03/02/2022
CORALINE
"Ogni tua piccola lacrima è oceano sopra al mio viso"
Non so se scrivo questo post perché mi commuove il testo di Coraline, il pezzo dei Måneskin proposto ieri sera al Festival di Sanremo, oppure perché, avessi circa 30 anni di meno, metterei il loro poster appeso al muro nella mia camera di adolescente… O forse proprio per tutti e due i motivi.
E’ la storia di una bambina - ispirata ad una persona vera - che non trova il suo spazio nel mondo perché troppo pura e fragile.
Una melodia a tratti dolce, con ritmo serrato però, ripetitivo, con parole masticate, trattenute, che preparano un ritmo sempre più incalzante, affaticato che parla di un'adolescente, del suo mostro dentro, dell’incontro con qualcuno che le offre invano il suo aiuto, o il suo amore, e di cose troppo drammatiche anche solo a nominarsi.
L’ultima strofa descrive il momento della resa e della chiusura in se stessa, “in città c’è un castello con mura talmente potenti, che se ci vai a vivere dentro, non potrà colpirti più niente".
Penso per un momento alle adolescenti che sentiranno risuonare parole e parti di questo testo, adolescenti chiuse nella propria storia, spesso non raccontabile.
Un grazie alla musica, che sa parlare alle persone.
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Dimmi le tue verità
Coraline, Coraline, dimmi le tue verità
Se senti campane cantare
Vedrai Coraline che piange
Che prende il dolore degli altri
E poi lo porta dentro lei
È una bambina però sente
Come un peso e prima o poi si spezzerà
La gente dirà: “Non vale niente”
E ho detto a Coraline che può crescere
Prendere le sue cose e poi partire
Ma sente un mostro che la tiene in gabbia
Che le ricopre la strada di mine
E ho detto a Coraline che può crescere
Prendere le sue cose e poi partire
Ma Coraline non vuole mangiare no
Sì Coraline vorrebbe sparire
E Coraline piange
Coraline ha l’ansia
Coraline vuole il mare
ma ha paura dell’acqua
E forse il mare è dentro di lei
E ogni parola è un’ascia
Un taglio sulla schiena
Come una zattera che naviga
In un fiume in piena
E forse il fiume è dentro di lei
Coraline, bella come il sole
Ha perso il frutto del suo ventre
Non ha conosciuto l’amore
Ma un padre che di padre è niente
Le han detto in città c’è un castello
Con mura talmente potenti
Che se ci vai a vivere dentro
Non potrà colpirti più niente