25/08/2025
Quando nasce un figlio, nasce anche una madre (e un padre), ed è un processo che scuote corpo, emozioni, identità. Spesso ci si concentra sul bambino, ma il punto di partenza del legame autentico sei proprio tu, con il tuo autocontatto.
🌱 Autocontatto
In gravidanza e dopo la nascita il corpo cambia, le emozioni possono essere intense, contrastanti o confuse. Fermarsi ad ascoltarsi – come sto respirando? quali tensioni sento? cosa provo veramente? – aiuta a riconoscere che ogni reazione è parte del processo, senza giudizio.
Chiarezza interiore Non sempre capiamo subito le nostre emozioni: stanchezza, gioia, paura, tenerezza, senso di inadeguatezza possono alternarsi. Dare loro un nome e accoglierle è già un modo di “fare spazio” a se stessi.
Il contatto
Avviene quando, partendo da un buon radicamento in sé, posso offrirmi e ricevere. È lo spazio in cui ci si incontra davvero, senza perdere il proprio centro. Il contatto diventa nutriente, non confuso
Dal sé al bambino Quando una madre o un padre riesce a rimanere in contatto con sé, anche le reazioni del bambino diventano più leggibili. Non le subiamo in automatico, ma possiamo accoglierle con maggiore calma e presenza
🌳 Il legame
Non nasce dalla perfezione, ma dalla possibilità di esserci, con autenticità. Un genitore che si permette di sentire e nominare le proprie emozioni, crea nel figlio la base per imparare a sentire e riconoscere le sue.
Il legame non è fusione, ma una connessione viva, in cui ciascuno mantiene la propria identità e allo stesso tempo si apre alla relazione.
✨ In sintesi: più io sono in contatto con me stesso, più posso essere in contatto autentico con mio figlio -> l’autocontatto è la radice, il contatto è il tronco, il legame è il frutto