20/11/2025
Sulla vicenda della RSA di via Virgilio avevamo espresso dubbi chiari e motivati. Oggi, con il cantiere che potrebbe riprendere tra proroghe, scadenze e un percorso amministrativo pieno di contraddizioni, quei dubbi tornano al centro del dibattito cittadino. E non possiamo non dirlo: forse avevamo ragione.
Per anni, dentro e fuori dall’aula consiliare, abbiamo chiesto all’amministrazione Tranchida trasparenza su un progetto nato su un’area che il Piano Regolatore destinava a verde pubblico. Un corridoio ambientale pensato per alleggerire una zona fragile sotto il profilo idraulico è stato trasformato in un edificio di 6.000 metri quadrati. Un intervento pesante, che si somma ai lavori del sottopasso di via Marsala, in un quadrante urbano che avrebbe dovuto ospitare un grande parco.
Abbiamo chiesto studi ambientali, verifiche tecniche, motivazioni sulla scelta di quell’area. Abbiamo chiesto di capire come sia stato possibile che un vincolo valido per tutti, in passato capace di bloccare progetti privati anche importanti, sia stato superato con una velocità che non si è vista per nessun altro. Nessuna risposta convincente è mai arrivata.
Oggi, il cantiere ha l’obbligo di chiudere i lavori a maggio 2026 pena il decadimento del titolo edilizio, ma restano aperte due semplici domande: perché costruire proprio lì, su uno spazio che il Comune città avrebbe potuto restituire ai cittadini come parco e zona di sicurezza idraulica? E, comunque si concludano, o non si concludano i lavori, chi risarcirà i trapanesi per il consumo di suolo consegnato alla cementificazione? Per noi questo caso è il simbolo del modo di governare del sindaco Giacomo Tranchida e della sua giunta, che non ascolta, non osserva, non pianifica. Lo abbiamo detto nelle osservazioni al PUG e lo ribadiamo: Trapani non può permettersi altre ferite urbanistiche.
Il Gruppo Territoriale Trapani
MoVimento 5 Stelle