Studio di Psicoterapia - Dott.ssa Laura Zichichi

Studio di Psicoterapia - Dott.ssa Laura Zichichi Psicologa Clinica
Psicoterapeuta

21/09/2025
24/07/2025
17/07/2025

Ogni volta che il cuore accelera senza motivo o la mente si spegne sotto un cielo grigio, ricorda: il tuo corpo sta gridando «sto ancora lottando, non ho smesso di provarci». E questa è forza, non fragilità.

Permettiti di sentire tutto — il nodo in gola, la stanchezza che pesa come macigni, le lacrime improvvise. Sono messaggi, non condanne. Chiedono ascolto, cura, comprensione. Chiedono di essere accolti con la stessa gentilezza che riservi a chi ami quando soffre.

Sii fiero del coraggio che dimostri ogni mattina alzandoti, anche se la tentazione di restare sotto le coperte urla più forte della sveglia. Sii grato al tuo cuore che, nonostante la nebbia, continua a ba***re con ostinazione. Sii dolce con quella parte di te che si sente “di troppo” o “non abbastanza”: sta facendo del suo meglio per proteggerti, anche se a volte usa parole dure.

Ricorda che non devi attraversare questa tempesta da solo. Apri spiragli di luce: parla con chi sa ascoltare senza giudicare, cerca un professionista che possa guidarti, scrivi, canta, cammina, respira. Ogni gesto di cura, per piccolo che sembri, è un atto rivoluzionario contro il silenzio della sofferenza.

E se oggi tutto ciò che riesci a fare è esistere, va bene così. Esistere è già un manifesto di resistenza. 🤍
Tu non sei la tua ansia, non sei la tua depressione: sei la somma di sogni ancora intatti, di giorni che hanno da ve**re, di mani pronte a intrecciarsi con le tue. Meriti pace, meriti ascolto, meriti amore — a partire da quello che puoi offrire a te stesso, un respiro alla volta.

17/07/2025

IL DRAMMA DEL BAMBINO DOTATO

In questi giorni rileggevo “Il dramma del bambino dotato e la ricerca del vero sé’”, con le stesse fatiche di sempre ma con nuove consapevolezze.

Alice Miller, con una lucidità spiazzante, in questo libro mette nero su bianco qualcosa che spesso resta nascosto nelle fessure della nostra storia personale: l’adattamento precoce del bambino e della bambina ai bisogni emotivi dei genitori.

Questo è uno di quei libri che non solo leggi ma che riesce a leggerti dentro.

Il dramma del bambino dotato non parla del talento nel senso comune del termine. Parla del talento più invisibile e pericoloso: quello di percepire, adattarsi, annullarsi per diventare ciò che serve agli altri, pur di essere amati.

Quanti e quante di noi hanno imparato a farlo troppo presto?

A diventare il figlio e la figlia perfetti, il contenitore silenzioso delle emozioni familiari, i piccoli adulti che si prendono cura del mondo mentre nessuno si prende cura di loro?

Alice Miller ci mostra che questa bambina e questo bambino “dotati” spesso diventano adulti disconnessi da sé.

Diventano un adulto che sa leggere gli altri, ma non sé stesso.
Che si colpevolizza quando prova rabbia.
Che ha paura di sbagliare, di deludere, di non essere abbastanza.
Che non riesce a dire “no” senza sentirsi cattivo.
Che continua a cercare conferme fuori, perché dentro ha imparato a non fidarsi più dei propri bisogni.

E nel cuore di questo dramma si annida la pedagogia nera, quel modello educativo basato sull’umiliazione, sulla paura, sul ricatto affettivo.
Una pedagogia che si tramanda senza voler fare del male, ma che il male lo fa lo stesso.

Quando pensiamo alla violenza verso i bambini e le bambine, spesso immaginiamo solo quella fisica: urla, botte, sculaccioni.

Ma ce n’è un’altra, più subdola e difficile da riconoscere.
Una violenza silenziosa, che non lascia segni visibili sul corpo ma incide in profondità sull’identità, sull’autostima, sul senso di sé.

È la violenza delle parole.
Dei silenzi.
Delle aspettative non dette.
Dei sorrisi negati quando non si è come dovremmo essere.
Dei ricatti affettivi mascherati da educazione.

Frasi come:
“Se fai così, la mamma è triste.”
“Guarda tuo cugino, lui sì che si comporta bene.”
“Non piangere, non è niente.”
“Te lo do io un buon motivo per piangere.”
“Se ti comporti così, papà non ti vuole più bene.” “Vergognati! Che figura mi fai fare?”
“Ti ho cresciuto con tanti sacrifici, e tu mi ripaghi così?”

Sono frasi normalizzate, spesso dette per abitudine.
Ma ogni parola di questo tipo può trasformarsi in una piccola ferita invisibile.

È questa la radice di tante sofferenze adulte:
– L’ansia di non essere mai all’altezza.
– La paura di deludere.
– La tendenza a compiacere.
– La rabbia repressa.
– Il senso di colpa anche solo per dire “no”.

È questa la pedagogia nera: quando si insegna a un bambino o a una bambina a obbedire più che a capire. A vergognarsi più che a sentire. A compiacere più che a esistere.

Come dice Alice Miller:
“Il bambino si adatta per sopravvivere, ma a volte quell’adattamento costa la connessione con la propria verità.”

Per questo è importante educarci prima ancora che educare.
Riconoscere la fatica che ci portiamo dietro.
Dare spazio alle nostre ferite per non passarle a chi verrà dopo.
Smettere di minimizzare dicendo “sono solo parole” o “a me non ha fatto niente” o peggio di tutto “siamo cresciuti bene bene così!”

Perché sì, le parole fanno.
Formano o deformano.
Sostengono o schiacciano.
E ognuno di noi ha il potere e la responsabilità di scegliere quali lasciare nei cuori dei bambini e delle bambine.

È tempo di cambiare linguaggio.
Non per essere perfetti, ma per essere più umani, più presenti, più consapevoli.
È tempo di trasformare l’educazione in un atto d’amore, e non di paura.

E no, non è vero che uno sculaccione non ha mai fatto male a nessuno.

Perché la ferita non è solo fisica: è emotiva, invisibile, profonda.
È l’idea che il tuo corpo, i tuoi limiti, le tue emozioni non contino. Che il potere sia più importante dell’ascolto.

Cambiare si può. E oggi è doveroso.
Perché non si tratta solo di “non fare del male”, ma di imparare a fare del bene davvero.
Di crescere bambini che non debbano guarire tutta la vita da ciò che hanno vissuto nei primi anni.
Di liberarci dal passato che ci abita, per non renderlo eredità.
Di scegliere la consapevolezza al posto dell’automatismo.
La cura al posto del controllo.
La relazione al posto della paura.

Non c’è rivoluzione più radicale e amorevole che quella di educare con rispetto.
Non perfetti, ma presenti.
Non rigidi, ma reali.
Con la voglia di riparare, di rivedere, di riscrivere.

E forse, anche per noi adulti feriti, è tempo di tornare là, dove tutto è iniziato.
E di prenderci per mano, una volta per tutte. ♥️

“Solo quando siamo in grado di riconoscere la verità del nostro passato, possiamo essere liberi nel presente.” A. Miller

❤️❤️
10/05/2025

❤️❤️

Cosa significa sentirsi visti?

È quando ti senti luce
anche se sei spettinato dentro

È trovare un cuore
che non ti corregge,
ti celebra

È quando qualcuno si accorge
del nodo che hai in gola
prima che diventi silenzio

È quel momento minuscolo
in cui smetti di spiegarti

È quando ti dicono “ci sono”
ma lo dicono con la presenza, non con la voce

È quando il tuo caos
non fa scappare nessuno

È quando qualcuno
si accorge della tua stanchezza
senza che tu dica una parola

È essere presi sul serio
anche quando si ha la voce piccola

È non dover alzare il volume
per esistere

È un abbraccio che arriva
senza averlo chiesto
ma proprio quando serviva

È quando ti chiamano per nome
come se fosse una poesia

È che c’è chi resta
quando non sei brillante
né utile
né divertente

È qualcuno che ascolta
come se le tue parole
fossero sacre

È trovare occhi
che non hanno paura della tua ombra

È sentire che non devi meritare
il bene che ricevi

È quando ti guardano
e vedono anche quello
che non sai dire

È non sentirsi mai di troppo
nemmeno nel proprio silenzio

È quando non sei un ruolo
ma una storia

È qualcuno che ti tiene il dolore
per un minuto
mentre tu riposi

🌸❤️      ̀
16/04/2025

🌸❤️ ̀

🌸
10/04/2025

🌸

Quando il nostro sistema nervoso centrale è abituato a vivere nell'imprevedibilità, è ipervigile anche quando non dovrebbe.... così rischiamo di confondere la pace con la noia e reagire ai momenti piatti con irrequietezza, invece di attraversarli abbracciando calma e pace. Quanti di voi così?

Spesso le esperienze dolorose diventano parte integrante della nostra identità. È un meccanismo di difesa: ci abituiamo a quel dolore fino a renderlo 'normale'. Ma guarire significa anche disimparare il familiare, riscoprendo che la serenità esiste e non va temuta, ma accolta.

13/12/2024

*Il bambino che vive dentro di noi *

Ogni essere umano, se non ha portato a termine un certo lavoro spirituale, è un bambino travestito da adulto.
È meraviglioso essere bambini quando si è bambini ed è terribile che in tenera età qualcuno ci obblighi a comportarci da adulti.
È terribile anche essere bambini quando si è adulti.
Maturare significa mettere il bambino al suo posto, lasciarlo vivere dentro di noi non come un comandante ma come un seguace.
Lui ci apporta lo stupore quotidiano, la purezza nelle intenzioni, il gioco rigeneratore, ma non deve mai convertirsi in tiranno.

(Alejandro Jodorowsky)

03/05/2024

"Empatia la scintilla dell'attenzione umana verso gli altri, il collante che rende possibile la vita sociale" M. L. Hoffman

28/01/2024

“Quando dici sì agli altri, assicurati che non stai dicendo no a te stesso.”
(Paulo Coelho)

Dott.ssa Laura Zichichi, Psicologa e Psicoterapeuta Specializzata nel 2020 in Psicoterapia Gestaltica integrata presso l...
23/01/2024

Dott.ssa Laura Zichichi, Psicologa e Psicoterapeuta Specializzata nel 2020 in Psicoterapia Gestaltica integrata presso la Scuola di Specializzazione SiPGI.
Svolge dal 2018 attività clinica come libero professionista, psicoterapia individuale rivolta ad adulti, bambini e adolescenti, sostegno psicologico e conduzione di laboratori esperienziali di gruppo.
Ha anche maturato esperienza nell'ambito della psicologia della disabilità presso un centro di riabilitazione del territorio, come responsabile del settore di terapia occupazionale.
Collabora con il Centro Clinico "Elvira Scalabrino" Hygieia.
Lavora nel campo della Psicologia scolastica.
È anche formata sulle pratiche di Mindfulness della Gestalt integrata e sui Disturbi dello Spettro Autistico e dell'Apprendimento.
È coautrice dell'articolo scientifico "Analisi Fenomenologia Gestaltica dell'esperienza essenziale della Rabbia" 2019, pubblicato sulla rivista Phenomena Journal (Giornale internazionale di psicopatologia neuroscienze e psicoterapia).

Riceve su appuntamento in via Abruzzo n 6
3289489966 Trapani

09/01/2024

Indirizzo

Trapani
91100

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 20:00
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