Psicologa Psicoterapeuta Dott.ssa Laricchia Maria Antonietta

Psicologa Psicoterapeuta Dott.ssa Laricchia Maria Antonietta Sono psicologa, psicoterapeuta, sessuologa. Mi occupo di psicoterapia individuale, di coppia, di psic

12/08/2025
12/08/2025
12/08/2025
12/08/2025

Un libro che ho trovato particolarmente interessante, soprattutto per come sviluppa il concetto di “paura della dipendenza”.

“La dipendenza è percepita come pericolosa perché implica la possibilità della privazione. Può allora emergere un desiderio irrealizzabile di autosufficienza individuale, e in certe condizioni si può indulgere nell’illusione di una libertà indipendente, solo per il piacere stesso dell’illusione.”

Questa paura della dipendenza è incarnata in modo esemplare dalla figura di Don Giovanni, che Melanie Klein descrive così:
“Ho scoperto che il tipico Don Giovanni, nelle profondità della sua psiche, è ossessionato dal terrore della morte delle persone amate. Questa paura esploderebbe violentemente, manifestandosi in sentimenti di depressione e in una grande sofferenza mentale, se egli non vi opponesse una particolare difesa: la sua infedeltà.”

La paura della dipendenza, così diffusa nella nostra epoca, spinge molti a rifugiarsi nell’illusione dell’autosufficienza emotiva, ma il vuoto di legami autentici viene spesso colmato con un consumo seriale di relazioni, che maschera il bisogno negato sotto la parvenza di libertà.

Temere la dipendenza è umano: significa temere la perdita, l’abbandono, il dolore del legarsi a ciò che non possiamo controllare. È una paura che merita ascolto, non giudizio. Ma restare imprigionati in questa difesa ci condanna a una solitudine travestita da libertà.
Solo attraversandola possiamo riscoprire che avere bisogno non è una fragilità, ma la via che rende possibile l’ incontro con l’altro.

16/07/2025

Il CRITICISMO GENITORIALE è caratterizzato da un ricorso ripetitivo e pervasivo al rimprovero.

L’amore manifestato dai genitori è condizionato alla performance del bambino e le approvazioni sono INCONSISTENTI;
il bambino non si sente mai soddisfatto perché il suo comportamento non è mai abbastanza corretto per guadagnare l’approvazione dei genitori e attua uno SFORZO continuo per ottenerla.

Il bambino sviluppa così credenze di base su se stesso che possono riguardare la convinzione di incapacità personale, bassa autostima, propensione ad attribuzioni di COLPA e disorientamento personale con attitudine a costruirsi un’identità e stima di sé sulla base dell’opinione ALTRUI.

Il soggetto si adegua ad un criterio di valutazione esterno, normativo, favorendo così la formazione della tendenza sistematica all’autocritica tipica delle persone timide e degli ansiosi sociali.

Questo tipo di comunicazione “inferiorizzante” è un potente strumento di CONTROLLO del comportamento dell’altro che lo fa sentire DIPENDENTE e quindi bisognoso di approvazione.
Questo atteggiamento aumenta dunque l’autostima del rimproveratore che recupera POTERE nella relazione.

Gli adolescenti che subiscono un parenting controllante hanno più probabilità di sviluppare un orientamento al PERFEZIONISMO MALADATTIVO (caratterizzato da autovalutazioni negative), che a sua volta li rende più vulnerabili ai sintomi depressivi.

L’autocritica può risultare come strategia impiegata per correggere continuamente se stessi e quindi evitare la possibilità di ricevere critiche da altri e dover far fronte al relativo dolore emotivo.

L’autocritica sembra essere una delle più considerevoli componenti PATOLOGICHE del perfezionismo.

La dipendenza dai criteri normativi con la continua preoccupazione che il proprio comportamento sia giusto o sbagliato è riscontrabile nel disturbo ossessivo-compulsivo.

In queste persone il senso di responsabilità e timore della colpa è talmente forte da non poter essere immaginato, affrontabile.

Sembra esserci una trasmissione intergenerazionale del criticismo (come una sorta di stato mentale appreso): nella pratica clinica si è potuto osservare che coloro che sono stati fortemente rimproverati fin da piccoli dai genitori, o da chi si è preso cura di loro, tendono a loro volta a diventare “grandi rimproveratori”.

Il criticismo genitoriale è un fattore predisponte anche nei disturbi del comportamento alimentare e nel disturbo bipolare.

[Articolo tratto dal sito "State of Mind"]

È a causa del criticismo genitoriale che si cresce inconsciamente convinti di dover essere perfetti per Vivere.
Risultato? Una depressione esistenziale con sintomi sempre più pervasivi e insidiosi, come base.

07/07/2025

«Molte persone concepiscono l'amore in maniera possessiva. Mia moglie, mio marito... togliete questi possessivi. Non c'è niente di vostro, l'altro è un altro. Anche i matrimoni possono essere possibili solo se partono dal concetto che Lei o Lui è un altro.
La condizione elementare e fondamentale per continuare a vivere si chiama amore. L'aveva detto bene Freud: la vita funziona se qualcuno ci ama. Amore è tutto ciò che aumenta, allarga, arricchisce la nostra vita, verso tutte le altezze e tutte le profondità. Noi viviamo finché c'è qualcuno che ci ama: sono convinto che molte persone anziane 'se ne vanno' perché nessuno le ama più.
L'amore è la categoria della vita ma comporta una condizione di gratuità: oggi mancano le condizioni dell'amore perché la gratuità viene derisa e vista con sufficienza, come qualcosa di patetico e l'Altro viene, considerato come un oggetto, qualcosa da rivendicare come nostro, come possesso. Ma voler possedere l'altro, significa non amare. Come diceva Fromm: L'amore immaturo dice: ti amo perché ho bisogno di te. L'amore maturo dice: ho bisogno di te perché ti amo».

- Umberto Galimberti

23/06/2025

🎭 Questo in foto è uno psichiatra. Si faceva chiamare Dr. Henry Anonymous.
Il suo vero nome era John Fryer e nel 1972 salì su un palco – mascherato – per cambiare la storia della salute mentale.
All’epoca, l’omosessualità era ancora considerata una patologia mentale. Davanti all’American Psychiatric Association, Fryer iniziò il suo discorso con parole che fecero epoca:
🗣️ “Sono un omosessuale. Sono uno psichiatra.”
Era un gesto pericoloso: aveva già perso un posto di lavoro per via del suo orientamento. Ma quel discorso, anche se in incognito, diede voce a decine di colleghi costretti a nascondersi e scosse profondamente la comunità scientifica.
Un anno dopo, anche grazie a lui, l’omosessualità venne rimossa dal DSM.
L’identità di “Dr. Anonymous” rimase segreta fino al 1994, quando Fryer uscì finalmente allo scoperto.
Un punto di svolta. Una pagina fondamentale per i diritti LGBTQIA+.

18/06/2025
14/06/2025
05/04/2025
31/03/2025

Educhiamoli a conoscere l'amore: sapranno amare e farsi amare!

Indirizzo

Cortile S. Anna, 5 (Via Brescia) Erice/Casa Santa
Trapani
91016

Orario di apertura

Lunedì 08:30 - 21:00
Martedì 08:30 - 21:00
Mercoledì 08:30 - 21:00
Giovedì 08:30 - 21:00
Venerdì 08:30 - 21:00

Telefono

+393480835437

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