12/04/2018
POSTURA E LEGGE DEL "NON DOLORE".
Stiamo parlando di postura, di funzioni, di efficacia, di dolore e delle leggi che governano le funzioni corporee. Quando il corpo cerca di esprimere un bisogno o una funzione ma vi è un dolore presente, questi assume ruolo di priorità e by passa tutto e tutti.
Quando vi è l’esigenza di rispettare un "bisogno primario" (respirare, bere,
mangiare, coprirsi, dormire, etc.), è fondamentale, per esempio, che anche il “sistema masticatorio” sia integro ed efficiente. Nella misura in cui vi sono disagi nel "mordere" (dolore ad un dente manifesto o non, un pre-contatto, una infiammazione gengivale, una infiammazione all’articolazione temporo-mandibolare, etc.), il "Sistema Tonico Posturale" che deve provvedere alla sopravvivenza, si trova in conflitto: deve infatti rispettare sia un’esigenza primaria quale il poter mangiare, ma al tempo stesso deve rispettare anche la "prima legge della postura" che è il “non dolore”. Ed ecco che di fronte a questi conflitti, si creano fenomeni di contrazione/inibizione o di “co-contrazione”: “vorrei..., dovrei..., ma non posso”.
Il risultato finale è una forma di iper-tono cronico a carico dei muscoli masticatori; la mandibola diviene così un elemento rigido perché "non sa più cosa deve fare": mordere per sopravvivere, bloccarsi per non sentire
dolore/disagio. In questo modo l’articolazione temporo-mandibolare potrà iniziare a soffrire per compressioni anomale endo-articolari o alterata posizione condilare. Al fine di garantire la funzione del "boccone" e dunque della sopravvivenza, il collo, in qualche misura cercherà di vicariare
i movimenti della bocca trasferendo le tensioni ad altre catene; a partecipare a tale evento di adattamento a garanzia della funzione, saranno anche le curve del tratto cervicale, potendo arrivare a creare forti stresso discali. Vi sarà ineluttabilmente anche un intervento da parte del diaframma nel tentativo di sollevare il costato assieme agli scaleni per facilitare ogni funzione della bocca, della deglutizione per lenire il disagio. Il fenomeno della rigidità muscolare di cui sopra, può essere valutato attraverso l’elettromiografia in cui si palesano attività muscolari anomale, a causa
dell'alterazione della legge "agonista/antagonista". La sofferenza che deriva da questi fenomeni algici/disfunzionali, hanno una valenza profonda,
proprio perché la bocca rappresenta in modo particolare sopravvivenza e comunicazione con il mondo esterno: una vera "minaccia alla sopravvivenza". Di fronte al dolore cronico di questo distretto, il paziente può cadere facilmente in una sorta di affaticamento, sfinimento fisico ed emotivo; qualcuno finisce in depressione per paura di non potere più uscire dal "tunnel della sofferenza" e dalla velata minaccia della sopravvivenza.
Questa minaccia e dolore cronico hanno il potere di esaurire sia il corpo che la mente del paziente. Non tutti i professionisti sono disposti o in grado
di comprendere tali sofferenze altrui, additando il paziente come vittima di forme maniacali di stress immaginario. Reputo che non debba essere necessario provare la sofferenza su di se per arrivare a capire il paziente.
(D. Raggi)