Psicologa Psicoterapeuta Trento - Evelyn Bettini

Psicologa Psicoterapeuta Trento - Evelyn Bettini 🗣️ Psicologa e Psicoterapeuta
☀️ Adolescenza
👪Sostegno genitoriale
👥 Relazioni

16/10/2024

Training Formativo Scuola Interazionista, Monte Maniva Bagolino, 11-13 ottobre 2024
Tema: Scoprirsi in imbarazzo. Scorci inattesi nella relazione clinica

"Nonostante tutto il suo lavoro, Lily non riusciva a liberarsi della sensazione di essere guardata, giudicata... La mano esitava ogni volta che cercava di aggiungere un colpo di pennello, e ogni sguardo degli altri sembrava rubarle un pezzo di fiducia."

Siamo alla fine degli anni ’20, sull’isola Skye, al largo della costa occidentale della Scozia.
Ci sono una casa isolata, una famiglia ed un faro remoto, lontano, eppure visibile. A dar parola a questa storia è Virginia Woolf che racconta in “Gita al faro” l’esperienza di Lily Briscoe, pittrice che cerca di esprimere sé stessa per mezzo dell’arte, attraversando profondi momenti di imbarazzo e insicurezza di fronte agli sguardi degli altri.
È una lotta interiore per affermare la propria identità, per veder riconosciute parti di sé nel confronto con gli altri, ed un invito a non perdere di vista quel che fa luce e continua ad aggiungere colore.

Il viaggio continua.

È autunno 2024 e sulle vette del Monte Maniva, a circa 1800 metri di altezza, ci sono più di cento specializzandi in Psicoterapia, isolati da tutto, eppure chiaramente visibili a loro stessi e a chi li accompagna.

Il tema è lo stesso, le pennellate sono tutte diverse. Nelle diverse tonalità di verde che disegnano i contorni, c’è imbarazzo e ci sono soglie da sondare e, possibilmente, superare. Guidati dai loro conduttori, i protagonisti si inerpicano lungo sentieri nuovi, esplorano rossori e clamori, riavvolgono insicurezze prestazionali e cantano canzoni che rimettono al centro le stelle delle proprie possibilità.

In un’evoluzione crescente, i pionieri degli scenari più inediti (gli specializzandi) scoprono che l’imbarazzo non è un sasso, ma uno scambio. Scalano storie che raccontano di impacci, talvolta scivolando dentro a precipizi fatti di paure rarefatte come l’aria delle alte vette, e si ritrovano agganciati ai compagni accanto.
Chi traballa, chi si pianta a terra, chi scivola, chi si rialza. Insieme, comunque.

Tutti dentro a discorsi e sguardi nuovi, che cambiano coordinate e riflessi, dis-creando le condizioni che prima ingessavano i movimenti e le idee su di sé.
C’è in ballo – mentre si balla oppure no – tanta energia: quella di chi si va a prendere questo mestiere con tutte le proprie forze. Quello delle alte quote, che non può esistere, né resistere, senza la responsabilità della gestione dei precipizi.

Il viaggio arriva alla sua conclusione. Il faro mostra la direzione e le vette invitano ad allargare lo sguardo dicendo a tutti la stessa cosa con le parole di Vitangelo Moscarda, personaggio di “Uno, nessuno e Centomila” di Pirandello:

"(Siamo) fermi ai primi passi di tante vie".

Pronti ai “colpi di pennello” che aggiungeremo – scalando e superando tutti gli imbarazzi che incontreremo.
Chiara Maggiore

Photo Francesco Gardona

Un sentito ringraziamento ai conduttori: Daniela Baciga, Daniele Baron Toaldo, Lucia Cantafio, Giacomo Chiara, Elimiano Tatanka Busissi, Carlo Massironi, Giuseppe Scarabello, Fabio Cinque

14/01/2024

Di fronte alla necessità di una pratica costante contro la violenza di genere e le ancora poche azioni riservate a contrastarla, il Coordinamento Studentesco di Trento chiama a raccolta le scuole territoriali lunedì, alle 12: «Pretendiamo tuttə insieme un’educazione sessuale, affettiva e al co...

⛰️ Di pensione e discese dalle montagne (scorri a destra)Il momento della pensione è uno di quei cambiamenti che può des...
24/08/2023

⛰️ Di pensione e discese dalle montagne (scorri a destra)
Il momento della pensione è uno di quei cambiamenti che può destabilizzare e mettere in crisi gli equilibri.
Individuali e famigliari.
Il ruolo di lavoratorə costruito e alimentato per tanti anni viene meno, a volte improvvisamente, a volte sfumando, e può lasciare un a livello identitario 👥
Come ogni cambiamento, anche la pensione.. può essere anticipata, progettata e quindi...gestita.
~La ragione non sovrasta mai l’immaginazione, mentre l’immaginazione spodesta frequentemente la ragione.
– Blaise Pascal –

20/07/2023
25/06/2023

Mio amato uomo:
Ti libero dalla storia in cui devi sempre essere il principe, il coraggioso o il soccorritore e, naturalmente, il principe azzurro.
Ti libero dalla storia in cui cerchi, salvi e ami solo una principessa.
Che ne dici, se invece, amassi la strega,
il drago, la contadina, quella che si salva da sola, quella che non vive nel castello, quella che non è la più bella, tranne che per i tuoi occhi?
Ti libero dalla storia in cui devi essere un colore: il blu.
Che modo assurdo di classificarti con un mondo di colori, sapori e opportunità per te. Vesti il ​​colore che vuoi! rosso, giallo, nero, arcobaleno, quello che vuoi!
Ti libero dalla storia in cui sei sempre il più forte, il più coraggioso, il più bello e quello che ovviamente possiede già un castello.
Quello che ha tesori e ricchezze, o almeno qualche eredità.
Anche tu sei stato danneggiato e hai imposto stereotipi di coraggio, possesso e forza!
Ti libero dalla storia in cui non ti è mai permesso di piangere, dove non esistono confusione, caos e sconfitta, dove hai capito che tuo padre non è un re.
E se tu non volessi essere l'eroe?
Forse vuoi essere il cattivo, quello che non può, quello che rinuncia a tutto, quello che si salva e quello che non vuole avere una principessa o una storia di: "Si sono sposati ed erano felici per sempre".
Ti libero dalla storia in cui ci sono sempre mille battaglie, mostri, draghi, oscurità, e con essa lo slogan che tutto deve essere combattuto, che tutto è guerra e competizione.
Quanto deve essere stancante essere un cavaliere in guerra per l'eternità!
Ti libero dalla storia, dall'incantesimo e dall'amore magico e imposto, in modo che tu possa costruire meglio il tuo mondo a modo tuo, come scegli e dalla tua identità.
Ti esonero dalla storia e ti dico:
Abbiamo già imparato a salvarci.
Non siamo tutte fragili principesse, non siamo più addormentate o intrappolate nella nostra storia.
Amiamo l'uomo che ride, gioca, è intelligente, sarcastico, sensibile, a volte pauroso e piagnucoloso.
Abbiamo già lasciato la storia e ti aspettiamo da questa parte, nella vita reale dove puoi essere tu e io posso essere me... senza così tanta storia.
-Anonimo

25/05/2023

BOOKCROSSING IN S.ANNA 📖

Sei mai stato a S.Anna di Sopramonte? È una località del Monte Bondone immersa nel verde, da cui si può ammirare un panorama unico. Luogo di quiete e suggestione, nel medioevo è stata sede di un monastero dell'ordine dei Domenicani, mentre è oggi adibito a osteria 🌅

I gestori del locale hanno presentato una proposta di collaborazione per valorizzare una sala dell'edificio, con l'intento di aprirla al pubblico per promuovere il piacere della lettura in un luogo che a ciò si presta perfettamente.
Il proposito è quello di realizzarvi un punto per lo scambio di libri, cui tutti possano accedere contribuendo alla sviluppo dell'attività e godendosi qualche momento di relax 🌾

Se sei interessato ad approfondire la proposta ed eventualmente a dare la tua disponibilità a collaborare puoi contattarci entro il 12 giugno 2023 alla mail benicomuni@comune.trento.it.

23/05/2023

Hai tra i 14 e i 19 anni e cerchi qualche idea per quest’estate? 😎

Giovedì 25 maggio non perderti la “Fiera delle opportunità estive” a Civico 13: ospiteremo tante diverse realtà che operano sul territorio trentino e che propongono iniziative di cittadinanza attiva rivolte a giovani della tua età.
Passa parola e passa a trovarci tra le 16 e le 19, in Via Belenzani 13: potrai girare tra i tavoli a scoprire le occasioni che fanno al caso tuo!

Civico13 - Lo Sportello Giovani del Trentino

Quando apprendiamo qualcosa di nuovo, obblighiamo il nostro cervello ad accogliere le nuove informazioni che abbiamo rac...
20/05/2023

Quando apprendiamo qualcosa di nuovo, obblighiamo il nostro cervello ad accogliere le nuove informazioni che abbiamo raccolto e ristrutturare i nostri schemi cognitivi
Ti è mai capitato di scoprire qualcosa di nuovo (e sconvolgente) su qualche persona a te vicina? 😮
👵 Ad esempio sapere che la tua amata nonna, che hai sempre visto e immaginato vicina al nonno, voleva sposare un altro uomo. Non scombinerebbe un po' l'immagine che hai di lei?
👦 Oppure... andare alle primissime udienze di tuo figlio, che a casa è sempre educato, gentile e sentire che a scuola le cose vanno malissimo. Non ti obbligherebbe a rivedere un po' l'idea che ti stavi costruendo di lui?
In terapia accade lo stesso ma... con te!
Durante un percorso psicologico ci si conosce meglio, anche sorprendendosi di alcuni collegamenti e scoperte:
🔹 si comprendono le diverse ragioni (anche opposte!) che muovono il nostro agire
🔹 si osservano i vari ruoli che si assumono nelle relazioni
🔹 si impara a capire quale è il proprio contributo nella situazione che ci fa soffrire
Questo permette di comprenderti e, quindi... di cambiare.

10/05/2023

Non è forma, è sostanza.
Le parole non sono grammatica ma identità.
Il femminile per definire sé in una professione (architetta, chirurga, ingegnera, notaia) non solo è forma grammaticalmente corretta ma ha valore giuridico. È sostanza.
L’ha detto a più riprese l’Accademia della Crusca.
Lo diciamo da sempre anche noi di .
Dunque bene ha fatto l'Ordine degli ingegneri e delle ingegnere di Bologna ad adottare la declinazione al femminile della professione.
La conferma arriva anche del Cni, il Consiglio nazionale d’ingegneria.
D'ora in poi le iscritte potranno richiedere al proprio Ordine provinciale il timbro con il titolo professionale al femminile.
La prima è stata la giovane ingegnera , nata nel 1993. È suo è il primo timbro in produzione.

Ps ogni volta che trattiamo questo argomento arrivano commenti di chi non è d’accordo e desidera (seppur ) chiamarsi al maschile.
Fate come volete.
Ma astenetevi dal criticare chi desidera fare diversamente. Cioè chiamarsi com’è, al femminile se donna. Perché questo significa dare valore simbolico al fatto di essere nata femmina e indica la possibilità di incarnare quella professione con il valore magnifico della .

RebelArchitette

05/05/2023

Training Formativo Scuola Interazionista, 25-29 aprile 2023 Baia Salinedda (OT) Sardegna. Tema: Diversità e Discontinuità Biografica. Digital Photo di Francesco Gardona, Autrice della testimonianza: Chiara Maggiore

“Non vi posso dire come guardare le nuvole. Imparerete da soli.”
È iniziata con queste parole di Alessandro Salvini, il nostro Responsabile Scientifico, l’avventura dei nostri specializzandi a Baia Salinedda, un’oasi tranquilla e mozzafiato, immersa nella natura della Costa Smeralda.
A pochi passi da noi, il mare blu, mai stanco del suo movimento, attraversato dal bianco di certe vele che sanno di viaggio e domande.

A fare i conti con tutto questo, il “vento delle aspettative” di cui zaini e sguardi erano pieni e appesantiti.
Dopo un viaggio in traghetto e la suddivisione nei villini, oltre 80 futuri psicoterapeuti interazionisti hanno iniziato il loro percorso di “discontinuità psicobiografica”.

Una vera e propria rottura dell’atteso che, invece di portare conferme, ha gradualmente disinnescato le immagini precostituite e ha dato il via a deviazioni non cercate e non volute. Una punteggiatura nuova, pronta a interrompere il discorso con il quale si era approdati, alla maniera dei viaggi di Castaneda come ne “L’Isola del Tonal”, dove la missione era quella di poter tornare a liberare gli occhi da ciò che offuscava il potere iniziale con il quale si era venuti al mondo: quello di conoscere tutto per la prima volta.

Così, i nostri specializzandi sono stati ‘iniziati’ all’arte dell’ascolto etero-centrato, a partire da quello che accadeva nell’interazione con l’altro, senza chiamarsi mai fuori.
Via via, hanno lasciato il noto per farsi avanti nell’ignoto.
Un lavoro crescente, faticoso, fatto di ore sotto al sole per deporre maschere e certezze, imparando a indossare ciò che non ha paragoni e un po’ fa perdere.
Ma perdere che cosa poi?
Semplice, per questo difficile: tutti gli “a priori” con i quali ci presentiamo agli appuntamenti della vita.

E proprio qui, in questo spaesamento esistenziale, si è aperta una feritoia che ha condotto verso paesaggi inediti e variopinti. La “realtà”, improvvisamente, ha assunto forme nuove, proprio come per le nuvole, creando spazio.
Attraverso la ricerca etnografica, i nostri pionieri hanno esplorato l’isola e incontrato gli abitanti del luogo, tra uomini nostalgici e pieni di tradizioni, donne anziane pronte a togliere il malocchio, oppure coraggiosi hippy capaci di mollare tutto per vivere una vita immersi nella natura.
Hanno, così, assaporato – da veri “artigiani di storie” – che cosa significhi imparare a stare NEL racconto dell’altro, superando il tranello del racconto SULL’altro.

Tra sessioni di lavoro, esplorazioni geografiche, tuffi in mare rubati e stelle luminose indicate in cielo, la vita si è svelata nella sua complessità che non solo chiedeva di “sentire”, ma anche di “dire”.
Con parole, occhi, mani e silenzi.

Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’accompagnamento pieno di Attenzione e Cura dei nostri straordinari conduttori, i Dott. Carlo Massironi, Daniele Baron Toaldo, Chiara Girola, Emiliano Subissi, Fabio Cinque, Luisa Maniotti ed Elena Biondi, insieme al prezioso coordinamento del Direttore Gestionale.

Ed è proprio attraverso i loro occhi, “allenati al possibile”, che abbiamo potuto raccogliere dentro ad un baule di legno pregiatissimo l’interesse tenerissimo a migliorarsi come persone e professionisti, prendendosi il tempo di dare tempo al dolore, guardando le proprie paure negli occhi “bellissime ma assolutamente infondate” (o fondate su attese)” - con l’invito di non lasciare loro lo spazio di intralciare nei percorsi di crescita.

Solo alla fine, abbiamo capito di aver partecipato ad un gioco che ci aveva chiesto di cambiare piani e panni. Bisognava imparare a “stare nelle cose”, senza soluzione di continuità.
A che pro?
Entrare nel “qui e ora”.
A quale condizione?
Scomodarsi all’inverosimile.
Con quale esito?
Quello di portarsi a casa qualcosa di noi che prima non c’era.

Così è cambiata la domanda ed anche la direzione del “vento”: non più quanto i nostri specializzandi hanno aderito a ciò che avevano in mente; ma quanto sono state disattese le loro aspettative e per quale obiettivo.

Noi abbiamo permesso loro di sviluppare tutto questo insieme.
Loro sono ripartiti chiedendosi se sapranno fare lo stesso.
Bisognerà chiederlo alle persone del futuro.
Quelle che saranno.
Quelle che incontreranno.

Una cosa però già la sappiamo.
Ci basterà restare presenti.
Qui e ora.
Per conoscere ancora “per la prima volta”.
Insieme a tutte le discontinuità che verranno.

In studio, in comunità, in aula, in clinica, dovunque.

I nostri zaini si sono svuotati ed il vento è cambiato.
Il mare si è arricchito nelle sue varie sfumature di blu e le vele navigano silenziose.

Così le nuvole continuano a correre,
e noi, adesso, abbiamo imparato a guardarle.

01/05/2023
28/04/2023

🧠🌻

Indirizzo

Via Dietro Le Mura B
Trento
38122

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