Alfio Sebastiano Alemanni Osteopata

Alfio Sebastiano Alemanni Osteopata Osteopata, Fisioterapista specializzato in Moxibustione,Coppettazione,e Taping Neuromuscolare.

Cosa succede esattamente durante una seduta dall’’osteopata? Scopriamolo insieme in questo carosello!
11/12/2022

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❓ 𝙇𝙤 𝙎𝙖𝙥𝙚𝙫𝙞 𝘾𝙝𝙚 ❓👨🏻‍⚕️ Lo sapevi che il mal di schiena può essere causato da vari fattori?
11/12/2022

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11/12/2022

Giocare all'aperto anche quando fa freddo fa bene ai bambini, in termini di salute, di opportunità di crescita e di sviluppo fisico e cognitivo

29/11/2022

𝖤𝖯𝖨𝖢𝖮𝖭𝖣𝖨𝖫𝖨𝖳𝖤

Trattamento epicondilite (gomito del tennista) con onde d'urto.

“Non vado dall’osteopata perché è doloroso", ecco un altro falso mito da sfatare!
29/11/2022

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DOPO QUANTE SEDUTE DI OSTEOPATIA SI VEDONO I RISULTATI!!!È necessario premettere che non è assolutamente possibile dare ...
29/11/2022

DOPO QUANTE SEDUTE DI OSTEOPATIA SI VEDONO I RISULTATI!!!

È necessario premettere che non è assolutamente possibile dare una risposta unica a questa domanda.

Questo perché non solo ogni patologia ha diverse caratteristiche che le sono proprie, ma anche perché ogni singolo paziente porta con sé una storia clinica complessa ed unica che influenzerà molto su percorso osteopatico che andrà ad intraprendere.

Proprio per la peculiarità dell’approccio della pratica osteopatica non è possibile prevedere come il corpo del paziente andrà a rispondere agli stimoli, né valutare con facilità l’efficacia degli stessi a priori.

Sono moltissimi i fattori che influiscono sul numero di sedute necessarie per la risoluzione di una problematica, non da ultima la predisposizione mentale del paziente nei confronti della terapia.

Per questo motivo, a seguito della prima seduta valutativa, l’osteopata potrà indicare un numero di sedute che egli potrà ritenere essere coerente, ma questa sarà una stima puramente indicativa.

Anche la frequenza delle sedute potrà influire molto sull’efficacia della terapia: si consiglia di mantenere una cadenza costante fino alla risoluzione della problematica.

Statisticamente si è notato che, tendenzialmente, con tre sedute il paziente percepisce dei miglioramenti. Si tratta comunque di una stima puramente statistica.

7 cose che devi sapere sulla postura1.     NON esiste una singola postura "corretta"Nonostante le comuni credenze, non v...
29/10/2022

7 cose che devi sapere sulla postura

1. NON esiste una singola postura "corretta"
Nonostante le comuni credenze, non vi sono evidenze che supportino il fatto che esista una postura ottimale o che evitare posture "scorrette" possa prevenire il mal di schiena.
2. Le differenze nelle posture sono naturali e fisiologiche
Ci sono variazioni naturali nelle curve della colonna vertebrale e non esiste una singolo tipo di curva che presenti associazioni al dolore. Il dolore non deve essere attribuito a variazioni relativamente "normali".
3. La postura riflette emozioni e umore
La postura può offrire spunti interpretativi sulle emozioni, i pensieri e l'immagine corporea di una persona. Alcune posture vengono adottate come strategia protettiva e possono riflettere preoccupazioni riguardanti la vulnerabilità del corpo. Comprendere le ragioni alla base delle posture adottate preferenzialmente dalla persona può risultare utile.
4. Adottare posture più comode è sicuro
Le posture confortevoli variano tra gli individui. Esplorare diverse posture, comprese quelle frequentemente evitate, e cambiare le posture abituali può fornire sollievo.
5. Possiamo fidarci della nostra colonna vertebrale
La colonna vertebrale è una struttura robusta e adattabile, in grado di muoversi e caricare in sicurezza in una varietà di posture. I consigli comuni per proteggere la colonna vertebrale spesso non sono basati sulle evidenze disponibili e possono portare ad una paura del movimento sovrastimata.
6. Stare seduti non è pericoloso
Stare seduti per più di 30 minuti non è pericoloso di per sé. Tuttavia, spostarsi e cambiare posizione può essere utile a gestire il senso di affaticamento ed essere fisicamente attivi è importante per la salute.
7. Non esiste una postura standard per tutti
Lo screening posturale e del movimento non previene il dolore nei luoghi di lavoro. Gli stili di sollevamento dei carichi (non elevati) preferiti possono essere influenzati dalle curvature della colonna vertebrale naturalmente variabili e il consiglio di adottare una postura specifica non trova molti riscontri in letteratura.

29/10/2022
29/10/2022

Il sonno profondo, cosa è e quanto deve durare per portare l'atleta ad un recupero ottimale post allenamento.

29/10/2022

Una nuova terapia che dona speranza agli affetti da Sclerosi Multipla. Si tratta del trattamento precoce con la molecola ocrelizumab, che riduce la progressione della malattia. Secondo i dati...

Basta poco...
07/06/2021

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Grandi novità in arrivo...!!!
23/05/2021

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09/02/2020

"Bisogna riportare dentro il Servizio sanitario nazionale i troppi italiani che non si curano come dovrebbero per motivi economici e questo è un fenomeno consistente: alcuni studi stimano che si tratti di 4 milioni di persone". (ANSA)

Non esitare a chiedere...,hai già le domande pronte...!!!📱
08/02/2020

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💣💥 𝐌𝐀𝐌𝐌𝐄 𝐄 𝐏𝐀𝐏𝐀̀ 𝐀𝐓𝐓𝐄𝐍𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 💣💥
31/01/2020

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Osteopatia e danza 🙌💃🕺Per danza si intende in generale qualsiasi espressione corporea basata sulla musica e sul ritmo.Es...
26/01/2020

Osteopatia e danza 🙌💃🕺

Per danza si intende in generale qualsiasi espressione corporea basata sulla musica e sul ritmo.

Esistono moltissimi tipi di ballo con caratteristiche anche molto diverse tra loro: molti sono alla portata di tutti, altri richiedono un impegno particolare e caratteristiche fisiche non comuni.

Chiunque pratichi danza può essere soggetto a lesioni osteopatiche e trattato di conseguenza.

Gli aspetti che interessano i ballerini in maniera specifica sono quelli legati essenzialmente all'efficienza muscolo scheletrica, soprattutto per quanto riguarda la libertà articolare, la scioltezza muscolare e l'espressione della forza esplosivo-elastica.

Questi aspetti possono essere tutti fortemente compromessi da lesioni osteopatiche.

Bacino, colonna vertebrale, anche, ginocchia, caviglie, piede e qualsiasi segmento corporeo può andare incontro a restrizioni di mobilità anche notevoli.

Ballerini dalle grandi capacità articolari ma recanti blocchi vertebrali o del bacino importanti.

In questi casi il movimento può essere svolto grazie a meccanismi di compenso piuttosto costosi in termini ergonomici.

Cioè se un'articolazione sacro-iliaca perde la propria mobilità, l'articolazione controlaterale sarà costretta a muoversi maggiormente per compensare, la colonna vertebrale dovrà adattarsi ad una torsione del bacino in maniera del tutto artificiosa e gli altri segmenti corporei di conseguenza.

Peggio ancora quando la lesione osteopatica, per la sua complessità, giunge a compromettere la stessa possibilità di esecuzione del movimento.

Quando lo schema lesionale è molto importante talvolta non possono neppure esistere meccanismi di compenso e il movimento risulta limitato permanentemente.

Un aspetto altrettanto importante, che può essere compromesso da una lesione osteopatica, è il tono muscolare.

La lesione osteopatica causa sempre una variazione del tono muscolare e molto spesso ne provoca un aumento: in questo modo l'elasticità del muscolo e la sua reattività risultano compromesse.

In tali situazioni lo stretching e i classici metodi di allungamento risultano inutili poiché una lesione osteopatica non può essere corretta con un'attività motoria volontaria.

Inoltre anche la forza e i movimenti fini possono risultare pregiudicati poiché alterazioni sui nervi periferici a qualsiasi livello sono possibili e anzi frequenti in presenza di lesioni osteopatiche.

Il senso dell'equilibrio può essere fortemente alterato da lesioni osteopatiche con tutte le conseguenze del caso.

Infine non bisogna dimenticare che un ballerino soggetto a lesioni osteopatiche può facilmente andare incontro a infortuni come distorsioni o strappi muscolari.

Basti considerare come un problema di appoggio possa compromettere un atterraggio dopo un salto o come un disassamento articolare possa provocare uno strappo muscolare, per citare gli eventi più frequenti.

Per questi motivi una revisione osteopatica è fortemente consigliata a chi pratica danza al fine di ottimizzare le proprie prestazioni e, preventivamente, mettere al riparo da possibili infortuni.

❌ I 3 principali problemi del Body Builder❌➡️ E il loro management osteopatico💪🏽INTROAlcuni gareggiano ma molti, pur non...
25/01/2020

❌ I 3 principali problemi del Body Builder❌

➡️ E il loro management osteopatico

💪🏽INTRO

Alcuni gareggiano ma molti, pur non gareggiando, vivono di fatto come veri atleti a livello di intensità, volume e periodizzazione dell’allenamento, così come a livello di alimentazione e stile di vita.

Si tratta di uno sport molto diffuso, e per un’osteopata è fondamentale sapere come affrontare le problematiche di questi atleti.

In questo post ti darò indicazioni sia teoriche che pratiche. Siediti perché non sono poche righe 🙂

1. Il BB è uno sport a basso impatto

Da un punto di vista della traumatologia il BB è uno sport piuttosto sicuro.
Se si eccettuano strappi al pettorale e capo al lungo del bicipite, gli infortuni da trauma franco sono quasi inesistenti.

Paragonato ad altre attività molto diffuse come calcetto, tennis, golf o anche “ginnastiche cardio” nelle loro varie forme, il BB è un attività a basso impatto.

Non ci sono movimenti repentini, cambi di direzione, contatti con gli avversari, atterraggi, terreni sconnessi e condizioni climatiche avverse.

2. Le problematiche sono prevalentemente funzionali

I distretti muscolo-articolari più interessati da infortunio sono tre, in ordine decrescente:

- Spalla (cuffia dei rotatori)
- Gomito (epicondilite e epitrocleite)
- Lombare (discopatie o lombalgia aspecifica)

SPALLA
Le problematiche di spalla hanno origine prevalentemente funzionale e solo secondariamente da sovraccarico.

Gli esercizi che coinvolgono questo distretto, sia mono che poliarticolari, dovrebbero seguire alcune accortezze tecniche in maniera da far lavorare i muscoli della cuffia dei rotatori (stabilizzatori della spalla) in massima sicurezza.

Questo non avviene nel 90% dei casi, in quanto ne i trainers ne gli atleti hanno sufficienti nozioni tecniche in merito.
A volte ci sono poi “miti” che portano gli atleti a esecuzioni tecniche pericolose, come quello che per sviluppare a pieno il gran pettorale occorre portarlo al massimo stiramento: il che corrisponde anche al massimo stiramento capsulo-legamentoso e ad una posizione dei capi articolari di conflitto e instabilità.

Il corpo inizialmente metterà in atto dei compensi, in genere poco evidenti e molto subdoli, come quelli che chiamano in causa il “gioco scapolare” ma anche il bacino, a mezzo del gran dorsale, e che nel tempo provocheranno un sovraccarico funzionalmente scorretto sulla spalla, fino a dare vita alle citate problematiche all cuffia dei rotatori.

Non è quindi un problema di sovraccarico in se, ovvero alti carichi ripetuti, ma di carico mal gestito da un punto di vista funzionale, che si somma spesso a un sovraccarico mal gestito in termini di periodizzazione e rotazione degli esercizi.

GOMITO
La questione gomito in genere è a traino della questione spalla e spesso sono addirittura associate: la spalla compensa e il gomito subisce.
Qui, però, si aggiunge la questione iperlassità.
Molti BB e Power Lifters sviluppano un iperlassità del gomito, sempre in seguito alla tecnica di sollevamento.

Se da un lato questa iperlassità diviene più difficile da controllare nei PL, nel BB è possibile intervenire sopratutto riguardo al “Look Out” negli esercizi composti, come panca piana e sollevamenti sopra la testa.

Il LO è una pausa necessaria affinché la prestazione non si interrompa per esaurimento dei fosfsgeni ma per incapacità del Sistema Nervoso di scaricare ad alta frequenza.
Nel PL questo fattore è fondamentale, ma nel BB, per quanto livelli adeguati di Fmax siano importanti, non è determinante e la tecnica può essere adattata alla prestazione di “pompaggio”.

Anche nel caso del gomito quindi la componente funzionale è più importante del sovraccarico in se.

ZONA LOMBARE

Rispetto alle due precedenti la bassa schiena è quella che più risente di una pura questione di sovraccarico.
Pur rispettando una tecnica perfetta, cosa che spesso non avviene sopratutto con il crescere della prestazione, i carichi che gravano sulla schiena non sono fisiologici.

Se è vero che il corpo si adatta e l’atleta costruisce una cintura muscolare e “pneumatica” (relativa alle pressioni endoaddominali) adeguata ai carichi, la natura evolutiva del corpo umano non si è sviluppata in questa direzione e i dischi intervertebrali subiscono dei veri è propri traumi.

In questi termini mi permetto in osservazione:
In funzione di una carriera ottimale e longeva sono necessari elevati volumi di esercizi “base” per il praticante BB?

TRATTAMENTO
Non entrerò nello specifico di tutte le possibili dinamiche di adattamento dei distretti sopra elencati (sarebbe necessario un articolo a se per ogni zona) ma esporrò un piano di management.

1. Riduzione del carico, adattamento degli esercizi ed eventualmente riposo, da assoluto ad attivo.
Senza questa premessa non si va da nessuna parte.

2. Se necessario, farmacologia per il controllo del dolore e l’infiammazione.
Riguardo all’Infiammazione i pareri e l’operato medico sull’utilizzo di cortisonici è ancora controverso e troverete approcci differenti.

3. Terapie fisioterapiche strumentali: non discuto qui l’efficacia e l’evidenza (Non è la sede). Sicuramente questa pratica da sola ha un efficacia molto limitata.

4. Management osteopatico del paziente in sinergia con l’atleta e meglio ancora con il tecnico.
L’osteopata potrà indagare la rete dei compensi e correggere anche a distanza, e a seguire insieme all’atleta/trainer occorrerà rivedere la tecnica.

5. Revisione dell’allenamento: tecnica, esercizi, periodizzazione, riposo.
Infine ritorno progressivo alla massima performance. E sottolineo quel progressivo, perché i tessuti scarsamente vascolarizzati hanno tempi di recupero totale sorprendentemente lunghi, se non si vuole incorrere in recidiva.

ALCUNE RIFLESSIONI TECNCIHE

1. Per trattare atleti muscolari occorre operare più che mai su lettini bassi, stretti e stabili (stile chiro).
2. Occorre imparare ad utilizzare i cambi di peso del proprio corpo per imprimere e direzionare forza sul paziente.
3. Prestare attenzione, perché il BB è un atleta “atipico” in termini tissutali.
Facile è trovare un PL completamente “rigido”, mentre il BB spesso è iper mobile, o meglio alterna e compensa tratti di rigidità con altri di vera e propria lassità tissutale.
4. Il tratto C6-T4 deve sempre essere preso in massima considerazione sia in generale, che nei problemi della spalla del BB.
Questo per lui è un pivot sul quale si scarica e si compensano le forze di tutti gli esercizi del treno superiore.

Buone riflessioni

Bisogna curare in primo luogo e soprattutto l'anima, se si vuole che siano in buona salute sia la testa sia il resto del...
25/01/2020

Bisogna curare in primo luogo e soprattutto l'anima, se si vuole che siano in buona salute sia la testa sia il resto del corpo.
E l'anima si cura con"certi incantesimi "...
Questi incantesimi sono i BEI DISCORSI, e da questi discorsi si genera nelle anime la TEMPERANZA.
Quando nasce la temperanza, è più facile ridare la salute alla testa e al resto del corpo.

DA LEGGERE ATTENTAMENTE FINO ALLA FINE.Piangere è un sollievo, le pene vengono portate via dalle lacrime.La loro funzion...
25/01/2020

DA LEGGERE ATTENTAMENTE FINO ALLA FINE.

Piangere è un sollievo, le pene vengono portate via dalle lacrime.
La loro funzione è quella di liberare il cuore dalla intensità troppo grande delle emozioni, di qualsiasi emozione.

Così come il vomito o la diarrea cerca di liberare il corpo dai patogeni, le lacrime fanno lo stesso per lo spirito. Le emozioni non sono tossiche ovviamente ma possono diventare un problema quando non sono ben metabolizzate.

Alcuni autori affermano che negarsi di piangere si danneggia i reni perché s’impedisce la fisiologica circolazione dei liquidi.

Si può piangere per vari motivi: per il dolore, la tristezza, la rabbia, la gioia o la paura…anche nei momenti di illuminazione.

Concludo con questa frase: La tristezza che non trova sfogo nelle lacrime farà presto piangere altri organi.

Curare la verticalizzazione del tratto cervicale o il collo ‘raddrizzato’ con l’Osteopatiaosteopatia-curva-cervicaleUna ...
23/01/2020

Curare la verticalizzazione del tratto cervicale o il collo ‘raddrizzato’ con l’Osteopatia
osteopatia-curva-cervicale

Una lordosi cervicale normale assomiglia ad un’ampia C, a concavità posteriore.
Spesso, ci si confronta con pazienti che presentano un tratto cervicale verticalizzato (o rettilineizzato) e, delle volte, addirittura invertito (cifosi cervicale), a causa di uno strain-sprain della regione del collo.
La verticalizzazione (o perdita della curvatura fisiologica) del tratto cervicale può essere dovuta a diversi fattori: può essere una condizione ereditaria; può essere causata da lesioni e/o trauma esterni (p.es. colpo di frusta) o da eccessiva tensione o contrazione dei muscoli del collo (interna).

osteopatia-postura:

Anche obesità e osteoporosi (quest’ultima spesso presente nel tratto cervicale) sono stati identificati come una delle possibili cause di cambiamenti nella curvatura del collo.
L’obesità influisce sul baricentro e sull’equilibrio della struttura fisica, creando un sovraccarico e una tensione in più, che il corpo deve gestire attraverso la distribuzione delle forze, per sostenere e mantenere una postura eretta.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi, i problemi sono relazionati ad una postura scorretta mantenuta nel tempo (per esempio dovuta ad un vecchio trauma, oppure da posizioni sbagliate al computer o sul letto), e la trascuranza dei primi segnali di fastidio.

VIZI POSTURALI DEL COLLO

Alcune posizioni del collo, protratte nel tempo, possono causare usura e instabilità delle vertebre e dei dischi intervertebrali e, di conseguenza, portare ad alterazioni della lordosi cervicale.
E’ molto frequente il mantenere una posizione di flessione del collo (in avanti), al lavoro o negli affari di casa, risultando in un’eccessiva tensione sulla parte anteriore del tratto cervicale, così che il nucleo polposo del disco viene premuto posteriormente.
Questa posizione spesso si ripete molte volte al giorno, e può essere aggravata se si porta anche il mento in avanti.
Altre posizioni usuranti sono il mantenere per lungo tempo la testa piegata di lato (ad es., al telefono), oppure girata da una parte (ad es., per vedere lo schermo spostato da un lato) – di solito queste posizioni avvengono sempre allo stesso lato.

osteopatia-postura-scorretta:

Quanto prima le variazioni delle curve cervicali vengono identificate, maggiori saranno le possibilità di trattamento e minori le eventualità di complicazioni. Il problema può essere diagnosticato da esami ad immagini (raggi X e RMN) e da un accurato esame fisico. I trattamenti osteopatici sono molto efficaci nel correggere l’assetto posturale e nel rinforzare la colonna vertebrale.

osteopatia-verticalizzazione-cervicale:

Dipendendo dalla gravità e dall’urgenza del caso, potrebbe essere finanche necessario eseguire un intervento chirurgico, anche se la chirurgia dovrebbe essere, generalmente, considerata come l’ultima risorsa, perché può essere rischiosa e può influire sullo stile di vita del paziente, portando cambiamenti anche permanenti.
Per esempio, l’intervento della fusione spinale, per correggere la curvatura cervicale, unisce saldamente due o più vertebre in modo che esse non possano scivolare e spostarsi.
Questo intervento rende difficile, però, il movimento fisiologico di girare la testa, e le persone diventano anche più vulnerabili a lesioni, perché il tratto in questione perde parte della sua elasticità e flessibilità.

Alcune conseguenze della verticalizzazione cervicale

Un tratto cervicale ‘raddrizzato’ perde la sua capacità di assorbire gli urti.
Questo crea un’ulteriore pressione sul disco intervertebrale e lo fa scompensare.
Nel tempo, le singole vertebre tenderanno a collassare. In termine medico, questa situazione viene definita malattia degenerativa articolare, malattia degenerativa del disco o osteoartrite.
Qui, la parola ‘malattia’ indica che il problema è di natura progressiva, a meno che qualcosa venga fatto per fermare o invertire il processo stesso.

osteopatia-postura-corretta:
L’osteoartrite o artrosi è una condizione molto dolorosa, che provoca rigidità, formicolio e intorpidimento.

In alcuni individui può essere anche asintomatica, essi non si accorgono del problema fino a quando non diventa una situazione più seria.
La diagnosi precoce è quindi fondamentale per evitare di dover arrivare alla sola terapia palliativa, di gestione del dolore o, peggio, un intervento chirurgico.
La mancanza di curvatura della colonna vertebrale cervicale provoca tensione sul midollo spinale e sulle arterie carotidi, che apportano ossigeno e nutrienti al cervello.
Ciò può essere causa di sbandamenti e sindromi vertiginose, mal di testa, nausea, stanchezza, tinnito (acufeni), dolore, nervosismo, insonnia, pressione alta, confusione mentale, solo per citarne alcuni.
Inoltre, la rettilineizzazione del tratto cervicale può portare, in breve tempo, a un disallineamento totale di tutto la colonna vertebrale e non solo, portando dolore in distretti anche lontani, finanche agli organi interni, attraverso il sistema somato-viscerale.

Questo non farà altro che farvi ricorrere più frequentemente al vostro Osteopata.

🤔Che cos'è W-Sitting❓✔️Il W-sitting è quando un bambino si siede sul fondo con le ginocchia piegate e i piedi posizionat...
21/01/2020

🤔Che cos'è W-Sitting❓

✔️Il W-sitting è quando un bambino si siede sul fondo con le ginocchia piegate e i piedi posizionati fuori dai fianchi. Se lo osservate dall'alto, vedrete le loro gambe e il corpo fare la forma di una W.

👉Il W-Sitting è dannoso?

Spesso i bambini cambiano posizione mentre giocano assumendo la posizione a W…e va bene, a patto che non vi rimangano seduti così a lungo o la utilizzino come la😳 loro consueta posizione seduta.

➡️Quali rischi sono associati al W-Sitting?

Quando i bambini rimangono seduti per periodi di tempo più lunghi, sono a rischio per i seguenti problemi:😳
• Dislocazione dell'anca - Se un bambino ha problemi all'anca, sedersi nella posizione W può mettere a dura prova fianchi e articolazioni e aumentare la probabilità di dislocazione.
• Forza del tronco / nucleo limitata - L'ampia posizione seduta della posizione W rende più facile il mantenere il corpo in posizione verticale. I bambini seduti in una posizione W non contraggono i muscoli adeguati per rimanere seduti e non li svilupperanno come farebbero in altre posizioni più idonee.

👩‍⚕️La posizione a W rende difficile ai bambini il ruotare la parte superiore del corpo e raggiungere i lati con una o entrambe le braccia.
Se un bambino è soggetto a rigidità muscolare o ipertonia, sedersi in posizione W aumenterà la tensione ad anche, ginocchia e caviglie.🤓

🤔Cosa si può fare riguardo al W-Sitting di vostro figlio?

Se al vostro bambino piace stare seduto, ci sono dei passi da compiere per cambiare la sua abitudine. Se notate che è spesso seduto in questa posizione, prendete provvedimenti per correggere il comportamento.

1️⃣Ricordare a vostro figlio di "sistemare le gambe" ogni volta che le vedi sedersi in una posizione a W.
2️⃣Offrite al vostro bambino una piccola sedia o uno sgabello in alternativa alla seduta sul pavimento.
3️⃣Si può scoraggiare la posizione a W, mostrando loro altri modi per sedersi.
4️⃣Incoraggiate i bimbi a provare queste posizioni

🙃A gambe incrociate
😉Seduto con le gambe avanti
😜In ginocchio

👊🏽E’ infine di grande utilità una valutazione da parte di un osteopata per il vostro bimbo: valutare la postura,👣 l’appoggio dei piedi, la rotazione delle anche e delle ginocchia, 🦵l’atteggiamento del bacino e la forma della colonna vertebrale, del collo, della testa.…sono solo alcuni dei distretti che un professionista 🧐indaga per comprendere al meglio le dinamiche evolutive di vostro figlio.

🧐LA MEMBRANA INTEROSSEA🧐 La membrana interossea è un sottile strato aponeurotico, le cui fibre decorrono obliquamente co...
20/01/2020

🧐LA MEMBRANA INTEROSSEA🧐


La membrana interossea è un sottile strato aponeurotico, le cui fibre decorrono obliquamente connettendo la tibia e il perone, stabilizzando le due ossa. Separa i muscoli profondi della parte anteriore e posteriore della gamba e serve come attacco per alcuni muscoli. Fornita di piccoli fori per il passaggio di vasi e nervi, in particolare:
- foro superiore : dà passaggio all'arteria tibiale e al nervo tibiale anteriore
- foro inferiore: dà passaggio ai vasi peronieri e al nervo pedidio


Perché è importante trattare la membrana interossea?
Poiché una sua restrizione darà:
- sintomi nella zona anteriore della gamba e del piede come , , (foro superiore)
- ripercussioni vascolari di ritorno venoso a livello del piede, come e (foro inferiore)
- ripercussioni a livello meccanico, poiché si inseriscono tutti i della gamba che arrivano fino al

Obesità può influenzare la vostra colonna vertebrale. Scopri come l’Osteopatia può aiutarvi Sappiamo bene che mantenere ...
20/01/2020

Obesità può influenzare la vostra colonna vertebrale.
Scopri come l’Osteopatia può aiutarvi
Sappiamo bene che mantenere il peso corporeo nella norma è estremamente benefico alla nostra salute.
Nelle ultime decadi, l’incidenza dell’obesità si è moltiplicata e, contemporaneamente, c’è stato un aumento rilevante del mal di schiena.

I rischi dell’Obesità

L’obesità significa aver grasso corporeo in più rispetto a quello appropriato per l’età, sesso e altezza.
E’ una condizione che colpisce tutte le fasce di età, dai bambini agli adulti, e contribuisce allo sviluppo di vari tipi di disturbi tra cui pressione alta, diabete, patologie coronariche e respiratorie oltre ad alcuni tipi di cancro, potendo essere associata ad un aumento della mortalità generale.

Ma non tutti sono a conoscenza, oppure non viene data la rilevanza necessaria, al fatto che l’obesità è un importante fattore nello sviluppo del mal di schiena.
L’obesità non solo comporta una serie di rischi per la salute, ma spesso influisce sulla postura del nostro corpo, generando così vari problemi muscolo-scheletrici.

L’obesità può creare sollecitazioni biomeccaniche e concorrere notevolmente a disturbi come:

discopatia degenerativa
stenosi spinale (restringimento del canale vertebrale)
osteoartrite (processo degenerativo delle articolazioni)
spondilolistesi (scivolamento di una vertebra sull’altra)
osteoporosi (riduzione del tessuto osseo)
Particolarmente, l’obesità e il sovrappeso possono creare problemi degenerativi ai dischi intervertebrali, i cuscinetti di gel interposti tra le vertebre che fungono da ammortizzatori delle spinte spinali.

Bambini in sovrappeso

L’Obesità infantile è un problema delicato e sempre più diffuso in Italia.
Alcune ricerche indicano che i bambini in sovrappeso hanno più probabilità di diventare obesi da adulti, rispetto ai bambini che hanno un peso corporeo nella norma nell’infanzia e durante l’adolescenza.
Per di più, nei bambini in sovrappeso o obesi, le probabilità di sviluppare problemi discali vengono raddoppiate, il che li predispone maggiormente ai disturbi della colonna.

Bambini e adolescenti obesi hanno maggior rischio di sviluppare una cattiva postura.
I ricercatori hanno scoperto che i bambini che presentavano un indice di massa corporea (IMC) più alto del normale erano più propensi ad avere una postura non neutrale (quindi meno stabile e flessibile) in posizione eretta. Il rischio per questi giovani è di soffrire di mal di schiena cronico in età adulta.

bambino sovrappeso

Effetti dell’Obesità sulla Colonna vertebrale

Con l’avanzare dell’età, è naturale che la colonna vertebrale e altri tessuti del corpo possano subire cambiamenti degenerativi che portano ad esempio a dolori cervicali o mal di schiena.
Ciò nonostante, se si è obesi, è molto più probabile che questo possa avvenire.

La colonna vertebrale è concepita per sostenere il peso corporeo e distribuire i carichi in maniera equilibrata durante le attività quotidiane e a riposo.
Avere un peso corporeo nella norma è quindi necessario per poter facilitare la nostra spina dorsale.

L’eccesso di peso costringe la spina dorsale ad assorbire con difficoltà i carichi di troppo, creando tensione eccessiva sui muscoli e altre strutture di supporto nel rachide e mettendo pressione sui tessuti molli intorno alle vertebre.
A lungo andare, ciò può portare alla compromissione strutturale e, in ultima stanza, a danni tissutali e lesioni nervose come l’ernia discale e la sciatalgia.

obesita postura schiena

Obesità e discopatie

obesita disco erniatoIn un studio svolto e, l’analisi di 2.599 persone tra uomini e donne ha riportato che il sovrappeso o l’obesità aumentano il rischio di discopatie dal 30 al 79%.

Ciò predispone la formazione di un’ernia discale: vi è una pressione sui nervi che può creare intorpidimento e formicolio oppure debolezza nelle gambe e dolore alla schiena.
Se non curata, la discopatia può portare nel tempo all’intervento chirurgico.

Obesità e iperlordosi lombare

Il grasso addominale in eccesso comporta in genere un aumento della curva naturale della parte bassa della schiena (zona lombare), portando fuori allineamento l’intera colonna vertebrale e originando, così, dei cambiamenti posturali e l’innesco dei sintomi dolorosi.
C’è da considerare anche la sedentarietà, spesso strettamente relazionata all’obesità.

osteopatia iperlordosi

La mancanza di esercizi fisici porta ad una scarsa flessibilità e all’indebolimento della muscolatura addominale, del rachide, bacino e cosce; questo contribuisce ulteriormente all’aumento della curvatura lombare, con l’inclinazione esagerata in avanti della pelvi.

Questo spiega perché la zona lombare è normalmente quella più vulnerabile ai sovraccarichi sulla colonna vertebrale, risultando in un’iperlordosi, cioè una curva lombare molto pronunciata.
L’iperlordosi è uno dei cambiamenti spinali più evidenti causati dall’obesità, che porta a soffrire di dolore lombare cronico.

Da sottolineare però che, non appena si forma una postura scorretta e instabile, altre regioni della colonna vertebrale, come quella cervicale e toracica, possono subirne gli effetti dannosi.
Ciò perché ogni curvatura della colonna vertebrale è strettamente correlata e soggetta alle alterazioni delle altre curve.

Altre condizioni strutturali relazionate all’obesità

obesita stenosi spinaleUno stile di vita sedentario, abbinato ad un’alimentazione squilibrata, possono incidere sulla densità ossa. Quando la struttura della vertebra è compromessa, vi è il rischio di fratture, che possono essere dolorose e invalidanti.

Questo è il caso dell’osteoporosi, una malattia metabolica che affligge le ossa. Il sovrappeso in questo caso è un aggravante sulla colonna vertebrale di una persona con osteoporosi.

L’obesità può anche aggravare un problema di schiena preesistente, dovuto ad esempio ad una postura scorretta, ad una spondilolistesi o stenosi spinale, e contribuire al suo peggioramento e recidività.

Obesità e Postura Corporea

Per quanto riguarda la postura corporea, un disallineamento posturale di per sé può causare rigidità muscolare e compressioni delle articolazioni, risultando in dolore cervicale o mal di schiena, che vi siano o meno i chili di troppo. Diversamente, una postura corretta o neutra ci consente di partecipare alle attività quotidiane con facilità e leggerezza.

In molte persone, l’obesità può interferire con tali attività a causa della diminuzione della flessibilità e della libertà di movimento, ma anche della capacità respiratoria.

L’attività fisica regolare è dunque essenziale, e può aiutare enormemente le persone obese a raggiungere un peso ottimale, così come ridurre la rigidità dei tessuti molli e delle articolazioni, tonificare i muscoli posturali – responsabili nel mantenere la posizione eretta e sostenere il nostro peso corporeo, opponendosi alla forza di gravità – e ossigenare i vari tessuti del corpo.

Ricordate che l’immobilità e la rigidità articolare sono fattori peggiorativi nei problemi strutturali e posturali.

Misure per ritrovare il peso ideale

Il sovrappeso aumenta le probabilità di soffrire di mal di schiena del circa 20%, mentre l’obesità può raddoppiare questo rischio. Ma il solo perdere 2-3 kg rimuove circa 6-7 kg di pressione dalla vostra spina dorsale, alleggerendo il sovraccarico complessivo sulla struttura corporea.

dieta obesitaQuesti sono dati interessanti che possono incoraggiarvi a decidersi risolutamente di riacquistare un peso ideale.

E’ importante avviare in sicurezza un programma per dimagrire con professionisti, che possono aiutarvi a perdere e mantenere un peso corporeo nella norma, a riacquistare le abitudini alimentari sane e corrette attraverso anche il sostegno psico-fisico ed a iniziare un percorso di esercizi fisici specifici.

Per chi soffre di mal di schiena, il programma di esercizi fisici sarà probabilmente diverso da quello di una persona senza alcun disturbo alla colonna vertebrale.
Ogni persona ha delle esigenze diverse, per cui ottenere un aiuto professionale personalizzato può essere il miglior primo passo per voi.

obesita esercizio fisico

Per migliorare il vostro mal di schiena, o altri eventuali disturbi muscolo-scheletrici, rivolgetevi ad un Osteopata qualificato che, attraverso la valutazione e la correzione del vostro assetto posturale, saprà come aiutarvi.

Inoltre, l’Osteopata potrà consigliare degli esercizi fisici mirati e adatti a voi.

Obesità e Osteopatia

L’Osteopatia è efficace nel correggere l’iperlordosi e altre anomalie posturali, e diminuire così la rigidità durante le attività della vita quotidiana ed il mal di schiena.

Dal punto di vista osteopatico, oltre agli evidenti problemi biomeccanici alla colonna vertebrale, i disturbi del peso in eccesso possono estendersi anche ad altri distretti e creare disfunzioni alla normale fisiologia del corpo.

Come afferma uno dei principi su cui si fonda l’Osteopatia: “la struttura governa la funzione”

struttura funzione

In particolar modo, nel caso delle persone obese o in sovrappeso, questo fatto è da non sottovalutare.

Presentiamo alcuni esempi di disfunzioni osteopatiche che si possono trovare dopo una attenta valutazione posturale:

Il diaframma addominale viene spesso trovato bloccato in espirazione; vi può essere quindi l’affanno, cioè una difficoltà respiratoria con la sensazione di non riuscire a tenere una giusta ventilazione polmonare anche dopo brevi periodi di attività, portando rapidamente ad un affaticamento.
Si trovano disturbi anche a livello dell’inlet toracico o diaframma inspiratorio.
A causa del grasso addominale, vi è inoltre una mancanza di motilità e mobilità viscerale, il naturale massaggio degli organi e visceri che avviene normalmente tramite la respirazione e il movimento corretto del diaframma addominale.
Anche i movimenti costali sono ristretti, in un certo senso bloccati: con l’eccesso di peso addominale, il tronco ha la tendenza a flettersi in avanti spostando l’assetto posturale e comprimendo la gabbia toracica.
Il risultato è una maggiore pressione endo-addominale verso l’alto che non in basso, con un conseguente aumento del ristagno dei fluidi corporei (stasi venosa/linfatica) ed edema, oltre ad un’alterazione della circolazione sanguigna.
Vi sono una miriade di tecniche osteopatiche che vi possono aiutare a migliorare i disturbi biomeccanici dovuti al sovrappeso o all’obesità, prima, durante o anche dopo di decidervi di intraprendere un programma di dimagrimento con uno specialista.

postura scorretta obesita

L’Osteopatia è una disciplina efficace nel ripristinare la biomeccanica generale della colonna vertebrale, portando così alla riduzione delle disfunzioni e dolori connessi o causati dall’obesità, tra cui l’ernia discale, la cervicalgia, la dorsalgia, la lombalgia e anche la gonalgia (dolore al ginocchio).

obesita pressione ginocchio

Il trattamento osteopatico include diverse tecniche: manipolazioni e mobilizzazioni della colonna vertebrale, tecniche mio-fasciali, manipolazioni viscerali etc., sicure e non-invasive, per ripristinare il range di movimento articolare, riequilibrare la pelvi e correggere ogni altro scompenso posturale.

Tutto ciò per facilitare le capacità d’auto-regolazione e di adattabilità del corpo, distribuendo in maniera ottimale i carichi sulla struttura muscolo-scheletrica e alleggerendo di conseguenza le zone tensionali e di compressione intorno alle articolazioni.

E’ auspicabile che le tecniche osteopatiche siano abbinate all’attività fisica, per apportare ulteriori benefici alla mobilità complessiva della colonna vertebrale in pazienti obesi o in sovrappeso.

Consigli utili

Abbiamo già accennato al fatto che l’alimentazione corretta e la perdita di peso sono fattori fondamentali per aiutare il vostro corpo a ritrovare la salute ed il benessere generale. Ci sono però degli atteggiamenti importanti da conoscere e mettere subito in pratica che possono essere utili, in special modo se si è obesi o in sovrappeso:

Obesity Road signMuoversi: camminare, correre, andare in bicicletta, nuotare.
L’attività fisica regolare, all’aria aperta o in palestra, svolta almeno tre volte a settimana, aiuta a controllare il peso.
E’ bene aggiungere esercizi specifici per rafforzare i muscoli, come quegli addominali e del rachide, mantenendo la vostra struttura forte per sostenere meglio la colonna vertebrale.
Da non sottovalutare l’importanza dell’attività fisica aerobica per allenare e mantenere in salute il vostro cuore e la circolazione sanguigna.

Sedersi in maniera corretta: è importante badare alla propria postura, evitando di assumere una postura cadente.
La testa dovrebbe trovarsi allineata di modo da avere le orecchie esattamente sopra le spalle, in linea con i vostri fianchi ed i piedi ben appoggiati a terra.
Disporre sempre di un cuscino o un supporto dietro la schiena sulla zona lombare.

Alzarsi regolarmente:
Se si passa molto tempo seduto, alzarsi ogni venti minuti e fare degli esercizi di allungamento muscolare.
Camminate intorno al vostro ufficio o per la stanza, muovendo anche le braccia.
Ogni movimento del corpo stimola la circolazione dei fluidi e l’ossigenazione dei tessuti, di cui anche i dischi intervertebrali. Ricordate anche di mantenere una buona idratazione durante tutto il giorno.

osteopatia lombalgia

Sollevare pesi in maniera corretta: il sollevamento di pesi in maniera sbagliata è una delle principali cause di lesioni improvvise al rachide.
Il modo corretto è quello di piegare le ginocchia, tenere l’oggetto vicino al nostro corpo, quindi contrarre i muscoli addominali e sollevare il peso con la forza delle gambe, senza aggiungere movimenti di torsione.
Evitare di sollevare pesi oltre l’altezza dei fianchi.

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Fisioterapista e Osteopata, esperto nell'applicazione del Taping

Elastico,Moxibustione e Coppettazione appassionato di Sport Estremi e Arti Marziali. Cultore dell’anatomia e della biomeccanica, amo le “sfide riabilitative”. Studio l’uomo come unità corpo-mente-spirito.

Laureato in Fisioterapia presso l'Università di Tor Vergata e D.O presso I.S.O.

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