24/08/2021
PERCHé ATTIRO SEMPRE LO STESSO TIPO DI PARTNER? GLI AMORI DISFUNZIONALI.
COME RICONOSCERE UNA RELAZIONE DISFUNZIONALE ALL’INTERNO DELLA COPPIA?
A differenza delle relazioni funzionali, caratterizzate da dialogo, reciprocità, rispetto ed elasticità, le relazioni disfunzionali si strutturano come monologhi, hanno un carattere rigido e sono spesso a senso unico, presentano posizioni di potere asimmetriche, c’è chi detiene il potere e chi viene schiacciato da questo. All’interno di una relazione disfunzionale si perdono autonomia e la capacità di individuazione/separazione, chi, infatti, si trova a sperimentare questo tipo di relazione sente di non avere senso nella sua individualità, egli esiste solo all’interno e in funzione della relazione stessa.
COSA CONDIZIONA LA SCELTA DEL PARTNER?
All’interno della relazione e nel momento della scelta del partner, ciascuno porta con sé l’insieme dei bisogni e esperienze affettive maturate principalmente all’interno della propria famiglia di origine. La scelta del partner ha, dunque, radici nella storia familiare (e non solo) di ciascuno di noi. Non sempre riusciamo ad esserne consapevoli ma vi sono notevoli somiglianze tra i legami esperiti e appresi nella famiglia e quelli che, spesso automaticamente, tendiamo a ricreare nelle relazioni con l’esterno, siano esse di amicizia o d’amore. Le relazioni con le figure significative, sperimentate nei primi anni di vita, vengono immagazzinate nei così detti Modelli Operativi Interni, ovvero delle rappresentazioni mentali delle prime esperienza affettive. Più discorsivamente, un bambino che faccia esperienza di figure genitoriali sensibili ed emotivamente responsive, svilupperà un senso di sé come amabile e degno di valore, dell’altro come disponibile, e una generale fiducia nelle relazioni. D’altro canto un bambino che si trovi davanti all’inaccessibilità, all’inadeguatezza, al rifiuto e/o all’indifferenza delle proprie figure di accudimento, svilupperà un senso di sé come non amabile, dell’altro come inaffidabile e un senso generale di diffidenza e sfiducia rispetto alle relazioni con gli altri. Una volta divenuti adulti, saremo portati a riproporre nella coppia lo stesso tipo di legame che abbiamo sperimentato con le nostre figure di accudimento nei nostri primi anni di vita.
PERCHÉ NON CAMBIO ANCHE SE MI FA STARE MALE?
Più o meno consapevolmente, cerchiamo di trovare conferma a quelli che sono i nostri modelli di attaccamento, dunque, se abbia sviluppato un senso di noi come non degni di amore, cercheremo compagni che confermino la nostra idea.
SARÀ COSÌ PER SEMPRE?
Assolutamente no. L’ aiuto di un professionista può aiutarvi a prendere consapevolezza delle dinamiche apprese all’interno del contesto familiare, a comprendere come si siano sviluppate e il perché della loro utilità per la vostra sopravvivenza all’interno della storia di vita del vostro nucleo familiare ed infine a modificare quei comportamenti e quelle credenze apprese, che ad oggi non risultano più funzionali per il vostro benessere, e che non vi permettono di godere di una relazione sana e appagante.
" Come sei entrato nella mia vita? Com'è possibile che fossi così indifesa? E non sei nemmeno entrato da una finestra, o da un lucernaio. Sei riuscito a trovare una fessura attraverso la quale mi hai trafitto il cuore.“ — D. Grossman