Dott.ssa Simona Bosco

Dott.ssa Simona Bosco Dottoressa Simona Bosco Psicologa

04/09/2025
29/08/2025

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha introdotto, attraverso la circolare n. 3392 del 16 giugno 2025, il divieto di utilizzo dello smartphone durante tutto l’orario scolastico anche per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.

28/08/2025

Con l'inizio del nuovo anno scolastico l’uso dei cellulari sarà vietato anche nelle scuole superiori, dopo l’estensione del divieto già in vigore in primarie e secondarie di primo grado; alle singole scuole spetterà organizzare ritiro e riconsegna dei dispositivi, con deroghe per studenti con...

25/08/2025
07/08/2025

“Il neonato, quando è turbato da un disagio, proietta quel contenuto mentale grezzo – un’emozione intollerabile, una paura primitiva, una confusione – dentro la madre. Se la madre è in grado di ricevere questa proiezione con uno stato mentale che possiamo chiamare reverie, essa lo accoglie, lo contiene, lo elabora, e lo restituisce al bambino in una forma modificata e tollerabile.

La reverie materna è dunque quella funzione mentale che permette alla madre di entrare in contatto con l’esperienza emotiva del bambino senza esserne travolta. Essa consente la trasformazione degli elementi β – grezzi, non pensabili – in elementi α, pensabili, comunicabili.

Quando questa funzione è presente, il bambino comincia a interiorizzare questa capacità di pensare e sentire. Se invece la madre è rifiutante, anaffettiva, o disturbata al punto da non poter accogliere quelle proiezioni, allora il bambino resta invaso da quegli elementi β, che non diventano mai pensieri.

Allo stesso modo, nell’analisi, l’analista deve essere capace di reverie: ricevere ciò che il paziente proietta, contenerlo senza reagire in modo impulsivo o difensivo, e restituirlo sotto forma di interpretazione pensabile. Questo è un processo psichico tanto sottile quanto essenziale.

La reverie non è un sogno ad occhi aperti né una semplice fantasia. È un modo speciale di ascoltare, con la mente e col corpo, una forma di rêverie emozionale, in cui l’analista si lascia attraversare dalla comunicazione inconscia dell’altro, per poi restituirla trasformata, come una madre capace di “sognare” ciò che il suo bambino sente, prima ancora che egli possa esprimerlo.”

Wilfred Bion

21/07/2025
13/07/2025
05/07/2025

TRENTO — Un dramma familiare inusuale ha messo in luce a Trento una realtà spesso invisibile: la violenza domestica subita da uomini e bambini. In questa vicenda, le vittime di maltrattamenti sono un padre e il suo piccolo figlio che ora sono stati messi in protezione in una struttura sicura. All...

01/07/2025

Co-regulation is not about us doing something to our child.

Co-regulation starts with us taking care of our own self-regulation.

If we start doing things to our child, telling them "take a breathe" or "slow down", they will feel that we're trying to get them to do something, that we're trying to change them, that what they're doing is wrong ... and that can make them feel more activated.

Our kids will likely resist our attempts to "get them regulated".

The good news is that most of the time, we don't need to DO anything TO our child.

-> When WE self-regulate, our child's nervous system will (unconsciously) notice the difference.

Co-regulation starts with our own self-regulation.

When we self-regulate:
🧡 our face relaxes,
🧡 our breathing slows down,
🧡 our heartbeat slows down,
🧡 our movements are softer,
🧡 our voice becomes more melodic,
🧡 and our eyes are able to make soft eye contact.

These behaviours are sending "Cues of Safety" to our child.
It is an unconscious process but a powerful one.

👉 When we self-regulate (and all the above happens in our body, face and voice), our child's brain and body feel a higher level of INNER SAFETY and naturally down-regulates.

So when you feel that your child is accelerating,
and becoming a little dis-regulated,
how would it be to take a pause for yourself,
and focus your own self-regulation?

With Love xx
Manon


30/06/2025

"Creare uomini capaci di fare cose nuove"...

(Fonte: edu action)

29/06/2025

"Se non sai cosa fare, dai la colpa al cellulare". La provocazione di Matteo Lancini, psicologo e presidente della Fondazione Minotauro, scuote le certezze di chi cerca risposte semplici ai problemi complessi della scuola di oggi.

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