatiche

Se un nervo è irritato, compresso o infiammato, il corpo invia segnali ben precisi!

MOTORIO: IL CONTROLLO DEI MOVIMENTI

L4 – Tibiale anteriore
Se debole: difficoltà a sollevare il piede (segno di steppage gait)
Possibile riflesso alterato: rotuleo

L5 – Estensore lungo delle dita
Se debole: difficoltà a estendere le dita e a camminare sui talloni
Nessun riflesso specifico

S1 – Peronei (lungo e breve)
Se debole: difficoltà a stare sulle punte dei piedi
Riflesso achilleo ridotto o assente

S2-S5 – Muscoli intrinseci del piede e controllo sfinterico
Se debole: difficoltà a flettere le dita e controllo sfinterico alterato

SENSIBILITÀ: QUANDO IL CERVELLO PERDE IL SEGNALE

L4 – Parte anteriore della coscia e lato mediale della gamba
L5 – Dorso del piede e alluce
S1 – Laterale della gamba e pianta del piede
S2-S5 – Area perineale e sfinteri

Se hai alterazioni della sensibilità in queste zone, potresti avere un coinvolgimento della colonna lombosacrale!

RIFLESSI: LE RISPOSTE AUTOMATICHE DEL SISTEMA NERVOSO

Rotuleo (L4) → Se assente o ridotto, attenzione a L4
Achilleo (S1) → Se assente o ridotto, possibile coinvolgimento di S1
A**l wink (S2-S5) → Se assente, possibile compressione midollare o sindrome della cauda equina (urgenza medica!)

E SE I RIFLESSI SONO IPERATTIVI? Potrebbe esserci un problema più alto, a livello del midollo spinale o una lesione del sistema nervoso centrale.

PERCHÉ SAPERE QUESTO È FONDAMENTALE?

Ti aiuta a capire se il problema è nella colonna e non nella gamba!
Evita diagnosi errate come tendiniti, fasciti o problemi di circolazione!
Può segnalare condizioni gravi come ernie discali importanti o compressioni nervose!

CONCLUSIONI

Se avverti dolore, debolezza o formicolii alla gamba o al piede, potrebbe trattarsi di un problema neurologico che parte dalla colonna. Un esame approfondito può evitare anni di trattamenti sbagliati e portarti alla soluzione giusta.

Hai mai avuto uno di questi sintomi? Condividi con chi potrebbe trovarsi nella stessa situazione e non sa da dove partire! 😉

11/03/2025

Se pensi che il diaframma sia solo un muscolo della respirazione, preparati a rivedere tutto ciò che sai! Questo muscolo, spesso sottovalutato, è il regista invisibile della tua postura, del tuo dolore cronico e persino delle tue emozioni. E il bello? Potrebbe essere lui il responsabile di quel fastidioso dolore alla spalla, del tuo reflusso gastrico o della tua continua tensione cervicale. Sconvolto? Aspetta di leggere il resto!

IL DIAFRAMMA NON È SOLO PER RESPIRARE

Ogni giorno fai circa 22.000 respiri. Ma se il tuo diaframma lavora male, quei 22.000 movimenti diventano altrettante occasioni per creare tensioni, alterare la postura e attivare dolori a distanza.

Quando il diaframma è rigido, bloccato o iperattivo, le sue connessioni anatomiche e neurologiche fanno sì che i suoi problemi si manifestino in punti inaspettati. Ecco cosa potrebbe succedere:

- Dolore alla spalla o al trapezio

Il diaframma è innervato dal nervo frenico (C3-C5), che condivide radici con il plesso brachiale. Se il diaframma è in sofferenza, il tuo sistema nervoso potrebbe percepire il dolore come proveniente dalla spalla, facendoti credere di avere un problema articolare.

- Cervicale e tensioni alla testa

Quando il diaframma è in difficoltà, recluta i muscoli accessori del collo (scaleni, sternocleidomastoideo) per compensare, generando rigidità e dolore cronico.

- Rigidità toracica e problemi digestivi

Il diaframma separa il torace dall’addome e avvolge l’esofago: se si irrigidisce, può causare sensazioni di oppressione al petto, difficoltà nella digestione e persino reflusso gastroesofageo.

- Mal di schiena inspiegabile

Il diaframma è collegato alle vertebre lombari (L1-L3). Se è contratto in modo anomalo, può destabilizzare il bacino e alterare la postura, portando a dolori lombari cronici.

COSA SUCCEDE QUANDO RESPIRI MALE?

Il diaframma non è solo un muscolo, ma un barometro dello stress. Se vivi in uno stato di allerta costante, tendi a respirare in modo toracico e superficiale, iperattivando il sistema nervoso simpatico (quello della risposta “attacco o fuga”).

Questo significa:

Più tensioni cervicali e mal di testa
Maggiore stress e difficoltà a rilassarsi
Digestione compromessa e gonfiore addominale
Perdita di stabilità posturale e dolori muscolo-scheletrici

E se ti dicessi che persino il tuo modo di fumare è collegato al diaframma? Molti fumatori percepiscono sollievo accendendo una sigaretta perché il gesto impone loro di fare un respiro profondo e un’espirazione prolungata. Ma non è la nicotina a rilassarti… è il tuo diaframma che, per un attimo, lavora meglio!

COME PUOI LIBERARE IL TUO DIAFRAMMA?

1️⃣ ESERCIZI DI RESPIRAZIONE CONSAPEVOLE
Prova a respirare lentamente, gonfiando l’addome e sentendo il diaframma scendere. Un’espirazione prolungata rilassa il sistema nervoso.

2️⃣ MOBILITÀ TORACICA
Movimenti di espansione costale e rotazioni aiutano a mantenere la gabbia toracica elastica e il diaframma più libero.

3️⃣ TRATTAMENTI MIOFASCIALI
Tecniche manuali mirate possono decontrarre il diaframma e migliorare la sua funzione, con effetti immediati su postura e respirazione.

4️⃣ ATTENZIONE AI SEGNALI DEL TUO CORPO
Se hai dolori inspiegabili alla spalla, al collo o alla schiena, il problema potrebbe non essere dove senti il dolore, ma molto più in profondità…

IL DIAFRAMMA È IL PUNTO DI CONTROLLO DEL TUO CORPO

Se impari a respirare meglio, migliori la tua postura, riduci il dolore e aiuti il tuo corpo a funzionare in modo più efficiente. Vuoi scoprire se il tuo diaframma sta influenzando la tua salute? Prova ad ascoltare il tuo respiro e osserva cosa cambia!

Condividi questo post con chi ha sempre la spalla rigida, soffre di reflusso o si sente costantemente in tensione… potresti cambiargli la vita! 😁

Per i curiosi, ecco l'episodio sul diaframma della nostra rubrica del giovedì, Muscolandia:

https://educarefisio.com/2024/10/03/diaframma/

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