Poiché quello cui stiamo assistendo è che questo momento di crisi non investe solo la sfera dell'economia e della società, ma si riflette in una miriade di micro situazioni, familiari e, in definitiva, riflette un profondo disagio interiore assai diffuso, ancora una volta, la ricetta è una sola. Attenzione, però, bisogna capire bene cosa si intende per meditazione, altrimenti la cura diventa peggiore della "malattia". Meditazione vuol dire usare qualsiasi tecnica o strumento che ci aiuti a spostarci dall'esterno all'interno di noi, dalla superficie al centro. E' necessaria una svolta di 180 gradi, dall'abitudine malsana della mente di cercare cause e rimedi all'esterno, al fermarci ad ascoltarci: proprio dentro di noi possiamo trovare la soluzione. Se il problema è proprio derivato dalla struttura della personalità, con le sue poliedriche forme, simile ai tentacoli di una piovra, un piccolo passo all'interno, a ritrovare la nostra parte essenziale, la nostra parte divina, è tutto ciò che serve. Non si tratta di cercare di eliminare l'ego, di smantellarlo, dissolverlo, quanto piuttosto, molto più semplicemente di avere il coraggio di osservarlo, di vederne i meccanismi sottili, di guardarlo con amore, come si guarda ad un bambino piccolo quando piange, si dispera e fa i capricci. C'è bisogno di un aiuto, della collaborazione di altri individui con cui sostenersi a vicenda nei momenti difficili. Questa è la funzione principale del nostro centro.