23/02/2024
“Come stai?”, bisognerebbe domandare ai giovani. “Come stanno i giovani che sono seduti sui banchi delle vostre classi?”, servirebbe chiedere ai professori. Secondo l’autore dell’articolo che vi proponiamo oggi, queste sono due domande che andrebbero poste più spesso.
Come ormai ampiamente dimostrato, gli anni della pandemia hanno avuto molte ripercussioni in particolare sulla psiche dei più giovani. I recenti dati raccolti da Massimo Ammaniti ci dicono che il 27,5 % degli adolescenti vive sintomi di ansia e il 13,8 denuncia sintomi depressivi.
Anche l’Autorità Garante dell’infanzia ha sottolineato l’esistenza di un disagio diffuso, parlando nel suo rapporto di “emergenza salute mentale” tra i giovani. In tutto ciò, sottolinea l’autore, hanno avuto un ruolo anche i social che, al di là delle opportunità che possono dare, portano i giovani a essere in un “tribunale permanente”: il giudizio degli altri è la quotidianità in queste piattaforme.
Inoltre, in questo momento storico i ragazzi si sentono derubati del proprio futuro e rischiano di ripiegarsi in sé stessi. Serve pensare alla cura degli adolescenti, riconoscendo quindi l’esistenza di un disagio giovani le diffuso, e per fare ciò serve ascoltarli e comprenderli.
Per approfondire 👇🏻
https://www.corriere.it/opinioni/24_febbraio_21/restituire-futuro-giovani-4531d5a6-d0f1-11ee-b190-02f3fcf354be.shtml