Francesco Cuniberti

Francesco Cuniberti Medico Psichiatra, specialista in disturbi dell'Umore, d'Ansia e di Panico. E' ora di liberarsi dall'ansia e dal panico. Ricevo a Milano e a Torino.

Tutti abbiamo pensieri ricorrenti: idee che tornano, ricordi che riaffiorano, frasi che ci passano per la testa più volt...
25/09/2025

Tutti abbiamo pensieri ricorrenti: idee che tornano, ricordi che riaffiorano, frasi che ci passano per la testa più volte al giorno. Possono essere fastidiosi, ma in genere non compromettono la vita quotidiana.

I pensieri ossessivi, invece, sono tipici del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC). Si presentano in modo intrusivo, ripetitivo e angosciante. Non sono sotto il controllo della persona e spesso riguardano temi che vanno in contrasto con i propri valori (paura di fare del male, timore di contaminazione, dubbi continui su azioni compiute, pensieri blasfemi o su tematiche sessuali).

La differenza sta soprattutto nell’impatto:
🔹I pensieri ricorrenti sono comuni e gestibili.
🔹I pensieri ossessivi diventano una fonte di ansia intensa e portano spesso a mettere in atto compulsioni, cioè comportamenti o rituali che servono a ridurre momentaneamente la paura, ma che in realtà mantengono il problema.

Sospendere un farmaco  non significa semplicemente smettere da un giorno all’altro. È un passaggio delicato che va sempr...
21/09/2025

Sospendere un farmaco non significa semplicemente smettere da un giorno all’altro. È un passaggio delicato che va sempre valutato con lo psichiatra.

Può accadere dopo un periodo congruo di cura, quando la terapia ha funzionato e si può pensare di interromperla in sicurezza. Oppure può accadere quando quel farmaco non ha portato i benefici sperati e si decide di cambiare strada. In entrambi i casi la regola è chiara: mai interrompere bruscamente. Mai fai da te.

Sindrome da sospensione:
🔸 Sintomi transitori (ansia, insonnia, irritabilità, vertigini, disturbi gastrointestinali, sensazioni tipo “scossa elettrica”).
🔸 Compaiono dopo interruzione improvvisa (stop o una/due assunzioni dimenticate) o riduzione troppo rapida.
🔸 Passano gradualmente con sospensione guidata o reintroduzione temporanea del farmaco (richiedono almeno 4-10 giorni).

Dipendenza:
🔸 Presente con alcol o sostanze d’abuso. Anche con uso prolungato e ad alto dosaggio di benzodiazpine.
🔸 Il farmaco diventa necessario per evitare sintomi di astinenza.
🔸 Porta a perdita di controllo, aumento delle dosi, ricerca compulsiva della sostanza.

Antidepressivi, stabilizzatori dell’umore e antipsicotici non creano dipendenza, ma se sospesi di colpo possono dare sindrome da sospensione. Per questo la riduzione deve essere sempre graduale, personalizzata e accompagnata dal medico.

⚠ Il messaggio chiave è che sospendere è possibile e a volte necessario, ma va fatto con i giusti tempi, non da soli. Sempre con il vostro medico!

“Non puoi prendere farmaci tutta la vita”Quante volte viene detto, magari da un familiare, con preoccupazione sincera ma...
19/09/2025

“Non puoi prendere farmaci tutta la vita”
Quante volte viene detto, magari da un familiare, con preoccupazione sincera ma con un messaggio che può pesare come un macigno.

La realtà è che i farmaci non sono una condanna né una debolezza. Sono uno strumento terapeutico, al pari di un antibiotico o di un antipertensivo. Ci sono persone che li assumono per un periodo limitato e poi li sospendono, altre che ne hanno bisogno più a lungo, altre ancora che trovano beneficio solo con trattamenti combinati.

Non esiste un destino già scritto: ogni percorso è personale e va valutato insieme al medico, sulla base della storia clinica, dei bisogni e della qualità di vita.

Il vero obiettivo non è “smettere i farmaci a tutti i costi”, ma stare bene, riprendersi spazi di vita, ritrovare colore e libertà.
E ricordiamoci: prendersi cura di sé non significa vivere a metà, significa permettersi di vivere davvero.

⚠️ Non sempre è l’ansia in sé a creare più sofferenza. Spesso il problema è la paura che l’ansia possa tornare.Succede n...
16/09/2025

⚠️ Non sempre è l’ansia in sé a creare più sofferenza. Spesso il problema è la paura che l’ansia possa tornare.

Succede nel panico, quando dopo un attacco si vive con il timore che possa ripetersi da un momento all’altro. Ma accade anche in altre forme di ansia: nelle fobie, quando si teme di provare ansia davanti a una situazione sociale; o nell’ansia generalizzata, quando si rimane in allerta pur non avendo sintomi forti in quel momento.

È una sensazione sottile ma costante: anche nei periodi in cui ci si sente meglio, resta quella “ombra” di attesa, come se il corpo e la mente non riuscissero a fidarsi davvero della calma.

Questa è la paura della paura: un circolo vizioso che mantiene l’ansia attiva anche quando i sintomi principali sono ridotti.

Come si affronta?
🔸 Capendo il meccanismo: non è un segnale di pericolo, ma ipersensibilità eccessiva della mente.
🔸 Imparando a tollerare le sensazioni: accettare che un po’ di ansia possa comparire senza viverla come una catastrofe. Voi siete più forti di Lei!
🔸 Con la psicoterapia, che aiuta a interrompere l’allerta continua.
🔸 E, quando serve, anche con una terapia farmacologica di copertura e prevenzione, che riducono l’iperattivazione e permettono di affrontare meglio il percorso di psicoterapia.

Quando si smette di vivere in attesa dell’ansia, la paura della paura si indebolisce e torna spazio per ciò che conta davvero nella propria vita.

Iniziare un antidepressivo può spaventare.Anzi, a volte terrorizza.Nelle prime settimane il farmaco comincia ad agire no...
11/09/2025

Iniziare un antidepressivo può spaventare.
Anzi, a volte terrorizza.
Nelle prime settimane il farmaco comincia ad agire non solo sul cervello, ma su tutto il corpo. È per questo che possono comparire ansia, insonnia, agitazione o disturbi gastrointestinali: spesso proprio questi sintomi portano a brusche interruzioni.

Questi effetti iniziali sono però, nella maggior parte dei pazienti, transitori: il corpo si sta adattando e, con il tempo, tendono a ridursi lasciando spazio ai benefici veri della terapia.

Per rendere più leggero questo passaggio, spesso si inizia con dosi molto basse — anche un quarto di compressa o poche gocce — aumentando gradualmente (alcuni pazienti possono richiedere settimane o mesi). In alcuni casi il medico può associare per breve tempo un ansiolitico, utile a contenere l’ansia o l’insonnia dei primi giorni.

Ricordiamoci che anche la paura di iniziare può peggiorare i sintomi: per questo lo psichiatra deve sempre spiegare cosa può accadere. Sapere aiuta a non spaventarsi.

Ricordate:
🔸 Gli antidepressivi non creano dipendenza
🔸 L’effetto positivo compare gradualmente, in genere dopo 2–4 settimane
🔸 Saltare dosi o interrompere bruscamente può causare sindrome da sospensione, con sintomi che possono sembrare una ricaduta

La terapia deve sempre essere personalizzata insieme allo psichiatra, che accompagna passo dopo passo in questo percorso.

Il messaggio da portare a casa: l’inizio può essere faticoso, ma è solo una fase. Con pazienza e le giuste strategie, i miglioramenti arrivano.

Parlare di suicidio non significa spaventare. Significa fare chiarezza.Il suicidio è una condizione complessa e precisa,...
10/09/2025

Parlare di suicidio non significa spaventare. Significa fare chiarezza.

Il suicidio è una condizione complessa e precisa, non un sinonimo di depressione.
◾️Non tutte le persone depresse arrivano al suicidio.
◾️Non tutte le persone che hanno idee di morte compiono un gesto suicidario.
◾️Non sempre depressione = suicidio.

È fondamentale distinguere:
🔸Pensieri di morte: possono emergere in periodi di sofferenza, ma non equivalgono a voler morire.
🔶 Ideazione suicidaria: è qualcosa di più strutturato, che richiede attenzione, ascolto e presa in carico.
🔸Atto suicidario: è il risultato di una sofferenza intensa e multifattoriale, dove entrano in gioco aspetti biologici, psicologici e sociali.

Il messaggio più importante è che il suicidio si può prevenire.
Un ascolto sincero, una rete di sostegno, un intervento professionale tempestivo possono cambiare il corso della storia di una persona.

Parlarne non significa incoraggiare, ma aprire spazi di speranza.
E ricordare che chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma un atto di coraggio.
Significa volersi bene!
Non siete soli. La vita, anche quando sembra insostenibile, può trovare nuove possibilità.

L’episodio di Volpiano ha mostrato una catena di violenza: prima un giovane portiere che, a fine gara, colpisce a terra ...
04/09/2025

L’episodio di Volpiano ha mostrato una catena di violenza: prima un giovane portiere che, a fine gara, colpisce a terra un avversario con manate e pugni. Poi un adulto che scavalca la recinzione e aggredisce un tredicenne.

La violenza di un adulto contro un ragazzo è inaccettabile, ma tutto nasce da una difficoltà precedente: un giovane che non sa gestire la rabbia e la trasforma in aggressione.

Il problema è più grande dello sport. Oggi manca una vera educazione emotiva:
🔹a scuola si insegnano materie fondamentali, ma raramente si insegna a riconoscere e gestire le emozioni;
🔹in famiglia non sempre c’è lo spazio per ascoltare e dare un nome alla rabbia o alla frustrazione;
🔷televisione e social spesso veicolano modelli in cui l’aggressività viene premiata, la prepotenza appare normale.

Il risultato è che i ragazzi crescono senza strumenti per affrontare conflitti e delusioni, e finiscono per esprimere la rabbia con la violenza.

Lo sport dovrebbe essere la palestra delle emozioni: imparare a contenere, rispettare, trasformare. Ma questo compito non può ricadere solo sugli allenatori. È una responsabilità di tutti: famiglie, scuole, comunità.

“Dottore, fumo perché mi rilassa. Ma poi… perché a volte mi viene il panico?”È una frase che sento spesso in studio.🌿 La...
31/08/2025

“Dottore, fumo perché mi rilassa. Ma poi… perché a volte mi viene il panico?”
È una frase che sento spesso in studio.

🌿 La cannabis non è tutta uguale.
Ogni canna contiene sia THC che CBD, ma in proporzioni diverse a seconda della varietà e della lavorazione.

🔹 Il CBD (cannabidiolo) è studiato per i suoi possibili effetti calmanti.
🔹 Il THC (tetraidrocannabinolo), invece, soprattutto se presente in quantità elevate, può attivare il sistema nervoso centrale in modo eccessivo: tachicardia, percezioni alterate, senso di irrealtà.

⚡ Così, quello che per alcuni è un sollievo, per altri diventa un attacco di panico in piena regola.

🧠 E non finisce qui: un uso continuativo ed eccessivo di cannabis può avere altri effetti negativi, soprattutto su memoria, concentrazione, regolazione delle emozioni e umore.

Il punto non è demonizzare, ma essere consapevoli: ciò che “rilassa” a breve termine può, nel tempo, rendere più fragile la mente. È come dico sempre.. massima libertà di scelta!

🦠 MICROBIOTA E MENTE 🧠Un recente studio condotto dall’Università di Torino e dall’Università Complutense di Madrid, pubb...
28/08/2025

🦠 MICROBIOTA E MENTE 🧠

Un recente studio condotto dall’Università di Torino e dall’Università Complutense di Madrid, pubblicato su Scientific Reports (gruppo Nature), ha mostrato qualcosa di sorprendente:
👉 alcuni batteri intestinali possono comunicare direttamente con i neuroni attraverso segnali bioelettrici ⚡️

Il protagonista è Lactiplantibacillus plantarum, un probiotico di origine alimentare, capace di modulare l’attività neuronale semplicemente entrando in contatto con i neuroni, senza bisogno di vie immunitarie o chimiche intermedie.

🔬 I ricercatori hanno osservato:
• un aumento della segnalazione intracellulare dipendente dall’attività dei batteri,
• cambiamenti in molecole chiave della neuroplasticità, come sinapsina I e pCREB.

✨ Cosa significa tutto questo?
Che in futuro il microbiota potrebbe diventare un vero e proprio alleato nella cura dei disturbi della salute mentale, come ansia e depressione, anche attraverso strategie dietetiche e probiotiche.

Un nuovo tassello che ci ricorda quanto sia forte il legame tra intestino e cervello.

Ferragosto, tutti felici… e voi bloccati dall’ansia?Giornate come questa dovrebbero essere sinonimo di leggerezza: sole,...
15/08/2025

Ferragosto, tutti felici… e voi bloccati dall’ansia?

Giornate come questa dovrebbero essere sinonimo di leggerezza: sole, amici, tavolate, mare o montagna.
Eppure, per chi vive con l’ansia, possono trasformarsi in un terreno minato. In sofferenza. In un dramma.

Il meccanismo d’allarme del cervello – quello che dovrebbe attivarsi solo davanti a un vero pericolo – può scattare anche quando non c’è nulla di minaccioso.
E così, mentre intorno si ride e si festeggia, dentro sentite il cuore che batte forte, un nodo allo stomaco, la testa che sembra girare.

La mente comincia a chiedersi: “E se mi sento male? E se rovino la giornata agli altri? E se non riesco a gestire questa sensazione?”
E in pochi minuti, la festa diventa un test di resistenza.

Se vi è capitato, sappiate che non siete soli. Non significa che “non sapete divertirvi” o che “c’è qualcosa di sbagliato in voi”: significa che il vostro sistema di allarme ha la soglia troppo bassa e interpreta come minacce anche momenti neutri o positivi.

💡 La buona notizia? Si può imparare a rieducarlo. Passo dopo passo, è possibile vivere giornate di festa e non senza che l’ansia rubi la scena.

Sto lavorando a novità per questa pagina di psicoeducazione proprio per aiutare chi si riconosce in queste parole..

✨ Non è questione di “non avere ansia”, ma di non permetterle di guidare ogni scelta

Ieri è nato Lorenzo 😊La sua venuta al mondo è stata un’emozione difficile da descrivere, e segna per me e mia moglie, l’...
05/06/2025

Ieri è nato Lorenzo 😊
La sua venuta al mondo è stata un’emozione difficile da descrivere, e segna per me e mia moglie, l’inizio di una nuova, intensa avventura. Un vortice di gioia, stupore, ma anche un po’ di ansia e paura – e credo sia assolutamente normale provare tutto questo.
La mia latitanza da questa pagina negli ultimi mesi è stata legata anche a questo: la preparazione a un cambiamento profondo, che richiede presenza, cura e tempo.
Oggi voglio semplicemente condividere con voi uno dei momenti più belli della mia vita.
La mamma per fortuna sta bene! 😊

🌸 Buona Pasqua di rinascita 🌸Pasqua ci ricorda che anche dopo i periodi più difficili può tornare la luce.�Nella vita e ...
20/04/2025

🌸 Buona Pasqua di rinascita 🌸
Pasqua ci ricorda che anche dopo i periodi più difficili può tornare la luce.�Nella vita e nella salute mentale ci sono momenti di fatica, di paura, di smarrimento. Ma ogni giorno, anche quando non ce ne accorgiamo, dentro di noi si muove qualcosa.

Dentro ognuno di voi c’è molto di più: più forza, più speranza, più possibilità di quanto immaginate.

Non siete il vostro momento difficile. Siete la vostra capacità di andare avanti, anche a piccoli passi.
Vi auguro una Pasqua piena di fiducia, di scoperte interiori e di nuova serenità. 🌿✨
il Vostro Dr.Cuniberti

Indirizzo

Corso Vittorio Emanuele II N. 94
Turin

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