Dottor Paolo Piana

24/04/2023

🆘Come si cura la acuta, ossia l’ acuta della ghiandola prostatica?

Le terapie variano in base alle che hanno scatenato l’infiammazione e al modo in cui si manifesta il disturbo.

Per esempio, se la prostatite acuta è associata a grave ritenzione di urina e a difficoltà di svuotamento della vescica, in alcuni casi può essere necessario il posizionamento temporaneo di un . In realtà questo accade abbastanza di rado. Se, invece, l’origine dell’infiammazione è batterica, si dovranno assumere specifici per le vie urinarie.

Sai che esiste, però, anche la prostatite cronica? Approfondisci qui👇🏻
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Dottor Paolo Piana

Per prostatite si intende l’infiammazione acuta o cronica che colpisce la ghiandola prostatica. Si tratta di un’infiammazione molto comune dell’uomo, in particolare tra i 30 e i 50 anni.

18/04/2023

🆘Più frequente nelle donne in età fertile e in menopausa, la è un disturbo piuttosto diffuso. Si stima, infatti, che cinque donne su dieci abbiano sperimentato nell’arco della propria vita almeno un episodio di acuta delle basse vie urinarie difficile da dimenticare.

Perché è importante rivolgersi all’ ? La visita urologica e la raccolta della storia clinica (anamnesi) aiutano a capire qual è la causa dell’infezione.

La diagnosi di certezza della cistite avviene con l’esame delle urine, che rileva la presenza di nitriti e nel sedimento la presenza di globuli bianchi e tracce di sangue, oltre a possibili variazioni del pH. L’urinocoltura può evidenziare l’eventuale tipo di batterio responsabile dell’infezione.

Questo permette di impostare la terapia più adeguata!

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Dottor Paolo Piana

11/04/2023

L’ingrossamento prostatico benigno, più colloquialmente detto ipertrofia prostatica, molto comune negli uomini sopra i 50 anni, non è una malattia grave ma può compromettere la qualità della vita poiché può dare origine a disturbi invalidanti.

🔔Ecco perché dopo i 45-50 anni è bene programmare controlli periodici alla e rivolgersi subito all’ in caso di disturbi.

Ma come si cura l’ ? In caso di sintomi lievi, lo specialista in può prescrivere farmaci oltre a cambiamenti dello stile di vita (evitare l’alcol e la caffeina; fare attività fisica; urinare abitualmente a ore fisse). Nei casi più gravi, sarà necessario un intervento che oggi, nella maggior parte dei casi, si esegue in endoscopia.

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Dottor Paolo Piana

05/04/2023

🔷 trafittivo al fianco (la classica “colica renale”)
🔷 dolore più vago a un lato della colonna vertebrale e posteriore sotto le coste
🔷 nausea e vomito
🔷 tracce di sangue nell’urina o bruciore urinario (più raro)
🔷 maggiore frequenza dello stimolo a urinare

Ecco i più comuni in caso di , agglomerati solidi che si formano nel a causa della presenza eccessiva di alcune sostanze nelle urine.

Si tratta di un disturbo piuttosto frequente: si stima, infatti, che 10 persone su 100, almeno una volta nella loro vita, avranno a che fare con un calcolo renale.

Ecco perché è bene avere uno specialista di riferimento. In caso di bisogno:
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Dottor Paolo Piana

28/03/2023

L’acqua ha innumerevoli benefici per la salute… anche quella urologica!

🔔La , infatti, è tra i principali fattori che possono portare alla formazione di . Per questo è necessario idratarsi adeguatamente.

Ma quanta acqua occorre bere ogni giorno? In genere, un soggetto di media corporatura che non svolga un’attività fisica intensa dovrebbe produrre circa 1.200 ml di urina al giorno e per far questo, in condizioni di temperatura normale, è necessario assumere almeno 1.700 ml di liquidi, principalmente acqua. Almeno 500 cc vengono infatti persi in evaporazione e sudorazione inavvertita.

👉🏻La cosa più importante però è assumere liquidi in modo costante per tutto l’arco della giornata, circa uno o due bicchieri d’acqua ogni ora. In questo modo, insieme ai liquidi assunti attraverso il cibo, si raggiunge agevolmente la quantità consigliata.

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Dottor Paolo Piana

24/03/2023

In caso di evita il fai-da-te!

🆘La cistite non passa da sola. Può comparire anche più volte l’anno e se non viene trattata adeguatamente può coinvolgere i reni.

Per questo è fondamentale rivolgersi subito all’ !

Nel frattempo ricordati di
✅bere e idratarti adeguatamente
✅seguire un’igiene intima accurata con detergenti a pH neutro
✅regolarizzare l’intestino
✅non trattenere mai lo stimolo a urinare.

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Dottor Paolo Piana

21/03/2023

Stai rimandando da tempo il controllo urologico, magari perché provi imbarazzo?

Tra le cause che spingono gli uomini a rimandare la visita dall’ ci sono per lo più dubbi – spesso infondati – su come si svolgerà il controllo.

👉🏻Devi sapere, però, che la urologica è indolore e non invasiva, e non richiede alcuna preparazione specifica.

Per prima cosa il medico si informerà sulle tue abitudini di vita (per esempio se fumi, come ti alimenti, quanta acqua bevi e se svolgi un’adeguata attività fisica), su eventuali altre patologie e sui sintomi che ti hanno portato a contattarlo. Seguirà poi la visita (esame obiettivo) che si concentra ovviamente sull’addome e nel maschio i genitali esterni, ma facendo attenzione anche ad altri eventuali elementi di particolare interesse, qualora sia opportuno.

Quando il motivo della visita coinvolge la prostata, questa viene valutata attraverso il retto. L’urologo però sa perfettamente come rendere questa palpazione più rapida e meno fastidiosa possibile.

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Dottor Paolo Piana

17/03/2023

Sai quali sono i più frequenti in caso di ?

🔷 trafittivo al fianco (la classica “colica renale”)
🔷dolore più vago a un lato della colonna vertebrale e posteriore sotto le coste
🔷maggiore frequenza dello stimolo a urinare
🔷nausea e vomito
🔷tracce di sangue nell’urina o bruciore urinario (più raro)

I calcoli renali sono un disturbo piuttosto frequente: si stima, infatti, che 10 persone su 100, almeno una volta nella loro vita, avranno a che fare con un calcolo renale.

Ecco perché è bene avere uno specialista di riferimento. In caso di bisogno:
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14/03/2023

Benché sia meno frequente di quella cronica, esiste anche la acuta, il cui sintomo più comune è la , anche molto elevata (39-40 °C), cui possono affiancarsi senso di peso al basso addome e disturbi urinari.

👉🏻Si tratta di una dovuta a una contaminazione della da parte di batteri, provenienti dal proprio intestino o contratti per via sessuale. Proprio per questo motivo, la prostatite acuta risponde bene alla antibiotica e nella maggior parte dei casi si risolve abbastanza velocemente senza lasciare particolari conseguenze.

👉🏻In questo si differenzia dalle forme croniche non infettive in cui i disturbi sono tenaci e, non esistendo una terapia specifica, i risultati sono generalmente meno rapidi e brillanti. Per questo, ancor più in caso di , è bene rivolgersi subito allo specialista in !

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Dottor Paolo Piana

10/03/2023

In caso di significativi e persistenti, l’ prescritto più frequentemente è la o Tomografia Assiale Computerizzata.

🔎In particolare, costituisce l’esame più preciso per la valutazione dei delle vie urinarie. È in grado di definirne con precisione la posizione e le dimensioni e, con una certa approssimazione, di stimarne anche la durezza.

Questo fornisce a noi urologi indicazioni molto importanti nella scelta del trattamento più adeguato.

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Dottor Paolo Piana

07/03/2023

: perché rivolgerti a me?

Medico , sono specialista in dal 1989. Dal 2008 al 2021 sono stato responsabile del trattamento della calcolosi urinaria presso l’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino.

Qui ho sviluppato una particolare esperienza negli minimamente invasivi, effettuati in regime di Day Hospital per la , eseguiti con strumenti miniaturizzati e attraverso le vie urinarie naturali.

Se vuoi saperne di più sul mio lavoro, visita il mio sito
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Per prenotare una visita, contattami a questo numero
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Dottor Paolo Piana

03/03/2023

L’ingrossamento prostatico benigno, molto comune negli uomini sopra i 50 anni, non è una malattia grave ma può dare origine a disturbi invalidanti che compromettono la qualità di vita.

🔔Ecco perché dopo i 40-50 anni è bene programmare dei controlli periodici alla e rivolgersi subito all’ in caso di disturbi.

Se i sintomi sono lievi, lo specialista in può prescrivere farmaci oltre a cambiamenti dello stile di vita (evitare l’alcol e la caffeina; fare attività fisica; urinare abitualmente a ore fisse). Nei casi più gravi, sarà necessario un intervento che oggi, nella maggior parte dei casi, si esegue in endoscopia.

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Dottor Paolo Piana

28/02/2023

Un mio paziente mi ha chiesto se esistono integratori alimentari in grado di favorire l’espulsione spontanea di piccoli .

👉🏻In realtà, non vi sono provvedimenti di sicura efficacia in grado di favorire l’espulsione spontanea di presenti nel . L’utilizzo di integratori alimentari come citrato di potassio, phyllantus niruri e altri ha, infatti, un’efficacia molto variabile e imprevedibile, molto raramente risolutiva.

Ecco perché è importante rivolgersi a uno specialista di comprovata esperienza nella , che possa monitorare la situazione e consigliare il trattamento più adeguato. Nel frattempo, la cosa più importante è che i calcoli non crescano ulteriormente e questo può essere favorito solo dalla diluizione delle urine, ottenuta tramite una ottimale.

Se hai ulteriori dubbi o vuoi prenotare un consulto, contattami
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Dottor Paolo Piana

24/02/2023

Batteri nelle urine: la terapia antibiotica ha senso?

👉🏻Può succedere che nelle , in particolare delle donne, degli anziani e dei portatori di catetere, vi siano perlopiù di origine intestinale che si comportano da parassiti innocui. In condizioni normali, questi batteri non sono in grado di causare alcun danno o disturbo.

In questo caso parliamo di , che è un’altra cosa rispetto a una vera delle vie urinarie, accompagnata da segni e sintomi. Nella è tipico che il sedimento dell’esame delle urine non riveli la presenza di globuli bianchi (leucociti).

👉🏻In questi casi la terapia antibiotica è inutile, poiché non è in grado di interrompere la contaminazione, che riprenderebbe quasi immediatamente dopo la fine della cura.

Cosa fare allora? L’unica indicazione è mantenere le urine ben diluite assumendo molti liquidi ed eseguire un esame delle urine ogni sei mesi circa.

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21/02/2023

della ?

In attesa di consultare lo specialista in , prima ancora che assumere farmaci o costosi integratori, occorre prestare attenzione allo stile di vita, nei suoi più comuni aspetti: , , funzione intestinale, attività fisica e attività sessuale, che devono essere tutti indirizzati a una scrupolosa regolarità.

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Dottor Paolo Piana

17/02/2023

🔔Le femminili che sopraggiungono in seguito a un rapporto sessuale sono piuttosto comuni e nella quasi totalità dei casi sono dovute al passaggio in vescica di batteri intestinali aggressivi legati a una funzione intestinale non equilibrata. Come in tutti questi episodi, la vescica è, quindi, la vittima innocente di alterazioni che hanno altrove la loro causa.

Gli possono risolvere temporaneamente i disturbi, ma se i persistono, le possibilità di recidiva sono molto elevate.

👉🏻In questo caso l’uso prolungato di antibiotici può diventare controproducente, andando ad alterare ulteriormente la flora intestinale. Indispensabili diventano invece le attenzioni dirette alla funzione intestinale, soprattutto dal punto di vista dietetico-nutrizionale.

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14/02/2023

💔Non lasciare che un disturbo urologico rovini l’intesa di coppia…

Alcune , per esempio la , possono compromettere l’attività sessuale.

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Dottor Paolo Piana

10/02/2023

Recentemente un mio paziente ha espresso preoccupazione per un imminente intervento endoscopico di rimozione di un di 15 millimetri.

👉🏻L’ho rassicurato: l’intervento in è da considerarsi mini-invasivo, in quanto avviene completamente attraverso le vie urinarie naturali, senza incisioni o punture di sorta. La risoluzione di un calcolo di 15 millimetri in mani esperte richiede circa 45 minuti.

👉🏻Nella nostra pratica questo intervento viene eseguito in anestesia parziale periferica, in regime di ospedalizzazione diurna per i pazienti locali e una notte di ricovero per gli altri. Viene lasciata in sede una endoprotesi dell’uretere (stent o doppio-j) che viene in genere rimossa ambulatorialmente dall’esterno (senza ulteriore anestesia ed endoscopia) cinque-sette giorni dopo l’intervento.

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