09/11/2023
Cos’è il dolore?
L’Associazione Internazionale per lo Studio del
Dolore (AISD) definisce il dolore come
“un’esperienza sensoriale o emotiva spiacevole che deriva da un danno reale o potenziale a un tessuto”.
Il Modello biomedico presuppone una correlazione lineare tra il dolore e l’entità della lesione/danno,necessità di test e imaging e non tiene conto degli aspetti psicosociali,
genetici e ambientali che possono modulare l’esperienza del dolore. Questo è cioè che impedisce una gestione ottimale del dolore. Nel 1977 nasce il modello biopsicosociale,
dallo psichiatra George Engel.
Questo modello integra fattori biologici,
psicologici e sociali nell’eziologia e nel
trattamento della malattia.
L’affermazione centrale del modello è che:
“Tutti e tre i livelli, biologico, psicologico e
sociale devono essere presi in considerazione
in ogni compito sanitario” (Engel 1980).
In Europa,il dolore è uno dei principali problemi sanitari. Esso può portare ad una serie di cambiamenti fisici e psicologici come:
•Decondizionamento-immobilizzazione
•Distrazione dell'attenzione: tentativo di distrarsi dal dolore concentrandosi sulla TV
•Cambiamento dell'umore: stato d'animo di impotenza e depressione
•Abuso di farmaci: tentativi continui di trovare sollievo dal dolore tramite farmaci da prescrizione e integratori, ad es.
alcol.
•isolamento dalla società e dai familiari
•inabilità al lavoro.
Il dolore impone alla medicina un nuovo approccio: da una medicina del corpo a una medicina centrata sull’identità di colui che viene assistito, in cui vengono presi in considerazione i diversi aspetti del modello biopsicosociale. È un esperienza soggettiva da rispettare, comprendere e non sottovalutare che coinvolge aspetti emotivi, cognitivi e anche sociali.