Dott.ssa Daniela Perrotta, Biologa nutrizionista

Dott.ssa Daniela Perrotta, Biologa nutrizionista La nutrizione è un concetto fondamentale per il benessere, noi siamo il frutto di ciò che mangia

22/04/2024

Iniziare con un’alimentazione corretta sin dal primo anno di vita non è né banale, né scontato, questo ridurrebbe il rischio di essere soggetti a malattie infiammatorie intestinali. Da uno studio svedese emerge l’importanza di una alimentazione che abbondi di frutta e verdura e sia assolutamente carente di bevande zuccherate, seguendo queste linee guida si potrebbe preservare la salute dei neonati, soprattutto per contrastare l’IBD (malattia infiammatoria intestinale). Ci si riferisce ad una serie di disturbi dell’apparato digerente tra cui la malattia di Crohn.
Lo studio dimostra che da una corretta alimentazione di un neonato dipenderebbe la qualità della sua vita in futuro, si è visto infatti che le diete di media ed alta qualità basate sul consumo di frutta, verdura e pesce ridurrebbero il rischio di IBD del 25% rispetto ad una dieta non sana. Inoltre un elevato consumo di pesce, diminuirebbe del 54% la possibilità di sviluppare colite ulcerosa!
(Giornale Ordine dei Biologi Febbraio 2024)

17/11/2023

Troppo spesso sottovalutiamo il problema “obesità”! Bisogna sapere che si tratta di una vera e propria malattia causata da accumulo di grasso con conseguenze talvolta gravi per lo stato di salute e quindi per la qualità di vita di un individuo.
Potremmo avere alterazione della pressione, diabete mellito, problemi cardiovascolari, ecc…
Un’alimentazione adeguata insieme con l’attività fisica ed una vita attiva ci consentono di fronteggiare questa malattia!
Esistono ben 4 tipologie di obesità:
1) Cervello affamato: l’asse cervello intestino induce la necessità di maggiori calorie per raggiungere il senso di sazietà.
2) Intestino affamato: quando si ha uno svuotamento gastrico più rapido che comporta un’assunzione maggiore di cibo.
3) Fame emotiva: cibo come risposta alle emozioni ricevute (sia positive che negative).
4) Combustione lenta: comporta una riduzione del tasso metabolico.
Da ciò si evince che ogni paziente è un caso a se’ stante, bisogna quindi personalizzare il trattamento, perché l’obesità dipende appunto da fattori alimentari, genetici, emotivi e sociali.
Non è sempre cosi’ semplice intervenire, è fondamentale comunque trattare il prima possibile l’obesità per evitare danni irreparabili!
(Giornale Ordine dei Biologi Settembre/Ottobre 2023)

11/10/2023

Ricordiamoci sempre che parlare di alimentazione sana non significa semplicemente mangiare cibi “sani”, ma significa più correttamente mangiare cibi sani in una certa quantità.
Facciamo un es. semplice, tutti conosciamo gli omega 6 ed omega 3, i famosi “grassi buoni”, quelli che troviamo fondamentalmente nella frutta secca e nel pesce (non tutti i pesci sono uguali) rispettivamente.
Mangiare frutta secca e pesce in quantità casuali è corretto? Ovviamente no, difatti i grassi che contengono sono certamente grassi buoni, ma buoni per cosa? Sono grassi buoni dal momento che sono in grado di diminuire fortemente i processi infiammatori che sono alla base di tantissime patologie. Questi grassi però sono in grado di fare ciò se e solo se ingeriti in certe quantità e proporzioni gli uni rispetto agli altri, se però queste proporzioni vengono alterate (come spesso accade) fanno esattamente il contrario e cioè aumentano i processi infiammatori.

24/09/2023

Dobbiamo sempre tenere a mente che l’alimentazione è strettamente correlata allo stato di benessere del nostro corpo. Piccole semplici informazioni possono essere utili per il mantenimento di questo benessere.
Se consideriamo per es. la caduta dei capelli, che troppo spesso ci riguarda da vicino, è importante sapere che l’integrità e le normali funzioni del cuoio capelluto e dei capelli dipendono fortemente anche dalla nostra alimentazione. Difatti, del mal funzionamento sono responsabili tra l’altro diete povere, o anche carenze vitaminiche come anche la quantità e la qualità delle proteine che assumiamo con la dieta.
La dieta è importante nei diversi tipi di alopecia, è stato dimostrato che chi segue una dieta mediterranea ha un minor rischio di sviluppare alopecia androgenetica, questo perché alla base di tante patologie vi sono processi infiammatori e la dieta mediterranea, avendo un grande quantitativo di antiossidanti e molecole antinfiammatorie, aiuta fortemente ad abbassare i livelli di infiammazione.
Allora per una buona costituzione della struttura del pilo sebaceo e dello spessore del capello, avremo necessità di una dieta che mantenga una buona concentrazione di:
- Proteine (fondamentale come detto è la quantità ma anche la qualità), per raggiungere una buona qualità basta fare corretti abbinamenti alimentari.
- Zinco: lo troviamo in buone quantità nella frutta secca, legumi e cereali come miglio e quinoa
- Rame, magnesio e selenio: asparagi, noci, albicocche, semi di chia, cioccolato fondente, carciofi, fagioli
- Ferro: rucola, spinaci, cacao, cime di rapa, avena…
- Acidi grassi essenziali

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