
02/09/2025
"La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare" canta Jovanotti in "Mi fido di te". Mi ritrovo spesso, in terapia, a ricorrere a questa frase, quando di fronte a me siedono persone che presentano un'organizzazione fobica.
Valeria Ugazio ha descritto l'organizzazione fobica rintracciabile in conversazioni familiari intessute dai significati creati da polarità mutualmente escludentisi: "semantica della libertà". Le polarità principali sono libertà-dipendenza ed esplorazione-attaccamento e, sul piano emotivo, paura/coraggio.
A causa di eventi drammatici o per ragioni meno evidenti, queste famiglie percepiscono il mondo esterno come minaccioso, la stessa espressione delle emozioni è considerata fonte di pericolo. Proprio perché la realtà incute paura i familiari offriranno protezione, e allo stesso tempo promuoveranno l'idea che la libertà e l'indipendenza possano essere raggiunte soltanto al di fuori della relazione.
I soggetti fobici si sentono sull'orlo di un baratro pauroso. La sensazione di allarme di fronte a un futuro con accadimenti che si sentono inadeguati ad affrontare, li accompagna costantemente. Per questo è importante disporre di punti di riferimento: un matrimonio, un genitore, la routine di un lavoro. Anche l'edicolante o il cameriere del bar possono rappresentare un ancoraggio. Ma i punti di riferimento, sono vissuti come barriere.
Questa semantica produce polarizzazione delle identità: nello stesso nucleo familiare si osservano globetrotter e persone così stanziali da non muoversi dal quartiere. Chi manifesta estremo bisogno di protezione e chi appare autosufficiente.
Il soggetto fobico risulta bloccato da un dilemma irrisolvibile: il fallimento del tentativo di trovare equilibrio tra il bisogno di protezione da un mondo pericoloso e il bisogno di libertà e indipendenza. Attaccamento ed esplorazione vengono avvertiti come inconciliabili.
La funzione della paura non dovrebbe accompagnarsi all'evitamento ma al desiderio di procedere in equilibrio per avanzare con sicurezza. La relazione terapeutica può rappresentare quella base sicura dalla quale cominciare a muoversi imparando a fidarsi e affidarsi a sé stessi.
✍ Dott.ssa Noemi Santoro