22/10/2025
💪 Lesione della cuffia: quando “non fa male” non significa “non esiste”.
Alcuni dei miei pazienti si chiedono perché lesioni anche ampie della cuffia siano rimaste asintomatiche per anni e diventino dolorose dopo un piccolo sforzo o una caduta banale. O ancor più semplicemente con il passare del tempo, quindi con l’invecchiamento… Ecco perché.
Molte lesioni degenerative della cuffia dei rotatori vengono scoperte per caso: il paziente non ha dolore, muove la spalla, e pensa di poter ignorare il problema.
Ma la scienza ci dice il contrario.
📚 Diversi studi prospettici hanno dimostrato che una rottura degenerativa, anche se inizialmente asintomatica, tende con il tempo ad aumentare di dimensioni e a diventare sintomatica.
Tra i principali:
• Keener JD et al., JBJS 2015 – “A prospective evaluation of survivorship of asymptomatic degenerative rotator cuff tears”: in oltre 220 pazienti seguiti per più di 5 anni, il 46% sviluppa dolore, con peggioramento dimensionale della lesione.
• Yamaguchi K et al., J Shoulder Elbow Surg 2001 – “Natural history of asymptomatic rotator cuff tears”: più della metà dei soggetti con lesione inizialmente silente diventa sintomatica entro 5 anni.
• Mall NA et al., JBJS 2010 – evidenzia che la comparsa di dolore è correlata all’aumento della dimensione della rottura e alla degenerazione muscolare.
• Moosmayer S et al., JBJS 2013 – documenta progressione strutturale e perdita funzionale nei soggetti che sviluppano dolore.
👉 Cosa significa tutto questo nella pratica clinica:
• Serve una diagnosi precoce, anche in assenza di dolore.
• È essenziale monitorare nel tempo con visita specialistica e imaging periodico.
• E, quando la lesione progredisce o la funzionalità peggiora, il trattamento conservativo non basta più: è il momento di valutare la riparazione chirurgica, per preservare forza, equilibrio muscolare e qualità di vita.
⏱️ Ignorare una rottura “che non fa male” può significare trovarsi, dopo anni, con una lesione più estesa e muscoli difficilmente recuperabili.