dott.gloriamaccarrone

dott.gloriamaccarrone 📌Ti aiuto ad affrontare e gestire al meglio la demenza!
🧠Psicologa area Neuropsicologica

10 INCONTRI PER SOSTENERE CHI SOSTIENE Ho pensato per te ad un percorso psicoeducativo individuale per:🔸 Imparare tutto ...
15/03/2022

10 INCONTRI PER SOSTENERE CHI SOSTIENE

Ho pensato per te ad un percorso psicoeducativo individuale per:
🔸 Imparare tutto quello che ancora non sai sulla demenza;
🔸Capire come gestire i comportamenti problematici (aggressività, agitazione ecc...);
🔸Avere uno spazio tutto tuo di supporto e sostegno emotivo.

Spesso i famigliari restano soli nella gestione della persona con demenza, ma bisogna sempre ricordarci che quando una persona riceve una diagnosi di demenza non si ammala solo lei, ma tutto il nucleo famigliare.

È proprio dal famigliare dunque che bisogna partire!

Per maggiori informazioni visita il mio sito: https://www.gloriamaccarronepsicologa.com/servizi-1

Ti occupi di una persona con demenzaTi senti solo/a nella cura della personaNon sai come gestire sintomi come aggressività e agitazioneVuoi capire davvero cosa succede al tuo caroVuoi acquisire gli strumenti pratici per la gestione della malattiaVuoi scoprire quali sono i migliori interventi nella ...

13/03/2022
Prenditi un po' di tempo per riflettere su quante di queste cose riesci a fare ogni giorno!Se sei all'inizio del tuo per...
14/02/2022

Prenditi un po' di tempo per riflettere su quante di queste cose riesci a fare ogni giorno!

Se sei all'inizio del tuo percorso come caregiver probabilmente non riuscirai a spuntare nemmeno uno di questi punti.

È tutto normale, probabilmente nessuno ti ha mai nemmeno spiegato cosi significhi guardare dietro al sintomo o ri-orientare l'attenzione.

Piano piano, un po' alla volta, riuscirai a gestire al meglio la malattia del tuo familiare.

E tu? Quali di questi punti riesci a spuntare? A che punto sei del tuo percorso?

Eccomi con la 4^ e ultima parte del vademecum sulle agevolazioni economiche. Oggi parliamo di ASSEGNO SOCIALE.Cosa èL'as...
07/02/2022

Eccomi con la 4^ e ultima parte del vademecum sulle agevolazioni economiche. Oggi parliamo di ASSEGNO SOCIALE.

Cosa è

L'assegno sociale è una prestazione economica, erogata a domanda, dedicata ai cittadini italiani e stranieri in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge.
Per l'anno 2021 l’importo dell’assegno per è stato pari a 460,28 euro per 13 mensilità. Il limite di reddito è pari a 5.983,64 euro annui e 11.967,28 euro, se il soggetto è coniugato.

A cosa serve

Trattandosi di una prestazione economica, l'assegno sociale serve a ricevere una quota mensile pari a 460,28 (per l'anno 2021). Il limite di reddito entro cui è possibile ricevere l'assegno sociale è pari a 5.983,64 euro annui (11.967,28 euro, se il soggetto è coniugato).

Come si richiede

La domanda deve essere presentata online all'INPS attraverso il servizio dedicato.
In alternativa, si può fare la domanda tramite:
• Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
• Enti di patronato e intermediari dell'Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

Vi consiglio di acquistare il libro "Prendersi cura di un anziano fragile" della , dove queste informazioni sono trattate in maniera schematica e chiara. Io stessa ho fatto riferimento anche a questo volume per la creazione del post!

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Molto spesso, i familiari di persone con demenza, tendono a sostituirsi a loro in tutto.Questa è una tendenza totalmente...
31/01/2022

Molto spesso, i familiari di persone con demenza, tendono a sostituirsi a loro in tutto.

Questa è una tendenza totalmente normale in quanto, rendendosi conto che la persona non è più in grado di fare come prima, la si vuole risparmiare dalla frustrazione del fallimento!
Il nostro cervello però, perde molto rapidamente le abilità che non usa.

Il rischio quindi è che la persona sviluppi una "disabilità in eccesso", ovvero perda quel grado di autonomia e anche quelle abilità che, sulla base del mero deterioramento, potrebbe ancora mantenere.

Per far sì che questo non accada è importante non sostituirsi del tutto alla persona e lasciare che continui a svolgere in autonomia quelle piccole attività che ancora può fare da solo/a.

Ad esempio, se stai assistendo il tuo familiare durante il bagno o la doccia, lascia che sia lui a maneggiare i detergenti; puoi usare dei contenitori monodose per evitare che sprechi tutto il bagnoschiuma!

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26/01/2022

Psicologo di Base. Primo colloquio gratuito per indirizzarti allo specialista giusto per te.

Eccomi con la 3^ parte del vademecum sulle agevolazioni economiche. Oggi parliamo di INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTOCosa èM...
24/01/2022

Eccomi con la 3^ parte del vademecum sulle agevolazioni economiche. Oggi parliamo di INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO

Cosa è

Molti pensano che se a una persona è stata riconosciuta un’invalidità civile al 100% questa avrà automaticamente diritto all’indennità di accompagnamento. Non è così.
L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica, erogata a domanda, a favore di soggetti invalidi totali per i quali è stata anche accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere le normali attività della vita quotidiana.

A cosa serve

Trattandosi di una prestazione economica, l'indennità di accompagnamento serve a ricevere un assegno mensile da parte dell'INPS. Per l'anno Per il 2021 l’importo dell’indennità era di 522,10 euro.

Come si richiede

La domanda può essere presentata direttamente online sul sito dell’INPS, accedendo al servizio tramite le proprie credenziali, oppure tramite un ente di patronato o un’associazione di categoria (ANMIC, ENS, UIC, ANFASS).

Vi consiglio di acquistare il libro "Prendersi cura di un anziano fragile" della , dove queste informazioni sono trattate in maniera schematica e chiara. Io stessa ho fatto riferimento anche a questo volume per la creazione del post!

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Oggi volevo farvi vedere lo spazio di lavoro che mi sono ritagliata in casa. Non si tratta solo di uno spazio fisico, ma...
17/01/2022

Oggi volevo farvi vedere lo spazio di lavoro che mi sono ritagliata in casa.

Non si tratta solo di uno spazio fisico, ma soprattutto di uno spazio mentale. La mia ribaltina bianca mi dà serenità, la mia agenda mi offre organizzazione mentale e con il mio foglio Excel per il calcolo dei punteggi riesco ad essere sicura che ogni valore viene calcolato con precisione.

Avere degli strumenti affidabili nel mio lavoro è fondamentale. Ci ho messo due giorni interi per mettere a punto l'Excel che uso per il calcolo dei punteggi, inserendo per ogni test la formula fornita dagli autori per evitare di affidarmi solo alle tabelle di punteggi.

Le tabelle sono valide, ma un po' imprecise in quanto spesso riportano i punteggi per classi di età e scolarità.

Mi spiego meglio: se un paziente a cui faccio una valutazione ha 63 anni, consultando le tabelle di solito trovo la correzione per 60 anni di età o per 65. A quel punto bisogna scegliere se calcolare il punteggio come se il paziente avesse 60 anni o 65; nella maggior parte dei casi questo non si rivela un grosso problema, in quanto, probabilmente, la differenza tra i due punteggi è minima.

In altri casi però la differenza è determinante perchè scegliendo l'uno o l'altro intervallo di età potremmo ottenere due punteggi a cavallo tra una performance nella norma e una sotto i limiti di norma.

Per questa ragione preferisco sempre calcolare il punteggio con la formula!

E voi, avete uno strumento che vi fa sentire sicuri del vostro lavoro?

"Io ti guardo dentro agli occhi e non so chi seiNel riflesso nei tuoi occhi non so chi c'èOh no, e dimmi, dimmi non soE ...
10/01/2022

"Io ti guardo dentro agli occhi e non so chi sei
Nel riflesso nei tuoi occhi non so chi c'è
Oh no, e dimmi, dimmi non so
E forse chiudo i miei occhi e ti ritrovo nel cuore"

Sono queste le parole del ritornello di "Mara e il Maestrale", l'unica canzone che ha il potere di farmi commuovere ogni volta che l'ascolto.

Attraverso i ricordi di Mara, ripercorriamo la sua storia d'amore con Nando, che si innamora di lei guardandola lavorare nelle risaie della Valsesia. "Un mese dopo si baciavano nella basilica di San Gaudenzio", ma la paga era bassa e Mara e Nando sono costretti a trasferirsi "in quella costa di Francia dove canta il Maestrale".

Passano gli anni e improvvisamente un giorno Nando sparisce, non torna più dai campi. Mara disperata lo aspetta sulla soglia della porta di casa. Mara "chiese a tutti i vicini ma nessuno seppe che dire, si scambiavano sguardi ma non riuscivano a ridere".

Non sapevano che dire i vicini, ma non riuscivano a ridere, perché Nando non era sparito per davvero. Il volto di Nando era sparito solo dai ricordi di Mara.

"Ora Mara non è sola, vive nella vecchia casa nel vento
A volte chiede delle risaie, guarda i campi non capendo
Quando esce per la campagna c'è un vecchio che l'accompagna
Chi passa lo chiama Nando e lui saluta col cappello".

Questa canzone non parla solo della storia di Mara e Nando. Racconta la storia di tutte le persone con demenza e dei loro familiari.

Come vi ho detto tantissime volte però, la malattia può anche cancellare il ricordo del volto della persona, ma non cancellerà mai il ricordo emotivo che quella persona suscita. Mara non ha smesso di cercare Nando, anche se non lo riconosce più. Come dice il ritornello, Mara chiude gli occhi e lo ritrova nel cuore.

Per molti, ad un certo punto, arriva il momento di inserire una figura più o meno fissa che ci aiuti nell'assistenza del...
03/01/2022

Per molti, ad un certo punto, arriva il momento di inserire una figura più o meno fissa che ci aiuti nell'assistenza del nostro familiare con demenza: la badante (da questo momento in poi userò la parola "assistente familiare" per riferirmi a questa figura)

Non sempre però questa fase avviene in maniera serena, ma sono molte le persone che si oppongono con tenacia all'inserimento dell'assistente familiare!

Il mio suggerimento è quello di inserire l'assistente familiare in maniera graduale, in modo che la persona si abitui alla sua presenza.
Ecco 3 consigli per rendere l'inserimento meno traumatico!

1. Presentala come un* tu* amic* e invital* a prendere un caffe;
2. Gioca d'anticipo e, per un paio di mesi, assumi la persona solo per fare le pulizie in casa;
3. Presenta la persona come un* nuov* vicin*, che ogni tanto porta qualcosa dal suermercato (frutta, verdura ecc..).

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Eccomi con la 2^ parte del vademecum sulle agevolazioni economiche. Oggi parliamo di…ACCERTAMENTO DELL’ HANDICAPCosa è:S...
27/12/2021

Eccomi con la 2^ parte del vademecum sulle agevolazioni economiche. Oggi parliamo di…

ACCERTAMENTO DELL’ HANDICAP
Cosa è:
Si tratta della famosa 104 e, a differenza dell’invalidità, consiste nel riconoscere alla persona la condizione di svantaggio sociale in cui vive, svantaggio causato dalla sua disabilità o menomazione e dal contesto sociale di riferimento in cui questa persona vive.
Quindi l'accertamento di handicap sottolinea maggiormente le ripercussioni sociali che una persona può avere nella vita quotidiana.

A cosa serve:
Ottenere il certificato di handicap non consente l’accesso a erogazioni di provvidenze economiche, ma è uno dei requisiti per avere accesso a molteplici agevolazioni principalmente lavorative e fiscali.
Ad esempio, se sei un lavoratore dipendente e al tuo caro è stata rilasciata la certificazione di handicap con lo stato di gravità puoi richiedere dei permessi retribuiti sul lavoro fino a tre giorni mensili.

Come si richiede:
Il procedimento per ottenere il riconoscimento dello stato di handicap è lo stesso che si svolge per il riconoscimento dell’invalidità civile (vedi la parte 1). Le due richieste, infatti, possono essere fatte nello stesso momento.

Ma quindi, i soldi?
L’invalidità per le persone di età superiore ai 67 anni e il riconoscimento dello stato di handicap per persone di tutte le età anagrafiche non danno diritto all’accesso a un contributo di tipo economico diretto, cioè non permettono di ottenere una vera e propria elargizione di denaro da parte dello Stato per la condizione di handicap e invalidità.
Parleremo dei contributi economici diretti nei prossimi post del vademecum.

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Questa frase la diceva spesso la mia tutor di tirocinio e io adesso la ripeto ai familiari che seguo in studio e a quell...
20/12/2021

Questa frase la diceva spesso la mia tutor di tirocinio e io adesso la ripeto ai familiari che seguo in studio e a quelli che partecipano ai miei corsi.

Le maratone non si corrono alla velocità massima che possiamo raggiungere, perché non riusciremmo a fare che qualche centinaio di metri; durante una maratona bisogna tenere una velocità di percorrenza che sia SOSTENIBILE nel tempo.

Per questo la metafora funziona bene per spiegare la demenza.

Come sapete, infatti, la demenza può durare fino a 20 anni; quindi, come in una maratona, non possiamo partire in quarta perché le nostre energie si esaurirebbero subito.

Bisogna mantenere un ritmo sostenibile e, cosa ancora più importante, bisogna prendersi i propri spazi per ricaricare le pile.

La tua vita non può girare attorno alla malattia del tuo caro molto a lungo. Per affrontare la demenza nel lungo periodo devi occuparti anche di te!

Se questo post ti ha ricordato di fermarti e fare un bel respiro non dimenticarti di lasciarmi un like!

Come promesso, ecco la prima parte del vademecum sulle agevolazioni economiche a cui può accedere una persona con demenz...
13/12/2021

Come promesso, ecco la prima parte del vademecum sulle agevolazioni economiche a cui può accedere una persona con demenza.

INVALIDITÀ CIVILE

Cosa è:
L’invalidità è la difficoltà a svolgere alcune funzioni tipiche della vita quotidiana o di relazione a causa di una menomazione o di un deficit fisico, psichico o intellettivo, della vista o dell’udito.
L’invalidità civile viene riconosciuta da una Commissione Medica Integrata, quindi da un insieme di professionisti medici e sanitari.

A cosa serve:
>33% si ha diritto alla concessione gratuita di ausili e protesi previsti dalla normativa e in base alla specifica patologia del tuo caro.
>66% è prevista l’esenzione parziale al pagamento del ticket sanitario e una serie di agevolazioni fiscali per le persone con invalidità civile e per chi li assiste (sull’acquisto dell’automobile, di ausili, di sussidi tecnici informatici che favoriscono l’autonomia della persona, sul pagamento del canone telefonico ecc..)
e varie agevolazioni a cui potete avere accesso dipendono da molteplici caratteristiche della situazione: la tua condizione lavorativa, il riconoscimento dell’handicap oltre che dell’invalidità, la percentuale di invalidità riconosciutagli, la tipologia di parentela che intercorre tra voi, ecc...
Per questo, il suggerimento è quello di rivolgerti ad un Centro di Assistenza Fiscale, un patronato o ad un’associazione di categoria; potrai chiedere a quale tipologia di agevolazione hai diritto in base alla tua situazione e alla situazione del tuo caro.

Come si richiede:
Ti puoi rivolgere al medico di medicina generale del tuo caro, che inoltra la domanda telematica all’INPS. Per presentare la domanda è necessario possedere una documentazione che testimoni le condizioni di salute del tuo caro.
Il medico ti rilascerà un codice identificativo che ti servirà per completare la procedura autonomamente per via telematica, oppure attraverso gli enti abilitati (associazioni di categoria, patronati sindacali, CAF) entro 90 giorni dal momento in cui il medico ti rilascia il protocollo.
Una volta terminata la procedura telematica, verrà rilasciata una ricevuta in cui sarà indicato un numero di protocollo e la data di presentazione della domanda. Il tuo caro riceverà, in genere entro 30 giorni, una raccomandata in cui gli sarà comunicata la data in cui dovrà presentarsi per effettuare la visita davanti alla Commissione Medica Integrata e verranno elencati i documenti da portare con sé alla visita. Sarà necessario portare i documenti in originale e in copia, per mostrarli ai componenti della commissione.

Vi consiglio di acquistare il libro "Prendersi cura di un anziano fragile" della , dove queste informazioni sono trattate in maniera schematica e chiara. Io stessa ho fatto riferimento anche a questo volume per la creazione del post!

Se il post ti è piaciuto lasciami un like e se pensi che vorrai rileggerlo anche in futuro non dimenticarti di salvarlo!

Che fine ho fatto?Ormai è da agosto che non dedico attenzione e cura a questa pagina Facebook, quindi come prima cosa fa...
06/12/2021

Che fine ho fatto?
Ormai è da agosto che non dedico attenzione e cura a questa pagina Facebook, quindi come prima cosa facciamo un recap dei mesi precedenti.

A settembre, con l'inizio del nuovo "anno scolastico" la mia vita lavorativa ha iniziato ad accelerare parecchio!

Ho iniziato un nuovo lavoro come consulente in una scuola dove seguo tre ragazzi autistici.

Questo nuovo inizio mi ha entusiasmata moltissimo perché già dai primi anni dell'università sognavo di lavorare anche nell'ambito dell'autismo; naturalmente, come ogni cambiamento, anche quelli belli ed emozionanti comportano una fase di stress da "assestamento" e così è stato anche per me.

Il lavoro con le demenze, nel frattempo, è aumentato. Ho fatto tantissime valutazioni e screening e anche i supporti psicologici coi caregiver mi hanno preso tanto tempo ed energie.

Parallelamente, gli ascolti del podcast sono aumentati e così anche l'impegno e l'energia che ho dedicata al profilo Instagram di Speakologhe. Ho partecipato come speaker al Festival del podcasting e ho iniziato a programmare le puntate per la seconda stagione!

Quindi? Bene, direte voi, va tutto a gonfie vele.

Sì certo, ma la mia giornata è fatta di 24h come quella degli altri, così alla fine, a pagarne le conseguenze è stata questa pagina, che amo moltissimo e a cui ho dedicato tante energie.

Una delle regole per un buon uso dei social è la costanza e chi ci lavora lo sa molto bene. Per questo motivo, più tempo passava più diventava difficile riprendere in mano la situazione.

Ma ce l'ho fatta! Ho programmato tantissimi post per non lasciarvi soli nella gestone della demenza!

Non vi prometto che sarò costante come prima, ma il primo passo è stato fatto.
Ci rivediamo lunedì prossimo con il primo post che insieme ad altri 3 costituirà un
vademecum che ho creato per voi su un tema che crea sempre molta confusione.

Riuscite a immaginare quale sarà?

Nell'ultimo periodo sono iniziati tanti nuovi percorsi di supporto psicologico. Ho notato che in molti hanno una caratte...
06/10/2021

Nell'ultimo periodo sono iniziati tanti nuovi percorsi di supporto psicologico. Ho notato che in molti hanno una caratteristica in comune: la rabbia.

Che sia verso sè stessi, verso qualcun altro o nei confronti della situazione che ci si trova a vivere, molte delle persone che vedo in studio sono arrabbiate.

La rabbia però è una delle emozioni più maltrattate. Siamo talmente immersi nella cultura delle positive vibes, del "ridi che la vita ti sorride"
da non riuscire ad accettare la rabbia quando arriva.

Proviamo ad accoglierla questa rabbia, a darle un grosso abbraccio perchè anche lei è nostra amica e non c'è motivo di cacciarla via.

PS: vi dico un segreto, anche se provate a cacciarla, quella non se ne va e m***a ancora di più. Ssshhh!!

09/09/2021

Ogni venerdì ci diamo appuntamento a un gazebo in legno che si trova nel parco del Valentino. 🌳🍂Gloria, la mediatrice degli incontri, ci propone un tema di discussione ogni volta diverso: le lotte generazionali, le nuove tecnologie, l'amicizia, l'uso dell'immagine nella società contemporanea...

Ciascun incontro dura un'ora e mezza, ma il tempo vola! Quanti spunti si possono trovare nelle letture di Gloria e nei pensieri condivisi dagli altri partecipanti!

Quando, nel 1961, Paul Broca scoprì che la produzione del linguaggio è a carico di una specifica area del nostro cervell...
03/08/2021

Quando, nel 1961, Paul Broca scoprì che la produzione del linguaggio è a carico di una specifica area del nostro cervello, la comunità scientifica capì che ogni area cerebrale ha uno scopo specifico.

Fino alla metà del Ventesimo secolo però, gli studiosi ritenevano che i nostri ricordi fossero distribuiti nella totalità del cervello. Questo perché la maggior parte degli studi sulle lesioni della corteccia (la parte più esterna del cervello) non avevano portato a risultati soddisfacenti.

Quello che gli studiosi non avevano capita, e che invece capì Brenda Milner, era che:
1• L’area deputata alla generazione di ricordi di eventi e concetti è sottocorticale (il famoso ippocampo) e non localizzata nella corteccia;
2• la memoria non è un sistema unico e distribuito, ma esistendo diversi tipi di memoria, di conseguenza le area che contengono i nostri ricordi sono diverse.

È come se l’ippocampo fosse un addetto all’archivio pratiche. Ogni pratica viene catalogata in base alla tipologia e in seguito archiviata nella sezione corretta.

Quando l’ippocampo non funziona questo processo fallisce e non si generano i ricordi.

Quando invece l’ippocampo svolge correttamente il suo lavoro le informazioni vengono catalogate in base alla tipologia (visiva, uditiva, tattile ecc…) e conservate nell’area corticale deputata all’elaborazione di quel tipo di informazione.

D’altronde questo sistema ha successo perché, quando per esempio riconosciamo un volto a noi noto, quello che il cervello fa è confrontare l’informazione visiva in entrata (il volto che vediamo) con l’informazione mnestica conservata in area visiva (il ricordo che abbiamo di questo volto). Quando le due informazioni coincidono sappiamo che quel volto appartiene proprio a quella persona.

Quindi ha perfettamente senso che, affinché questo processo funzioni in maniera rapida ed efficace, si svolga tutto nella stessa area.

E tu, sapevi dove si trovano i ricordi?
Fammelo sapere con un commenti e se ti è piaciuto questo post lascia un like e salvalo per rileggerlo di nuovo.

Indirizzo

Via Conte Rosso, 3
Turin
10121

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