05/05/2024
Lo psicoterapeuta, come ogni altro professionista della relazione d'aiuto, può comprensibilmente essere soggetto alla c.d. "Compassion Fatigue" - ovvero la fatica emotiva e lo stress cumulativo indotti da una elevata frequenza di attenzione rivolta "all'altro" in condizioni di bisogno.
Come molte ricerche internazionali dimostrano, è molto importante che tali professionisti dedichino attenzione e cura alla prevenzione e cura di questa sindrome.
Le modalità per riuscirci possono essere molteplici: la pratica personale di approcci Mindfulness Based ha dimostrato di poter essere tra le più efficaci, non solo a sostegno e rinforzo del professionista, ma anche come sviluppo dell'empatia e della capacità di intuizione profonda dello stesso nei confronti del paziente.
Se parliamo di depressione, ansia o insonnia siamo portati a pensare che siano solo i pazienti a poterne soffrire. In realtà anche gli psicoterapeuti possono soffrire di disturbi mentali: un recente studio pubblicato su Nature (Schaffler et al., 2024) ha analizzato lo stato di salute mentale in un campione di psicoterapeuti, valutando i sintomi di depressione, ansia, insonnia, stress e benessere in generale.
Secondo i risultati:
📉 l’8,4% dei terapeuti intervistati presenta sintomi depressivi di rilevanza clinica
📉 l’8,2% manifesta sintomi d’ansia significativi
📉 il 5% soffre di insonnia
📉 il 20,5% riporta elevati livelli di stress percepito
📉 il 25,1% evidenzia un basso stato di benessere generale.
Quali sono i fattori di rischio?
Secondo precedenti ricerche, in ambito lavorativo si possono riscontrare vari fattori di rischio per la salute mentale dei terapeuti, come:
➖ la gestione di pazienti percepiti come “difficili”
➖ la riluttanza a cercare aiuto a causa della percezione di minaccia alla loro competenza professionale
Lo studio di Schaffler et al (2024) ha individuato ulteriori fattori di rischio:
➖ reddito inferiore
➖ minore attività fisica
➖ occupazione in strutture ambulatoriali
➖ minore esperienza professionale
➖ minor numero di pazienti gestiti
E quali i fattori di protezione?
Secondo Schaffler e colleghi, l’attività fisica rappresenterebbe un importante fattore di protezione, così come un reddito adeguato.
Risulta comunque necessario, non solo per i terapeuti ma per tutti i professionisti nel campo della salute mentale, creare un ambiente di lavoro sano e supportivo e garantire l’accesso a un supporto adeguato. Resta inoltre fondamentale promuovere una maggiore accettazione e abbattere lo stigma relativo ai problemi di salute mentale degli psicoterapeuti, consentendo loro di cercare aiuto senza timore del giudizio o di compromissione professionale.
👉 Leggi l'articolo https://www.stateofmind.it/2024/04/salute-mentale-psicoterapeuti/