Ambulatorio Veterinario Gretta "a Scuola Con Daffi"

Ambulatorio Veterinario Gretta "a Scuola Con Daffi" Curo i piccoli animali , con particolare attenzione rivolta al comportamento, ecco perchè si chiama "A scuola con Daffi", la mia compagna di viaggio

Sono un medico veterinario esperto FNOVI (federazione nazionale ordini veterinari italiani) e Sisca (Società italiana di scienze comportamentali applicate) in comportamento animale ed istruttore cinofilo secondo il metodo cognitivo – zooantropologico. Da sempre ho a cuore le problematiche legate al comportamento e all’educazione degli animali. Il mio lavoro è fondamentale nel percorso educativo di crescita del cucciolo, sia per prevenire atteggiamenti aggressivi scaturiti da eventuali problemi comportamentali, che nel percorso riabilitativo vero e proprio, volto alla completa risoluzione delle problematiche relative alle patologie comportamentali. Ti invito a sottoporre il tuo amico animale ad una visita che ti servirà per comprendere a pieno le dinamiche relazionali che fanno parte della sua vita e le eventuali patologie che lo riguardano. Che si tratti di un cane, di uno gatto o di un coniglio sarò in grado di esaminarne il comportamento e di individuare il percorso più idoneo. Mi occupo anche di medicina interna degli animali da compagnia.

16/11/2025

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16/11/2025

Contenere, controllare, dominare hanno sempre dei limiti poiché dall ' altra parte vi e' un essere senziente con le sue specificita', il suo carattere, la sua genetica, perché ci sono mille varianti in ogni situazione e non si possono mai prevedere tutte ! Forse il cane ci fa sotto sotto un po' paura, la sua bocca piena di denti affilati, il suo guardarci a volte senza saper decifrare quello sguardo, i suoi insoliti ringhi in certe situazione, la sensazione di non comprenderlo sempre ed allora si pensa che contenendo, controllando, dominando forse.....
E qua mi ricollego al pensiero condiviso del collega Attilio Miconi :

"Contenere il cane non significa educarlo.

Educare è un atto d’amore, un processo vivo e reciproco in cui aiutiamo il cane a far emergere ciò che già porta dentro di sé: la capacità di ascoltarci, di comprenderci, di condividere con noi la vita come un membro della famiglia, fidandosi delle nostre indicazioni e delle nostre richieste.

Contenere, invece — se inteso come il voler controllare ogni suo gesto, reprimendo le sue iniziative con la forza — non è educare, ma imporre. È soffocare la sua voce, i suoi bisogni, la sua curiosità.

La vera educazione nasce dal dialogo e dalla fiducia, non dalla paura.
Non si impone dall’esterno, ma si costruisce insieme, passo dopo passo, imparando a guardare il mondo anche attraverso i suoi occhi. "

La vita con il proprio cane e' un percorso di conoscenza, di rispetto, di confronti, di mettersi in gioco e di ascolto, di saper fare un passo indietro per poterli fare poi 10 in avanti ma insieme !


13/11/2025

Quale e' l ' Attività principale che si svolge presso il nostro Centro Cinofilo .... ricreare o creare " equilibri " !
Oggi si parla sempre più spesso di cani problematici, cani che presentano criticità, cani che creano disagi alla interno del nucleo famigliare, cani che sviluppano comportamenti estremi etc.

E' vero un cane puo' essere la più bella avventura da vivere insieme nella vita come rappresentare una faticosa " salita " anche nelle piccole cose quotidiane ma perché?
I motivi possono essere tanti e proprio questi vengono esaminati, valutati e considerati nel corso della Valutazione che facciamo prima di iniziare qualsiasi tipo di percorso.

E qua " cade l asino " ( ovviamente metaforicamente parlando ) ... spesso si cerca un lavoro solo sul cane : controllo, condizionamento, obbedienza senza se e senza ma, punizione , richieste , esercizi su esercizi! Ma siete certi che stiamo chiedendo al cane qualcosa che e' nelle sue corde, che e' nelle sue esperienze, che e' nel suo corredo genetico, che abbia effettivamente capito...

Il cane nasce con un unico obiettivo nella sua vita ( lo ripeto spesso.. ) : fare il cane! Noi tendiamo ( e facciamo bene ) a riempire la sua vita di cose materiali ( cuscini, coperte, capportini, impermeabili, giochi... ) , di amore ( per me parola pericolosissima perché molto a doppio taglio ) ma conosciamo veramente bene le necessità ecologiche del nostro cane? Ci preoccupiamo davvero che abbia il vissuto e le esperienze giuste per affrontare ciò che gli chiediamo? Gli stiamo chiedendo davvero ciò che può darci? Non dobbiamo forse anche noi farci delle domande invece di puntare il dito solo sul cane ignaro di tutti i termini che gli vengono " appioppati " ( problematico, complesso, dominatore, asociale, pauroso etc ) .
Il cane che vive con noi è profondamente influenzato da noi .
Assorbe le nostre emozioni, le nostre paure, le nostre ansie, e spesso i suoi comportamenti “difficili” non nascono da lui… ma da ciò che noi , inconsapevolmente, gli trasmettiamo .
Quindi oltre a tante altre motivazioni sopra indicate ( mancanze esperenziali, esperienze sbagliate, genetica etc ) , a volte siamo anche noi a " costruire " aggiungo inconsapevolmente ( per lo meno il più delle volte ) determinati comportamenti.
Ecco quindi una delle tante cose che si fanno da noi...si lavora sul cane cercando di recuperare esperienze sbagliate o di creare le esperienze mancanti ma anche aiutando i proprietari a capire come diventare un punto di riferimento stabile, sicuro, coerente perché solo così il cane potrà essere davvero sereno ed equilibrato.

I cambiamenti debbono partire sempre da noi ( ovvio che sia più facile chiedere alla altro, nel nostro caso il cane ) ed i cani sapranno come dimostrarci quanto ciò può essere apprezzato.
Perché non è parlando di cose "astratte" o lontane da noi che i problemi si risolvono e le competenze si acquisiscono.

La vita con il nostro cane può migliorare solo se si sa come farlo e non lasciando trascorrere il tempo inesorabilmente o cercando il controllo su tutte le situazioni

Il nostro cane può fidarsi di noi solo se sappiamo come farci percepire sicuri, coerenti, comprensivi e amorevoli.

Ecco da qua partono i nostri percorsi...mettendosi in gioco ma condividere la vita con un cane che ti guarda per ciò che sei e non perché sei la sua " risorsa " di vita ( cibo, paura etc ) e' un' altra cosa!

Ed alla base di tutto ci deve essere spensieratezza, consapevolezza, rispetto ed un pizzico anche di autorevolezza, perché no! ❤🐶🐾

Tutti preferiscono l'addestramento classico impositivo (perché trattare il cane come un robottino a suon di comandi è im...
11/11/2025

Tutti preferiscono l'addestramento classico impositivo (perché trattare il cane come un robottino a suon di comandi è imposizione ed è già maltrattamento) perché così non si mettono in ballo... Cito "Solo con un momento di CRISI si può attuare il CAMBIAMENTO" (da R. Marchesini)

Come non condividere....nulla, mai nulla giustifica su di un cane l utilizzo della forza, delle punizioni , dell " essere piegato " , dell' essere mortificato . Un cane non dovrebbe mai provare paura, soggezione, timore di chi un giorno ha deciso di portarlo nella propria casa. Non e' il cane che ha deciso di vivere con noi ma noi che abbiamo deciso per mille motivi, non sempre altruistici, di vivere con lui, di portarlo nella nostra vita e questo dovrebbe darci automaticamente delle responsabilità morali ed etiche.

" Educazione e sentimento.

Credo in un’educazione del cane fatta di calma, dolcezza, coerenza e solidità emotiva.

Credo che i cani meritino di imparare senza paura, perché ciò che ci donano ogni giorno — fedeltà, gioia, affetto — valga infinitamente più di qualsiasi “comando eseguito alla perfezione", per paura delle conseguenze quando e se sbagliano.

Attilio Miconi "

09/11/2025

E dopo i " baci " si passa agli " abbracci " !!!
Iniziamo scrivendo subito che " I cani NON amano essere abbracciati e presi in braccio. E se è evidente che parlare di “maltrattamento” per rari episodi è sicuramente eccessivo, mi capita sempre più spesso di vedere cani che in braccio ci vivono, 24h/24 o quasi.
E questo sì, è un maltrattamento etologico a tutti gli effetti. Senza neppure il “quasi”.
Lasciando da parte ogni polemica, dunque, concentriamoci su questo punto: abbracci e baci ( come abbiamo visto nel precedente post ) NON fanno parte del repertorio etologico del cane.
Se la carezza puo' essere gradita ( sopratutto ove esiste un legame affettivo ) in quanto riconducibile al leccamento (comportamento materno che causa benessere nei cuccioli), l’abbraccio è un gesto che può essere interpretato come bloccante, dominante o addirittura aggressivo. L' essere presi in braccio e' ancora più invasivo , dato che viene vissuto come un impedimento ad ogni possibilità di movimento, di comunicazione e di autodifesa.
Bene che vada, l ' abbraccio mette il cane in ansia: e questo vale per il cane di trenta chili come per quello che ne pesa tre.
E’ evidente che sono proprio questi ultimi quelli più abbracciati e più sollevati, non solo perché riesce più facile farlo ma anche perché i mini-cani sono quelli più ambiti dalle persone con più forte impulso epimeletico (quello che ci spinge ad accudire/coccolare chiunque abbia l’aspetto e il modo di fare di un neonato). Solo che i cani NON sono bambini, i cuccioli NON sono neonati umani e nei canidi NON esistono (e quindi non vengono riconosciute come tali) le stesse manifestazioni di affetto che si riscontrano nei primati (come noi).
Le mamme scimmia prendono in braccio e abbracciano i loro cuccioli, esattamente come noi. Le mamme cane NO.
Quindi un cane non ha davvero modo di riconoscere automaticamente questi gesti come “affettivi”, e come minimo impiega alcune settimane (o mesi) prima di capire che per noi lo sono.
Dopodiché si rassegna… e in rari casi impara anche ad apprezzarli: ma nella stragrandissima maggioranza dei casi li sopporta senza provarne alcun piacere. E molto spesso dimostra con tutta la mimica disponibile (almeno quella facciale, visto che il resto del corpo è bloccato dalle nostre braccia) che quello che prova è un forte disagio.
E non sempre sopporta, tra l’altro: secondo una ricerca americana il 18% degli attacchi di cani agli umani è avvenuto proprio durante le coccole .
In fondo basterebbe guardare le espressioni che fanno (sempre che si sappia “leggere” un pochino la mimica del cane). Basta guardarli in faccia, per capire quanto i nostri amici “apprezzino” queste nostre manifestazioni affettive.
E poi se fossero così apprezzate perché ci sarebbe la necessità di rafforzare certi comportamenti con premi e premietti ? Perche' e' necessario molto più impegno per convincerli che le coccole degli sconosciuti sono “una cosa carina”… tant’è che vengono ultrà premiati quando le ricevono senza ribellarsi.
Ma se fossero gradite non ci sarebbe bisogno di alcun rinforzo: gli stessi abbracci/baci sarebbero il premio!
Si dirà: gli estranei sono cosa diversa dagli umani di famiglia. Vero, verissimo… ma non abbastanza vero da rendere piacevole qualcosa che non lo è.
Il cane preso in braccio/abbracciato/sbaciucchiato sopporta esattamente come sopporta di essere lavato di continuo, profumato, manipolato, infiocchettato. All ' inizio cercherà di dimostrare il suo disappunto poi scattano i soliti tre comportamenti " di difesa " : l accettazione, il " congelamento " ( rimanere immobili ) e "l ' attacco ".Quale dei comportamenti viene adottato dipende da tanti fattori.
E' vero anche che a lungo andare i cani capiscono il significato di questi nostri gesti e in alcuni casi imparano perfino ad amarli.
Ma ricordiamo che per il cane il “ricevere attenzioni” è talmente vitale che ci sono soggetti disposti a prender botte pur di richiamare gli umani presso di sè (è il caso dei cani che abbaiano ben sapendo che verranno picchiati per questo: ma per loro è meglio essere picchiati che ignorati).
Concludendo: se “ci scappa” di dare un bacio o un abbraccio al nostro cane, non succede niente di tragico. Ogni tanto scappa anche a me con i miei , e pur sapendo che non gli ho fatto un piacere non penso neppure di averlo “maltrattato”. Se però la cosa diventa ossessiva, invadente, reiterata ad ogni pie’ sospinto… allora sì, comincia a somigliare davvero a un maltrattamento, inteso almeno come “trattare male” il cane facendogli subire qualcosa che non vorrebbe.
Lo stesso vale per il “prendere il cane in braccio”: se lo facciamo una volta ogni tanto, amen.
Se invece il nostro cane viene tenuto sempre e solo in braccio, allora è maltrattamento etologico al cento per cento: tanto più grave quanto più la maltrattatrice di turno pensa invece di fare il bene del suo tesoro, al fatidico grido di “lo tratto come un figlio!”.
La parte più triste è proprio questa: chi prende i cani a calci, chi li tiene alla catena, chi li picchia in continuazione… almeno SA di essere nel torto.
A meno che non sia proprio un bruto globale, si rende conto di fare una cosa sbagliata e magari, in qualche occasione, cerca di evitarlo.
Sbaciucchiatori, abbracciatori e sollevatori di cani, al contrario, sono convinti di rendere il loro amico felice: pensano di proteggerlo, di accudirlo, di prendersene cura “come se fosse un figlio”… e in questo modo creano cani de-caninizzati, bambinizzati, in una parola disadattati e spesso profondamente infelici.
Il vero amore per il cane dovrebbe essere fatto soprattutto di rispetto : ma rispetto per ciò che un cane. E’ .....e non per quello che immaginiamo che sia.
Baci a abbracci riserviamoli agli altri primati come noi, figli, mariti o scimmie che siano.
I cani limitiamoci ad accarezzarli (e senza esagerare neppure in questo, magari…), perché la carezza loro la capiscono. Tutto il resto, NO.






Buon weekend dal piccolo Ryan ❤️❤️❤️
07/11/2025

Buon weekend dal piccolo Ryan ❤️❤️❤️

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Via CARMELITANI 10C
Trieste
34136

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Sono un medico veterinario esperto in comportamento animale secondo le linee guida FNOVI (federazione nazionale ordini veterinari italiani), iscritta alla Sisca (Società italiana di scienze comportamentali applicate) ed istruttore cinofilo secondo il metodo cognitivo – zooantropologico. Da sempre ho a cuore le problematiche legate al comportamento e all’educazione degli animali. Il mio lavoro è fondamentale nel percorso educativo di crescita del cucciolo, sia per prevenire atteggiamenti aggressivi scaturiti da eventuali problemi comportamentali, che nel percorso riabilitativo vero e proprio, volto alla completa risoluzione delle problematiche relative alle patologie comportamentali. Ti invito a sottoporre il tuo amico animale ad una visita che ti servirà per comprendere a pieno le dinamiche relazionali che fanno parte della sua vita e le eventuali patologie che lo riguardano. Che si tratti di un cane, di uno gatto o di un coniglio sarò in grado di esaminarne il comportamento e di individuare il percorso più idoneo. Mi occupo anche di medicina interna degli animali da compagnia.