
17/05/2025
In adolescenza, tutti e tutte noi compiamo un passaggio importantissimo: ci differenziamo dalle persone che costituiscono il nostro nucleo familiare.
Per farlo, per dare vita a questo distacco, per imparare cosa significa davvero esplorare un po’ in autonomia, abbiamo bisogno anche di confliggere, scontrarci con le nostre figure significative. Ed ecco entrare in scena la rabbia, motore primario della definizione dei confini tra sé e gli altri e della differenziazione dei bisogni reciproci.
A questo bisogna aggiungere una considerazione ulteriore, ovvero come funziona organicamente la mente di una persona adolescente. Durante questa fase della crescita infatti
“Il cervello si trova in balia di una sorta di iper-reattività della parte emotiva, che stimola la strenua ricerca di emozioni e di eccitazione, tenendo sotto scacco le decisioni della persona, le motivazioni che la portano ad agire e la sua scala delle priorità” (Pellai, Tamborini, 2017).
Tale aspetto è dovuto al fatto che una parte del cervello, chiamata corteccia prefrontale e deputata alla regolazione degli stati emotivi, non è ancora sviluppata come nelle persone adulte e questo fa sì che le emozioni vengano sperimentate dalle persone adolescenti come improvvise, intense, difficilmente regolabili e comprensibili.
Ecco allora che la rabbia può esprimersi talvolta anche in vere e proprie crisi, poiché la persona adolescente non ha ancora in sé gli strumenti per comprenderla e regolarla.
Come poter stare quindi in relazione con una persona adolescente che manifesta una rabbia forte?
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