Nicole Adami - Psicologa Psicoterapeuta

Nicole Adami - Psicologa Psicoterapeuta Psicologa e Psicoterapeuta per bambini, adolescenti e adulti.

“Lascio andare il destinoTutti i miei attaccamentiI diplomi appesi in salottoIl coltello tra i dentiLascio andare mio pa...
18/08/2025

“Lascio andare il destino
Tutti i miei attaccamenti
I diplomi appesi in salotto
Il coltello tra i denti
Lascio andare mio padre e mia madre
E le loro paure
Quella casa nella foresta
Un umore che duri davvero
Per ogni tipo di viaggio
Meglio avere un bagaglio leggero

Distendo le vene
E apro piano le mani
Cerco di non trattenere più nulla
Lascio tutto fluire
L’aria dal naso arriva ai polmoni
Le palpitazioni tornano battiti
La testa torna al suo peso normale
La salvezza non si controlla
Vince chi molla
Vince chi molla…”

Niccolò Fabi

15/08/2025
Chi soffre di allergie alimentari ha una vita limitata.Ne soffro io, ma sono alimenti più gestibili: cacao e mandorle.Ne...
20/07/2025

Chi soffre di allergie alimentari ha una vita limitata.

Ne soffro io, ma sono alimenti più gestibili: cacao e mandorle.

Ne soffre mio figlio Giovanni, e sono veramente complicate: uova, pesce, frutta secca, alcuni frutti.

Le allergie alimentari sono pericolose, l’anafilassi, che abbiamo entrambi sperimentato, può portare a morte.

Questo significa che noi non si viaggia mai leggeri, che non ci si può mai fermare a mangiare dove capita, che all’estero bisogna evitare i ristoranti, perché non ci si capisce a sufficienza.

Significa che anche in Italia servono mille antenne sempre accese, alcuni mettono il grana padano sulla margherita (li mortacci loro), nei luoghi turistici camerieri e cuochi sono ignoranti in materia (e anche in igiene, diciamolo!).
Purtroppo la ristorazione non ha una cultura sufficiente sulle allergie.

Ci è capitato di doverci alzare a andare via da ristoranti perché non garantivano sicurezza.

Significa che quando mi siedo a tavola con mio figlio, in qualsiasi ristorante, mi sudano le mani e tendo a fissarlo in continuazione.
E nemmeno l’EMDR mi placa!

Viaggiare era bello, un tempo.

Adesso significa che devo strutturare ogni vacanza in modo da poter cucinare ogni pasto, selezionare ogni ristorante con cura in Italia, raccomandare mille volte. Mangiare con lo stomaco chiuso.

Mi auguro che aumenti la consapevolezza e la cultura sulle allergie alimentari, e magari negli anni anche una terapia efficace e poco invasiva ❤️

Intanto viva i posti dove c’è il mitico porco, che del porco no se butta via gnente e che si mangia in sicurezza ❤️

Ieri sera parlavo con mio marito della percezione del tempo.Quelli che ti dicono: il tempo vola, i bambini crescono in f...
16/07/2025

Ieri sera parlavo con mio marito della percezione del tempo.

Quelli che ti dicono: il tempo vola, i bambini crescono in fretta, sembra ieri e invece…

Mi è successo anche di recente, una persona mi ha chiesto da quanti anni sia morto mio padre. Ho risposto che sono quasi 22 anni, ha replicato: “cavolo sembra ieri”.

Ecco, a me invece sembrano quasi 22 anni, che è tantissimo. E tantissimo mi sembra, da che mio padre non c’è più.

Così come coi figli.
Hanno 8 e 4 anni, ad sono 8 e 4 anni che vivo una vita intensa, senza sosta e senza tregua.
E non mi sembra che il tempo voli, che crescano così in fretta, che sia tutto così sfuggente, impalpabile, da trattenere.

Forse perché il mio modo di intendere la vita si è rivoluzionato da giovane, avevo 20 anni quando mio padre è morto.
Lui ne aveva 50 e il cancro lo ha mangiato in pochi mesi.

Ho preso atto che la vita è ingiusta, può essere breve, va vissuta come si può con quel che si ha, e va presa seriamente alla leggera.
E che fissarsi su cose come l’estetica, il potere, il fare tanti soldi, l’ammazzarsi di lavoro, le stronzate di provincia, l’aspettarsi la felicità dagli altri, il trattenere il tempo, te la fa vivere malissimo.

E detesto ricamare sulle cose della vita con la retorica del “goditi adesso che poi chissà”.
E quindi vivo quello che c’è, per come c’è, nel tempo che c’è.

Avere figli è tutto fuorché la schifosa patinata genitorialità osannata sui social, con le foto delle vacanze, i sorrisi filtrati.
E’ più simile a quei reel cinici dove i genitori si trascinano esausti, in cui li guardi e ridi, ma sai che livello di fatica sia, e ti viene anche da piangere.

E poi, mi ricordo tutto.
Anni, mesi, giorni, eventi, situazioni. Non solo le parti belle o quelle brutte. Mi ricordo tutto. Pure i numero di telefono dei miei compagni di classe delle medie. E quello crea il ricordo con emozioni mai univoche.

Questa memoria, utile e faticosissima, lì, non restringe il tempo, lo tiene esattamente per come è stato.

Questa vacanza al mare, ad esempio, ha in sé ogni evento, è registrata così. Come la foto.
Con un bel mare, degli attimi luminosi e dei riverberi scuri, faticosa come una camminata scalzi sui sassi.

Fa un caldo infernale, gli animali soffrono!Allo scoiattolo viene un’idea: fare un tuffo nel lago!Ma non sa più uscire d...
29/06/2025

Fa un caldo infernale, gli animali soffrono!
Allo scoiattolo viene un’idea: fare un tuffo nel lago!

Ma non sa più uscire dall’acqua!
I suoi amici lo aiuteranno, per fortuna.

Una storia utile per spiegare ai bambini l’importanza della sicurezza in acqua!

25/05/2025

✨ Il nuovo libro della professoressa Daniela Lucangeli
“La scuola che vorrei” – Edizioni Erickson

«La scuola che vorrei ha un nome», scrive Daniela Lucangeli. «Si chiama B612.infinito.»

In questo libro intenso, appassionato e profondamente umano, Daniela Lucangeli ci invita a guardare la scuola con occhi nuovi.
Non come un’istituzione da difendere o riformare a piccoli passi, ma come un luogo da ripensare, da sognare e – soprattutto – da costruire insieme.
“La scuola che vorrei” non è un’utopia. È un progetto reale, concreto, nato dall’esperienza sul campo e fondato su solide evidenze scientifiche. È un viaggio che unisce insegnanti, bambini, famiglie, educatori. Un viaggio fatto di cura, ascolto e fiducia.
La professoressa ci accompagna passo dopo passo alla scoperta del modello B612.Infinito, che mette al centro la crescita della persona prima ancora dell’apprendimento. Una scuola dove la curiosità è accolta, l’errore è compreso e le emozioni non sono un ostacolo, ma una risorsa preziosa.
Leggendo, si ha la sensazione di essere parte di qualcosa di importante: una comunità che si prende cura dei suoi piccoli, credendo che ogni bambino sia un seme che merita tempo, luce e spazio per fiorire.
Perché insegnare, ci ricorda Daniela, è un atto d’amore. E la scuola, quella che vorremmo tutti, è un luogo dove mente e cuore crescono insieme.

📘 “La scuola che vorrei” è un libro pensato per chi ogni giorno vive la scuola: insegnanti, dirigenti, genitori, educatori.
Non è un manuale, ma una visione concreta e possibile: 10 passi per dare vita a una scuola che accompagni davvero la crescita, intrecciando sapere, emozioni.

Disponibile su https://www.erickson.it/it/la-scuola-che-vorrei

Una delle cose che trovo più idiote è la celebrazione della guerra e dei suoi strumenti all’interno dei musei d’arte e d...
25/05/2025

Una delle cose che trovo più idiote è la celebrazione della guerra e dei suoi strumenti all’interno dei musei d’arte e dei palazzi storici.
E lo sappiamo che gli sfarzi italiani e le architetture migliori sono nate dal genio estetico dei nostri predecessori, dal denaro ricavato dalle guerre e dal lavoro di schiavi.

Il turismo storico vive sul sangue, lo sappiamo, fa parte della storia dell’umanità, europea e mondiale.
Ma ha senso celebrare la guerra nei musei, ancora, oggi?

Oggi che le atrocità dei conflitti sono così palpabili, Gaza su tutti, che l’annientamento dell’altro non è solo una frase scritta in un libro di storia, ma sono immagini vivide e atroci, oggi che la scienza ha confermato che i traumi di guerra si tramandano geneticamente e impestano minimo tre generazioni ? Che senso ha?

Aveva ragione Gino Strada, quando scriveva: “Ogni volta, nei vari conflitti nell’ambito dei quali abbiamo lavorato, indipendentemente da chi combattesse contro chi e per quale ragione, il risultato era sempre lo stesso: la guerra non significava altro che l’uccisione di civili, morte, distruzione. La tragedia delle vittime è la sola verità della guerra.”

La musica è stata per decenni il veicolo su cui viaggiavano cultura, politica, moda, divertimento, lotta sociale.C’è sta...
16/05/2025

La musica è stata per decenni il veicolo su cui viaggiavano cultura, politica, moda, divertimento, lotta sociale.

C’è stato un decennio che ha nutrito la discografia mondiale con le migliori calorie sonore possibili: gli anni ‘90!

E in mezzo agli anni ‘90, c’è stato il 1994.
Avevo 11 anni, e mi ha permesso di passare un’adolescenza immersa in una qualità musicale pazzesca!

Mio padre era un grande collezionista di musica: vinili e cd.
Nel 1996 ha comprato un mobile in più per metterci tutta la musica uscita in quegli anni, che non potevi non avere!

In queste settimane ho ascoltato avidamente e con una potente emozione di pancia questo podcast: 30x30.

Ho riascoltato (su piattaforma 🥴) gli album di quegli anni che il podcast ripropone, alcuni non sono mai usciti dalla mia discografia, altri li ho riattivati con gioia.

Dopo gli anni ‘90 sono arrivate le piattaforme, il digitale, lo streaming, il numero di ascolti. E la musica (salvo qualche eccezione) è entrata in un oblio devastante.
Per chi, come me, trova nella musica la sua più alta passione viscerale, è un tempo veramente faticoso da digerire. Volevo fare la DJ…

Questo podcast fa risorgere un’epoca memorabile, mi ricordo di ore passate per beccare in radio le canzoni del cuore da registrare su musicassetta, in qualità indecente.

Gli adolescenti più di tutti, hanno bisogno di grande musica, ispirazione, testi esistenziali, dolore, morte, temi sociali, varietà, forza brutale e melodie!

Ascoltate 30x30, fatelo sentire ai penosi discografici di oggi, proponetelo agli adolescenti (lo sto prescrivendo a tutti i miei pazienti teen!)

Grazie
Francesco Locane di questo regalo per noi musicofoli!

Museo di storia naturale dell’Università di Pisa, alla Certosa di Calci!Tappa consigliata a tutti i figli amanti degli a...
24/04/2025

Museo di storia naturale dell’Università di Pisa, alla Certosa di Calci!

Tappa consigliata a tutti i figli amanti degli animali e dell’evoluzione.

Che perdita enorme, che dolore, in questo periodo storico e umano!L’unica voce progressista rimasta sui temi della pace,...
21/04/2025

Che perdita enorme, che dolore, in questo periodo storico e umano!
L’unica voce progressista rimasta sui temi della pace, della tutela dell’ambiente e del dialogo.
L’unico che tentava di aprire agli omosessuali, alla diversità, sempre frenato da una curia ancora medioevale e maschilista.

Sono veramente triste e preoccupata per una parte della curia vaticana di stampo ortodosso e ultraconservatore che sta scalpitando per avere il potere.
E’ l’ultima cosa di cui questo mondo ha bisogno in questa epoca grigia.

Grazie Francesco per le tue ultime potenti parole:

“oggi, ci sono economie disumane, dove “novantanove vale più di uno”, perché quello che “abbiamo costruito” è “un mondo di calcoli e algoritmi, di logiche fredde e interessi implacabili”;
“l’economia di Dio non uccide, non scarta, non schiaccia. È umile, fedele alla terra”;
“Cristo è “fra chi spera ancora, fra chi non si rassegna a pensare che l’ingiustizia è inevitabile” e ci abilita “a grandi responsabilità”, ci rende “audaci”;
“nessuna pace è possibile senza un vero disarmo”;
“cessate il fuoco”

Buona Pasqua di speranza!
20/04/2025

Buona Pasqua di speranza!

Indirizzo

Via Acquedotto, 14
Treviglio
24047

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